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Vacanze parte 5. L'amico e il fratello.


di Cosmo360
21.03.2024    |    14    |    0 6.0
"Federico, mi dici dei tuoi amici? Così esordì mia sorella, prendendomi alla sprovvista..."
Federico, mi dici dei tuoi amici?
Così esordì mia sorella, prendendomi alla sprovvista. " chi te lo ha detto?" Replicai. "La cognatina", fu la sua risposta e sorrise.
Ok, ti racconto come è iniziato.
Devi sapere che Antonio, nostro fratello maggiore, era ammirato dal mio culetto bello e tondo e non perdeva occasione di strusciare il suo cazzo tra le chiappe fino a sborrare, poi arrivò che voleva metterlo dentro e col tempo ci riuscì e voleva anche gli facessi i pompini, naturalmente mi sborrava nel culo e in bocca e ti dico che mi piaceva il sapore della sua sborra. Un giorno mentre mi scopava entrò Lino, rimase sorpreso ma non fece nulla, lo invitai a unirsi a noi, avevo uno in bocca, l'altro nel culo e mi riempirono tutto. Questa è stata la prima volta a tre, ma Lino non era contento e mi parlò di Rino, nostro vicino e suo amico che aveva un bel cazzo." Tu, come lo sai?", replicai e mi rispose che spesso si facevano le seghe guardando giornaletti porno. Un pomeriggio andammo alla casa di Rino, i suoi erano fuori, e tirò fuori i giornaletti che cominciammo a guardare, la sua mano non stava ferma, si toccava il pacco sopra i pantaloni e si stava eccitando e disse: " io mi faccio una sega, voi fate come vi pare", e si abbassò pantaloni e slip, tirando fuori l'uccello che era già tosto.Mi abbassai i pantaloni, rimanendo in slip e mi toccavo l'uccello, eravamo seduti e gli guardavo il cazzo e mi disse:" ti piace? Vuoi toccarlo?" Non me lo feci ripetere due volte e allungai la mano e glielo toccai, era bello venoso, duro, mi mise una mano sulla testa e la spingeva in giù, voleva che glielo prendessi in bocca; mi avvicinai e appoggiai le labbra sulla cappella, sfiorandola e dandole quasi un bacio furtivo, sentivo il profumo di quel cazzo che pulsava e non aspettava altro che entrare in bocca. Aprii le labbra e feci entrare solo la cappella, con la lingua roteavo intorno e mi fermò, stava già sborrando, non resistette molto, il trattamento era troppo e il caldo seme entrò in bocca che mandai giù. "Sei stato fantastico, mi hai fatto venire, ma non finisce qua." Lo guardai e gli pulii la cappella ma non eravamo soddisfatti entrambi. Mio fratello Lino guardò tutta la scena e aveva il cazzo duro, presi anche il suo tra le mani, ci giocai un po e lo feci venire, glielo pulii con la lingua e presi le ultime gocce che uscivano, tutti avevamo ancora il cazzo in tiro, anche il mio ma io non volevo ancora sborrare, volevo ancora soddisfarli e presi a leccare prima uno e poi l'altro.
Mia sorella mi chiese:" ma dove eravate? In cucina o in camera?" Hai ragione, risposi, cominciammo in cucina e finimmo in camera sua ma..... allora iniziò il divertimento. Mi spogliarono, sentivo le loro mani che oltre a togliere i vestiti mi toccavano, Rino si sofferma a sulle natiche, le palpava, le accarezzava e andava a giocare con un dito la rotellina del culetto, perché avevo un bel culo, tondo e piccolo. Gli veniva piacevole accarezzarlo e giocarci e mi faceva impazzire, le dita si intrufolavano dentro e lo allargavano molto lentamente, non sapeva che era già allenato a prendere cazzi, l'altro fratello mi aveva messo il cazzo il bocca e gli stavo facendo un bel pompino, andavo su e giù con la testa, lo facevo arrivare in gola, sentivo le sue palle sbattere sul mento. Si staccò e si mise in posizione di 69, avevo di nuovo la bocca piena e lui leccava il mio, l'amico era sempre intento ad aprirmi il buco del culo, ora le dita, poi la lingua, me stava lubrificando bene quando sentii che si staccò col viso e....la cappella accostò alle chiappe che teneva larghe per poter entrare meglio. La sentii poggiarsi è incominciò a entrare, centimetro per centimetro entrava, non potevo mugolare di piacere, avevo sempre l'altro uccello in bocca. Era un bel triangolo di goduria, la camera era intrisa di odore di sperma e di sudore, i nostri corpi impregnati di gocce che scendevano e questo aiutava anche la penetrazione, un'inculata unica. Ero tra due cazzi che mi riempivano e mi facevano godere, sborravo senza toccarmi mentre Rino affondava i suoi colpi ma quando stava per venire volle cambiare posto perché voleva che ingoiassi il suo sperma e così si posiziono' davanti e scarico' tutto il suo seme in gola, non persi una goccia; mio fratello aspettò che uscisse dalla bocca per mettere il suo e scaricare anche lui. Eravamo stanchi e sudati, nudi sul letto stavamo a riprendere fiato, io con le mani sui loro uccelli mosci ma che mi piacevano tanto, facevano tenerezza a sentirli così. " Fede, disse Rino, sei una gran troia, scopi e non ti stanchi". Risposi dicendo:" beata gioventù, hai sempre l'uccello in tiro e mi fa impazzire". Tutti e tre eravamo da poco maggiorenni quindi gli ormoni sempre in giro per il corpo. Mi girai di fianco verso mio fratello che mi guardava con occhi amorevoli e cercai la sua bocca, le lingue giocavano e cominciai a sentire il risveglio del suo uccello, si stava riprendendo, misi la mano per prenderlo e lentamente andavo su e giù, era una sensazione bellissima sentirlo crescere nel palmo della mano. Rino aveva il mio culo a contatto col suo inguine e posiziono' il cazzo tra le cosce, simulava una scopata e mi stava dando piacere, sentivo che stava eccitandosi, mi staccai dai due e dissi loro:" riprendo da dove ho lasciato", così li feci avvicinare e scesi tra loro gambe prendendo il loro uccelli bocca, prima uno e poi l'altro e poi insieme, le due cappelle tra le mie labbra, con la lingua le leccavo e poi le baciavo, gradivano questo trattamento e diventarono sempre più duri, dopo averli eccitati mi misi a pecora e li invitai a penetrarmi, prima uno e poi l'altro, dovevano riempirmi il culo del loro sperma. Rino venne da dietro, allargò le chiappe e senza ostacoli lo mise dentro, Lino si mise davanti e gli succhiavo l'uccello, si andò avanti per un bel po, uno in culo e l'altro in bocca, si alternavano ed ero talmente eccitato che sborrai senza che toccai il mio uccello. Ero stanco e non ce la facevo più, li pregai di venire. Era Lino nel culo, aumentò il ritmo fino a quando sentii il suo cazzo riversare in me la sua sborra, si tolse e lasciò il posto a Rino che, agevolato dalla lubrificazione della sborra e dal buco che ormai era largo, entrò senza problemi, cominciò a muoversi mentre pulito il cazzo di Lino, anche Rino era sul punto di venire e dette dei colpi forti, poi si fermò, il suo cazzo pulsava e scarico' il suo sperma nel culo. Uscì e presi a pulire anche il suo, non avevamo più forze, stetti qualche minuto sul letto fino a quando non sentii che la sborra usciva, allora mettendo una mano dietro per non sporcare tutto mi recai in bagno a lavarmi e darmi un po di sollievo, mi rivestii e dissi a Rino:" è stato bello". Gli stampai un bacio sulle labbra e tornai a casa: i due erano rimasti ancora lì, io andai in camera mia e mi addormentai, non sentii tornare Lino che si mise al mio fianco e si addormentò anche lui.
Vedi sorella, questa è stata la prima volta con Rino, ci furono altre volte che mi scopo' e sempre da solo, a tre non lo facemmo più e fu un peccato.

P.S. Il racconto delle scopate è storia vera, vissuta da me in prima persona.
Questo racconto può essere inserito sia nella sezione gay che in quella di incesto, scelgo gay ma è la continua delle vacanze.
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