Lui & Lei

Simona


di scrittore
17.02.2024    |    107    |    3 8.0
"In questi anni ci sono stati periodi o occasioni dove l’aria tra noi si elettrizzava ma mai si è combinato qualcosa, un po’ per non avere rischi e un po’ per..."
Si chiama Simona ed ha quasi cinquant’anni, è la mia vicina di casa da oltre venti anni, cambia spesso compagno e vive con la mamma proprio accanto a me.
Ha un particolare ovvero ha un fisico davvero eccitante, un culo che un paio di anni fa potei notare bene mentre piegata accarezzava uno dei miei gatti e le natiche, sotto la gonna nera ma piuttosto trasparente sode in modo esemplare.
In questi anni ci sono stati periodi o occasioni dove l’aria tra noi si elettrizzava ma mai si è combinato qualcosa, un po’ per non avere rischi e un po’ per stupidità perché se scopri che c’è sintonia tra due persone tante vale approfittare.
Veste sempre scuro, nero solitamente, attillato spesso, truccata costantemente e so che adesso ha una storia con un tizio che, come me, ha qualche anno di più.
Abitiamo in una palazzina quadrifamiliare e la zona dell’ingresso comprende anche quattro ripostogli uso lavative e poco più poi altri quattro sono stati fatti dopo e sono leggermente interrati nelle fondamenta della costruzione.
Sto togliendo le scarpe da ginnastica poiché sono stato a fare una passeggiata a ritmo veloce e come di consueto cambio le scarpe prima di rientrare in casa, la porta del ripostiglio è aperta e posso vedere le scale che portano alle abitazioni.
Simona sta scendendo e arrivata nel portico esprimo la mia ammirazione:” wow, raramente ti ho vista così” dico e proseguo “bellissima vestita di verde”.
Sorride e risponde:” ti piaccio”?
E che cazzo:” Certo, sembri diversa con questo vestito che copre appena le cosce e così aderente” e il seno grosso fa la sua figura.
“Fatti vedere meglio” provo e sorridente si avvicina fino all’ingresso del ripostiglio; “che fica” mi scappa detto e si atteggia facendo alcune mosse perfette per eccitare e decido che posso chiedere altro:” se ti alzo la gonna posso vedere sotto”? e aspetto un vaffanculo che non arriva; si sposta più dentro per non rimanere avanti la porta e mi guarda; con entrambe le mani sollevo i lembi della gonna e sotto, sopra le calze nere il perizoma nero copre quel che può.
La ammiro tenendola per i fianchi, la faccio girare lentamente mentre ride, il culo, oddio, il culo è un’opera d’arte alla sua età, faccio dei complimenti e quando mi sta di nuovo faccia a faccia, guardandola, allungo una mano tra le cosce a coprire la fica; non se ne va ne toglie la mia mano e sopra il nylon e la stoffa la massaggio facendo pressione e subito mi rendo conto che si bagna, insisto, premo leggermente e poi strofino il palmo e le dita sulla sua fessura nascosta ma sveglia, lei geme con la bocca chiusa e gli occhi su di me e per qualche minuto non smettiamo.
So che si è scaldata e che sta bene ma riuscire a farla godere è troppo difficile, per i vestiti, per la situazione, per il luogo.
Rossa in viso afferra la mia mano e la toglie delicata sempre guardandomi, “devo andare al lavoro” dice e accenno un sì mentre si ricompone e si avvia lasciandomi con una voglia esagerata.
Tanti anni, tanto tempo per ottenere qualcosa che potevo avere anni fa e me la sarei goduta a lungo, che coglione che sono stato ma sempre meglio ora che mai e poi non finisce mica qui.
Il giorno dopo sono sempre di ritorno dalla mia passeggiata veloce e anche leggermente accaldato e cambio le scarpe quando Simona scende le scale, il vestito è lo stesso di ieri e resto sorpreso, ormai so che si cambia ogni volta, avrà un armadio colmo di abiti, si avvicina e ammiro i suoi fianchi, sorride e capisco.
“Andiamo sotto” bisbiglio, dove sotto gli altri ripostigli sono sempre deserti o poco utilizzati e non c’è mai nessuno e anche ora è così.
In piedi vicino ad un banco di lavoro in legno che ho trovato qui e non ho mai utilizzato comincio a tirarle su il vestito verde scoprendo le zone interessanti e stavolta sorrido perché ha delle calze autoreggenti e niente mutande, è venuta preparata, mi stava aspettando.
È un invito a cui non posso dire di no e allungo la mano sulla sua fica già calda e con una fine peluria scura, gli umori sono già usciti, segno che è arrivata piena di voglia di godere oggi, la massaggio con entusiasmo e presto sale di giri, ha proprio voglia e decido che il primo orgasmo può arrivare anche così e poco dopo mi gode sulla mano mentre con la bocca emette dei gemiti silenziosi che ammiro estasiato.
Con la mano umida la sollevo e mi aiuta fino a salire sul banco di legno, adesso posso fare ciò che amo di più, leccarla in mezzo alle cosce e il sapore salato mi inebria ma soprattutto inebria lei che non sia spettava questa performance e la lecco godendo dei suoi gemiti e degli umori che mi imbrattano la faccia; gode quasi subito, è un orgasmo intenso e mi tiene la testa ferma in quella posizione fino a quando riesce a calmarsi un poco; la ammiro e la faccio scendere, la scoperei in questa posizione ma il banco è troppo alto quindi la volto e la faccio piegare; ho anche estratto il cazzo fuori dai pantaloni della tuta e come siamo pronti la penetro scivolando dentro facilmente; è un vulcano bollente, la fica è larga ma non avevo dubbi, si sente che ha esperienza da vendere e senza perdere tempo scopo con decisione e metodo entrando e uscendo da quel pertugio caldissimo.
Simona si dimena, il cazzo scorre rapido e duro, la fica perde liquidi densi, mi afferro meglio ai suoi fianchi e spingo con forza e presto si perde nel piacere dell’orgasmo che la fa vibrare mentre il cazzo mi duole per quanto duro.
Mentre mugola in preda ai tremiti del coito abbasso gli occhi e so che non posso lasciare perdere il suo culo, è meraviglioso e quel buchetto scuro in mezzo è un invito a cui non si può rinunciare; veloce esco e entro dietro, un colpo con il cazzo umido e vado dentro, anche questo pertugio è largo e malleabile, hai capito la Simona! E lei muove il capo, dapprima si lamenta e poi si gode il cazzo tra le chiappe, spingo fino ad entrare tutto dentro poi, con il viso sul suo collo e l’alito che si mescola al suo non voglio aspettare, “eccomi” dico” ti riempio di sperma” e mi abbandono al mio piacere che è lungo e colmo di sensazioni, lo sperma schizza veloce dentro al suo culo e la tengo stretta.
Quando mi sposto per uscire Simona è imperterrita: “leccami il buco del culo” e mi abbasso e mi ritrovo a leccare i suoi umori e il mio stesso piacere ma non mi dispiace e lei sembra quasi godere un’ennesima volta.
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