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Il Segreto della Fattoria del Nonno (PARTE FINALE)


di Flamingo
15.05.2023    |    24.047    |    10 9.8
"Sopra nel soffitto, tutt' intorno, gli occhi che ci spiavano dall' alto nei buchi, continuavano a guardare, erano sempre lì, si sentivano mugolii lontani..."
Di fronte a noi c'era nonno Achille completamente nudo, con il cazzo in erezione, duro e che guardava verso di noi. Era cambiato da com'era sotto la doccia; La cappella era umida e di tanto in tanto gocciolava e pulsava in segno di imminente esplosione, lo teneva in mano e se lo menava lentamente come per mantenerlo in tiro, era diventato come il manico di un badile, lungo e grosso ed estremamente duro.
Le palle erano uova di gallina gonfie di nettare e pelosissime. La cappella era grossa come una pesca matura.
Alla sua destra c'era mio padre completamente nudo, anche lui aveva il cazzo che in erezione era talmente lungo e dritto che guardava verso l'ombelico, pasciuto e gocciolante di umori maschili, se lo segava lentamente anche lui, per mantenere l'erezione, fui imbarazzato da quella visione, sopratutto perchè stava fissando Alessandro in modo maniacale.
Alla sinistra del nonno invece c'era zio Remo, anche lui completamente nudo, pelosissimo, un orso, con il cazzo in erezione e bagnato come non mai.
Lui invece, si palpava lo scroto enorme che aveva, il pisello era corto e circonciso, ma grossissimo, e lo scroto sembrava un enorme panettone, e tutto immerso in un bosco di peli castano chiari.

"Ora diventerete uomini!" Ripetè nonno Achille, "Come lo diventai io 50 anni fa, e i vostri padri poco dopo! E' la nostra tradizione di famiglia, il vecchio e i suoi figli, prendono la verginità dei nipoti, per continuare la tradizione di famiglia e attirare la buona sorte, il piacere sessuale, la prosperità e la salute. Come i gladiatori nell'antica Roma!"

Guardai verso l'alto, la cantina dei vini era circondata da tantissimi buchi, come quelli che c'erano sotto la legnaia, da lì, luccicavano almeno una ventina di occhi, che ci stavano spiando, quindi almeno 10 persone stavano guardando cosa stesse accadendo.

Mio padre prese l'iniziativa e si avvicinò verso Alessandro. Il nonno lo bloccò in modo repentino e gli diede uno schiaffo sul cazzo esclamandogli: "Ma ti dai una calmata!?!? Sono io il vecchio della famiglia! IO inizio la festa!"

Mio padre si bloccò, nonno si giro verso Alessandro, lo slegò lentamente e nel mentre, gli
stuzzicava il pisello come a farlo diventare duro.
Con un movimento deciso gli alzò le gambe verso l'alto e si mise baciargli il culo, fino in mezzo alle natiche. Con il naso annusava e con la lingua leccava, si stava limonando il culo di mio cugino.

La vista di quella scena mi eccitò e inizio a diventarmi il cazzo duro.
"Ti piace ee?" mi disse zio Remo. Io rimasi in silenzio e girai di nuovo la testa per continuare a guardare.
Nonno Achille leccava , baciava e si gustava il culo senza peli di mio cugino, quando nel mentre alzò un braccio e fece cenno a mio padre di avvicinarsi.
Mio padre non se lo fece ripetere due volte si avvicinò e il nonno, mentre leccava il culo, gli fece il motto di andare verso la faccia di Alessandro.

Arrivato li gli porse il cazzo, umido e caldo, prese la testa di Alessandro e gli disse:
"Lo vuoi?"

Mio cugino di scatto lo prese in bocca e iniziò a trangugiare e succhiare voracemente il pene di mio padre, che ridendo esclamò: "eheeh braaavo bella risposta!" Ormai era eccitato come non mai. Lui ciucciava, si ingozzava, e mio padre lo scopava in bocca come un vitello.

In quel momento nonno Achille capì che Alessandro era in estasi, ed ormai, in un altro mondo. Gli disse:
"Bravo cucciolo, ora sei nella dimensione del piacere, bravo il mio piccolo... Ora sei pronto a ricevere tutto l'amore di nonno, e dopo stanotte, sarai un uomo di famiglia al cento per cento tesoro!"
Si mise le gambe di mio cugino sulle spalle, e gli puntò il grosso cazzo di cui andava fiero.

Iniziò a spingere dolcemente, piano piano, sempre di più.
Alessandro mugolava, godeva come una troietta con il cazzo di mio padre in bocca che lo
stantuffava, senza sosta e con rigore, e così, il nonno si lasciò andare. Con un colpo deciso, gli entrò dentro fino alle palle che schioccarono sul culo di mio cugino, e Alessandro urlò di dolore in un modo talmente forte, che rimbombò nella stanza, mio padre lo zittì spingendogli il cazzo fino in gola, quasi a soffocarlo. "Buooono, stai buooono che adesso passa e godrai come non mai..." gli disse mio padre.

Nonno Achille iniziò a scoparlo in maniera sonante, con un ritmo elevato e mio cugino ormai era abbandonato alla situazione. Di tanto in tanto lo prendeva a schiaffi sulle natiche, e urlava di piacere con la sua voce tuonante. Godevano tutti e tre come matti, urlavano, con le voci roche e basse da maschi maturi, mio padre quando lo scopava troppo affondo, lo tirava fuori e lo costringeva a leccargli le palle, per poi dargli due schiaffi e ricominciare a scoparlo in bocca, mio cugino appena aveva la bocca libera, abbaiava come una cagnetta in calore, ormai rassegnata, ma che godeva come una matta. Tutti i presenti rimasero zitti a guardare la scena.

Sopra nel soffitto, tutt' intorno, gli occhi che ci spiavano dall' alto nei buchi, continuavano a guardare, erano sempre lì, si sentivano mugolii lontani ogni tanto, probabilmente qualcuno si stava masturbando, oppure chissà...
Nessuno sapeva cosa stava succedendo al di fuori. Nel frattempo nonno Achille gocciolava di sudore dalla fronte, e alla vista di lui e mio padre che
stavano sottomettendo mio cugino a tutto il loro amore, sudati ed eccitati come cavalli da monta, mi venne un erezione ancora più dura, il mio pene si scappellò quasi del tutto, e non riuscii a controllarlo, che iniziava già a pulsare, si irrigidiva sempre di più, sempre di più.
Zio Remo si avvicinò e iniziò ad accarezzarmi le palle, con un sorrisetto sotto la barbona mi disse: "Ehi su, abbi pazienza..." e mentre mi massaggiava le palle, con un dito iniziò a scendere in mezzo le gambe, quasi a raggiungere il mio ano, ma la voce di nonno Achille tuonò un'altra volta.

Stava scopando mio cugino ad una velocita incredibile, stava godendo come un cavallo, ma mentre lo faceva, ebbe l'accortezza di girarsi di scatto verso mio zio Remo, puntargli il dito addosso e urlare: "NON CI PROVARE!!! SONO IO IL VECCHIO DELLA FAMIGLIA!!"

Zio Remo intimidito, tolse subito la mano da me, nonno Achille mi fece un occhiolino mentre continuava a scoparsi mio cugino, e in quello iniziò ad urlare e a guardare in alto.
AHHHHH!! AHHHHH!! ECCOMI PICCOLO!! AHHH!! Venne come un vulcano, svuotò nel culo di mio cugino tutto il suo nettare, e continuava a dargli dei colpi profondi per gustarsi l'orgasmo fino in fondo.

Mio padre tolse il cazzo dalla bocca arrossata di mio cugino, e mio nonno sfilò il suo
cazzone ormai svuotato, dal culo lentamente. Sfilandolo, uscì e cadde dondolando semi moscio, portandosi dietro un filo di sperma lunghissimo che rimase adagiato ad una natica di mio cugino, il culo di mio cugino gorgogliava sborra continuamente, scivolava fuori, come quando fai uscire la crema da un krafen strapieno.

Nonno, stanco e sudato, venne verso di me lentamente, ma prima si girò un attimo, guardò mio padre e gli disse: "Ora puoi..." Mio padre si fiondò a prendere mio cugino per le gambe, e senza aspettare ancora, iniziò a scoparselo a sua volta, e godeva come non mai.

Mentre lo scopava usciva continuamente la sborra di mio nonno dal culo di mio cugino, e questo non faceva altro che eccitare ancora di più mio padre che continuava a scoparselo di gusto, nel mentre, il pisello di mio cugino stanco ed inerme, era tornato moscio, e nonno fece cenno a mia madre di intervenire. Subito lei iniziò a masturbarlo e succhiarlo, e la scena che ne uscì era incredibilmente arrapante.

Respirava faticosamente, stanco, ma ancora molto deciso, nonno Achille si rigirò verso di me: "Ora finalmente posso coccolare il mio cucciolone preferito" sussurrò il nonno, ancora ansimando e parlando a tentoni.

"E' da quando sei piccino che desidero questo momento sai? Tu forse non te ne sarai mai accorto, ma io l'avevo capito subito quanto ti piacevo, quando mi abbracciavi, come mi guardavi e sopratutto mi spiavi in mezzo alle gambe."

Intanto che mi diceva queste cose, mi dava dei teneri bacini sulla
fronte, sulle guancie e sulle labbra.

Continuò a dirmi: "Quando il pisellino ti diventava duro in braccio a me, facevo a finta di nulla certo, ma mi accorgevo sai, di quanto bene vuoi al nonno. Dissi più volte a tuo padre che tu eri speciale, perchè mi adoravi come nessun altro figlio o nipote, ma non avrei potuto far niente fino a quando non saresti stato adulto e sopratutto non avresti scoperto il segreto di famiglia..."

Iniziò a baciarmi con la lingua sul collo, e di tanto in tanto, scendeva dicendomi: "Ti tengo ancora legato, sai? Ho paura che scappi via, devo prima trasportarti nella dimensione del piacere, ed io purtoppo ho bisogno di ancora un po di tempo per ricaricarmi, ma tu sei unico, vedrai che recupero subito!"

Scendeva e si soffermava sui capezzoli, i suoi baffoni mi solleticavano e lui me li
mordicchiava, finchè diventarono duri.
Scese ancora, arrivo in mezzo alle mie gambe. "Guarda che pisellino degno di nota! Bravo il mio cucciolo" Ed iniziò a leccarmi lo scroto, prendeva in bocca ogni mia palla, come fosse un oliva da sgusciare, e la gustava come succhiare una caramella. Io iniziai ad affannare il respiro, lui se ne accorse immediatamente:
"Eccoci che partiamo..." disse, "Bravo, sali sul treno e lascia fare al
nonno. Dopo sarai un uomo anche tu!"

Iniziò a leccarmi nell' inguine, e piano piano sempre più giù, con la mano fece cenno a mio zio, e quello non aspettò altro che avvicinarsi e mi porse il suo cazzo grossissimo davanti alla faccia.

Senza pensarci due volte, preso dall'eccitazione e dal treno del piacere, come lo chiamava Nonno, mi attaccai a quel pisello circonciso come una mungitrice, era troppo grosso, non riuscivo a prenderlo tutto in bocca, mi arrivò d'un tratto uno schiaffo in faccia, era nonno che mi ammoniva, e mi diceva di rilassarmi e lasciarmi andare.

Allargai la mandibola e zio Remo riuscì a penetrarmi la bocca e iniziai a succhiare e gustare quell'uomo. Il gusto era di piscio misto liquido seminale, l'odore però era buono, mischiato con qualche bagnoschiuma, pulsava come non mai e nel mentre, nonno mi prese per le gambe e iniziò il suo rito anale.

Nonno mi stava letteralmente limonando il culo, vedevo i suoi baffi che spuntavano fin sopra le mie
palle, per poi tornare giù ad annusarmi e gustarsi i miei umori, io faticavo a respirare, ma iniziavo a godere. Il cazzo mi pulsava, iniziava a gonfiarsi tantissimo, a bagnarsi e a gocciolare sul mio ventre.
Persi ogni inibizione, mezzo rintronato sentii urlare vicino al lettino dov'ero io, girai gli occhi e vidi mio padre che godeva, urlava e stava sborrando dentro il culo di Alessandro, nel mentre stava venendo anche Alessandro stesso, con il suo cazzo nelle mani di mia madre.

Nonno sbucò da dietro il mio culo e disse: "Ecco il primo ometto! Bravo tesoro! Così si fa!!"
Poi si alzò in piedi, mi prese le gambe, e se le mise sulle spalle.... "Sei pronto biscotto mio? Il nonno è di nuovo pronto per farcire la seconda dose!"
Il suo cazzo era di nuovo enorme, grosso, che pulsava pieno di voglia e gocciolante di liquido preseminale.

Ormai avevo il culo aperto e lubrificato che sembrava un elastico di gomma, caldo e bagnato. Al nonno non servì tanto sforzo, lo infilò dentro dolcemente, poi sempre piu forte e sempre piu forte, godeva come un matto, spostò con il braccio mio zio, mi diede una forte sberla sul culo mentre me lo sfondava ed iniziò a baciarmi in bocca. La sua lingua era dolce, sapeva del mio culo e di maschio, Il suo alito puzzava ancora di vino, ma il suo calore era fenomenale, l'odore del suo sudore e dei suoi ormoni mi batteva in testa fino a farmi impazzire.

Mi scopava veramente forte, sentivo le sue palle enormi sbattermi addosso, che mi spostava addirittura dal lettino da quanto con foga mi pompava, SCIAF! SCIAF! SCIAF! Godeva come un matto il vecchio, si alzò e fece cenno a mio zio e mio padre di avvicinarsi.
Continuando a scoparmi gli disse: "Questo ragazzo è l'orgoglio della nostra famiglia!
Diamogli ciò che si merita, non tiratevi indietro!!"

E così mi ritrovai con mio nonno che continuava a scoparmi il culo senza sosta, mio zio che mi scopava la bocca in maniera decisa, e mio padre che mi succhiava il cazzo, obbligato da mio nonno che gli teneva la testa con la mano, io istintivamente presi in
mano il cazzo di mio padre e iniziai a menarglielo, lui fu contento della mia iniziativa e mi succhiò il cazzo ancora con più passione.

Poco dopo fecero a cambio, mio zio Remo iniziò a scoparmi il culo, mio nonno finalmente mi fece gustare il suo cazzo prelibato e saporito, ma mio padre fu costretto ancora a succhiarmi il cazzo.

Da lontano si sentivano molte urla di piacere provenire dall'esterno. Probabilmente fra chi spiava, c'era qualcuno che stava consumando fra di loro, il momento di piacere.

"Spostati sono al limite!!" urlò nonno a zio remo. Zio Remo mentre mi scopava fece di no con la testa.

"Lui è il nostro prescelto!" Ricordò lo zio al nonno. Allora nonno Achille fece di si con la testa mi guardò negli occhi e mi disse: "Piccolo ti dono tutto me stesso..."
E in quello accellerò nel scoparmi la faccia, io succhiavo perchè capivo cosa stava succedendo. Gli occhi diventarono atroci, le sue pupille si dilatavano sempre di più, corrugò la fronte, respirava sempre più forte, il sudore della sua fronte mi cadeva addosso, ma accellerava e mi ingozzava del suo cazzo enorme senza rallentare un attimo.

BUUUMMM!

Nonno Achille urlò di piacere per la seconda volta: "AHHHH!! ECCOMIII!! AHHH! SIII
PRENDILOOO PRENDILOOO!!" e iniziò a sborrarmi in bocca tutto il suo nettare. La sua
confettura calda mi riempì di getti saporiti la bocca e la gola, e iniziai a deglutire.

Non finiva più perchè io continuavo a succhiare e tenerlo li stretto, era il mio nonno e mi stava dando il suo amore. Ma era sfinito e si fece indietro, sfilò il suo cazzo svuotato ormai come una sacca-poche, alchè si avvicinò poi mio zio Remo, sfilandosi dal mio culo arrivo alla mia faccia, nonno Achille esausto e accarezzandomi la testa e i capelli mi disse:

"Eccone un'altra dose tesoro! Te la meriti sai? mi hai fatto impazzire!"
Zio Remo me lo infilò in bocca e non feci tempo a chiudere le labbra che iniziò a sborrare come un fiume in piena, avevo la sensazione che le sue palle si stessero svuotando come quando ad un palloncino fai uscire l'aria.
Stavo quasi soffocando, ma deglutivo e godevo, perchè nel mentre mio padrè stava ancora succhiando il mio cazzo.

"Bravo piccolo, sei fantastico.... Ora tocca a te diventa uomo dai! Diventa uno della famiglia!!" Dai amore godiii godii!!"

Nonno inizò a baciarmi e stuzzicarmi i capezzoli, zio Remo tornò a leccarmi il culo mentre mio padre succhiava a non finire il mio cazzo, costretto dal nonno.

"MMMMM!!! MMMMMMM!M!M!M!M!!! Nonnnoooo!! Eccomi!! NONNOOO!!"
Iniziai a sborrare in un immenso orgasmo di piacere!! Mio padre si spostò e io iniziai a spruzzare come una fontana.

Lo zio, il nonno e mio padre si fiondarono sul mio cazzo, e a turno, lo succhiarono e se lo
gustarono, leccando e succhiando tutto il mio sperma. Loro continuavano a leccare e a ciucciare, tutti e tre, non mollavano, e dopo pochi secondi, da quanto stavo godendo, venni un'altra volta.

Ricominciai a godere e a sborrare subito, e le lingue di tutti e tre erano sul mio cazzo, quasi a baciarsi fra di loro. Si saziarono del mio seme, e di nuovo mi pulirono minuziosamente leccando e succhiando tutto quanto.
"Lo sapevo che eri tu il migliore..." disse mio nonno stanchissimo ma soddisfatto e con i baffoni pieni del mio sperma. Ormai i loro cazzi erano flaccidi tutti a testa in giù, sudati ma caldi.
Tranne quello di mio papà, ancora duro e pulsante, il quale insieme a mio nonno, mi baciavano e mi accarezzavano come per coccolarmi, zio Remo e mia madre invece si presero cura di Alessandro, ancora svenuto nel suo lettino.

Mia zia invece, finì di consumare un rapporto sessuale con un estraneo, entrato nella stanza chissà quando, e che nessuno se n'era accorto.
Al chè si rivolse a mio padre che, poverino, era ancora pieno di voglia non avendo potuto sborrare chissà per quale motivo, perchè il nonno non glielo permise.

Si inginocchiò davanti a lui e iniziò spompinarlo fino a che, pochi minuti dopo, mio papà inizio a sborrare pure lui di gusto.
Nonno vide la scena fece un sorriso gli si avvicinò e gli diede una pacca sulla spalla dicendogli: "Bravo, sei perdonato!" Non ho mai capito a cosa si riferisse...
Mio padre rispose con un cenno del capo e nel mentre, si puliva il cazzo ancora pieno di sborra grondande, o almeno quella che era rimasta dopo che mia zia lo aveva spremuto per bene.

Gli occhi che spiavano dai buchi sul soffitto erano spariti quasi tutti, tranne qualcuno, forse
temerario e talmente perverso, da rimanere fino alla fine.
L'odore che quei maschi maturi avevano addosso, era ormai misto a sudore e sperma e io rischiai di eccitarmi un altra volta, ma ero troppo stanco, stremato, finito.

Girai la testa per cercare Alessandro, ma nonno mi prese il viso, mi diede un bellissimo bacio a stampo e mi disse. "Benvenuto fra noi... ti amo!"
Ero ancora legato, e forse fra quello e fra la stanchezza, persi i sensi e mi addormentai.

Al risveglio ero nel mio letto, gli uccellini cantavano, e fuori c'era il sole. Ma ero a casa mia, nella mia stanza.

Avevo la mente annebbiata, stordita, come dopo una grande ubriachezza molesta. Guardai l'ora, mancavano pochi minuti alle 11.00 , ma non capivo.
"Che cazzarola è succcesso?" mi accorsi che ero bagnato, alzai le coperte e avevo le mutande inzuppate di sperma, ma del mio sperma ovviamente. "E' stato tutto un sogno??"
Deluso mi avviai verso il bagno per fare pìpì. Mi faceva male il buco del culo, sembrava strano, non capivo perchè, in fin dei conti dovevo aver sognato se ero a casa nel mio letto.

"ELIOOOO TI MUOVI?? COSI FACCIAMO TARDI!!" era mia madre, che dal piano di sotto mi urlò di muovermi a vestirmi per scendere.
"Si arrivo!" scesi le scale addormentato, e c'era mia madre che mi aspettava e mi disse: "Dai che dobbiamo andare dai nonni, non ti ricordi più?" Mi fece un sorriso. Ebbene si, il weekend alla fattoria doveva ancora iniziare....
Incrociai mio padre sulle scale che mi fece un sorrisetto ed un occhiolino, nel mentre, si sistemava il pacco in mezzo alle gambe, come per nascondere un'erezione.

"Chissà se le cose andranno come nel sogno?" pensavo, "Oppure non era un sogno?" il culo mi faceva male davvero. Mah...
Resta il fatto che non vedevo l'ora di salire in macchina, e al solo pensiero di rivedere nonno Achille, il mio cazzo iniziò a spingere nelle mutande, cercando di non farmi notare me lo accarezzavo da dentro la tasca, e da dietro la schiena mio padre mi sussurrò sottovoce:
"Abbi pazienza...... "
Mi bloccai e rimasi attonito, ma segretamente contento.
Papà mi diede una pacca sulla spalla e salì in macchina, mia madre era già dentro.
"Che bello!" pensai, "Stavo andando dal mio nonno, il mio nonnino preferito."

Cosi salì anche io in macchina con entusiasmo, e partimmo verso la fattoria di Nonno Achille.
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