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Finalmente con zia Carmela


di Gius812020
12.02.2024    |    21.553    |    7 9.5
"Facemmo una bella doccia, ci lasciammo con un bacio e con la promessa che non sarebbe stata l'unica volta..."
Erano Ormai passate settimane da quell'incontro con zia Carmela ed il suo amante, si era forse rimangiata la promessa che mi aveva fatto? Il sogno di fare l'amore con lei doveva per caso restare un sogno?.
Passavano i giorni con la normale routine dei massaggi, qualche palpeggiata in più, qualche tocco alla figa più spinto ma null'altro di troppo spinto.
Che quel vecchio caprone le avesse davvero imposto delle regole a riguardo? Eppure lei era una donna decisa, mamma di tre figli, moglie con un amante che riceveva in casa non potevo accettare che si lasciasse gestire in questo modo da un vecchio bue.
Una fredda mattina di Dicembre con la neve che cadeva copiosa, le finestre libere dalle tende per ammirare il rilassante cadere dei fiocchi di neve, il crepitio della legna nel camino, ed un ottima cioccolata calda per rilassarci prima del massaggio zia Carmela riprese nuovamente il discorso.
" Marco volevo riprendere con te il discorso di qualche settimana fa, quando mi hai vista fare l'amore con Matteo, so che magari quel giorno abbiamo esagerato, magari ti abbiamo infastidito ma io ho voluto soddisfare una voglia di Matteo, sai lui alle volte è molto autoritario"
La interruppi " Tranquilla zia nessun problema, diciamo che mi sono piacevolmente visto un porno live e per me se volete ripeterlo non ci sono problemi, resterò al mio posto e manterrò il ruolo" Intanto pensavo
Zia con tono caldo e rassicurante riprende " Ma no. Non mi sembra giusto che tu possa avere un ruolo da guardone, almeno non dopo le confessioni che reciprocamente ci siamo scambiati"
Si fermò un attimo forse per cercare le parole giuste e poi riprese
" Forse l'altra volta in preda ad un eccitazione o ad un programma già stabilito da me e lui ci siamo lasciati andare in una situazione particolare lasciando la porta aperta a quelle famose confessioni. Di sicuro a mente lucida io ci ho ripensato molto a quelle parole che ci siamo scambiati ed oggi con lucidità assoluta le confermo"
Questa volta fui io ad interromperla con una domanda secca, senza scrupoli e che tirasse subito le conclusioni di quel discorso.
" Zia mi stai dicendo che è arrivato il momento che noi due facciamo l'amore?"
Guardandomi negli occhi con un misto di paura e di imbarazzo mi rispose
" Si. io vorrei fare l'amore con te, oggi!!!!"
Mi alzai dal divano le allungai una mano e quindi anche lei si mise in piedi, era coperta da una vestaglietta a metà coscia, truccata come sempre, con un profumo delicato ma inebriante.
Subito mi avvicinai per darle un bacio sul collo.
Con la lingua iniziai a lambire il collo e con le mani a cercare la cinta della vestaglia per slacciarla e scoprire il corpo.
Anche lei in preda al piacere mi sollevò la maglia tirandola via e subito scese alla cinta del pantalone, lo sbottono e lo fece cadere insieme alla sua vestaglia.
Eravamo entrambi in intimo, lei in un intimo di pizzo rosso un reggiseno a balconcino che teneva su la sua bella e piena quinta e uno slip in pizzo che faceva intravedere la sua bella e folta figa pelosa.
Con dei delicati ed appassionati scambi di lingua in un bacio profondo le sbottonai il reggiseno lasciandolo cadere e scoprendo quel meraviglioso seno pieno con le sue bellissime areole marroni e dei capezzoli di una grandezza giusta e belli turgidi per l'eccitazione.
Scesi subito con la lingua sui capezzoli, quante volte lo avevo sognato e quante seghe gli avevo dedicato ma questa volta non era un sogno era reale, i capezzoli di zia Carmela erano a contatto con la mia lingua le mie mani non stringevano i seni per un massaggio ma per palpeggiarli con godimento.
La sua lingua sul mio collo scese giù sul petto fino alla pancia, si inginocchiò davanti a me e tirandomi giù lo slip tirò fuori il mio uccello ormai di marmo, duro e pronto a soddisfarla, lo accarezzò con delicatezza, lo passo prima sul viso e poi con la lingua in modo molto delicato iniziò a lambire la cappella, con una mano che accarezzava l'asta e l'altra mano con le unghie scivolava sulle palle fino ad arrivare al culo.
Le poggiai delicatamente una mano sulla testa e la spinsi in avanti affinché il mio uccello le entrasse in bocca, il calore di quella bocca la saliva che lo bagnava e le mani che accarezzavano le palle mi facevano sentire un senso di eccitazione cosi forte da voler spingere quella testa per darle il giusto ritmo dell'unico pompino cosi agognato di tutta la mia vita.
Andava avanti e dietro con la testa succhiando e mordendo delicatamente il mio uccello, sentivo che stavo per esplodere quell'eccitazione cosi forte non mi avrebbe permesso di durare a lungo ma no.....non poteva finire cosi.
La sollevai la distesi sul divano e delicatamente le sfilai lo slip, le apri le cosce e prima mi gustai con gli occhi la vista di quella meravigliosa figa pelosa e poi l'accarezzai piano, con la lingua inizia ad assaggiarla.
Calda, umida, pronta ad accogliere prima la mia lingua e poi il mio uccello.
La lingua andava su e giù lungo la figa e la mano sul pelo stimolava il clitoride, l'allargai piano per far entrare bene la lingua, i suoi gemiti e le sue torsioni erano musica per le mie orecchie ed uno spettacolo per gli occhi.
Stava godendo.
Mi sollevai volevo assaggiare la figa con l'uccello non potevo più aspettare, la portai verso il tavolo della sala la distesi sul tavolo le allargai le gambe e strofinando prima l'uccello su quel bellissimo pelo lo feci scivolare appena appena dentro la sua figa proprio li dove risiedono le maggior terminazioni nervose della figa che creano il maggior piacere
Piano piano entrai dentro delicatamente a godermi ogni istante di quel momento, anche gli occhi volevano la loro parte, avevo zia Carmela distesa nuda sul tavolo le tenevo le cosce aperte ed il mio uccello stava pian piano entrando nella sua figa.
Finalmente ero dentro ora era il momento di darci dentro, iniziai un movimento prima lento poi in un crescendo di forza iniziai a pomparla per bene sentendola gemere e godere sotto ogni colpo.
Non nascondo che sentivo già il salire rapido e prepotente del flusso della mia calda sborra, chi se ne frega pensai, le svuoto tutto dentro, ha 53 anni non credo ci sia nessun pericolo e mentre lo pensavo un prepotente e copioso fiume di sborra si liberò tutto nella sua figa farcendola per bene e lasciandola con un sorriso sulla bocca.
fu la mia unica esclamazione potente.
"Liberati" fu la sua risposta
La guardai in viso ancora con l'uccello nella figa e lei con un sorriso mi disse " Ahhhhh finalmente"
Mi scostai lei si alzò dal tavolo mi diede un bacio sulla bocca e afferrandomi per la mano mi condusse la piano superiore, nella sua camera da letto.
" Ora tocca a me però"
Era chiaro che lei non era venuta e non si sarebbe persa l'occasione, dovevo ricaricarmi in fretta e riprendere per soddisfarla o quella sarebbe stata la mia unica volta.
Ci sdraiammo e lei senza indugiare mi fece un secondo pompino più bagnato del primo, con più comodità con la bocca sul mio uccello e questa volta con il dito che si insidiava nel mio culo a cercare un contatto prostatico, un bellissimo massaggio prostatico che mi fece tornare duro come il marmo.
Si mesi subito sopra e saltando su e giù, godeva, gemeva e urlava, mentre io stringevo e leccavo le sue tettone, l'afferrai dai fianchi per aiutarla nel movimento, ero carico, eccitato e speravo non fosse un sogno.
Mi feci ardito e scostandola da su la feci scendere, la posizionai a pecora e iniziai prima a strusciarle l'uccello sul culo e lei girando la testa e guardandomi mi redarguì " Prima la figa monello, il culo non è ancora il momento"
Inizia a scoparle le figa a pecora, le tette penzolavano mentre la tenevo per i fianchi e le scopavo la figa.
Le mollai due tre ceffoni sistemati sul culo, furono la mossa giusta per crearle una forte eccitazione.
"Dioooooooo mio continuaaaaaaaaaaaa" urlo come una pazza.
LE mollai un' altro ceffone e senti al sua figa inondarsi come un lago, schizzava come un vulcano in piena mentre lei urlava " DIOOOOOOOOOO mioooooooooooo "
Stava squirtando come una pazza.
No non volevo che finisse ero troppo eccitato, poteva essere l'ultima volta, volevo soddisfare ogni mia voglia più segreta. Basta fare l'amore......ora si scopa pensai.
Senza alcun altro pensiero, tanto poteva essere l'ultima e quindi fanculo mi prendo tutto la girai ancora a pancia ni su " Girati baldracca che non abbiamo ancora finito"
Si rimise a pancia in su con un sorriso di soddisfazione e mi disse " Adoro gli insulti"
Mi lanciai su di lei e iniziai a scoparle nuovamente la figa, stavo al limite per una seconda sborrata ma no non in figa questa volta. Non Doveva finire cosi.
La tirai giù dal letto chiamandola ancora baldracca, la misi a pecora e senza esitazione andai sul culo.
Mi guardò ancora e questa volta vestendomi di autorità le dissi con tono perentorio " Allarga il culo perché che ho voglia di svuotarti dentro tutto quello che resta nelle palle."
Non oppose alcuna resistenza e mi lasciò entrare, era abbastanza aperto da entrare con facilità e godermelo per un po'. Purtroppo non resistetti a lungo e dopo qualche colpo le svuotai nuovamente le palle nel culo riempendolo per bene.
Mi sdraiai sul letto senza una parola e lei di fianco a me.
Ci rilassammo sul letto per qualche minuto.
Facemmo una bella doccia, ci lasciammo con un bacio e con la promessa che non sarebbe stata l'unica volta........
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