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Dedicato a Slave


di scrittore
29.07.2022    |    305    |    1 9.3
"Ciao, mi chiamo Esse e ho 18 anni compiuti; sono ancora indeciso su ciò che incontrerò nel mio futuro e le idee sono da schiarire ma di una cosa sono..."
Questo racconto è dedicato ad un utente che mi ha chiesto di scrivere per lui.
Ciao, mi chiamo Esse e ho 18 anni compiuti; sono ancora indeciso su ciò che incontrerò nel mio futuro e le idee sono da schiarire ma di una cosa sono assolutamente certo: mi piace la sottomissione, mi piace il cazzo, mi piace poter eseguire desideri ed ordini del mio padrone del momento e sono certo che questa mia ossessione sia nata per puro caso ma è stata così intensa che ora non voglio più rinunciarci.
Era una Domenica d'autunno, quei giorni dove il sole fa capolino attorno alle dieci del mattino e riscalda l'aria in maniera veloce ma senza esagerare, un tempo che permette di girare con pantaloni corti e maglietta a mezza manica ed in effetti mi stavo recando in Chiesa, o meglio fuori dalla Chiesa perchè sapevo che alcuni miei amici assistevano alla funzione e quindi li stavo aspettando per poi recarsi al centro del paese a passeggiare e guardare le ragazze.
Il vestito nero lungo fino ai piedi quasi mi spaventa quando passandomi accanto si ferma e mi chiede perchè non sono dentro; alzo gli occhi, è un prete o almeno vestito in quel modo altro non può essere o forse si, magari il Diavolo e lo scoprirò presto perchè si rivelerà un prete diavolo!
C'è sempre quella soggezione quando un prelato ti guarda dall'alto in basso, sono seduto su una panchina fuori dalla Chiesa e lui capisce questo mio stato d'animo, rispondo che non sono un frequentatore assiduo e allora alzati cielo! E' come se avessi bestemmiato e mi reguardisce fino a quando mi strappa la promessa che nel primo pomeriggio ci dobbiamo vedere e sono costretto ad annuire.
Mi aspetta sullo stesso luogo del mattino e mi invita a salire in auto, chissà dove andremo ma la strada è breve, una casa singola con un piccolo giardino, parcheggia e scendiamo dall'auto.
Dentro tutto è nella semi oscurità, non sono tranquillo e il mio respiro accelerato ne è la prova.
In un salone ampio il tizio accende alcune candele per rischiarare l'ambiente poi si spoglia come se fosse solo e non riesco a distogliere lo sguardo, ha un fisico tosto anche se magro e scuro inoltre i peli neri ricoprono parte del suo corpo ma ciò che mi meraviglia è il suo sesso teso, lungo e con la testa rossa; sono imbambolato ma il suo tono di voce diventa deciso e imperativo e mi chiede di denudarmi; lo guardo e capisco che non ho scelta e poi un certo fremito mi attanaglia, mi spoglio e subito lui mi allaccia un collare al collo che lega ad un guinzaglio; mettiti a quatro zampre mi ordina e io eseguo sentendo che i miei sensi mi fanno vibrare; con la testa quasi sul pavimento mi ritrovo a leccargli i piedi e succhiare le dita, il mio cazzo è teso, sono eccitato, è la prima volta e non mi aspettavo di reagire così ma lui invece si, lo sapeva ed è andato sul sicuro; mi chiede di leccargli i polpacci e poi le cosce e mi ritrovo il cazzo vicino agli occhi ma non mi permette di sfiorarlo, lecco la carne calda e i peli lucenti poi con uno strattone mi obbliga a sollevare il viso e mi sputa la sua saliva in bocca, è bestiale, non mi sembra vero, sto davvero bene.
Mi ritrovo a pancia in giù sul divano e il sedere in alto e lui con le mani mi sculaccia facendomi sobbalzare , ho le natiche rose quando compare un frustino nero e ora sento che la mia carne subisce eppure non mi dispiace, avrò tutto il culo rosso!
Un dito mi penetra e urlo, è la prima volta ma insiste, va dentro poi ruota e appena dopo le dita sono due, mi apre il culo mentre mi lamento ma è inutile, mi ordina di stare in silenzio ma non riesco e mugolo poi mi fa vedere il manico del frustino, praticamente è un dildo che subito dopo si accosta al mio ano e lui spinge per penetrarmi, affonda con un colpo o due mentre strillo e quel finto cazzo resta bene inserito nel mio culo; mi chiede di dimenarmi, di dondolare e infine di camminare, il culo mi brucia ma è piacevole, quando mi volto nella penombra vedo un paio di figure vestite di nero che si stanno masturbando; vorrei dire qualcosa ma lui mi anticipa e mi chiede di inginocchiarmi accanto ai due nuovi arrivati mascherati sul viso e appena dopo mi ritrovo a leccare e succhiare cazzi per la mia prima volta.
Mi sento solo io, loro sono in silenzio mentre lui mi solleva il culo e afferrando il frustino, la parte fuori, mi colpisce e così facendo il manico dentro si muove e mi sfascia lo sfintere e grido ma ho la bocca piena e le mani occupate.
Mi siedo sul divano con la schiena sullo schienale e le gambe aperte mentre cerco una posizione perchè con il sedere pieno devo capire come mettermi, quel manico dentro non mi da pace ma come lui mi ordina di masturbarmi subito tutti i miei sensi si presentano e mi regalano sensazioni micidiali, loro, tutti e tre fanno la stessa cosa e si toccano con i cazzi verso di me, solo vederli mi fa impazzire e non mi trattengo, godo fiotti di sperma caldo e provo cose pazzesche poi ecco che anche loro spruzzano, mi inondano lavandomi il viso , la mia bocca è aperta e assaggio lo sperma, è buono, denso e cremoso.
Lui mi invita con decisione ad avanzare restando seduto , il manico va ancora più dentro mentre mi costringe a leccare e pulire tutti i cazzi; i due arrivati per ultimi non ci sono già più, o sono usciti o si sono nascosti, lui mi sfila il manico e sento il buco che si rilassa, un po di pace e invece ecco che le mani mi afferrano i fianchi e appena dopo mi penetra, il cazzo è di nuovo durissimo e mi sfascia ogni centimetro, urlo mentre lui non sente ragioni,affonda cattivo e mi ordina di dimenarmi, sento il bastone entrare e uscire e infine un fiotto caldo inondarmi gli intestini; sono sfinito quando lui esce ma non basta, ricompaiono i due di prima e assaltano il mio buco del culo che fin dalla prima volta viene subito spanato, urlo mentre altro sperma mi va dentro, prima uno e poi l'altro, non capisco più nulla.
Quando mi lascia fuori dalla Chiesa non dice nulla , gli basta guardarmi con cipiglio e so che non sarà stata l'unica volta oggi.

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