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Patty madre perversa: preparo il culo di Daniela


di Membro VIP di Annunci69.it pattymilf
28.02.2023    |    35.727    |    27 9.8
"Involontariamente le diedi una leggera gomitata sul seno è la vidi sobbalzare per il dolore -Esagerata! - -Mi fa male – - Un po’ troppo direi; che succede..."
Eravamo sedute sul divano, mia figlia ed io, a guardare un po’ di televisione prima di andare a dormire. Faceva caldo. Io avevo una leggera camicia da notte a sottoveste; lei una canottierina e gli slippini.
Involontariamente le diedi una leggera gomitata sul seno è la vidi sobbalzare per il dolore
-Esagerata! -
-Mi fa male –
- Un po’ troppo direi; che succede –
- Simone… me le ha strizzate –
Simone era il suo ragazzo, nonché un gran porco che abusava regolarmente di me, da solo, con mio cugino o con qualche amico.
-Fammi vedere –
-Dai..mi vergogno-
Se avesse saputo cosa le avevo fatto pochi giorni prima mi avrebbe uccisa
-Sono tua madre e sono un’infermiera, muoviti-
Tirò giù le spalline; aveva due belle tettine, una seconda penso, con i capezzoli rosei che spuntavano dritti sulle piccole aureole scure. La pelle era candida tutt’intorno ma con qualche livido scuro.
-Ti ha dato una bella strapazzata, mi pare; perché?-
-Si diverte e poi…-
-Poi?-
Era molto titubante
-Con me puoi parlare-
-Vuole il mio culo e io non glielo do- mi disse tutto di un fiato -Tu cosa faresti?- mi chiese
-Intanto mettiamo qualcosa su quei lividi, e te lo dico-
Andai a prendere una pomata lenitiva, gliene un po’ su una tetta
-Faccio io mamma-
-Lascia stare, son più brava io-
Cominciai a spalmargliela con movimenti circolari.

La mano di mia mamma scorreva libera e delicata sul mio seno, certamente non prosperoso come il suo, ma sodo. All’inizio ero un po’ imbarazzata ma poi chiusi gli occhi immaginando che fosse un uomo ad accarezzarmi ma ricordandomi anche di quando bendata avevo avuto un rapporto lesbico con una donna sconosciuta. Era veramente piacevole, sentivo i capezzoli inturgidirsi mentre un senso di calore scendeva verso l’inguine. Strofinavo le cosce fra loro
-Ti piace? Continuo?-
-Sssi- risposi, un po’ ansimando.
-Toccati-
Invece presi la mano libera di mia mamma e la portai alla mia fighetta.
-Toccami-

Scivolai sotto le mutandine di Daniela, raggiungendo la passerina, che già conoscevo…
Le titillavo il clitoride mentre le stringevo prima un capezzolo e poi l’altro. Si sfilò lo slippino, aprendo e piegando le gambe. La infilai prima con un dito, poi con due. Era tutta bagnata. Si sistemò meglio, di traverso sulle mie ginocchia. Spingeva sulle gambe protendendo il bacino verso di me, offrendosi alle mie dita avide e curiose.
-Sei una puttanella in calore, Daniela-
-E tu una troia perversa, mamma! –
Mi tirai giù le spalline della camicia da notte, mi presi una tetta in mano, il capezzolo duro e sporgente
-Succhiamelo, per piacere –
Me la strinse fra le mani, fino a farmi quasi male. Mi mordicchiava e mi leccava.
-Piano, mi fai male –
-Mi piace farlo, mamma porca-
Le affondai le dita in vagina
-Troietta-
Mi strizzò forte e cominciò a succhiare; alternava le due tette; ed io aumentavo il ritmo dentro di lei.
Gemeva sempre più forte. Con la mano libera mi divertivo con le sue tettine.
-Mammaaaaaaaaaaa, vengooooooo-
Mi venne letteralmente sulle dita, abbandonandosi completamente.
-Sei brava mamma, sembra che tu non abbia fatto altro nella tua vita-
-Mi fanno male le tette per quanto me le hai spremute-
-Mi è piaciuto farlo, sono da vacca, vai munta-
Nel dire questo mi prese un capezzolo tra le dita, stringendolo e tirandolo
-Scommetto che ti piace-
-Dai...lasciami...come fai a dirlo-
-Tu pensi che io dorma sempre, ma delle volte ti sento quando scopi, qualche volta mi sono anche alzata a guardarti; ho visto come ti piace farti strapazzare-
-Non è così, non sempre-
-Ti ho vista mentre ti facevi legare al letto braccia e gambe divaricate, indifesa e imbavagliata mentre ti prendevano a schiaffi le tettone e la figa-
-Prendevano?-
-Lo so che ti fai chiavare anche da due uomini insieme-
-Che termini usi!-
-Quelli che meriti. Ti ho vista a pecora con un cazzo in culo e uno in bocca, le tette penzoloni, che godevi come una cagna-
-Dovresti imparare anche tu a prenderlo in culo; Simone sarebbe contento e tu non sai cosa ti perdi-
-Ce l’ha troppo grosso-
-Basta un po’ di esercizio; passa di tutto-
-Mi aiuti tu? Sei esperta, mi pare di capire-
-Si-
-Quando hai iniziato?-
-Sei curiosa-
-Dimmelo-
-A 17 anni-
-Che puttanella dovevi essere-
-Ero al mare, molti ragazzi, molte tentazioni-
-.... molti pompini, molte chiavate e molte inculate-
-Vero-
-Aiutami allora-

La misi di traverso sulle mie ginocchia; il culetto rotondo sollevato ed invitante. Le lunghe cosce appena divaricate. Con la mano sinistra le divaricai le chiappette, mi succhiai l’indice della destra e l’appoggiai sullo sfintere anale, spingendo. Fece un po’ di resistenza ma affondai dentro di lei fino alle nocche. Le lasciai il tempo di adattarsi ed iniziai un avanti indietro, dapprima molto lentamente, poi più velocemente. Ogni tanto tiravo fuori il dito e lo leccavo.. Non faceva molta resistenza. Sentii un gemito.
-Ti piace, porcellina –
-Sssi –
-Il cazzo è ancora meglio –
Sfilai ancora l’indice, mi leccai il pollice e la penetrai ancora. Entrai facilmente. Con indice e medio cercai la sua fighetta, era umida ed io una madre troia.
-Mammaaaaaaaa, cosa fai…-
Infilai le due dita in vagina, la frugavo dentro, era sempre più bagnata. Si muoveva sotto le mie dita che la possedevano completamente, ansimando. Io stessa avevo una sensazione di calore che mi scendeva dalle tettone fino all’inguine.
Con la mano libera mi palpavo il seno, lo stringevo, mi pizzicavo i capezzoli, li tiravo fino a farmi male.
Sentivo le mie dita separate dalla sottile parete vaginale.
-Ora viene il bello troiettina-
I suoi umori colavano dalle mie dita, vedevo il culetto appena dischiuso; mi avvicinai penetrandola e ruotando il medio, la sentii rilassarsi. Infilai la mano tra il suo torace e le mie ginocchia. Sentivo le sue tettine turgide, da spremere. Si lamentava appena; affondai anche l’indice nel culo di Daniela; si divincolava ma la tenevo ferma per le tette.
Le scopavo il culo con le dita, si lamentava ma insistevo. Sapevo che avrebbe ceduto.

Quel puttanone di mia mamma mi stava aprendo il culo e contemporaneamente mi frugava la fighetta. Era dentro di me. Avrei dovuto vergognarmi, invece anche se mi faceva male, cominciava a piacermi. In più mi stava tormentando il seno. Passava da una tettina all’altra, spremendo, strizzando, tirandomi il capezzolo. Ero una bambola tra le sue mani. Gemevo, mi contorcevo, mi sentivo ed ero una cagnetta in calore.
-Devi soffrire ancora un pochino bella puttanella-
-Nooo-
-Siiii-
Mi sentii liberare il culetto e la passerina
-Cominci ad essere aperta, ma non basta ancora-
-Mamma!-

Il culetto di Daniela rimase leggermente aperto, ma conoscevo bene il cazzone del suo ragazzo che molte volte mi aveva posseduta.
Mi bagnai bene le tre dita centrali della mano, usai un po’ la lingua e un po’ le secrezioni di mia figlia..
Giocavo sempre con le sue tettine, tanto per tenerla in caldo, ma soprattutto ferma.
Le prime due dita entrarono facilmente; vi unii il terzo e spinsi.
Non avrei mai immaginato di sverginare Daniela; molti anni prima lo aveva fatto mio cugino con me; mi aveva usata un’estate intera, e non da solo.
La vedevo dimenarsi tra le mie mani, mi implorava di smettere, ero troppo eccitata. Vedevo il suo sfintere cedere piano piano. Ruotavo e muovevo le dita. Avrebbe ceduto ancora.

Mia mamma mi stava sfondando, mi dava della troietta e della puttanella, il che era anche vero. Mi ero portata una mano sulla passerina e mi masturbavo. Sentivo il sangue affluire; dolore e piacere si sovrapponevano, e quest’ultimo stava prendendo il sopravvento.
Ero già venuta una volta, sentivo montare un secondo orgasmo, questa volta di culo. Pensai al cazzone di Simone, a come mi avrebbe ridotta, pensai a mia mamma che ne prendeva due per volta, pensai a quando bendata ero stata preda di un cazzo sconosciuto ma che mi conosceva e venni una seconda volta.
-Brava, la prossima volta ti farai inculare da Simone-
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