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Gay & Bisex

Mario di nome


di scrittore
28.03.2024    |    122    |    1 8.7
"Questo incontro comincia due anni fa! Si chiama Mario, l’ho saputo solo alla fine del discorso ma è come se ne fossi a conoscenza, come l’ho incontrato mi..."
Questo incontro comincia due anni fa!
Si chiama Mario, l’ho saputo solo alla fine del discorso ma è come se ne fossi a conoscenza, come l’ho incontrato mi sono detto questo ha un nome classico, Mario, Luigi, Giuseppe e così via.
È strano perché questo tizio mi ha contattato dopo aver visionato il mio profilo sul sito di A69 ma non scrivendomi una chat, è andato a controllare le mei amicizie e ne ha trovata una che sapeva chi era dopo di che l’ha contattata chiedendo notizie di me; questo amico comune mi ha inviato un messaggio raccontandomi il fatto e l’ho ringraziato ma senza poi dare un seguito, seguito che invece ha dato questo sconosciuto perché mi ha finalmente scritto in chat e chiesto se poteva incontrarmi.
Il mio lavoro mi porta in giro per la regione quindi davvero semplice organizzare un incontro conoscitivo, ci vedremo nel parcheggio di un ipermercato della città di Perugia nella zona commerciale dove anni fa sorgeva una sala bowling e una tarda mattina intorno a mezzogiorno siamo uno difronte all’altro.
Ora io sono un uomo molto giovanile, almeno dieci anni mi tolgono tutto quelli che mi conoscono e ho una bella pancetta, non sono smilzo anzi tutt’altro ma ammetto che mi capita che attiro l’attenzione di quei maschi che amano i bei culi pieni e anche di qualche donna ma non è il caso di questo racconto.
Mario, lo scoprirò alla fine il nome, invece è il tipico ometto di mezza età, mi informerà che ne ha sessantadue, con la pancetta dell’uomo maturo, pochi capelli che conducono più verso il calvo che altro, occhiali con la montatura marrone, denti come me non perfetti, insomma il classico Fantozzi del gruppo per dire una frase ironica senza nessuna cattiveria ovviamente e in effetti mi scappa un sorriso come lo vedo e credo se ne accorge.
Ci stringiamo la mano dopo aver capito che lui cerca me e io lui e parliamo un poco, abita poco distante dalla zona mi racconta e che ogni tanto si scopa un suo vicino e aggiunge:” ho un bel cazzo che dura”.
Non sembro troppo colpito ma questa frase mi lascia perplesso, non lo immagino come un superdotato però se lo dice lui… per quello che mi riguarda possiamo anche fissare un incontro perché comunque la curiosità c’è e lui mi ha fatto anche un paio di complimenti facendomi capire che gli piaccio e non gli dispiacerebbe scoparmi il culo.
Sembra tutto perfetto poi, siamo nel 2022, ecco l’inghippo: io non sono vaccinato contro la Sars due, lui ha nipoti che a volte stanno a casa sua e quindi l’incontro salta per motivi o idee che potete immaginare; peccato avrei volentieri scoperto se diceva la verità ma la mia ideologia sul Covid è diversa dalla sua!
Marzo 2024, stesso luogo, stesso lavoro anche se con un progetto diverso ma comunque stessa linea professionale e guarda caso, anche stessi clienti tra cui quelli del centro commerciale sito al posto del bowling e, guarda caso, mi sento chiamare, mentre mi dirigo all’interno, da un tizio che mi pare di aver visto da qualche parte ma non ricordo bene, ne vedo talmente tante di persone che non è facile tenere tutto a mente.
“Sono Mario” dice e cerco di rammentare poi, colpo di luce, la mia mente ricorda e mi blocco guardandolo, non è cambiato per niente, identico a due anni fa anche se ora ne avrebbe sessantaquattro.
Discorriamo anche se il tempo che mi rimane non è molto ma ci vuole poco a dire “ok, mi sta bene” quando mi invita a mangiare due spaghetti a casa sua; “io sono come la prima volta” gli ricordo per correttezza ma non ci fa caso e risponde:” ah non mi frega, va bene, va bene”.
Acquisto del vino dopo aver terminato le mie visite e avverto a casa mia moglie che rientro un po’ più tardi, un fatto usuale con il mio lavoro, capita spesso anche se stavolta per motivi diversi dalla professione.
Seguo il navigatore e parcheggio in un piazzale difronte a una serie di palazzine e mi dirigo verso il numero civico di Mario, il sedici.
Suono, subito mi viene aperto, Mario si è messo in relax indossando il sotto di una tuta ginnica e una maglietta a mezzamanica, in effetti è una bella giornata di marzo abbastanza calda; gli passo il vino che appoggia su un mobile e mi invita in cucina dove trovo apparecchiato per due.
Mi siedo senza pensare e anche se c’è una pentola sul fornello acceso, l’acqua per la pasta, lui si accosta e abbassa i pantaloni della tuta, il cazzo già svetta ed è come ha detto, grosso, largo e con una cappella violacea e mi esorta a fare conoscenza; la mano non arriva a stringerlo tutto e poi pulsa che è un piacere e apro la bocca per saggiarne la consistenza che è pari al marmo, durissimo e alla sua età immagino prenda qualche aiuto, una pasticchina ma mi sta più che bene se questo è il risultato.
Lo succhio ma capisco che lui cerca di più, si allontana e spegne il gas e mi dice: “andiamo sul divano” e si incammina con i pantaloni in fondo alle caviglie che strisciano sul pavimento e mi fa ridere.
Si spoglia e mi chiede di farlo anche io e quando rimango solo con le mutande si accosta, le afferra e le strappa via con uno strattone mostrando una forza inattesa poi le sue mani sono sul mio sedere e mi schiaffeggia e accarezza.
Si siede a gambe larghe sul divano con il cazzo dritto e mi invita a finire ciò che ho cominciato in cucina e riprendo il bocchino sentendomi piuttosto eccitato, succhio e lecco, palle comprese, masturbo, assaggio fino a quando mi dice con voce roca di sedermi sulla sua faccia; salgo sopra il divano dandogli la schiena e mi abbasso e mentre con le mani mi apre le natiche la lingua affonda sul buco del culo e lavora con maestria per lubrificarmi al meglio, anche il mio cazzo è duro.
“Scendi sul cazzo” chiede e io: “e certo, chissà come faccio, è troppo grosso”; “dai, dai” insiste e mi calo dopo aver preso posizione, la cappella mi sfiora, si allinea e lui mi tiene sui fianchi e spinge mentre io spingo e il cazzo entra perché non può fare altro.
“Cazzo” esclamo “quanto è grosso” mentre mi impala a dovere e presto scivola dentro e fuori aprendo il buco per passare meglio; dopo qualche minuto di andirivieni mi fa alzare e calare e mi posiziono in ginocchio sul divano e lui in piedi riprende possesso del culo farcendomi e quando gli sale la pressione sale anche lui sul divano e mi scopa standomi quasi tutto sopra facendo scorrere il cazzo fino a sbattere con le palle piene sulla mia carne.
Aveva detto che durava e in effetti ha tutte le ragioni, adesso mi fa stare in piedi, piegato con la schiena e poi di nuovo in ginocchio e il mio culo è diventato una caverna deformata e infine ritorniamo agli inizi, io sopra di lui che mi penetra oramai tanto facilmente che il cazzo scompare senza difficoltà.
“Sto per godere” dice “fatti scopare la bocca” e mi sollevo e metto in ginocchio tra le sue cosce mentre il cazzo grosso adesso è nella sua mano e come apro la bocca i fiotti dello sperma mi colpiscono violenti e brucianti, ne esce tanto e ho la bocca colma e il viso coperto del suo piacere, con uno sforzo mi alzo in piedi e come mi tocco con la mano schizzo la mia sborra in giro godendo di un piacere intenso, alla faccia di Mario, ammazza come scopa bene.
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