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Fellina mi prospetta il suo primo film zoo


di maktero
10.04.2024    |    1.831    |    5 8.7
"Io mortificata e tremante le chiesi se potrà perdonarmi; lei sputandomi in bocca mi disse "Sei la mia bestiola preferita, ma devi essere..."
Fellina apre la gabbia che ci contiene e ci permette di uscire.
Si mette a sedere una seggiola aprendo le gambe ed esponendo provocariamente i suoi piedi scalzi.
Infoiata da quella meravigliosa vista non attendo autorizzazioni, e mi getto a leccarglieli, sia quello che sia, se sarò punita per questa mia baldanza il gioco vale a candela.
Copro avidamente i suoi piedini con la mia lingua e assaporo ogni centimetro di quella meraviglia; la mia mente si scioglie dal piacere di poter assaporare quelle splendide estremità.
Fellina senz'altro si aspettava quella mia reazione con cui mi aveva provocata.
Marta, sua figlia, rimase indietro in ginocchio, a guardare, forse intimidita dalla foga con cui avevo aggredito i piedi di sua madre.
La regista si lasciò lavorare i piedi e mentre io sfogavo la mia passione cominciò a parlare.
"Idiota leccapiedi", mi disse "Sei in grado di capire qualcosa?".
Le sue parole mi arrivarono sfumate e sfuggenti tanto il mio essere era preso dal godere di quella bellezza.
Fellina, mi tolse i piedi di bocca e me li pose sulla fronte, dicendo nuovamente "Idiota, sto parlando con te, nella tua mente invasa dalla merda capisci ancora qualcosa?".
Sentendomi sfilare i piedi dalla bocca, svanii la mia passione, e la mia mente intasata dal piacere cominciò a svotarsi dal piacere e ritornare alla realtà.
Intontita da quel cambiamento emotivo, riprendendo le mie capacità razionali, dissi a Fellina che ero pronta ad ascoltarla.
"Brava scema", disse lei, e continuò "Sei in grado di ascoltarmi merda!".
Le risposi di sì.
E Fellina cominciò il suo discorso dicendo:
"Ho parlato con tua sorella, mi ha detto che sei una puttana da cani, cioè che spompini i cani e ti fai inculare da loro, è vero troia?".
Risposi di si, aggiungendo che avevo molta esperienza con i cani.
"Bene" disse Felina ed aggiunse "Finora non ho girato nessun film di zoofilia, anche forse per a mancanza di materiale umano disponibile, ma a quanto pare adesso ho a disposizione una merda come te e voglio realizzare un film di zoofilia, per te va bene stronza?".
Era ovviamente una domanda retorica, io non mi sarei mai potuta esimere dalla volontà di Fellina; ma mi faceva piacere che me l'avesse chiesto.
Ma avvertivo una crudele sottigliezza nella sua proposta, voleva che manifestassi volontariamente a mia depravazione e che non dimostrassi di subirla.
Questa sottile crudeltà intellettuale, anzi morale, che mi costringeva a sprofondare ancora di più nella degradazione mi faceva piacere, e mi faceva amare ancora di più Fellina.
Le risposi che avrei fatto qualunque cosa lei mi avrebbe chiesto purché avessi potuto leccare i suoi piedi.
Lei rimase entusiasta dalla mia risposta e riposandomi i suoi bellissimi piedini nella mia bocca per darmi un contentino aggiunse.
"Sono eccitata anche io dal sesso con i cani, voglio provare anch'io ad avere delle esperienze con loro gireremo in film in cui io sarò regista e protagonista insieme a te.
Io rimasi sgomenta, interruppi la deliziosa adorazione dei suoi piedi e con gli occhi sgranati guardai Fellina e le chiesi se veramente voleva provare una esperienza così degradante?
Aggiunsi che quelle pratiche andavano bene a delle schifose come me, non ad un essere superiore come lei.
Lei mi sputò in bocca prima che finissi la frase e poi aggiunse "Non permetterti di sindacare sulle mie decisione avanzo di merda".
Per questa tua insolenza passerai la nottata nello sgabuzzino riempita di acqua.
Io chiesi perdono a Fellina, non tanto per la paura della punizione prospettatami per averla offesa nelle sue intenzioni e parole.
Ma per aver osato obiettare sulle sue decisioni, mi sentivo veramente in colpa per il mio ardire e ritenevo giusta qualsiasi punizione le mi avrebbe inflitto.
Fellina chiamo i suoi collaboratori ordinandogli di farmi un grosso clistere di acqua bollente e di rinchiudermi nello sgabuzzino per la notte.
Io supplicai di perdonarmi per la mia arroganza, perché mi sentivo veramente in colpa per averla offesa, non mi importava niente della punizione in confronto allo spregio che le avevo fatto, mi sentivo veramente in colpa.
Fellina disse passerai la giusta nottata che ti meriti, poi domani cominceremo a girare.
Io mortificata e tremante le chiesi se potrà perdonarmi; lei sputandomi in bocca mi disse "Sei la mia bestiola preferita, ma devi essere addomesticata" e mi sorrise mentre io assaporavo il suo sputo.
Io mi sentii rinfrancata a sentire quelle parole magnifiche; ero veramente contenta di averla sentita dire così, forse non era così offesa.
Le braccia dei suoi collaboratori mi presero e mi portarono nello scantinato, come ordinato mi fecero un grosso clistere di acqua bollente, mi sembrava che il mio intestino si spaccasse per i calore enorme di quell'acqua che invadeva il mio intestino.
Mi contorcevo per il dolore ma comprendevo che era la giusta punizione per la mia arroganza, Fellina aveva fatto bene a punirmi così.
I miei seviziatori continuarono a riempirmi d'acqua bollente, poi sadicamente mi dissero che avrebbero aggiunto anche della candeggina all'acqua.
Lo fecero e mi sentii infiammare l'intestino, mi contorcevo come una bestia.
Poi i bruti mi sfilarono bruscalmente dal culo il tubo e mi scaraventarono nello sgabuzzino dove mi legarono inginocchiata in quello spazio angusto.
Chiusero la porticina ed io incominciai a scaricare il mio intestino che bruciava come una bestia per via della candeggina.
Passai la notte a scaricare il mio intestino, ogni flusso d'acqua era un dolore e mi contorcevo come una pazza.
In mio intestino mi bruciava da morire; piangevo e mi contorcevo, e cominciai a vomitare per la sofferenza.
Il caldo asfissiante di quel loculo mi era diventato indifferente, nella confusione della mia sofferenza cominciai a ripensare alle parole di Fellina ed al suo film zoofiloo.
Avrebbe cominciato a girarlo appena mi avrebbe tolta dallo sgabuzzino e mi avrebbe permesso di riprendermi un pò?
Ero così intontita dalla sofferenza che non capivo più nulla e tutto mi sarebbe andato bene.








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