Gay & Bisex

La cena


di Cosmo360
04.04.2024    |    33    |    0 6.0
""Non ce la faccio più", esplosi nella sua bocca, il trattamento fatto era stato sublime e mi aveva portato a godere, io ero intento ancora ad..."
La giornata trascorse veloce ma alla cena non ci pensai, ero troppo impegnato nei lavori della sala macchine, tra pulizia e manutenzione.

Alle 17 finii il lavoro e andai in cabina, mi feci la doccia ( i bagni erano in comune ) e con solo l'asciugamano che mi copriva le parti basse uscii dalla doccia e andai in cabina per cambiarmi.
" dove vai? Esci anche oggi?" Fu la domanda che mi pose un marinaio che lavorava anche lui giù in sala macchine. Risposi che avevo un appuntamento e che andavamo poi a cena.
" si scopa allora", continuò e risposi: " vedremo se scappa qualcosa".
Certo che si scopa a vedere che già è in tiro il tuo uccello, si prospetta una buona serata. In effetti ero eccitato al pensiero che avrei incontrato Ennio e sicuro che la cena saltava. Ero uscito e mi avvicinai verso l'uscita del molo e vidi la sua auto, era là che già mi aspettava.
"Da molto sei qua?"
Non da tanto tempo e mi abbracciò, percepii il suo uccello in tiro. "Cazzo, è già bello sveglio", sorrise e mi baciò, volevo sottrarmi perché qualcuno poteva vederci, cosa che si avvenne perché in quel momento passava il marinaio che prima mi aveva detto della scopata sulla nave. Cercai di nascondermi il più possibile ma non ci riuscii, mi riconobbe ma andò via tirando dritto.
" perché ti nascondi? " mi chiese. È semplice la risposta, se lo vengono a sapere poi devo soddisfare chi ha le palle piene e ora tengo solo a te, mise in moto l'auto e partimmo. Arrivati a casa sua notai con piacere che era apparecchiata per una serata piacevole, c'erano candele profumate e incenso che davano un buon profumo, ma la cena neanche l'ombra. " allora, ci mettiamo a preparare qualcosa per cena?" Chiesi ma mi rispose che la cena era già pronta e avremmo mangiato a tempo debito. Mi accomodai sul divano e venne con due bicchieri e una bottiglia di vino, si sedette accanto e versò il vino nei bicchieri. " raccontami degli altri incontri che hai avuto con uomini", mi chiese e gli risposi che non mi andava, avevo lui ora e....mi baciò. Mi strinse a sé e un lungo bacio ci scambiammo, le mani cominciarono a muoversi, ad accarezzarci, a toglierci gli indumenti, le erezioni erano presenti e nostri uccelli si toccavano da sopra I pantaloni. Mi staccai e cominciai a sfogliarlo, prima le scarpe e poi i calzini, poi i pantaloni e gli slip che lasciarono libero di svettare il suo cazzo. Era bello, venoso, teso.
Lo guardai e avvicinai il viso, sentivo il suo odore di pulito, lo vedevo pulsare e cominciai a baciare la cappella.
" io sono l'antipasto", disse e mi prese la testa tra le sue mani, mi tirò su e ancora dette un altro bacio , non si stancava mai di baciarmi e io non mi stancavo di baciarlo; ci posizionammo per un 69, vedevo la sua eccitazione e mentre gli succhiavo l'uccello gli misi un dito nel forellino, ebbe un sussulto di sorpresa e allora ne misi un altro, giravo dentro, gli allargavo il buco e mugolava di piacere,intanto lui leccava la mia asta, giocava con la lingua intorno alla cappella.
"Non ce la faccio più", esplosi nella sua bocca, il trattamento fatto era stato sublime e mi aveva portato a godere, io ero intento ancora ad allargare il buco del culo, ruotavo le dita dentro, le facevo entrare e uscire e intanto pompato il suo cazzo, era un susseguirsi di godute da parte di Ennio e io non lo immaginavo così caldo e porco, lo sentii che stava per venire, la cappella divenne più grossa e un primo schizzo arrivò in gola e poi un altro e ancora un altro, sembrava che non volesse finire, quando ebbevterminato gli pulii il cazzo per bene.
" abbiamo fatto l'aperitivo, tra poco ceniamo", dicendo questo sorrise. Ancora una volta ci baciammo, quanto baciava bene e non si stancava mai di farlo, i nostri sapori si mischiarono insieme, come se fu un sigillo di amicizia, o meglio scopamici. Rimanemmo ancora sul letto a rilassarci e riprendere forze, si voltò di fianco dandomi le spalle e mi avvicinai abbracciando da dietro con il cazzo, anche se moscio in quel momento, si posiziono' tra le chiappe. Gli accarezzai il petto, soffermandomi a giocare con i capezzoli e lo baciavo sul collo, gradiva questo trattamento extra che gli stavo facendo, lo sentivo ansimare e mugolare, il suo respiro si fece più profondo e con le mani scesi giù cercando il suo cazzo che si stava risvegliando.
" hai di nuovo voglia, disse".
Mi piace il tuo corpo, non mi stanco di guardarti e accarezzarti. Era passato un po di tempo ed eravamo ancora a letto, la cena aspettava ma la voglia che avevo di lui era tanta, avvicinò il culo ancora di più al mio corpo e l'uccello si stava risvegliando. Sarò io la tuacena, mi disse girandosi e guardandomi negli occhi scese giù, verso l'inguine e riprese il cazzo in bocca, prese a leccarlo tutto, stava ritornando duro tra quelle labbra sapienti di chi sa ben usare lingua e labbra per far rizzare cazzi, quando lo senti' bello duro si voltò, mettendosi a pecora e mi invitò a entrare tutto dentro, non ci pensai su e lo inculai di brutto. Godeva e godeva, gradiva la scopata, lo tenevo per i fianchi e avanti e indietro, avanti e indietro me lo stavo scopando bene. Presi a carezzargli il cazzo che venne velocemente, era eccitato molto e non ce la fece più. Ero appagato da questa serata che stavo trascorrendo con lui; " fermati, mi hai sfiancato, non ce la faccio più, sei un'amante perfetto" furono le sue parole ma continuai, cambiano posizione e si mise disteso, aprì le gambe, ritornai dentro di lui e ripresi a scoparti." Sta fermo, gli dissi, faccio tutto io" e ripresi a scoparlo e lo tenevo abbracciato fono a quando sentii la sjorra salire prepotente e la scaricai tutta nel culo.
"Mi fai impazzire, sono 2 giorni che ti conosco e mi hai fatto godere tanto", mi sorrise e ancora una volta mi baciò. Andiamo a cena, dissi, riprendiamo un le forze, mi hai spompato continuai, sorrise e aggiunse:" ti ho detto che sono io la tua cena", devi cibarti di me, del mio corpo, del mio cuore, mi stava dando tutto se stesso ma non ero pronto a una nuova relazione, con lui stavo bene, mi piaceva tutto di lui ma non mi sentivo pronto.
La testa feci scendere tra le sue gambe e presi il cazzo in bocca era moscio, faceva tenerezza ma con un gioco di lingua lo feci tornare duro, era bello sentirlo crescere in bocca, gli feci un gran pompino ma non veniva, aveva già sborrato due volte e ora ci mise molto tempo, la mascella cominciò a farmi male, allora mi staccai e lo segai, lo visi irrigidirsi, era vicino a sborrare ancora, avvicinai la bocca alla cappella, la presi tra le labbra ed ecco che ancora volta mi dette il suo succo. Ora va bene, dissi, mi guardò e : " ti amo", furono le sue parole. Lo strinsi a me e ribattei che non ero pronto a una relazione, accettò questo e rimanemmo in silenzio guardandoci negli occhi e sentendo i nostri respiri. " domani sera ripartiamo, torneremo tra 5 giorni", non disse nulla ma vidi un velo di tristezza; " non ci ameremo domani", queste parole uscirono dalle sue labbra con un tono di voce che diceva che era tutto finito. Quando torno recupereremo, aggiunsi e la tristezza svanì dal suo viso, mi abbracciò e aggiunse:" ti preparerò tante cene", non come quelle di stasera, ma molto meglio.
Aveva in serbo delle sorprese che al momento non capii subito.
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