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Lui & Lei

Francesca


di Portia
03.04.2022    |    723    |    4 9.7
"Non sono intenzionato ad interrompere le spinte..."
Non ti ho mai dimenticata.
Ho ancora tutte le nostre foto.
Ho ancora tutte le tue foto.
Mi soffermo ad osservare i tuoi occhi che guardano maliziosi sopra di me. Tu sdraiata sul letto, ed io inginocchio per fare il fotografo.
Quelle tette, i tuoi capezzoli, quella pancia soda, quel culo, la tua fica spesso sono nei miei pensieri.
Spesso mi torni in mente, ma non sei un fantasma, semplicemente ora viviamo due universi paralleli.
Oggi è il giorno della collisione di questi due universi, perchè ho deciso, dopo tre anni di scriverti.

"Ti aspetto domani, alla solita ora al nostro solito posto".
Invio.

Suite 801.
Si domina Roma.
Tra mezz'ora il sole tramonterà e ho davanti agli occhi uno spettacolo.
Niente però è stupefacente come ciò che ho davanti agli occhi quando apro la porta dopo che hai bussato.

Francesca.
I ricordi se pur vividi non rendevano giustizia alla realtà
Vestito rosso, di seta, di sicuro non indossi il reggiseno perché i capezzoli premono sotto il tessuto.
Tacchi a stiletto.
La vera grande bellezza davanti a me, finalmente.

Io ti ho aspettata nudo, come sempre.
Il mio cuore ha un sussulto.
Il mio cazzo comincia a pulsare.

Ti abbraccio, ti bacio, finalmente, nuovamente mia.
Ti metto una mano sotto la gonna.
Non hai le mutandine e gli umori già ti cominciano a colare lungo le cosce.
Tu mi vuoi, mi hai sempre voluto.
Solo che i nostri universi si erano allontanati.

Ti tocco sempre più profondamente, il mio cazzo preme contro la stoffa del tuo vestito.
Te lo faccio sentire, te lo offro pulsante, voglioso di te.
Intanto ti penetro la bocca con la mia lingua.

Sei felice, lo vedo, le mie mani passano ad esplorare il tuo culo, di marmo, sodo come me lo ricordavo.
Ti giro, ti apro la zip, il vestito ti scivola a terra, ti bacio la schiena, le natiche.
Le mordicchio e le stuzzico, le allargo e ci passo la lingua.
Tu mugoli e muovi il culo per averne ancora e ancora.
Intanto con la mano ti esploro la fica, che ora è mia.

Ora ti vengo davanti e ti faccio abbassare e hai davanti agli occhi, alla bocca il mio cazzo, che ora è tuo.
Ti piace lo so.
Ti piace il vigore e il turgore che ha manifestato al tuo cospetto.
Ti piace anche la mia pancetta.
Ti piaccio io.
L'ho sempre saputo.

Ora hai quello che desideravi.
Cominci a succhiare con voglia e passione.
Il mio cazzo ti arriva fino in gola.
Continua.
Io gemo e ti tengo la testa.

Il mio cazzo è il centro del tuo universo ora.
Me lo sento pulsante, mi trattengo per non esplodere subito.
Con le mani mi stringi le palle, con le dita mi accarezzi il perineo, verso il culo.

Ti è sempre piaciuto stuzzicare il mio buchetto, ti è sempre piaciuto infilarci la lingua.
Intanto mi sento la cappella dilatata e mi trattengo.
Sento i tuoi denti.
Non fare la stronza proprio, ora, ti prego.
Non voglio venire, è troppo presto.
Mi stringi il cazzo con la bocca godo.
Il cazzo fa su e giù nella tua bocca che lo rende scivoloso di saliva.

Ora hai lasciato il cazzo e risali.
La tua bocca sulla mia.
Intanto mi riprendi l'asta con le mani.

Ti faccio sdraiare sul letto.
Ti allargo le cosce.
Finalmente la tua fica sotto la mia lingua.
Dolce e salata, così me la ricordavo.
Un lago, bollente.
Hai un orgasmo violento, tremi e una colata di umori scivola nella mia bocca.
Bevo, mi dissento di te.
Ora sei tu a gemere.
Anzi urli.

Mi sposto per scivolare finalmente dentro di te.
La cappella entra in quella che è la sua dimora.
Dolce ed erotico dovere.
Ti muovi, ondeggi e col cazzo sento le pareti della tua fica che mi accolgono morbide ed ospitali.
Hai imprigionato il mio cazzo dentro di te.

Ti voglio. Ti ho sempre voluta.
Voglio godere con te.
Le spinte si fanno sempre più profonde e godiamo insieme.
Tu hai un altro orgasmo.
Vuoi il mio cazzo fino all'ultimo millimetro che fino alle palle.
Mi implori di non smettere.
Non sono intenzionato ad interrompere le spinte.

Mi fermo solo ogni tanto per guardarti, per poi ricominciare con più vigore di prima.
Entro ed esco dalla tua fica.
Mi sforzo di non sborrare. Non ancora.

Quando è l'ora dell'epilogo me lo riprendi in bocca, vuoi sentire il mio sapore.
Poche succhiate, pochi attimi e vengo.
Non smetti di succhiare, in maniera sempre più delicata.
Il mio sperma è dolce come lo ricordavi?


Adesso ci accoccoliamo.
La notte degli universi che si incontrano è appena iniziata.


Dedicata al mio amore ed ispiratore, con la consapevolezza che certi fantasmi del passato possono tornare.
Per qualcuno sarà l'inferno, per altri il paradiso.
L'importante è essere qui, insieme, ora.
Però ora viviamo l'immenso e l'infinito.

Portia
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