La zia domina

Una Zia Domina

Ormai raggiunta l’età della “pace dei sensi” (ma non più di troppo) vorrei raccontarvi la storia avuta molto giovane con una mia zia. La zia in questione era sorella di mio padre e le voci che giravano in famiglia la dipingevano come una donna molto autoritaria ed incolpavano a questo suo modo di essere il fatto di non essersi, pur avendo avuto molti uomini, mai sposata.
A quel tempo la zia aveva 50 anni e viveva in una località marittima lontano da dove vivevamo noi.
Un fisico normale e raramente l’avevo vista truccata e “tirata” da fare colpo.
Io allora sedicenne avevo appena finito le scuole e quell’estate i mie genitori non potendo andare in ferie per motivi di lavoro decisero di mandarmi al mare dalla zia. Speravano inoltre che i bagni al mare avrebbero alleviato l’acne che mi tormentava e che mi faceva passare ore in bagno a schiacciarmi i bruffoli.
Mia madre mi preparò la valigia e mio padre mi accompagnò alla stazione delle corriere per raggiungere la zia al mare.
Arrivai dalla zia che era già tardi e dopo aver mangiato una frittata che lei mi aveva preparato andai nella mia camera a dormire.
L’indomani mattina mi ero svegliato presto ed ero in cucina a prepararmi un caffè quando entrò la zia e senza troppi preamboli mi prese per la camicia e dicendomi che era ora che imparassi a servire una signora.
Incollò le sue labbra alle mie e ficcandomi in bocca la sua lingua cominciò un lungo bacio che mise subito in azione il mio cazzo che con lo strusciamento del suo ventre divenne ancora più duro.
Calandomi i pantaloni cominciò a spompinarmelo stringendolo forte alla base per succhiarmi la cappella.
A quel punto le tolsi la maglia e lei prendendomi per il collo mi ordinò di succhiarle i capezzoli cosa alla quale mi dedicai con impegno facendoglieli diventare sempre più turgidi.


A quel punto sedendosi sul top della cucina mi disse che adesso dovevo dedicarmi alla sua figa e afferrandomi per la nuca schiacciò il mio viso nel suo folto pelo
“Lecca bene dentro e trova il mio clitoride e succhialo” Fu l’ordine perentorio che mi ingiunse. Misi tutto il mio impegno leccando per bene con lunghe e profonde slinguate la figa della zia che capii dai copiosi umori che mi si versavano in gola che stava gradendo l’operazione.
Tirandomi per i capelli mi stacco dalla sua figa fracida e mi ordinò: Ora devi dedicarti al mio buco del culo, e mi raccomando lecca bene tutto intorno le grinze del mio ano e poi con la lingua penetramelo; voglio sentire la punta della tua lingua dentro il mio sfintere”
Girandosi mi offrì quel culo rotondo ed io afferrando i due glutei mi feci lardo verso quel buco grinzoso.
“Per oggi ho già fatto il bidè ma dovrai imparare a leccarlo anche quando non è così pulito e profumato”
Turbato da queste parole rimasi un po' fermo ma lei a voce alta mi apostrofò “ Dai cosa fai dormi?
Mi misi all’opera su quell’orifizio e con la lingua ogni tanto scendevo fino alla sua figa gocciolante e risalivo fino al buco del culo.
Dopo un buon dieci minuti di questo trattamento la zia mi ordinò di sdraiarmi a faccia in su e si sedette pesantemente sul mio viso avevo la bocca affondata nel suo folto pelo e il naso schiacciato sul suo buco del culo mi era quindi difficile respirare con inoltre gli umori della figa della zia e della mia saliva.
Per incitarmi a darmi da fare la zia aveva afferrato i miei capezzoli e li stringeva con i polpastrelli torcendoli e tirandoli


Adesso segati e sborrami sulle tette e sollevandosi dal mio viso si piegò avvicinando le tette al mio cazzo che non ci mise molto a spruzzare una enorme quantità di sperma sulle sue tette.
“Per oggi non sei stato male ma hai ancora tanto da imparare, nei prossimi giorni continueremo le lezioni finché non avrai imparato a dovere come ci si comporta con una donna.