Vacanze parte 3. L'amico

Il racconto MADRE E FIGLIA può essere considerato la continua di VACANZE PARTE SECONDA.

" vado a preparare il caffè ", disse mia figlia e indossò gli slip che lasciavano poco all'immaginazione e una maglietta che copriva fino all'inguine.
"Buongiorno zia".
" Buongiorno nipotina", rispose mia sorella. " siete già svegli"?
"Certo zia, tra un po arriveranno anche i miei, intanto preparo il caffè ".
" il caffè è pronto", sentii mia figlia che alzando la voce ci annunciava che il caffè era in tavola.
" il latte non lo volete"? Aggiunse mia sorella e madre e figlia si guardarono in viso e risposero in coro:" già preso". Rimase meravigliata mia sorella e vedendomi arrivare in cucina capì e aggiunse:" a me niente avete lasciato"?
Ridemmo e bevemmo il caffè, quindi mia sorella aggiunse: " anch'io voglio il latte caldo" e risposi che per il momento non ce ne era ma presto lo avrebbe avuto. Feci un paio di telefonate a degli amici per andarli a salutare e ci mettemmo d'accordo che ci saremmo visti alle 10 al solito bar, quello che frequentavamo quando eravamo ragazzi. Ancora era funzionante quel bar, aveva cambiato gestione ma andava sempre bene, sempre pieno di gente.
Arrivai al bar puntuale, mi sedetti ad aspettare gli amici e poco dopo arrivò il primo, soliti saluti con abbracci e ci accomodammo, mentre parlavamo ricevetti telefonate dagli altri amici che non potevano venire per vari inconvenienti. E niente, rimasi con Rino, così si chiama il mio amico, a chiacchierare e parlando delle nostre vite. Gli dissi che ho messo su famiglia e ho 2 figlie e aggiunse:" tua moglie sa di te?" E risposi che lo sapeva e che era a conoscenza quando avevo rapporti con uomini, a volte completi e altre volte solo pompini. "ricordi quando ti scopavo? Eravamo ragazzi e a te piaceva il mio cazzo che era già bello grande". " ricordo eccome, e come il tuo non ne ho più incontrati". " hai continuato a scopare? " mi disse. " sono bisex e davanti a un bel cazzo non mi tiro indietro, risposi, e se vuoi possiamo rifare ciò che facevamo". Mi guardò e sorrise. " perché no, siamo adulti, solo che dobbiamo trovare un posto tranquillo", ci pensò un po e poi aggiunse:" andiamo in campagna, al casolare dei miei". Ci mettemmo in auto e partimmo, non era molto distante dal paese e nel tragitto mi ricordava dei pompini che gli facevo o quando mi scopavano in due, avevo un cazzo in bocca e uno in culo e poi mi riempivano la bocca di sborra, a questi ricordi mi stavo eccitando e gli misi la mano sul pacco, lo sentii duro e mi disse: " fermati, altrimenti ti scopo qua, in auto". Arrivati al casolare non facemmo in tempo a chidere la porta che mi abbracciò e mi baciò, ci sapeva fare. Le lingue giocavano nelle nostre bocche, le mani che esploravano i nostri corpi e ci spogliammo a vicenda. Aveva il cazzo ti tiro, quanto era bello, lo accarezzai e poi scesi giù a leccarlo tutto, dalle palle alla cappella." Dai, prendilo in bocca", non me lo feci ripetere due volte e con le labbra avvolsi la cappella, lo presi lentamente tutto e continuavo a succhiarlo. Emanava quel profumo particolare, il suo cazzo profumava, lo guardavo, lo leccavo, gli prendevo le palle e le tastavo, era bello sentire eccitarsi e farsi più duro. " Non ce la faccio più, voglio scoparti". Mi misi con la schiena sul tavolo, gli offrii il culo bene in vista e prese a umidirlo, ci sapeva fare con la lingua e quando vide che era pronto lo infilò dentro, entrò tutto. Godevo sotto le sue spinte, era una sensazione che non provavo da anni, scopava benissimo e mi piaceva come lo faceva. Non aveva fretta e i suoi colpi erano decisi, vidi in suo volto cambiare espressione, la cappella la sentii gonfiarsi, era prossimo all'orgasmo. Un gran sborrata mi riempì il culo, non contai quanti schizzi scarico' nel culo, eravamo esausti e felici. Guardai l'orologio e mi accorsi che era tardi." Dobbiamo tornare a casa, è tardi". Ci facemmo la doccia insieme e tornammo in città, mi salutò e disse che voleva incontrarmi prima che io ripartissi. " certo", risposi. " amore, dove stato? Ti sei visto con gli amici?"
" sembri stanco, amore, cosa hai fatto?" , " nulla tesoro ", risposi ma lei non era convinta. Mia figlia è mia sorella intanto stavano preparando il pranzo, erano vestite come al mattino, si vede che erano rimaste in casa a parlare. " ti sei divertito con i tuoi amici? " ,solo uno è venuto, gli altri non potevano ma abbiamo parlato per tutto il tempo. " sicuro che avete parlato solamente?", si sente ancora l'odore della sborra che hai addosso", come è possibile, mi sono lavato, replicai. No le sfuggiva quando scopavo. " ha cominciato lui ricordandomi quando eravamo ragazzi, i pompini che gli facevo, le inculate che mi dava e così gli ho detto che potevamo riprendere da dove avevamo lasciato". " potresti invitarmi una volta e ci divertiremo"; ci vedremo ancora prima che ripartiremo, aggiunsi. " bene, così potrò partecipare anch'io", a quest'idea mia moglie era alle stelle. Il pranzo fi consumato tra battute e programmazione del pomeriggio e terminato ( il pranzo) dissi che andavo a riposarmi ( al sud la siesta pomeridiana, specie in estate, è d'obbligo ). Le donne misero a posto la cucina e poi si fermarono a chiacchierare in salotto.
Continua.