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Gay & Bisex

Carne fresca 2 - Oltre ogni limite


di vogliagay
17.10.2014    |    13.485    |    9 9.0
"Colpi ben cadenziati, di cui io devo tenere il conto..."
Oggi pomeriggio, appena sono rientrato dal lavoro, è passato Luca e mi ha invitato da loro per stasera dopo cena. Per un caffè, visto che l'ultima volta non siamo riusciti a berlo. Mi sembra di ricordare il motivo...
Quindi ho mangiato qualcosa di leggero e veloce (dato che non è che avessi molta voglia di mettermi a cucinare), mi sono lavato i denti, cambiato e ora sto per salire da loro.
È proprio Luca ad aprirmi la porta. È in classica tenuta da casa, maglietta e pantaloncini. Mi fa entrare e sento subito parecchio baccano.
"Ma avete ospiti? Potevi dirmelo e facevamo un'altra volta!", affermo un po' a disagio.
"Ma no, figurati! Non sono ospiti inattesi, era già tutto organizzato. Sai, tu ti vedi con i tuoi amici il giovedì sera, noi organizziamo con i nostri il martedì sera. Giochiamo alla Play Station, beviamo, spariamo minchiate…", mi spiega ridendo. "Anzi, vieni qui che te li presento!".
Entro nel soggiorno, effettivamente non molto ben arredato, come mi aveva anticipato Luca la settimana scorsa. Ma al centro di esso si trovano due divani belli grandi e due poltrone, sui quali sono accomodati otto ragazzi, inclusi Beppe e Saverio. Ecco perché tanto casino! Strano che non mi sia mai accorto di nulla.
"Ciao a tutti!", dico un po' in imbarazzo, considerato che tutti gli occhi sono puntati su di me.
"Ciao Giò", mi salutano all'unisono Beppe e Saverio. Sono entrambi dei bei ragazzi, classici tipi mediterranei. Scuri di capelli (a dire la verità Saverio è rasato), scuri di carnagione e gambe belle pelose. Hanno anche dei bei fisici, e la barba di Saverio gli conferisce un'aria ancora più mascolina. "Vieni, ti presento i nostri amici", continua Beppe. "Lui è Claudio, lui Francesco, lui Luigi, poi su quest'altro divano ci sono Angelo, Ale ed Enrico.". Tutti ragazzi tra i 20 e i 23-24 anni. Giovani giovani, mi sento leggermente un pesce fuor d'acqua e non capisco perché Luca, Beppe e Saverio mi abbiano invitato proprio stasera. Io poi sono abbastanza timido, inserirmi in questo folto gruppo di amici non mi entusiasma per niente.
Devo dire però che sono tutti molto carini, cominciano a parlare con me, mi chiedono che lavoro faccio, parlano di loro stessi. Intanto a turno giocano con la Play Station, alzando anche la voce e battibeccando nelle fasi concitate di gioco. Sono ancora dei ragazzini, c'è poco da dire. Mi viene da sorridere. Dentro di me ho già deciso che bevuto il caffè sto ancora una decina di minuti e poi me ne torno a casa.
Luca torna in soggiorno con un vassoio con due sole tazzine. "Scusa, ma il caffè per tutti gli altri?", domando sorpreso.
"Ah! No tranquillo, il caffè lo beviamo solo io e te. Loro bevono qualcosa di più forte", mi risponde Luca, indicando Beppe che nel frattempo si è alzato e comincia a tirare fuori dalla credenza diverse bottiglie di alcolici e parecchi bicchierini. "Loro si divertono così!", continua ridendo Luca.
In effetti tutti si fiondano sulle bottiglie e cominciano a sorseggiare ogni tipo di alcolico presente sul tavolino. Finito un bicchiere se ne versano un altro. E poi un altro ancora. Sono un po' stranito, ma Luca mi dice che sono abituati. Non troppo però, visto che cominciano a sparare un bel po' di minchiate, a ridere come i cretini e a togliersi le magliette in preda a un caldo improvviso.
A un tratto Saverio si allontana e ritorna poco dopo. Ha in mano qualche DVD. "Forza ragazzi, basta con 'sta cazzo di Play Station, mi sembrate dei dodicenni sfigati! È arrivata l'ora del vero divertimento!".
Ho capito all'istante a cosa si riferisce e a quanto pare anche gli altri, a giudicare dalle grida goliardiche che si alzano immediatamente.
"Ah, dimenticavo di dirti: ci spariamo anche qualche sega, di tanto in tanto", mi avvisa Luca ridendo.
"Cosa preferite? La lunga lingua della professoressa di lingue, Otto cazzi sotto un tetto o 44 cazzi, in fila per sei col resto di due?", chiede divertito Saverio.
L'ultimo, è un plebiscito. "Sarà una super mega gang bang! Una o due zoccole alle prese con decine di cazzi!", commenta Luigi.
"Eheheh! Hai ragione", conferma Saverio. "Io l'ho già visto ed è una vera e propria bomba!".
Inserisce il DVD e il film parte. È un film senza trama, solo sesso. La prima immagine mostra già la tipa semisdraiata su un pouf, vestita solo di un perizoma, che si pizzica i capezzoli e si sgrilletta a gambe larghe. Passano pochi secondi e fanno il loro ingresso decine di uomini completamente nudi, alcuni a cazzo molle, altri già a cazzo duro. In testa portano una fascia con un numero stampato: sono 44! Qualche secondo ancora e la troia comincia a darsi da fare.
"Dai ragazzi, vi lascio soli, torno a casa mia", comunico a Luca.
"Ma che dici! Siediti lì tranquillo e goditi il film! Non dirmi che non è di tuo gradimento, con tutti quei cazzi!", mi fa con un sorriso malizioso.
Io lo guardo con una faccia livida, lo prenderei a botte! Ma che cazzo dice??? Intanto però mi rimetto seduto.
Passano solo un paio di minuti e i tre padroni di casa si liberano di tutti gli indumenti e cominciano a segarsi tranquillamente. Devo dire che anche Beppe e Saverio sono ben messi, a livello di dimensioni sono molto simili a Luca. Forse Beppe l'ha persino più spesso. I loro amici invece non sono ancora completamente nudi, ma si massaggiano le aste (già visibilmente dure) da sopra i pantaloni. L'atmosfera si è fatta rovente, tutti ansimano e nella stanza non si respira più ossigeno, ma testosterone. Sono eccitato e ho paura di non riuscire a resistere. Mi alzo e ripeto: "No dai ragazzi, io torno a casa mia".
Beppe si alza a sua volta dalla poltrona, si avvicina a me continuando a menarsi il cazzo con una mano, mentre con l'altra mi spinge a risedermi sulla mia sedia. "Ma perché te ne vuoi andare? Si vede che hai il cazzo duro! Rimani e divertiti con noi! Anzi, perché non mi succhi un po' il cazzo?", mi propone piazzandosi davanti a me e mettendo la sua asta all'altezza della mia bocca.
"Ma che cavolo dici?", gli rispondo a disagio e un po' spaventato. "Che cavolo hai capito?".
"Su dai, non fare tante storie! Pensi davvero che Luca non ci abbia raccontato di quanto ti sei divertito col suo cazzo quando settimana scorsa è venuto A CHIEDERTI LO ZUCCHERO?", mi dice ridendo e ponendo l'accento sulle ultime parole, confermandomi quanto quella fosse solo una scusa per venire a scoparmi. "Ti piace il cazzo e qui ce n'è quanto ne vuoi!", conclude. "Io è un anno che dico che secondo me ti piace il cazzo, ed effettivamente avevo ragione!".
Sento che mi stanno guardando tutti, mi sento umiliato, ma il cazzo davanti alla mia bocca è troppo bello, troppo lungo, troppo grosso, troppo invitante. Schiudo le labbra e questo comincia a farsi strada. Inizio a succhiare e grida di giubilo accolgono il mio gesto.
"Uh che brava che sei! Continua, succhia! Fammi capire che ti piace il mio cazzo!", continua Beppe. Intanto Luca e Saverio raggiungono Beppe, si mettono di fianco a me, prendono le mie mani e le portano sui loro cazzi, che comincio a segare lentamente. Sospirano di piacere. Dopo poco Luca mi dice: "Sarebbe bello se adesso ti dedicassi a succhiare un po' noi, ma è giusto che tu sia prima gentile con i nostri ospiti, non ti pare?". Beppe libera la mia bocca, ma io annuisco solo col viso, ho troppa vergogna per parlare. Mi alzo e mi incammino verso i divani. "No no, che fai?", mi riprende Luca. "A gattoni, come camminano le cagne come te!". Senza dire nulla mi abbasso e ubbidendo raggiungo il primo divano. Claudio mi aspetta a gambe larghe. "Forza, comincia a scartare i tuoi pacchi!", mi incita Saverio.
Slaccio la cintura, poi i bottoni dei jeans e comincio ad abbassarli. Gli slip neri di Claudio sono tirati e non riescono a contenere il glande, che fa capolino dall'elastico. Una gocciolina di precum brilla in punta. Abbasso anche gli slip e afferro quel tronco durissimo. È favoloso, lungo una ventina di centimetri, bello grosso e nerboruto. Nervi e vene sono ben visibili. Lo prendo in bocca e comincio a lavorare, ma dopo qualche secondo Saverio mi stacca. "Non puoi far aspettare troppo gli altri, poveracci!". In effetti ha ragione, do un'occhiata veloce e vedo che hanno tutti i jeans tiratissimi, non ce la fanno più. Mi sposto su Francesco e ripeto l'operazione. Il suo cazzo è simile a quello di Claudio, con la differenza che è abbastanza curvato verso il basso. Lo ciuccio qualche secondo e mi sposto tra le gambe di Luigi. Sono al mio terzo cazzo, la troia del film invece ha già abbondantemente superato la metà. Nel giro di cinque minuti arrivo all'ultimo cazzo da spacchettare, quello di Enrico. E qui rimango senza fiato: un bestione di 24-25 cm, grosso come una lattina di Red Bull. Un sorriso mi si stampa sulla faccia. "Ti piace eh, troia! Ti è venuta l'acquolina in bocca! Guardate come sorride!", esclama Saverio.
"No", rispondo io. "Sorrido perché anche il mio amico Enrico ha un bestione del genere in mezzo alle gambe! Sarà il nome?".
"Non lo so", mi fa Enrico. "Ma non è questa la cosa importante. L'importante è che ti dai da fare!", e spinge quel mostro di carne il più possibile nella mia bocca, fino a raggiungere la gola. Comincio a lacrimare e a tossire.
"Secondo round!", urla Beppe, sedendosi sul divano prima di Claudio. Molto velocemente gattono verso di lui e mi fiondo famelico sul suo cazzo. "Uh, guardate come ha cambiato atteggiamento! Niente più timidezza, ha proprio voglia di cazzo!".
Ed effettivamente è così, mi sono completamente disinibito! Del resto ormai la situazione è questa, sputtanato sono sputtanato, tanto vale godermela! Sto succhiando il cazzo di Beppe da un paio di minuti, quando lui fa: "Ho voglia del tuo culo da troietta! Luca, per favore, vai di là in camera e vai a prendere la scatola di preservativi!". Luca obbedisce e torna dopo qualche secondo con una mega scatola di profilattici, di quelle da 100 e passa. Mi stacco dal cazzo di Beppe ed esclamo: "Porca troia, avete paura di rimanere senza?". "Tesoro, qui siamo in tre a scopare solitamente! E così risparmiamo! E poi, se ci capita una zoccola ansiosa di farsi scopare da ben 9 cazzi, ne servono di preservativi…", esclama guardandomi negli occhi.
Prende un preservativo, lo scarta, se lo infila, sputa sul suo cazzo e mi dice: "Forza, impalati!". In un attimo mi accovaccio sul divano, afferro il suo bastone di carne e lo punto alla mia rosellina. Mi abbasso e sento che il cazzo comincia a entrare lentamente. Prendo a sbuffare e ad ansimare, quando la presenza dell'asta comincia a farsi ben ingombrante. Arriva finalmente fino in fondo e comincio a fare su e giù.
"No! Che fai? Non vedi come li prende la puttana del video? Devi fare esattamente come fa lei! Sta' ferma che ti scopo io. Non vedi che prende 50 colpi da ognuno?". Forza, comincia a contare. Mi arriva il primo colpo. "Uno, ahhhh!". Secondo colpo. "Due! Ahhhhhhhhh!". Terzo colpo: "Tre. Oddioooo! Quattro! Uffff!". E continua a fottermi così, con colpi lenti, che riesco a godermi singolarmente. Colpi che diventano sempre più forti a mano a mano che ci avviciniamo a cinquanta. Arrivato all'ultimo colpo son completamente adagiato senza forze sul petto di Beppe, in preda a un godimento smisurato. Beppe mi fa smontare dal suo membro e vedo che Claudio è già col cazzo incappucciato in attesa. Mi sposto su di lui, mi accovaccio e comincio a scendere per "cibarmi" di quest'altro bel pezzo di carne. Ma a un tratto mi prende per i fianchi e mi sbatte con forza sul suo cazzo. Caccio un urlo di dolore, sento il suo cazzone fino in fondo al retto. Poi mi solleva un po' e imita il suo amico. Colpi ben cadenziati, di cui io devo tenere il conto. Lui però ogni volta che raggiungo cifra tonda, dà un colpo fortissimo e mi tiene fermo col cazzo piantato dentro. Ogni volta urlo di piacere e mi aggrappo a lui ansimante e tremante. Arriviamo rapidamente a cinquanta colpi e Francesco è già pronto. Sto per rimettermi in posizione, ma lui mi gira in modo da sedermi su di lui, con la mia schiena appoggiata al suo petto. Comincia anche lui col solito rituale dei cinquanta colpi e mi accorgo che la nuova posizione, unita alla curvatura del cazzo di Francesco, fa sì che la mia prostata sia molto stimolata, aumentando di parecchio il mio piacere. Non solo: ad un tratto il tipo si aggrappa ai miei capezzoli e stringe. È la goccia che fa traboccare il vaso. Comincio a gemere senza ritegno, forte e incontrollatamente, mi contorco e vado fuori di testa, tanto che smetto di contare in quanto non mi ricordo più a quanto sono arrivato. Arrivano in soccorso gli altri che tengono il conto in coro, mentre io inarco ancora di più la schiena e comincio a perdere liquido dal mio cazzo di marmo. Mi rendo conto che siamo arrivati a cinquanta. Francesco mi solleva per estrarre il suo cazzo dal mio culo, ma io faccio forza per trattenerlo. "No, ancora ti prego! Ti supplico!". Ma Luigi mi prende e mi piazza sulla sua asta svettante. "Non ti preoccupare piccolo, ti scopo anch'io così!". Stessa posizione, cazzo diverso, ma devo dire che ormai il mio buco è sensibilissimo, quindi il piacere rimane molto alto. Anzi, ad un tratto mi irrigidisco e comincio a urlare come un ossesso, in preda ad un orgasmo anale! Le mie urla di godimento fanno concorrenza a quelle della vacca del film. Sono senza forze e sono solo a metà. Ormai mi muovo per forza d'inerzia per quanto sono sconvolto dal piacere e sono i ragazzi che mi fanno spostare da un cazzo all'altro. Il punto massimo di godimento lo raggiungo quando arriva il turno del cazzone di Enrico. Non sento assolutamente dolore, perché ormai ho il culo larghissimo e bagnatissimo dagli umori che produco incessantemente. Certo, capisco che il suo cazzo è ben più grosso. Arrivo a prendere tutti i cazzi e una volta smontato da Luca, l'ultimo ad abusare del mio culo, vedo che i ragazzi fanno per togliersi i preservativi, in quanto vicini all'orgasmo. Infatti mentre io cavalcavo ognuno di loro, gli altri continuavano a menarsi il cazzo. "No no, vi prego, ancora!".
"Ancora???", chiede stupito Saverio. "Non me hai ancora abbastanza? Ti sei fatto sfondare il culo da nove cazzi, sono 450 colpi, e ne vuoi ancora!".
"Sì, vi scongiuro, ancora un po'", chiedo senza il minimo pudore, in preda alla lussuria, con due dita piantate nel culo. "Voglio due cazzi insieme!".
La proposta li eccita parecchio, tanto che i cazzi hanno un guizzo. Beppe fa per stendersi sul divano in modo che io possa impalarmi su di lui e lasciare poi spazio al secondo che mi sfonderà il culo. Ma lo fermo. "No, non tu. Enrico, che ha il cazzo enorme!".
Così prende il posto di Beppe, mi siedo su di lui, poi mi sdraio sul suo petto e aspetto che arrivi il secondo cazzo. Sono infoiatissimi, tanto che entrano violentemente, senza alcun riguardo per il mio culo e mi sbattono senza tregua per qualche secondo, dandosi velocemente il cambio. Gli insulti nei miei confronti si sprecano, e più loro mi offendono, più io godo. Il mio culo è un lago. Quando anche l'ultimo è uscito dal mio culo, mi fanno alzare. Luca arriva dal bagno con un asciugamano che sistema sul divano e mi fa poggiare la testa lì. "Ora è arrivato il momento di prendere tutta la sborra!", mi avvisa. "Proprio come sta facendo la zoccola lì!".
Si piazzano vicino a me a tre a tre, uno davanti e due ai fianchi. Qualche colpo di mano e comincio a sentire schizzi di crema calda e densa sul mio viso. È tanta, abbondante. Tengo gli occhi chiusi, e questo accentua la mia eccitazione. Comincio a gemere forte per far capire quanto mi piaccia. Presto il mio viso è pieno di sborra. È talmente abbondante che comincia a colare lungo il collo e tutto il mio corpo. Posso respirare solo col naso e sento che quando passa l'aria, bolle di sborra si formano e poi scoppiano. Finiscono di svuotarsi tutti e nove e io sono un mare di sperma, non posso muovermi. Saverio arriva con un fazzolettino di carta e mi dà una mano a pulire almeno un po' gli occhi e la bocca. Guardo quei nove stalloni con un'aria da troia navigata, ancora in preda alla lussuria, dato che ancora non ho sborrato. Con una mano afferro il mio cazzo, con l'altra uno lì vicino, il più vicino, non so neanche di chi sia.
All'improvviso vedo Luca alzarsi e allontanarsi. "Dove vai?", gli chiedo.
"A pisciare, non ce la faccio più", risponde.
Il viso mi si illumina. "Vengo anch'io gli dico", e lo seguo in bagno.
"Fammi prima pisciare, poi ti lascio libero il cesso", mi dice.
Io apro il box doccia, mi metto in ginocchio e lo afferro per un braccio. "Non hai capito. È qui il cesso, pisciami addosso…".
Mi guarda, strabuzza gli occhi. "Che cagna!", esclama. Punta il suo bellissimo cazzo moscio sul mio petto e uno zampillo di pioggia dorata mi raggiunge.
"Mmmmmmm!", comincio a mugolare, mentre con una mano spargo tutto il piscio sul mio petto, mentre con l'altra mi sego.
"Raga, venite tutti qua subito, roba da non credere!", urla Luca agli altri.
Qualche secondo e sono tutti in bagno. "Mi ha chiesto di pisciargli addosso! Assurdo! È proprio vacca!", mi insulta Luca.
Io sorrido e gli chiedo: "Alza il getto, lavami la faccia!". Sento il getto caldo sul viso e la sborra ormai grumosa scivolarmi lungo tutto il corpo. Apro la bocca per fare entrare il piscio, che poi sputo fuori. Non ho più alcun ritegno, ho superato ogni limite. Luca finisce di pisciare, mi aggrappo alle sue gambe, lo tiro a me, apro la bocca e mi cibo di tutto il suo cazzo moscio. Gli do due-tre succhiate e lo lascio andare. Guardo fuori dal box e domando: "Chi è il prossimo?".
Nei successivi cinque minuti tutti i miei stalloni svuotano la loro vescica addosso a me. Della sborra non c'è più traccia, almeno fino a quando finalmente riesco ad eruttare un carico talmente abbondante e potente da raggiungermi il viso e la testa. Poi mi accascio sfinito.
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