Racconti Erotici > incesto > Lo Zio Vittorino
incesto

Lo Zio Vittorino


di Flamingo
28.11.2023    |    26.018    |    13 9.4
"In realtà era passata più di un ora perché erano quasi le 23..."
Finalmente la giornata lavorativa volgeva al termine! E' stata una settimana pesante e fastidiosa, sopratutto nel periodo poco prima delle ferie estive, alle quali mancavano ancora 15 giorni.
Le persone e i colleghi diventano tutti nervosi, stanchi, e in più c'era una tensione nell'aria, che si
poteva toccare con le dita, ma grazie a dio era venerdì, un caldo venerdì pomeriggio di fine Luglio, il sole splendeva ancora
alto, il caldo era acceso ma sopportabile, non mi fregava di nulla, da quel momento, potevo staccare un po' la spina dalla routine quotidiana e mentre rincasavo in auto per le strade del paese, con la mente viaggiavo già a che cosa potevo organizzare nel weekend.
Arrivato a casa, aprii una birra e togliendomi scarpe e vestiti da lavoro, mi misi in terrazza a rilassarmi per qualche minuto, quando il telefono squillò.

Era mia madre, la quale mi spiegò al telefono, che era passato a cercarmi lo zio Vittorino, ma non
trovandomi, lasciò detto a mia madre di richiamarlo, ovviamente sul telefono di casa perchè lui non
era tecnologico, e non usava cellulari, parlava riguardo al fatto che doveva chiedermi un favore, ma
mia madre non seppe spiegarmi bene.
La salutai e le dissi che l'avrei richiamato poco dopo. Aspettai di finire la birra che mi ero aperto in terrazza, dopo di che, chiamai lo zio.
"Pronto?"
io: "Ciao zio sono Elio, la mamma mi ha detto che mi hai cercato!"
zio: "Si ciao piccolo! ti ho cercato perché so che posso chiedere un favore a te, che non hai problemi a stare alzato la sera. Sei occupato dopo cena?"

Tutti i miei sogni di passare un venerdì sera in relax con gli amici, stavano andando completamente in fumo....

io: " Beh zio dipende... Comunque se hai bisogno di aiuto vengo volentieri! Dimmi tutto dai!"
zio: "Allora ti spiego, siccome stasera al bar in piazza c'è la gara di briscola, avevo tanto piacere a partecipare, ma la badante di tuo nonno è in ferie e non posso lasciarlo da solo. Staresti qualche ora con lui?"

io: "A che ora?"
zio: "Verso le 21.00!"
io: "Bon dai va bene allora! Per le 21.00 sono li!"
zio: "GRAZIE PICCOLO!!" mi urlò entusiasta, "Ci vediamo dopo!!" e mise giù il telefono.
Avrei voluto chiedergli a che ora sarebbe rincasato, ma non feci in tempo. Vabbè, quanto volete che
duri una gara di briscola.......... Le ultime parole famose.

Quella sera, come promesso, mi presentai a casa di Zio Vittorino in orario, quando aprì la porta, lo
vidi tutto sorridente e felice di vedermi.

"Ciaoooo! Eccoti caro!" e cosi dicendo mi diede un abbraccione di quelli suoi possenti, in quel
momento mi accorsi che si era messo in ghingheri per uscire e mentre avevo il viso vicino al suo, sentii che aveva messo il profumo, o forse era dopobarba boh, comunque era proprio elegante.
Lo zio Vittorino, era un uomo di media statura, sui 65 anni, aveva folti capelli castano chiari, due occhi neri come la notte, sopracciglia folte e scure, un naso pronunciato ma fino guardandolo dal di fronte, la bocca era sempre sorridente, portava un pizzetto folto come l'attore Diego Abatantuono, sempre curato, quella sera poi, aveva una camicia a righe, con le sue spalle larghe da soldato e il suo pancione che spingeva sui pantaloni corti che si era messo, e le gambe? Beh... aveva delle cosce da calciatore e possenti polpacci pelosi.

Entrai, mi offrì un caffè, poi nel mentre mi accompagnò a salutare nonno Rino che era già pronto per coricarsi, poi mi disse:
"Allora io vado, se hai bisogno di me ho appeso il numero del bar su un biglietto, sopra il telefono. Va bene?"
Io feci cenno di si con la testa, in quello mi salutò e scomparve al di là del vialetto, con la sua Golf rossa.

Sorseggiai il mio caffè mentre guardavo un film con il nonno su rai 1, in attesa che si coricasse, ed aiutarlo nel mentre.
Passò poco più di un ora che il nonno stava già russando, allora piano piano spensi la tv di camera sua, gli sistemai le coperte e me ne andai in salotto.
In realtà era passata più di un ora perché erano quasi le 23.00, accesi la tv in salotto e mi buttai nel divano in attesa del ritorno dello zio.

La tv creava sonnolenza, sopratutto con il volume basso era come una ninnananna, infatti mi stavo addormentando a mia volta sul divano, buttai un occhio sull'orario, era passata mezzanotte e mezza e dello zio nemmeno l'ombra...

Iniziai un pò a preoccuparmi, ma mi sforzai di rimanere tranquillo, mi versai un bicchiere di vino e cercai qualcosa in tv facendo zapping.
Il tempo intanto passava, era ormai l'una e mezza di notte, deciso a chiamarlo per telefono, mi alzai in piedi quando in quel momento, sentii il rumore della golf dello zio entrare nel vialetto, e con fatica, anzi con moooolta fatica, avvicinarsi verso casa.

Aspettai li seduto, ero preoccupato lo ammetto, ma aspettai di capire. Dopo un tentennare con le chiavi di casa e con la maniglia della porta, lo zio entrò.

Era ubriaco marcio, in condizioni veramente pietose, faticava a stare in piedi e si appoggiava dappertutto per non cadere o barcollare.
"SEI ANCORA QUI PICCOLO??" mi urlò contento.
Nonostante la condizione in cui era, aveva sempre il suo sorriso stampato in volto e biascicando qualche parola continuò: "HO VINTO STASERA SAI?? HO VINTOOO!!"
Dicendo quello crollò su di me, lo tenni su a fatica visto il suo peso, alchè aiutandolo a camminare, lo portai in camera sua e seduti poi sul letto mi disse:
"Sai che tu sei il mio nipote preferito? Sapevo che mi avresti aiutato stasera! Grazie sai? Ti pagherò una cena!"

Io sorrisi e feci cenno che non serviva, dopo di che continuando a ringraziarmi mi fece cenno che potevo andare a casa e aggiunse: "Notte notte! Guida piano per strada!"
E con il suo sorrisone meraviglioso mi congedò.

Uscendo tornai in salotto, non ero tranquillo viste le condizioni in cui era, se il nonno avesse avuto bisogno, non so come sarebbe finita, pensai bene di aspettare ancora un pochino, allora tornai sul divano e con la tv a volume soffuso, purtroppo..... mi persi via, e mi addormentai come un cretino, rimanendo li a casa dello zio fino a tarda notte...

Un tonfo mi svegliò di soprassalto!! "Che cazz....succede?" pensai.
Rimasi in silenzio un attimo per capire, ero fra il rincoglionito e l'infastidito per essere saltato sù dal dormiveglia.
Un lontano lamento attirò la mia attenzione, sembrava come un fievole miagolio di un gatto, era come un cigolio o qualcosa del genere. Mi avvicinai e capì che arrivava dalla camera dello zio.

Quatto quatto e lentamente, aprii la porta e vidi che sul letto non c'era nessuno, la luce del comodino era accesa e con il lumino soffuso che faceva, riuscivo ad intravedere la testa dello zio al dilà del letto. Guardai l'ora sulla sveglia, le 3:15. CAZZO! pensai.

Lo zio era seduto per terra.... ma che cosa stava succedendo? Era suo quel lamento? Veniva da lì. Non capivo, così mi avvicinai.
Appena arrivai al dilà del letto, vidi lo zio seduto per terra in mutande e canottiera che stava piangendo a dirotto, sogghignava con la testa sulle ginocchia e singhiozzava strozzando più che poteva il rumore del pianto, poi ne capì il motivo.

Si era pisciato completamente addosso a letto, c'era pipì dappertutto, sulle coperte e anche per terra. Era seduto sopra una pozzanghera della sua stessa urina poverino, e in quello si accorse di me.
Alzò la testa e con gli occhi gonfi di lacrime e rossi, per colpa della sbornia che aveva, mi disse:

"Oddio sei ancora qui??? Non guardarmiii!!! vai viaaa!!! noooo!!" e continuò a piangere.

Allora mi avvicinai e accarezzandogli la testa gli dissi di tranquillizzarsi che non era successo niente, che sono cose che succedono, e che sopratutto era colpa che aveva bevuto troppo, di calmarsi.
Lui mi strattonò così forte, che mi sedetti per terra anche io vicino a lui, mi abbracciò sempre singhiozzando e scusandosi almeno per 20 volte, piano piano sembrava rilassarsi, e stava per riaddormentarsi seppur in quelle condizioni, perchè purtroppo era pieno di urina anche li dov'ero seduto io, proprio sopra la sua pozzanghera.....

Cercai di destarlo per fargli capire che non poteva rimanere in quelle condizioni, l'odore del suo piscio era ormai dappertutto, ne aveva fatta tanta, lui mi faceva di si con la testa ma teneva gli occhi chiusi, la sbornia era ancora in pieno circolo e quindi pensai di aiutarlo io.

Riappoggiai lo zio seduto, e andai in bagno a prendere asciugamani e quello che trovavo. Buttai le lenzuola e le coperte piene di piscio nel bidone della biancheria sporca e pensai a come fare, per cambiare lo zio.
Non ci pensai due volte, non potevo lasciarlo cosi. Gli chiesi se riusciva a reggersi in piedi, mi fece cenno di si, e lentamente ci dirigemmo verso il bagno.

Lì, lo appoggiai alla parete e piano piano lo aiutai a spogliarsi. Aveva urina ovunque poverino, aveva bevuto proprio tanto.
Tolta la canottiera era la prima volta che vedevo mio zio in mutande. Aveva un petto pronunciato e super peloso, che scendeva su quella panciona alla babbo natale, le mutande bianche, che erano ormai completamente gialle, stavano strette a tal punto che i peli pubici gli uscivano dall'inguine.
Presi coraggio e gliele sfilai, lui in piedi e io mi ritrovai in ginocchio sotto di lui, ne rimbalzò fuori un pisellotto completamente circonciso ma grosso come un cotechino, le palle sembravano due mandarini maturi, avvolti da un bosco di peli castani, che lo facevano sembrare una meraviglia divina.

Era nudo davanti a me, l'odore di piscio era veramente acre e forte, stava dondolando davanti al mio
naso una prelibatezza rara da trovare, ma rimasi in silenzio e gli dissi sottovoce: "Adesso mettiti sulla sedia..."

Seduto, lo zio non perse tempo, e nel giro di 5 minuti si era addormentato di nuovo. Nudo completo, con la testa appoggiata sul muro del bagno, mi fermai per qualche secondo ad ammirarlo. Era bellissimo ed ebbi un erezione spaventosa.
"Ma guarda se si deve addormentare di nuovo??" pensai.
Presi uno straccio, lo bagnai con acqua calda e iniziai a pulirlo come si deve. Prima la pancia, poi fra l'inguine e poi, con rispetto e contemplazione, le enormi palle pelose, e quel cazzone circonciso che lo zio teneva fra le gambe, per poi passare in mezzo le sue natiche sode e pelose, cercai di pulire bene anche l'ano, alchè notai un impercettibile pulsazione dal suo pene.
Mi fermai e lo guardai, ero preoccupato che capisse che mi piaceva pulirlo ed accudirlo in quel modo, lui non fece alcun cenno ma dormiva profondamente, quindi ripresi a lavarlo.

Glielo lavai accuratamente e con delicatezza, col il sapone e poi risciacquandolo con il doccino. Lui continuava a dormire, russava, allora ne approfittai per lavarmi anche io dato che puzzavo del piscio di mio zio dappertutto.
Mi spogliai e andai in doccia velocemente, ma mentre mi stavo risciacquando la testa, il box doccia si aprì e di scatto vidi lo zio che si spinse dentro e bloccandomi alla parete, tappandomi la bocca con la sua manona mi disse:
"SSSSSSHHTT!" fai silenzio.

Caspita che situazione!! Si era svegliato col rumore della doccia forse... Mi guardava fisso negli occhi e appena abbassai lo sguardo, vidi il suo enorme pene, duro e dritto che guardava all'insù. Lo scroto ormai turgido, pieno di voglia, e le palle si erano riempite come serbatoi di una mungitrice.
Pulsava come un matto quel cazzone, e mostrava la sua enorme cappella che ormai odorava di bagnoschiuma verso il mio viso.
La doccia continuava a scrosciare, lo zio con la mano destra la chiuse, e si abbassò verso di me. Senza accorgermi pure io ero molto eccitato. Il mio pisello seppur piccolo e più magro del suo, era duro come il marmo e puzzava di urina misto liquido precum, mi ero bagnato come una prugna, il cuore mi batteva all'impazzata e lo zio accarezzandomelo con il suo pizzetto scuro e annusando la mia cappella, lo ingoiò completamente iniziando a succhiarmelo in un tremendo, passionale e affamato pompino meraviglioso.

Cosa mi stava succedendo??!! Mi piaceva da matti! C'era mio zio in ginocchio che mi stava spompinando di gusto!! Il cuore mi batteva all'impazzata, e mio zio si gustava il mio cazzo come un cono gelato, lo leccava, lo ciucciava, poi scendeva verso le mie palle per poi tornare su di nuovo alla cappella, ed affondarselo tutto in bocca fino in gola, a ritmo sostenuto ciucciava, succhiava, ed io godevo come un matto.
Tentai di distorglierlo, ma lui mi schiaffeggiò le mani e me le bloccò dietro, gridai: "ZIO!! CASPITA FERMATI ! TI PREGO FERMATI!!" Ma lui per farmi dispetto, si aggrappò con una mano alle mie palle mentre con l'altra mi sgrillettava
il buco del culo e accellerò la succhiata del mio cazzo.

Ero sfinito e mi lasciai andare, mi aveva obbligato lì, e non potevo più muovermi, allora iniziai a godere come un matto, sempre di più, sempre di più, lo zio mi guardava negli occhi e si impegnava sempre di più anche lui, ero al culmine, lui se ne accorse e mi tappò il culo con un dito fino in fondo e io esplosi in un orgasmo spaventoso.

Iniziai a sborrare come un idrante e mio zio si gustava tutto il mio sperma inghiottendolo voracemente.
Agli ultimi miei colpi di sborra, lui uscì col dito dal mio ano, e sfilandosi il mio cazzo dalla bocca lo
pulì e lo leccò dalle ultime gocce di sperma, poi mi guardò in viso e mi disse:

"Tu sei come tuo zio, il miglior miele che abbia mai gustato!"

Io sfinito e stanco, lentamente gli risposi: Perchè anche il tuo è buono?
Lui rimase in silenzio, sorrise, e si distese a pancia in sù: "Nettare bello caldo dalla fonte, se vuoi..." mi disse in modo invitante.

Non l'avevo mai fatto, avevo paura, ma avevo una voglia incredibile di farlo.... A carponi e sfinito,
mi diressi sopra mio zio, il suo cazzo era sempre li, grosso, duro che pulsava all' insù, gocciolante
di precum come le gocce di rugiada sull'erba.
Con un dito raccolsi una goccia di quel liquido seminale e lo assaggiai. Il cuore ripartì a battere
come un pazzo, era squisito...
Lui mi guardò e mi fece un sorriso di approvazione. Provai di nuovo a lasciarmi andare all'istinto, gli annusai le palle, e poi iniziai a leccargliele, a ciucciargliele, erano buone, le adoravo, allora con una mano gli presi il pene e iniziai di istinto a
masturbarlo mentre gli ciucciavo l'asta e poi piano piano salivo, con una mano continuavo a palpargli le palle mentre con la bocca iniziavo a succhiargli la cappella, sempre piu giù, sempre piu giù, era buonissimo... Sapeva di maschio, mi pulsava in bocca, gli ormoni impazzivano, ma era anche enorme, così grosso che faticavo a prenderlo tutto in bocca.

"Bravo cucciolo si..... cosiii bravo.... mmmm ......" iniziava a mugolare mio zio, e con una manata potente mi prese per il coppino e mi infilò il cazzone fino in gola quasi a soffocarmi.

"AHHHHH ECCOOO!! cosiii piccolo!! vai cosi mangiamelooo!! Siii! Iniziai a spompinarlo di gusto, come se fossi la sua mungitrice personale, lo masturbavo e lo annusavo, per poi tornarlo a succhiare voracemente.... Che buono che era il cazzo di mio zio quella sera, mi lasciai andare completamente alle mie voglie represse e nascoste, e lui iniziò a godere come un maiale.

Era al culmine, al che mi prese la testa e iniziò a scoparmi la bocca. Le sue palle umide e grosse,
sbattevano contro il mio viso e facevano SCIAF! SCIAF! SCIAF! Sempre più veloce, al punto che non si trattenne ed urlò! AAAAAAAAHHH!!!!

Fiotti di sborra calda iniziarono a riempirmi la bocca, non riuscivo a trattenerli, mi staccai solo un secondo per respirare e due fiotti copiosi di confettura, mi andarono sugli occhi e sul naso, allora mi riattaccai come un'idrovora.
Inghottivo tutto il nettare di mio zio, sborrò talmente tanto che ne avevo in viso e sui capelli, al chè lui poi si abbandonò sul pavimento, sfinito, ed io sopra di lui.

Puzzolenti, bagnati, unti ma soddisfatti, eravamo distesi uno sopra l'altro sul pavimento del bagno alle 4 di mattina, l'odore di sperma aveva preso il posto di quello dell'urina, e in mezzo al profumo di nettare di maschio, ci rilassammo.

"Ci diamo una ripulita? Cosa dici?" mi disse. Gli feci di si con la testa. Facemmo la doccia insieme, sembrava come gli fosse passata anche l'ubriachezza molesta. Poi freschi, puliti e asciutti, ci dirigemmo in salotto e ci addormentammo abbracciati sul divano.

Il mattino seguente quando mi svegliai, ero da solo sul divano, lo zio si era già alzato, aveva fatto la
colazione al nonno, e aveva anche lavato e steso le lenzuola in giardino. Sentivo il profumo del caffè arrivare dalla cucina, allora mi avviai attratto come una mosca. Era lì che mi aspettava per far colazione.

"Buongiorno!" Mi disse, con il suo sorrisone e tutto fresco di bella mattina.
"Ciao..." gli risposi tutto imbarazzato. Continuai: "Senti riguardo stanotte, scusa se..." ma lui mi fermò di colpo.

Mi guardò serio e mi fece il gesto di fare silenzio con il dito. Poi aggiunse: "Stanotte sei stato gentile a fermarti a dormire qui, siccome sono tornato a casa ubriaco. Non si sa mai che il nonno avesse avuto bisogno di aiuto!" Mi fece un occhiolino.
Capì che avrebbe mantenuto il segreto, e che da quella volta, fra me e mio zio, iniziò un nuovo tipo di complicità.
Ancora oggi che sono passati molti anni, ogni tanto ci ritroviamo per giocare un po assieme, o anche solamente per guardare un film sul divano nudi e rilassati. Abbiamo l'uno il bisogno dell'altro e questo niente e nessuno lo cambierà mai. Grazie a mio zio, ho scoperto che cosa mi piace veramente, e il piacere di lasciarsi andare alla propria natura, senza vergognarsi, ma con la consapevolezza di essere unici.

Gli vorrò sempre bene...
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Lo Zio Vittorino:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni