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incesto

Ricordi d'infanzia 9-The evolution


di Papy60
21.10.2009    |    46.895    |    0 8.2
"Sara tiene gli occhi chiusi, si lascia fare, sobbalzo, sento una mano sulla patta, la credevo sua, sbaglio anche questa volta, no è di mia moglie..."
Intanto s'era fatto tardi ma, appena a letto, anche se il mio lungo e affettuoso abbraccio era muto, Anna ne capì il significato "Sarai contento d'aver una moglie così porcella vero?...Hai visto cosa ho fatto per te -
e aggiunse sorridendo - e anche per me" Al che io aumentai considerevolmente la stretta. Amavo Anna e, devo ammettere d'essere stato fortunato perchè è raro trovare una compagna che raduni in sè bellezza e cultura, sia una brava madre e sia altrettanto brava a letto, Anna aveva queste doti e credo, dopo aver visto il loro bacio, che per osmosi anche nostra figlia sia fatta così. "Domani sera vorrei provare a succhiarle le tettine davanti a te...penso e spero che non si ribelli...cosa ne dici?" " A questo punto, credo proprio di no, però valuta tu la sua accondiscendenza"
mi suggerisce. Prima d'addomentarci abbiamo quasi steso un brogliaccio su come agire ma, prima ancora ci siamo goduto un'appassionata scopata, io come ultimamente accadeva, pensando d'aver fra le mani la mia Sara e Anna era così eccitata che forse forse era sintonizzata
anche lei, sullo stesso canale. Il mattino dopo con un'imprevista telefonata, passa a prelevarmi un mio collega; Si va a Milano per un nuovo aggiornamento su nnuovi medicinali; E' il mio lavoro, devo andare, scappo, lasciando sole le mie donne; Due notti dovrò stale lontano; Sono incazzato nero, proprio ora. Telefono a casa, mia moglie mi fa stare sui carboni ardenti, sono curioso, morbosamente curioso su di loro,
"Non voglio dirti niente...quando sarai a casa ti racconterò" mi dice nell'ultima telefonata; Sono impaziente, scalpito; Forse con la fantasia corro troppo, perchè me le vedo in favolosi 69...però può non essere successo niente, o peggio essersi guastato quel primo ponte verso il Paradiso. Rientro da Milano per l'ora di cena, mentre le abbraccio cerco di capire
la situazione e, quando chiedo come se la sono cavata senza di me, Anna con un sorrisone beffardo, mi risponde" Al mondo siamo tutti utili, nessuno indispensabile...è vero Sara?...Digli, dì al papà che si può vivere anche senza uomini..." "E' vero" conferma
mia figlia sorniona. Capisco benissimo quei sott'intesi.
Più tardi, dopo una doccia rigenerante, annuncio di essere stanco e di volere andare a letto; Invece è la morbosa curiosità di conoscere cos'hanno fatto durante la mia assenza che rinuncio a coccolarmele subito. Io immagino già tante cosette, ma voglio sentirmele dire dalla viva voce di mia moglie. Non si è ancora spogliata che già la sprono a parlare, "Allora...dinmmi dimmi" La supplico coccolandola,"Mi amerai ancora se ti confesso d'essere lesbica? Sì mi è piaciuto un sacco
non avrei mai creduto, - e inizia a narrare - la sera stessa della tua partenza, davanti alla tv, ci siamo abbracciate, abbiamo parlato di te ipotizzando con ironia, che se tu a Milano in quel momento, fossi stato con una puttana, noi potevamo renderti la pariglia, lesbicando tra di noi, così dopo una marea di baci con tanto di lingue guizzanti, ho tremato nel sentire la sua manina cercarmi le tette; Poco dopo la sua boccuccia mi succhiava i capezzoli e con che gusto li succhiava; Cercavo nella memoria le immagini di quando neonata succhiava il latte. Faticavo nel confrontare le due immagini; La visione del suo bel visino che trasognante mi ciucciava il capezzolo, trasmetteva alla mia fica un languore che poche volte ho provato. Sono stata io la prima a cercarle la fichetta, subito seguita da lei che pareva non aspettasse altro; nel giro di mezzora, dopo aver anch'io poppato le sue graziose tettine, ci siamo masturbate a vicenda godendo quasi assieme. Passata la tempesta dei sensi, ci siamo guardate incredule esplodendo in una fragorosa risata. Mi sono avviata a letto dopo essermi preparata per la notte; Sara s'era soffermata davanti alla tv. Me la sentivo che sarebbe venuta; Devo cofessare che nel buio della stanza, l'attendevo ansiosa, come una ragazzina al suo primo appuntamento. Che emozione e che batticuore quando udii
un leggero tocco all'uscio; L'ha socchiuso "Mamma dormi?" Poi l'ha aperto un pochino di più; Mi è apparsa in controluce la figuretta della nostra piccola
che nella trasparenza della camiciola rifulgeva la sua perfetta siluette. Furono attimi eccitanti, inebrianti, sapessi Luca che emozione. "Posso venire...posso venire a dormire con te...?" "Vieni tesoro mio" Le risposi felice con la voce arrocchita, lei, con un balzo mi è
vicina, mi abbraccia, ci baciamo; Cerco il suo corpicino, me la palpo d'appertutto, il culetto, le tettine, la ciccina, tutta me la palpo. Le succhio le mammelline e insisto perchè vedo che le piace molto, poi anche lei si scatena; Mi vuole spogliare, l'aiuto, sono nuda, la spoglio anch'io, siamo nude; Ci pensi Luca, tua moglie e tua figlia nude, che lesbicano?
Nella penombra della stanza vedevo il suo corpicino, così bello, così eccitante che ho cominciato a sbrodolare senza toccamenti. Pensa che durante i palpeggiamenti Sara era tutta guizzante, elettrizzata ma s'è bloccata quando ha capito che la sua mamma con la lingua percorreva il suo corpicino, scendendo dalle tettine al pancino e che sarebbe giunta alla sua dolce passerina. Credimi è stata per me una rivelazione nel trovare piacere nel leccare una fica; Ero eccitatissima e sono certa che ha giocato sopratutto il fatto di pensare che quella fica era la fessurina di mia figlia,
quella stessa fichettina che anni prima avevo tante volte lavato e che mai e poi mai avrei pensato che un giorno l'avrei fatto con la lingua. L'ho fatta godere due volte e ne ho gustato il suo sapore, lei invece m'ha succhiato a lungo le tette e mi ha fatto venire con un superditalino; Ci sa fare Sara, chissà quanti se ne sarà fatti; Capiva quando ero prossima all'orgasmo e per allungare il mio piacere, smetteva e passava ad accarezzarmi le coscie, la pancia per poi tornare al clitoride non appena mi vedeva calmata.
Insomma è stato bello, bello, bello " Anna cessò il racconto quando sentì la mia cappella che le cercava il buco della fica; Ero eccitatissimo; Ho cominciato a pistonarla e per dieci minuti si poteva solo udire i nostri ansiti.Anna ha goduto prima di me anche perchè durante il suo raccontare, le vellicavo la passera tenendola su di giri, poi, dopo il mio orgasmo, ho voluto sapere il resto e calmati i sensi mi apprestai
ad ascoltare il prosiego della Boccaccesca novella.
"Il mattino dopo, ci siamo svegliate ancora abbracciate stringendomela le dissi - Ho Sara, hai visto che mamma che hai? Sono una porcellina vero? Sono addirittura anche lesbica - Lo stesso dovrei dire anch'io mamma non credi? - mi rispose ridendo. La notte dopo abbiamo
fatto il bis, solo che mi ha posto un sacco di domande e sui nostri rapporti coniugali che sulla deflorazione.
Volevo concludere la serata con un bel 69, ma poi ho cambiato idea...pensa porcellone mio, pensa che porca moglie ti sei preso...volevo farmi leccare la passera dalla nostra bambina; Sono ben porca vero? Pensa come sarebbe stato favoloso nel sentire la sua linguetta su e giù, su e giù...sai che bella porcata" "Forse
paragonabile - la interruppi io - ai succhiotti che facevi al biberon del tuo papà" "Ma dai Luca, ora sono adulta...allora ero una bambina, dieci anni...cosa vuoi capire a quell'età". Vinti dalla stanchezza siamo sprofondati fra le braccia di Morfeo. Sia al mattino durante la colazione, che a pranzo, nessun commento, solo occhiatine furbette e risolini sotto i baffi, alla cena invece ci siamo sciolti come la brina a primavera sotto i primi raggi del sole. Sono io che lancio la lenza "Vado di là, vi aspetto ho voglia di baci, tanti baci" Sono là sul divano in pigiama, arriva Sara che credo non sa che io so, me la coccolo subito con paterne carezze, arriva anche Anna che quasi me la strappa dalle mani; Se la stringe e la copre di
baci, sui capelli, sulle guance e mentre lo fa, mi strizza l'occhio; Quel cenno è un invito a farmi sotto, è per me la prefazione del romanzo erotico che bramo leggere e vivere. Inizio subito dal primo capitolo, mi
riprendo la mia bambina, la bacio in bocca è una sensazione forte, molto forte, vaneggio; Le nostre bocche, le nostre lingue si amalgamano, le cerco le tettine insinuando una mano sotto la magliettina; Che tepore, che levigatezza; Sono le tette di mia figlia, le tettine fresche, le quattordicenni tettine della mia donnina; AH come mi sono mancate, quei due giorni sono
stati per me un'eternità, ma ora le ho qui, me le palpo me le godo, gioco con i capezzolini che s'irrigidiscono ai miei titillamenti. Mia moglie seduta vicino a lei, allunga il collo, mi offre la bocca, bacio a lungo anche lei, passo da una bocca all'altra. Nel mio pigiama c'è un fermento, - Il bacio è una telefonata al cazzo - enuncia un detto popolare, ed è vero, verissimo. Sara tiene gli occhi chiusi, si lascia fare,
sobbalzo, sento una mano sulla patta, la credevo sua, sbaglio anche questa volta, no è di mia moglie "Mamma mia, sei di già tosto...senti che roba" e continua a stroppicciarlo, lo stringe con forza, mi fa un pò male, poi si rivolge alla piccola vedendomi ancora intento a palparle le tettine, "Il tuo papà amore, va matto per i
seni, sapessi come me li strapazza, non si stanca mai"; Ed è vero adoro le tette, ritrovo nelle piccole collinette di mia figlia le indimenticabili tettine delle mie sorelle Silvia e Giulia. Fremo nella bocca di Sara perchè mia moglie si è spostata alla mia destra
mettendo a nudo il cazzo; Se lo imbocca; La piccola non s'era accorta, io le occultavo la scena; S'accorge dopo quando scosso dall'orgasmo mi stacco alla sua bocca, orgasmo che mi scuote tutto nell'eruttare una copiosa sborrata che Anna manda giù gioiendo. Sara accortasi, mi guarda divertita e stupita; Un pò lo sono anch'io.
Pensavo mia moglie meno troia, non è da tutte le mamme farsi sborrare in bocca sotto gli occhi della propria figlia; Io in fondo mi piace averla così porca. Ecco ora mi sono un pò calmato, posso dedicarmi alla mia bambina, alla sua fichettina che sarà certamente fradicia. Ora ho il benestare della mamma, parto: Le porto una mano su un ginocchio, risalgo le coscie fino alle mutandine, "Mamma mia Anna, ma che spettacolo di bambina che abbiamo fatto. Huuumm senti che coscie...vieni di quà, senti anche tu, vieni" Subito si sposta e le si siede vicino; L'uccello torna in auge; Vedo la mano di mia moglie che accarezza l'altra coscia; Le nostre dita convergono e si incontrano proprio là al
centro motorio del mondo; Sono tutto un fremito, le nostre mani passano e ripassano premendo sulle mutandine già umidicce; Insinuo un dito sitto il bordino; Trovo le grandi labbra di quella piccola fica e sono così concentrato nella piacevolissima opera che trascuro la bocca che viene ripresa da Anna. E' giovane
e sana Sara, pochi su e giù e la sentiamo godere; La sua fontanella irrora le nostre dita, non odo però i rituali urlettini di gioia, perchè ne è impedita dalla bocca della madre che pare ne goda nel soffocarglieli;
Odo solo prolungati mugolii. Poi "Aiutami tesoro a togliere questo ingombro" dico a Sara ormai sicuro d'ogni divieto e cercando di sfilarle le mutandine; Lei m'aiuta, s'innarca; Gliele sfilo, mi inginocchio sul tappeto e me l'attiro sul bordo del divano; Comincio a leccare, lecco la vulvetta di mia figlia e ogni tanto do un'occhiata a mia moglie che ha ripreso a baciarla, poi, mentre lappo le labbra di quella calda passerina, avviandola ad un secondo orgasmo, m'avvedo che Anna le ha tolto il reggiseno e tenendo alzata la maglietta, ciuccia le piccole tette della sua figliola; E' una scena perversamente idilliaca; Una madre che succhia i seni alla figlia e la piccola che le tiene la testa amorevolmente premuta su di sè. Incredibile. Lecco e bacio sia il taglietto che l'interno delle cosciette.
Ho l'uccello durissimo e mia moglie la vedo eccita al massimo allora allungo una mano e vado a trovare la sua rugiadosa fica; Mi agevola, apre le coscie, la masturbo mentre continuo a leccare. Pochi minuti e godono quasi
simultaneamente; La mia piccola mi innaffia i baffi, sua madre le dita. Io sono sempre eccitato e Anna se ne sincera con la mano "Il tuo papà l'ha ancora duro...ha ancora appetito...ma adesso s'è fatto tardi ormai, si va a letto..di certo c'è che se resta così, dovrò sfamarlo io..." lo ha detto con un'aria come fosse gravoso per lei sobbarcarsi simili incombenze ma so ben io invece quanto le ama. Sono a letto, la luce del comodino accesa, sfoglio distrattamente un libro; Sara
e Anna si sono attardate in bagno; Odo il loro parlottare; Poi silenzio, alzo lo sguardo; Nel riquadro della porta mi appare mia moglie che tiene in braccio nostra figlia che le è appesa al collo; M'illumino di gioia; E' un miracolo "Luca, quanto tempo è passato da
quando mi vedevi così? Ti ricordi quando piangeva
di paura se c'erano tuoni e lampi e come voleva venire nel lettone?" "Certo, certo che ricordo e non è passato molto tempo d'allora, sufficente però da mutarla da bocciolo in una rosa...posala qui, non farla piangere, non vedi che si sta addensando su di
noi un grosso temporale?"

(Continua) Papy60
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