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Mia sorella non mi da pace


di maktero
04.04.2024    |    2.642    |    6 5.3
"Anche quelli vedendomi si eccitarono e cominciarono a fare sesso tra loro..."
Quando arrivammo a casa speravo di poter entrare dentro per sfamarmi e dissetarmi e lavarmi.
Queste mie illusioni svanirono quando mia sorella mi gettò nel sottoscala "arredato" con sacchi della spazzatura marcia e sacchetti di merda di cane.
Il mio corpo martirizzato fu buttato come una spazzatura in mezzo alla spazzatura.
Mi piaceva ma supplicai mia sorella di darmi da mangiare e da bere.
Lei non disse nulla e chiuse la porta del sottoscala abbandonandomi in quel luogo nauseabondo.
Soffrivo come una bestia per i dolori delle sevizie che mi avevano inflitto i quattro sadici, ma mi tormentava ancora di più la sete.
Mi auguravo che quella sadica di mia sorella pensasse almeno un poco alle mie esigenze.
I miei desideri ebbero soddisfazione quando la porta di quel lurido sgabuzzino si aprì; mia sorella depose una grossa ciotola piena di acqua sui sacchi della spazzatura che mi facevano da materasso e poi rovesciò un grosso sacchetto di pop-corn e delle scatolette di carne su quella immondizia.
Rimase a guardarmi mentre mi dissetavo avidamente e mi sfamavo bestialmente ingoiando i pop-corn ed i pezzetti di carne sparsi tra i sacchetti della spazzatura.
Mi disse di rimettermi in forze perché per la serata aveva organizzato un altro incontro con dei depravati schifosi.
Rimasi sconcertata; le dissi che avevo subito parecchio dall'ultimo incontro e che stavo soffrendo moltissimo per le lesioni che avevo subito.
Lei mi rispose che non gliene fregava niente delle mie sofferenze; aveva trovato un gruppo di schifosi che pagavano bene per le mie prestazioni di merda umana.
Quindi mangia e bevi, aggiunse, perché più tardi ti porterò a divertirti; perché e così schifosa che non sei altro ti piace tutto questo.
Quelle ultime parole mi colpirono perché aveva ragione seppur martoriata non vedevo l'ora di provare altre depravazioni.
Mia sorella chiuse la porta ed io continuai il mio pasto nel buio cercando con la lingua in mezzo ai sacchetti purulenti il cibo che mi era stato gettato.
Soddisfatta la mia fame e la mia sete rimasi abbandonata in mezzo a quello schifo putrido che con il caldo fermentava emanando un odore terribile.
In quel fetore cominciai a ripensare alle parole di mia sorella, ovvero a cosa poteva aver organizzato; immaginai diverse cose e ciò mi fece eccitare e mi masturbai.
Passarono le ore, mi addormentai sfinita e poi il mio sonno venne interrotto bruscamente da mia sorella che aprì la porta del sottoscala e prendendomi per i piedi mi trascinò fuori come un sacco di patate.
Scivolata fuori da quello schifo in cui avevo passato le ultime ore sentii il mio corpo seminudo colpito dalla ventata di freschezza di quella sera estiva.
Lei mi disse che era arrivata l'ora, ci avviammo verso la macchina e in quel percorso mi disse che facevo veramente schifo che puzzavo come una latrina.
Era vero il mio corpo coperto di sangue era stato gettato in mezzo alla spazzatura in un ambiente rovente per il caldo estivo; dovevo fare veramente schifo.
Ma mia sorella aggiunse per quello che ti faranno vai benissimo così!
La mia curiosità aumentò straordinariamente. cosa avrebbero fatto di un corpo così sporco e maciullato come il mio?
Mia sorella mi fece adagiare sul bagagliaio della macchina dove aveva steso uno spesso strato di nylon per non sporcare la macchina come mi disse.
Il viaggio fu piuttosto lungo in cui io venni sballottata parecchio in quel ambiente asfissiante.
Poi la macchina si fermò e mia sorella mi fece uscire dal bagagliaio per farmi avviare barcollante verso una casa.
Lì si presentò un tizio, sentii che chiese a mia sorella "E' quello l'oggetto?".
Mia sorella rispose di sì, il tizio mi squadrò da capo a piedi e disse "Va bene mi piace".
Contrattarono il compenso e poi il tizio fece da guida portandoci verso una stalla a lato della casa.
Entrando il tizio accese una luce che illumminò un ambiente sporco e lurido, ci avviammo verso un angolo di quella stalla dove stava una vasca piena a metà di un liquido torbido, denso e puzzolente.
Il tizio spiegò che si trattavano di escrementi umani ed animali commisti ad urina ed aggiunse che sarei dovuto entrare li dentro e che poi gli ospiti sarebbero venuti ad omaggiarmi scaricando le loro vesciche ed i loro intestini su di me..
Mia sorella mi tolse il lurido straccio che mi ricopriva e mi disse severamente di entrare nella vasca.
Io guardavo quello schifo in cui dovevo immergermi e mi eccitai toccandomi, immersi una gamba in quella schifezza indefinibile, ne feci entrare un'altra e poi scivolai dentro emettendo un lungo sospiro di piacere,
Sentivo il mio corpo scivolare in quella melma putrida e viscosa che avvolgeva il mio corpo.
Mi sentivo bene, mi sentivo nel mio, mi sentivo un escremento nel mezzo degli escrementi,
I due si allontanarono, sentii che il tizio offrii a mia sorella di partecipare alla festa.
Poi venni lasciata sola per parecchio tempo e cominciai a masturbarmi coperta dal liquame.
Ma non volevo arrivare in attesa del divertimento che sapevo sarebbe arrivato da li a poco.
Ed infatti dopo un poco arrivò un trio, due donne ed un uomo.
Erano un poco brilli e pronunciando parole sguaiate mi indicarono come il loro cesso.
E difatti dopo pochi istanti le ragazze cominciarono a pisciarmi e cagarmi in bocca.
Vedevo i loro splendidi culi affacciarsi sulla mia bocca e poi scaricarmi addosso la loro urina e la loro merda.
Io eccitata dall'essere usata come cesso cominciai a masturbarmi cercando di ingoiare il più possibile delle loro deiezioni.
Poi mi pisciò in bocca anche il maschio e cercai di accogliere in bocca, già piena della merda delle sue amiche, tutto il suo piscio.
Il trio vedendomi mangiare il loro escrementi cominciò a fare l'amore eccitati come bestie.
Arrivarono altre persone, uomini e donne, sempre brilli, e cominciarono a scaricare le loro vesciche ed i loro intestini nella mia bocca.
Io accoglievo tutto quel ben di Dio, mangiando e bevendo tutto il più possibile.
Anche quelli vedendomi si eccitarono e cominciarono a fare sesso tra loro.
I mio mi masturbavo eccitata dall'essere utilizzata come una cessa.
Giunsero altre persone che mi ricoprirono dei loro escrementi.
Ero al settimo cielo, ero un water vivente.
Mi accorsi che tra i vari "utenti" c'era anche mia sorella che svotò il suo intestino e la sua vescica nella mia bocca.
Poi anche lei si unì a quei porci chiavatori.
Non sò quanti fossero ma veramente molti che scopavano eccitati da me coperta dai loro escrementi.
Mi masturbo sentendo il coro di gridolini e di grugniti di quel gruppo infoiato.
Arrivo, godendo anch'io finalmente, non ne potevo più.
Poi mi lascio andare nella mia vasca di merda e piscio sperando di essere recuperata.


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