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Lui & Lei

Dopo di lei il nulla


di Papy60
21.08.2011    |    19.302    |    0 9.4
"" Brava la mia Lisa " Mi complimentai, dandole un baciotto su una guancia " Hai deciso cosa fare? Stai qui? Vai via?..."
Ero incazzato nero, avevo beccato quella stronza a cornificarmi.
--Io un cornuto, un cornuto, questo mi rintronava nelle orecchie e nel cervello.
--Non so come abbia fatto a non darle un bel paio di sberle; Cosa avrà trovato poi in quel tipo, un biondino, slavato, mah... valle a capire le donne. E sì che non la lasciavo mica a digiuno di cazzo... eppure. Da oggi in avanti, donne care, vi romperò anche il culo.
--Le ho fatto di tutto, solo il culo non l'ho trattato a dovere, che poi non crederò mai che quel spilungone lì, glielo faccia, anzi ha un andazzo che, se non è finocchio, poco ci manca.

Guidavo, nel tornare a casa, rimuginando questa incazzatura che mi rendeva anche cattivo autista perchè dovetti fare un paio di brusche frenate; Viaggio e, ad un certo punto illumino con i fari una figuretta; E' una ragazza che col pollice alzato, fa l'autostop. Altra frenata da pazzi.
"Scusi, mi darebbe un passaggio?"
"Certo signorina, salga"
Sale, penso, vuoi vedere che la mia buona stella si è rimessa in moto? Cazzo, poco prima m'aveva preso a calci; Caspita è una ragazzina, le do subito del tu.
"Scusami, dove devi andare? Io vado solo fino a XXX... abito lì."
" Sì, mi porti lì tanto..."
" Tanto cosa? " Chiedo. In poche parole mi dice che non sa dove andare, che è scappata da casa, che è in giro dal mattino e che ha fame.
Mentre mi dice questo e,capita a fagiolo, stiamo passando davanti ad un MacDonald.
" Guarda " le dico " ci fermiamo qui... ti farò compagnia... mangerò qualcosina anch'io " Sorride e mi ringrazia.
La guardo bene, cazzo è una bambina, avrà 12-13 anni, è graziosa, anzi bella, ha un bel corpicino, i jeans le fasciano un bel culetto tondo e sporgente; Certo che è troppo giovane e cancello subito i pensieri libidinosi che avevo formulato in quei pochi minuti di viaggio. Ci sediamo, le faccio compagnia mangiando un tramezzino anche se non avevo appetito. Lei invece si cucca un bel vassoio tra cazzatine varie.
La guardo, è proprio una bella fanciulla, adesso che ha ripreso un pò di colorito poi, è ancora più bella, ed ecco allora che riemergono dal subconscio quei cattivi pensieri.
La scruto bene Dio, che bella bocchina che ha, mangia, mi sorride, sorrido anch'io. Tra un boccone e l'altro mi racconta una storiella che stento a crederle. Dice che vive con gli zii e che lo zio, la importunava, lei stanca è scappata. Quando poi le chiedo l'età mi dice d'averne 17, io non ci credo, la reputo intelligente nel dire d'averne di più forse per essere meno vulnerabile da eventuali malintenzionati.
" Questa notte dove andrai a dormire? " Chiedo.
" Non lo so... da lei magari in garage, in macchina. la prego, solo per questa notte, domani vado via..."
" E domani... dove vorresti andare, dici che sei senza soldi, senza contare i pericoli che correresti, sei giovane,sei bella... se trovi qualche delinquente, guarda, io stesso potrei esserlo sai? "
" No, lei no... ne sono sicura "
Se invece avesse potuto leggermi nel pensiero, vi avrebbe visto una nuvola nera e lì nascosta c'era tutta la mia rabbia contro il sesso femminile e lei era femmina.
Usciti dal locale si parte, dovrei portarla dai carabinieri, glielo dico, lei scatta dice di no, che la rimanderebbero dagli zii; Dice d'avere anche altri parenti ma, abitano lontano e li conosce a malapena.
L'unica soluzione è di portarla a casa mia, essendo single non devo rendere ragione a nessuno; Decido così anche dando ascolto a quel bestiale istinto del maschio.
Invece di fare la rituale tappa al mio bar, tiriamo dritti a casa.
" Bello qui " dice Lisa, così si chiama la ragazza, nel passare in rassegna il mio miniappartamento con una rapida carellata.
" Mi fa dormire qui? " Chiede indicando un divanetto.
" Sì Lisa si... non sarà molto comodo, ma meglio che nell'auto no? "
" Si certo certo, grazie signor Giorgio, grazie"
" Dai Lisa dammi del tu e... non chiamarmi signor, mi fai sentire più vecchio di quel che sono.
Quando le dissi che avevo 27 anni , mi fa.
" Giusti dieci più di me " Bugiarda, ho pensato sorridendole. L'ho lasciata andare in bagno, si è fatta una doccia. Lei non smetteva di ringraziarmi. Si sentì rinfrescata dopo la sua giornata da ladri.
Rideva perchè, non avendo nulla di che cambiarsi, si è dovuta accontentare di un mio pigiama, calzoni e giacca, per lei larghissimi.
Era bella lo stesso però anzi, le dava quel tocco sbarazzino da collegiale anni 50.
Accendo la tv e, quando torno dal bagno, la piccola sta crollando dal sonno.
" Spengo? Si? Dai mettiti a dormire sei stanca... buonanotte " e curvandomi su di lei, le do un bacetto sulla fronte "
" Buonanotte e grazie ancora " riesce a dirmi insonnolita.
Mi ficco a letto; Solitamente faccio le ore piccole, quella sera a letto alle ore 11,30 ma, le ore piccole le ho fatto lo stesso perchè pensavo il da farsi se andare o no dai carabinieri. Lisa era un problema... la piccola mi tentava come donna, come femmina.
Anche quella notte, pur non avendomi bevuto le mie solite birre, alle quattro mi svegliai e andai in bagno. Alla poca luce proveniente dalla mia camera, potei vedere Lisa; La larghezza del pigiama e due bottoni sciolti, mi regalartono la visione di una tettina piccola, ma graziosissima. Trattenendo il fiato, con gli occhi le divorai quel gioiello immaginando di suggere quel bel capezzolino scuro ed erto; Poco dopo a letto, dimenticando quella stronza della mia ex, mi sparai una bella sega resa più gustosa dalla visione di quella tettina stupenda.
Il trillo della sveglia, fu simultaneo al mio pensiero che corse subito alla mia ospite.
Balzai giù dal letto, detti il buogiorno a Lisa, destatasi anche lei.
" Vai in bagno? "
" Vacci tu... posso attendere "
Stando in bagno l'istruii perchè possa preparare una frugale colazione, che all'uscita, trovai bella
pronta.
" Brava la mia Lisa " Mi complimentai, dandole un baciotto su una guancia " Hai deciso cosa fare? Stai qui? Vai via?... guarda che se vuoi puoi restare, magari per qualche giorno, poi ci penseremo"
" Non so neanch'io cosa fare " e sorridendo aggiunse " Si...ci penseremo"
Aveva detto ci penseremo, dunque lasciava a me decidere. Intanto, dopo averle raccomandato di non aprire a nessuno, ne a rispondere al telefono e tantomeno uscire e farsi vedere, andai a lavorare.
Tutta la mattinata mi arrovellai il cervello sul da farsi. Tornai a casa senza avere deciso niente. M'era sorto anche un dubbio e se fosse una piccola ladra, poi ripensai che in casa mia, c'era ben poco da rubare.
M'ero fermato al supermercato per fare acquisti di cibarie, sicchè alle 14,40 il pranzo era pronto.
Come due ragazzini in vacanza pranzammo. Si era deciso di non decidere per ora anche se paventavo il pericolo legale che correvo; Cazzo era minorenne.
Lisa girava per casa indossando ancora il mio pigiama giacchè aveva lavato i suoi indumenti stendendoli in bagno. Mi soffermai e sorrisi nel vedere i suoi slippini.
Dopo il caffè e la sigaretta, Lisa mi fa.
" Giorgio... come posso ripagarti di tutto questo? "
" Pagare e morire c'è sempre tempo " Risposi scherzando, poi, parlando più seriamente, le misi in evidenza i pericoli che gravavano su di me adulto.
" Sei una minorenne tesoro, sono affaracci seri per me"
Sedetti sul suo "letto" guardando la tv; Anche lei si sedette, poi allungando il collo mi dette un bacio su una guancia.
" Grazie Giorgio... sei buono, grazie "
Rimasi shoccato. Le fissai la bocca, lei, che forse avrà letto sul mio viso la voglia di baciarla, divenne seria di colpo e, fissandomi la bocca anche lei, si spostò leggermente verso di me. M'avvidi che mi avvicinavo al suo visetto, lentamente, piano piano, imitato da lei che, per un attimo si bloccò, avanzando poi sempre più lentamente verso la mia bocca.
Che bacio fu quello. Io tremavo come un ragazzino, lei a momenti sveniva. Ci baciammo con un vero bacio da innamorati. Socchiuse le labbra, due labbra carnose e rosse, rosse anche senza rossetto, gliele morsi con le mie poi, con la lingua, le accarezzai i dentini, le entrai nel cavo orale cercandole la linguetta. Che delizia, stavo baciando la bocca di una bambina 17enne così dichiarò lei. Volli crederci scacciando la verità che invece mi martellava la mente dicendomi che Lisa aveva 12 o al massimo 13 anni. Tu sei adulto, tu ne hai 27, finisci in carcere.
Ma come potevo fermarmi, troppo grande era il piacere di quei baci.
Lisa, da pallida come la cera, era diventata rossa come il fuoco, si vergognava. Le tolsi l'imbarazzo stringendola guancia a guancia.
" Lisa - le biascicai all'orecchio - Lisa mi sto innamorando di te "
" Anch'io Giorgio...sì anch'io "
Per quasi due ore, interrotti da poche frasi, ci scambiammo un milione di baci, sempre uguali e sempre diversi. Avevo addirittura la mandibole indolenzite.
Non volli dare ascolto al mio istinto che mi spingeva ad accarezzare le sue belle tettine, non volli anche se, ma forse fu una mia impressione, la piccola me le aveva fatto intravedere.
Dovetti poi assentarmi per un paio d'ore; Quando rientrai Lisa si era rivestita con i suoi abiti ormai asciutti. Entrando e vedendola così, ebbi un tonfo al cuore, mi pareva si fosse vestita per l'addio, invece mi corse incontro e alzandosi sulla punta dei piedi, mi allacciò al collo tenendomi guancia a guancia, poi, le nostre bocche parlarono con i loro mugolii con quel linguaggio dell'umanità che durerà in eterno.
Pur giovanissima, Lisa se la cavava bene in cucina, disse che aveva fatto esperienza dagli zii. Giunta l'ora della cena, la piccola, come una provetta mogliettina, preparò la tavola, fece presto a trovare nella piccola dispensa ciò che le serviva.
" Mi piace - disse dopo un bel bacione - sentire il sapore del fumo della sigaretta che hai fumato."
" Avevi mai baciato ragazzi che fumavano? "
" Si... il mio " -s'interruppe.
" Il tuo cosa? "
" No... niente niente "
" Come si chiamava?"
" Francesco... ma eravamo piccoli, molto piccoli"
" Perchè adesso sei grande vero? "
" Beh... sono quasi maggiorenne."
Non replicai, volli lasciarle l'impressione ch'io credessi alla sua bugia. A poco meno dalla mezzanotte, dopo aver ascoltato la tv, dico ascoltato perchè nessuna la guardava, causa gli interminabili baci, si doveva andare a letto. Lisa indossò nuovamente il mio pigiama:
Prima di accedere alla mia camera, cercando le giuste parole per invitarla, parole che rimuginando per un'ora buona tentavo di combinarle per non essere invadente, alfine però le dissi:
" Lisa... dormi ancora qui?"
Le si illuminò il viso, mi prese una mano e si lasciò tirare nel mio letto.
La luce di cortesia, mi permise appena assuefatto al buio, di vedere nel mio letto, una fanciulla 13enne che si lasciava volentieri denudare. Ero un adulto che spogliavo una ragazzina, felice di donarsi completamente anima e cuore, felice di donarmi il suo meraviglioso corpicino d'adolescente. La spogliai con religioso tremore, conscio dell'evento che stavo vivendo; Le tolsi la giacca e i calzoni e dopo averla stretta forte al petto, anche gli slippini.
Pur nella semioscurità, il batuffolo di pelini neri, risaltava nel biancore del suo grembo. Quei momenti furono catalizzati dal mio ego, attimo per attimo. Le piccole tette furono le prime a ricevere gli omaggi delle carezze e dei succhiotti. Come erano per me stimolanti i fremiti e i mugolii che Lisa emetteva nel sentire la mia bocca che le succhiava un capezzolino o la mia mano che sfiorandole il bacino, giocava col cespuglietto di pelini. Prima ancora d'avere il contatto fisico delle mie mani con la fessurina, il mio tesoro cominciò a divincolarsi, alzava le ginocchia,apriva le coscette ad impulsi soffiando e gemendo senza sosta; Quei gemiti mutarono in mugolii quando le tappavo la boccuccia con i miei baci.
" Giorgio... oohhh Giorgio, cosa mi fai... cosa mi fai... mamma mia, mamma mia " si lamentò, poi, quando sentì la mia bocca scenderle fra le coscette e baciale e leccarle la fighettina, mi disse poi che lo sapeva che ai maschi piaceva fare quelle cose ma, che a lei, non le aveva mai fatte nessuno.
" Oddio Giorgio si... si... ti amo, ti amooo"
Questa fanciulla, sana, bella, che aveva vaghe cognizioni sui rapporti sessuali, stava vivendo forse il più grande e significativo evento della sua vita. Sentiva la mia lingua che le passava e ripassava fra le labbra della sua piccola fica; Sentiva e vedeva il mio naso che sfregava il suo bottoncino d'amore, con la punta facevo movimenti in tutti i sensi, sul grillettino. Lappandole il taglietto e spingendole la lingua appuntita dentro e sotto, vicinissima l buchino del culetto.
Non sono un Casanova, e una dozzina di donne me le sono godute nel passato ma, la leccata di quella sera sono certo che allieterà le memorie della mia vecchiaia.
Quello che mi spinse a portarmi a letto una minorenne fu di certo lo scorno subito dalla mia ex. Mi si era formata nell'anima una patina di rancore contro tutte le donne e fu proprio la piccola Lisa che mutò radicalmente il mio giudizio. Fu conoscendo la sua dolcezza, la sua ingenuità, la sua freschezza, la sua bellezza, ma sopratutto la sua disponibilità che mi fece fare anche il rischioso passo.
Averla lì, avere fra le mani il suo corpicino da favola, rapito e vinto dalla naturale attrazione sessuale, ho cominciato a godermela, l'eccitazione alle stelle, il cazzo durissimo, mi spinse a fare di più. Coricato vicino, come un'automa, le allargai le gambine, senza chiederle se era vergine o no, appoggiai la cappella. Con un secco colpo di reni le fui dentro. L'irruenza che usai non rientrava ne mio modo di agire ne nel mio modo d'essere, così con una foga inusitata, cominciai a chiavarla, pompavo e pompavo spingendomi tutto dentro di lei, sentivo la parete dell'utero che limitava la profondità, con un sadismo che non mi conoscevo, incurante dei lamenti, e ascoltando solo il mio bestiale istinto, le sborrai dentro svuotandomi completamente le palle, Ansimavo come un mantice. Le rimasi dentro per oltre cinque minuti anche dopo la goduta, Lisa, la piccola Lisa, come una bambola di pezza, lasciò che l'uragano si placasse, poi con un filo di voce disse:
" Oh Giorgio, Giorgio... e se resto incinta... mamma mia, mamma mia... non lasciarmi mai mai..."

( continua)

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