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Di madre in figlia


di Portia
03.06.2023    |    1.538    |    3 9.8
"Le lecco le orecchie, il collo, la schiena..."
Sono sempre stato cosciente che quando scopavo con Lorella sua figlia ci spiasse.
La cosa ovviamente non può che farmi eccitare.

Ora Viola ha inventato uno strategemma per avermi.
Di certo non mi tiro in dietro.
Ha 19 anni, un corpo favoloso ed un viso d'angelo.
Non so cosa ci trovi in me uomo di mezza età, forse è intrigata perché mi scopo la madre, quando il padre non c'è.

Comunque ora sono qui.

Mi metto la benda sugli occhi ed entro.

Ovvio: baro e sbircio.

Lei è girata di spalle, nuda.
La pelle liscia e bianca brilla alla luce del sole che entra nella stanza attraverso le tende.
Il culo sodo e di marmo, le gambe lunghe affusolate, la schiena, il collo di cigno... Sono già eccitato, il cazzo già mi preme dentro gli slip.
Mi spoglio velocemente e mi avvicino a quella dea nuda, facendo aderire il mio corpo al suo.
Facendole sentire quanto desiderio avessi di lei.

Sempre aderente a lei comincio ad accarezzare i suoi seni, acerbi, piccoli, meravigliosi.
Come la tocco i capezzoli diventano turgidi.
Come ho fatto a meritarmi tutto ciò?

Con l'altra mano la esploro.
Ha una fichetta stretta, già bagnata, le comincio a tormentare il clitoride.
Già geme.

La faccio girare e la comincio a leccare.
La mia lingua la penetra e la assaporo, sa di buono.
Sa di dolce.

È completamente bagnata.

Continua a gemere, non ha detto una parola, ma tiene la mia testa ferma per dirmi di non smettere.
Intanto con la mano le esploravo il buchino.

La benda diventata inutile scivola via.

La faccio sdraiare sul letto, dove ho sempre goduto con la madre a pancia in giù.
Le tormento il buchino.
Con la lingua, con le mani.
La voglio.
La voglio possedere, deve essere mia.

Lei non mi ha neppure sfiorato, eppure il mio cazzo è grosso duro e svetta come un obelisco.
Continuo ad accarezzarlo quel corpo giovane e nudo, strisciando il mio cazzo nello spacchetto del culo.
Le lecco le orecchie, il collo, la schiena.
Le vibra.
Mi vuole.

Le appoggio la cappella e facendo piano, molto piano la infilzo con il mio arnese.
Geme.
In realtà non sono gremiti di piacere, ma di dolore.
Si lamenta.
Lo tiro fuori e riprovo.
Nulla, le fa troppo male.
Ma io voglio farla godere e desisto.

La faccio girare.
Per consolarla con un dito gioco col suo clitoride.
Trema. Finalmente gode.
Le infilo prima due, poi tre dita, le premo i polpastrelli sul magnifico punto g.
Urla.
Schizza.
Bagna col suo spruzzo tutto il letto, profanando l'alcova della madre.

Ora è arrivato il mio momento di godere.
La faccio inginocchiare ed io in piedi ai bordi del letto gli infilo il mio cazzo al massimo dell'erezione in bocca.
Prima mi sugge la punta, poi tutta l'asta fino alle palle. È giovane, ma è già brava.
Lecca e succhia con grande passione, io le accarezzo la faccia e le dico che è veramente brava, più brava della madre.
Senza dirle nulla si prende cura anche delle mie palle gonfie di sborra.

La faccio stendere di nuovo sul letto.
Le alza le gambe e le intreccia sul mio collo.

Finalmente la penetro, il mio cazzo è dentro di lei fino alle palle.
È stretta, ma è fradicia, quindi entro senza difficoltà.
È bollente.

Comincio a scoparla con vigore.
Do colpi energici.
Lei mi strizza forte i capezzoli.
La scopo da maschio dominante, ora conta solo il mio di piacere, ma vedo che lei ha un orgasmo e urla di nuovo, mi implora di non smettere.
I colpi del mio bacino risuonano secchi, più la sbatto più mi ecciti, più lei urla

Vicino al l'orgasmo lei mi implora di sbottare dentro.
In un barlume di lucidità mi rendo conto che sarebbe una follia, così tiro fuori il mio cazzo da lei un secondo prima.
Urlo, sembro una bestia.
Ho un godimento mai provato prima e vengo con un fiotto violento e bollente che la ricopre dalle tette al monte di venere.

Mi accascio su di lei esausto.
Siamo sporchi di sudore e di sborra, ma appagati.
Io ho ancora il fiatone...
Ora dormo un po' con la mia cucciola tra le braccia.

Quando mi sveglio lei mi chiede a cosa sto pensando.
"Che adoro, guardarti, piccola mia"


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