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Il Segreto della Fattoria del Nonno (PARTE 2)


di Flamingo
09.05.2023    |    20.604    |    6 9.5
"Mi avvicinai a spiare dai buchi sul muro e vidi il paradiso..."
Fu un momento indimenticabile...
Mi avvicinai a spiare dai buchi sul muro e vidi il paradiso.
Nonno Achille era già a petto nudo, seduto sulla sedia di fronte il bidet, aveva aperto l'acqua della doccia per scaldarla un pochino e si stava levando i calzini. Quel petto robusto e un pò cadente dall'età, era ricoperto da una leggera peluria grigiobianca, i capezzoli rosa scuro sembravano succhiotti pronunciati, come quelli che allattavano i vitelli appena nati.
In quel momento si alzò in piedi e fece cadere i pantaloni della tuta da lavoro.
Quelle mutande erano sudaticce e con un paio di macchioline gialle sul davanti, ma il tutto, era contornato da un pacco grosso come un uovo di pasqua, pronto da scartare.

Dall'inguine dello slip, sbucavano fuori immensi ciuffi di peli pubici bianchi e neri,
infilò i pollici ai lati degli slip per sfilarli, e con un gesto repentino e curvando la schiena, li tirò giù, in un lampo.

Per un paio di secondi ebbi l'immagine del nonno piegato a 90 gradi di fronte a me, dal punto in cui ero, vedevo quel culone sodo e peloso che si era spalancato, ed un ano rosa ma stranamente largo, contornato da una criniera di peli scuri e grigi e lo scroto caldo e sudato, che penzolava da dietro, ma è nel momento in cui si girò per aprire la tenda della doccia, che avevo il cuore che batteva a mille dall'eccitazione.

Nonno esibì un membro cosi grosso e così lungo, che penso di non averne mai visti fino ad oggi di così ben fatti. Mio nonno aveva un cazzo pasciuto, bello gonfio, come un cotechino, e nel mentre armeggiava con la tenda della doccia, lo vedevo quasi danzare ad ogni suo movimento flaccido.
Il prepuzio semichiuso, lasciava intravedere un inizio di glande bello rosa, la punta della cappella faceva capolino il giusto, per mostrarsi in tutta la sua bellezza, scorrendo lo sguardo lentamente da questo pene contornato da peli folti e grigi, c'erano anche due palle non proprio enormi, ma sode, pelose e che con il caldo si erano abbassate di molto ed insieme al cazzo, dondolavano in una sorta di danza inibitoria ai miei occhi. Uno scroto che dava l'idea di una borsa della spesa piena di ricchi e gustosi generi alimentari.

Avevo la salivazione a mille, non riuscivo più a controllarmi e mi toccai... Iniziai piano piano, ma poi tirai fuori il mio cazzo, duro come il marmo e bagnato come un ghiacciolo sotto al sole.

Mi menavo e godevo, godevo e guardavo. Vedevo nonno che si insaponava, si risciaquava, si puliva bene il glande, lo scapellava e lo ricopriva, si passava la schiuma fra le natiche e stava attendo a pulirsi bene il culo, cantava e si insaponava, si insaponava e si risciacquava, ero al limite, non ce la facevo più, stavo godendo da matti e sborrai di gusto....
In quel momento che lui chiuse la doccia, non riuscii a trattenere un mugolio strozzato, nel silenzio che si era creato, il nonno lo sentì e girò la testa di scatto verso l'alto, verso di me, incrociammo gli occhi e mi stava fissando. Mi buttai di lato istintivamente, avevo le mani piene di sborra ero tutto pastrocciato, ma in parte a me c'era mio cugino, non mi ero accorto fosse arrivato, e chissà da quanto tempo era li sotto vicino a me.

"Ti piace il nonno insomma ee? Bravo Bravo, che bella sborratona che hai fatto!" mi disse in modo provocatorio.
"Smettila stronzo!" gli urlai, "Secondo te mi ha beccato?" continuai impaurito. "Calma calma, stai tranquillo, non c'è nessun problema," rispose, "Cosa vuoi che si capisca da due buchi sul muro dai!!"
"Comunque ormai parliamo a carte scoperte! Lo sai che io vorrei tanto toccare il pisello a tuo papà?"
Mi disse:
"tu invece è da quando siamo piccoli che so che adori il nonno, si capisce da come lo
guardi, e secondo me l'ha capito anche lui!"
Io ormai, da quelle dichiarazioni di mio cugino non ero piu imbarazzato, finivo di pulirmi e nel mentre, gli risposi: "Dici? Io spero tanto di no, sarebbe un casino non indifferente..."

Dei passi bloccarono la nostra conversazione, stava arrivando qualcuno, presi dall'imbarazzo e dall'euforia di aver condiviso un momento del genere, non ci eravamo accorti che nel frattempo il nonno si era rivestito ed era uscito dal bagno...
"Chi è?!" esclamai sottovoce. Mio cugino facendomi cenno con la mano di stare zitto, piano piano strisciò all'indietro, io seguendolo, feci capolino da sotto la legnaia insieme a lui e cercammo di capire la situazione.

Era sua sorella Stefania che canticchiava e saltellava in mezzo al prato vicino al campo di
granoturco, rincorrendo il cagnolino.
"Che spavento, mi disse..." e non fece nemmeno tempo di dirlo che sentimmo un'altra porta chiudersi. SCLAK!!! Strisciammo indietro, di nuovo velocemente e questa volta, era entrato qualcuno nel bagno in cantina, quello da cui si vedeva il tutto dall'alto.

Era lo zio Remo, che si accingeva ad entrare in bagno. Si sbottonò la cinghia dei pantaloni, calò la patta e velocemente tiro giù mutande e pantaloni assieme, ne rimbalzò fuori un cazzo piccolino ma molto grosso, completamente circonciso, contornato da folti e tanti peli castano chiari, ma fu troppo veloce a sedersi nel water per vedere meglio.

"Wow!" sussurrai, "tuo padre è circonciso! Che bel pisellotto che ha!"
Mio cugino imbarazzato mi diede una gomitata, ma sempre sottovoce mi rispose: "Dai smettila! Cos'è, vuoi spiare mio padre mentre sta cagando?"
Io con un sorrisetto feci di sì con la testa: "perchè no?" E mi buttai a capofitto verso i buchi sul muro per guardare.

Lo zio Remo si stava concentrando con un giornale in mano, me ne accorsi perchè gli scappò prima un peto più piccolo, poi due più grossi e vidi il suo volto rilassarsi, stava defecando di gusto, e l'odore era già così forte che lo sentii pure io da fuori il muro.
Poco dopo prese della carta igenica e iniziò a pulirsi. Con una mano si alzava lo scroto e il cazzotto circonciso, con l'altra si puliva bene il culo, ma vedendolo che continuava a toccarsi dietro, mi stavo insospettendo e continuai a stare li a guardare.

In men che non si dica ebbe un erezione spaventosa. Il suo cazzo circonciso era diventato un monolite, molto corto, ma grosso come una quercia, con le vene che pulsavano, con la mano sinistra continuava a sgrillettarsi e accarezzarsi l'ano ancora sporco del suo prodotto, le palle si stavano gonfiando, e il pene pulsava sempre di più finchè iniziò a perdere qualche goccia di precum.

Era uno spettacolo meraviglioso, zio Remo iniziò a masturbarsi con piacere, si godeva quel cazzo come non mai, di tanto in tanto si leccava i baffi della barbona che teneva, e il suo respiro si faceva sempre più forte.
Accelerava, accelerava sempre di più, e in poco tempo inizio a godere, ansimare e mugolare sommessamente, il cazzo circonciso che aveva in mano diede due spruzzate di sborra, una gli finì sulla maglietta , la seconda sulla mano, e piano piano continuava a pulsare e produrre il suo miele, come un croissant troppo ripieno.

Rilassato e col cazzo ormai molliccio in mano, si leccò le mani dal suo sperma, e cercò di pulirsi al meglio la maglietta. Io ormai incantato nel guardarlo, rimasi ancora li, e lui di scatto si girò verso i buchi dov'ero io che lo spiavo, mi fissò negli occhi e fece un sorrisetto insieme ad un occhiolino.
Io di istinto mi buttai di lato un'altra volta come prima col nonno, "di nuovo...?? Non è un caso, si sono accorti che li stiamo spiando!" pronunciai impaurito ad Alessandro, ma mio cugino non era più vicino a me. Era strisciato fuori e si era seduto in mezzo al granoturco, nascosto.
"Finito?" mi disse, "Sei soddisfatto?" era stranamente imbarazzato e a disagio, quindi evitai di raccontargli che suo padre dopo una gloriosa cagata, si sparò una sega colossale, e che mi gustai tutto lo spettacolo, però gli dissi dello sguardo finale e del sorrisetto. Alessandro non ci credeva, "Pensi che sappiano che li stavamo spiando?" mi disse mentre camminando stavamo tornando indietro, "Boh," risposi io, "spero vivamente di no, però mi ha fatto l'occhiolino Ale! Su questo ne sono sicuro! Sapeva che qualcuno lo stava guardando! E secondo me anche il nonno si era accorto poco prima!"

Tornammo indietro, e arrivati in cortile, erano tutti fuori a parlare per i fatti loro, mentre passammo fra di loro uscì il nonno per andare in stalla, "Ciao ragazzi!" ci disse dandoci una pacca sulla testa ad entrambi, non lo sapevamo ma avevamo entrambi delle facce super imbarazzate e pallide, e come dei cretini c'avevamo ancora 2 o 3 macchie di sperma nelle rispettive magliette.

Il nonno prima di entrare in stalla, si girò verso il cortile e ad un tratto tuonò: "FIGLI MIEI! MI SA CHE E' ARRIVATA L'ORA! CI RISIAMO! MI RACCOMANDO!" e si avviò in stalla,
si era rivolto a mio padre e allo zio Remo, i quali risposero: "Si, penso proprio di si!" E lo zio remo aggiunse: "Si anche secondo me papà! E' arrivato il momento di nuovo! Tranquillo papà sarà come è sempre stato!" Dalla finestra della cucina la nonna ribatté: "Mi raccomando! Non esagerate! Siamo sempre una famiglia!" e mio padre le rispose: "E' proprio per questo che papà Achille ci tiene tanto! Stai tranquilla!"
E ricominciarono subito a parlare di altro, di calcio, di lavoro, di avventure passate, eccetera.

"Di cosa stavano parlando?" chiesi ad Alessandro, lui mi rispose facendo spallucce, e che non ne aveva la più pallida idea.
"Chiediamo alla nonna?" mi disse lui. Io feci cenno di no con la testa, e gli dissi di lasciar perdere, saranno cose loro. Non facciamo troppo i curiosi.

Arrivò la sera, finalmente il caldo afoso diede un pò di tregua, chi guardava la tv, chi giocava a carte, chi leggeva un libro, il nonno era fuori in veranda che fumava la pipa.

"Ho sonno" mi disse Alessandro, "vado a letto,"
io gli risposi: "si vado pure io, così domani ci alziamo presto ed andiamo in stalla col nonno!" "Buona idea!" Mi rispose.
Così salutammo tutti e, dando la buona notte con un bacione sulla guancia al nonno e alla nonna, andammo nelle rispettive stanze.

Sotto le coperte ripensavo alla giornata appena passata, e a quello che avevo scoperto grazie ad Alessandro, la luce fioca della candela sul comodino andava sempre più spegnendosi, in men che non si dica mi addormentai, e poco dopo la candela si spense, lasciandomi in un silenzio tombale e rilassante.

In piena notte, pensavo di essere nel dormiveglia, o che stessi sognando qualcosa, invece mi ero svegliato, avevo la sensazione che ci fossero degli scricchiolii nel parquet di legno della camera, come dei passi, lenti e silenziosi, aprii un occhio e nel buio della stanza sembrava che la porta fosse mezza aperta, non capivo, c'era un ombra, la quale ad un tratto si avvicinò di scatto e un qualcosa di calloso e ruvido mi tappò la bocca e la faccia, di istinto tentai di urlare, ma c'era qualcuno che mi teneva fermo, bloccato. Cosa stava succedendo? Aiuto! Volevo urlare ma lo facevo solo nella mia testa. Mi agitavo, ma nel buio non capivo, mi dimenavo come potevo, ma mentre qualcuno mi
teneva ferme le braccia e la bocca, qualcun'altro lo fece con le mie gambe.
Mi ritrovai bendato, imbavagliato e legato mani e piedi, mi presero in braccio e sentii che venivo trasportato da qualche parte.

Dove mi lasciarono era morbido ma freddo, pensavo ad un letto, sicuramente una stanza, l'odore era acre di vino stagionato, faceva freddino, dopo di che il silenzio.
Fui lasciato li presumo da solo, ma non passò molto tempo, che sentii di nuovo passi e che questi passi lasciarono qualcos'altro proprio accanto a me, come un sacco, ma che si muoveva.
Che cazzo stava succedendo?!?!? Sto sognando?!?!?! AIUTO!!! non potevo parlare ne urlare.
La presenza che lasciarono in parte a me, iniziò ad urlare in modo tappato, imbavagliato, proprio come me, riconobbi la voce di Alessandro.
Si accesero le luci di colpo, qualcuno si accingeva dietro di me a slacciarmi la benda lentamente, ma prima di togliermela, una voce roca, decisa e autoritaria sbottò:
"Eccoci qui cari i miei cuccioli! Finalmente è arrivato anche per voi, il momento di diventare
Uomini!"
Era la voce di nonno Achille. Non è possibile... Cosa stava succedendo?

Continuò:
"Vedete cari i miei nipoti, nella nostra famiglia, da centinaia di anni, vige una tradizione tramandata dai nostri avi, fino ai vostri bisnonni, fino a me stesso e ai vostri padri, ed ora è arrivato il vostro momento."

"Finalmente sei riuscito a trovare il nascondiglio dove i nostri avi, crearono quei fori da dove spiare e guardare le intimità dei propri cari, conoscerne le forze, le debolezze e le inclinazioni più intime e personali, tuo cugino Alessandro, è già da due estati che ci guarda da quei buchi, ma mancavi solo tu, e finalmente ora, possiamo darvi il nostro benestare."

Mi tolsero la benda dagli occhi, ci misi un attimo prima di mettere a fuoco quello che stavo
vedendo. Ma fui investito da una sensazione di eccitazione, misto paura e imbarazzo che non avrei mai pensato.
Mia zia e mia madre ci slacciarono le bende a me ed a Alessandro, eravamo legati mani e piedi e completamente nudi. Ci avevano spogliato e lasciato li come due incaprettati.

L'imbarazzo era inimmaginabile, ma poi.......
Ma poi alzai la testa, anche se sofferente ormai mi ero abituato alla luce, non credevo ai miei occhi, faticai a credere a quello che vedevo, ma erano tutti davanti ai miei occhi....
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