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Gay & Bisex

Il Temporale


di LoQuiero
21.04.2023    |    359    |    2 9.4
"Mi rialzai, sempre saltellando sul suo cazzo e in quella posizione segandomi il cazzo gli sborrai sulla pancia..."
Erano gli ultimi giorni di agosto, era una giornata di caldo afoso, avevo finito di montare la roulotte, in lontananza, (molto lontano) si intravedeva un corpo nuvoloso, dopo tanta indecisione decisi ugualmente di andare a fare una passeggiata lungo la spiaggia, ho messo nello zaino keeway una bottiglietta di acqua il costume e una canottiera
Il mare era calmo di un colore verde smeraldo, l’afa stava diminuendo e un leggero venticello rinfrescante si alzò, continuai a passeggiare tenendo sotto controllo temporale che piano si avvicinava.
Camminai per circa 3 Km quando decisi di tornare indietro, la sorpresa si presentava ai miei occhi, nuvole nere e minacciose si erano formate dietro di me.
Allungai il passo, il leggero venticello che fino a quel momento era gradevole si trasformò in un vento che piano piano diventava sempre più forte, alzando la sabbia e sbattendola nel viso, mi misi il keeway cercando di coprirmi con il cappuccio.
Praticamente andavo verso il temporale.
Lasciai la battigia spostandomi un po’ verso l’interno fra le dune e gli arbusti, il vento si sentiva meno
Quando improvvisamente uno scroscio di acqua venne giù.
Veniva talmente forte, che sbattendomi sulle spalle mi faceva quasi male.
Bagnato, il vento che soffiava, cominciavano i primi brividi di freddo
Continuavo a camminare sotto l’acqua coperto solo dal giubbottino di nylon, quando udii una voce
-vieni qua a ripararti, un uomo da dentro una canadese mi faceva cenno di andare verso di lui.
Accettai con piacere quel riparo.
Entrato dentro mi presentai.
-L’uomo sulla quarantina - levati subito codesta roba bagnata se non vuoi prenderti malore
Avevo un po’ di timore, ma il freddo prese il sopravvento
Mi tolsi tutto rimanendo completamente nudo, gentilmente mi passo un telo da mare con cui mi copri e mi asciugai.
- Sorridendo gli dissi – chi è che ti ha portato da queste parti
– lui mi rispose – sono venuto a fare una puntata di pesca notturna ma se il tempo rimane così vado via.
- Anche a me piace la pesca in mare, soprattutto notturna, ma in questo periodo si prende poco.
- Più che pescare sono venuto a rilassarmi dopo una settimana di lavoro e di impegni familiari, ogni tanto mi prendo un po’ di pausa.
Nonostante avessi il telo che mi copriva, avevo brividi di freddo.
Simone così si chiama, - La gradisci una bevanda calda
Magari dissi.
Dalla borsa tira fuori un termo e versa in due bicchiere del thé, è stata la manna dal cielo.
Mi sono sentito meglio e i brividi di freddo sono cessati quasi subito
Fuori intanto la pioggia aumentava sempre di più
Il classici temporali estivi esclamai - durano pochi minuti, ma se ti sorprendono come è successo a me oggi, sono cazzi.
Intanto restituivo il telo rimanendo completamente nudo tirando fuori gli indumenti asciutti dentro lo zaino per rivestirmi in attesa che smettesse di piovere
Non tutto vien per nuocere rispose Simone
Non riuscivo a comprendere cosa significasse quella frase
-Scusa Simone cosa vuoi dire non tutto vien per nuocere
-Hai trovato un riparo, abbiamo scambiato due parole, ci siamo conosciuti, adesso ti piacerebbe se ci facessimo un pompino
La domanda mi colse di sorpresa, così mi sono fermato, devo aver blaterato un ‘Come?’ o ‘Cosa?’
Senza nessuna esitazione, afferrò il mio cazzo, ancora molle, splendido palo, sussurrò facendolo leggermente lievitare fra le sue mani.
Ero un po’ imbarazzato, ma non m’importava nulla, né della situazione né di qualsiasi altra conseguenza: in quel momento volevo solo il piacere di fargli un un pompino.
Simone si slacciò i pantaloni, togliendosi tutto rimanendo anche lui completamente nudo.
Ci siamo guardati un po’ negli occhi ho allungato le mani ritrovandomi due palle grosse come uova d’oca dure, piene, che accarezzai soppesandole e lentamente feci scivolare le labbra lungo l’asta, giocando con la lingua lungo il frenulo fino ad arrivare a quelle due magnifiche sfere gonfie e pelose, che misi in bocca succhiandole una per volta.
Ero eccitato al punto che sentivo il mio cazzo crescere sempre di più, mentre oramai le mie dita non riuscivano più a congiungersi da quanto era lievitato il magnifico membro che stavo segando quasi con devozione.
Mi piaceva, e la cosa mi stava riempiendo di piacere.
Lo sentivo gemere, assecondare i miei movimenti traendone molto piacere.
Ad un tratto ho sentito la sua mano appoggiarsi sul mio capo, mentre lo splendido membro ha iniziato a gonfiarsi.
Ho serrato le labbra intorno alla punta, frullando con la lingua in maniera molto veloce, succhiavo, pompavo e lo segavo con più energia.
Improvvisamente ha emesso un lungo gemito e, un attimo dopo, un potente schizzo mi ha colpito il palato ed ho sentito un sapore agrodolce che mi è subito piaciuto.
L’avevo appena assaporato non ho ingoiato lasciandolo scivolare per terra, ma subito un altro schizzo più denso e corposo mi ha riempito la bocca.
Era bellissimo: ho succhiato, leccato, ingoiato e spremuto fino all’ultima goccia di sperma, che quello splendido membro mi aveva riversato in bocca ed in gola; poi, con uno schiocco delle labbra, l’ho lasciato lucido e pulito, leccandomi le labbra.
Ho sollevato lo sguardo ed ho visto il suo viso, soddisfatto, rilassato.
Intanto il temporale era passato e il sole era tornato a splendere.
Mi sono messo i pantaloncini e la maglietta asciutta.
- Prima di andare via gli ho detto ti dispiace se più tardi torno a trovarti
-Io sono qui fino a domani mattina
Più tardi sono tornato il giorno ava lasciato posto alla notte e la notte .
Lui era in riva al mare con le sue canne da pesca.
Ciao Simone…. Preso niente
- Serata magra rispose
Ho portato un po’ di caffè
Ritornammo alla sua canadese una tenda spaziosa di tre posti letto
Abbiamo bevuto il caffè
Ho ancora voglia di succhiarti il cazzo gli dissi.
Così abbiamo iniziato a baciarci.
Lui mi accarezzava il corpo, le spalle, la schiena. io gli accarezzavo il pacco che sentivo gonfiarsi.
Mentre ci baciavamo, gli ho infilato una mano dentro i pantaloni e gliel’ho afferrato, ho iniziato ad accarezzarglielo, Lui mi baciava e gemeva, gli ho abbassato i pantaloni e mutande e mi sono avvicinato al suo cazzo.
Un profumo inebriante, iniziai a leccarlo lentamente, dalla base alla punta, poi solo la cappella, in circolo, il filetto, lo guardavo negli occhi ogni tanto, per mostrargli quanto adorassi succhiare il suo cazzone, leccavo e gemevo, infine ho aperto la bocca, e ho iniziato a farlo entrare, cm dopo cm, poi a muovermi lentamente, su e giù, su e giù, gemendo come una puttanella in calore.
Lui appoggiò una mano sulla mia testa e inizio ad ..... accompagnare i movimenti, spingendomi sempre più a fondo a ogni pompata, sempre più a fondo, sempre di più, fino a che mi spinse tutto a fondo, a prendere tutto il suo cazzo fino in gola.
Ogni singolo cm, piantato in gola fino alle palle, e mi tenne lì, col cazzo in gola per alcuni secondi, poi lasciò la presa, presi una boccata d’aria e mi spinse ancora a fondo.
Ricominciai a succhiarlo avidamente, alternando movimenti lenti a veloci. Mi allontanò dal suo cazzo e mi disse: “voglio toccarti e leccarti tutto
Iniziò a massaggiarmi la schiena, scese e mi massaggiò il culo. Lo strizzò, lo palpò con le sue mani forti e mature.
Me lo baciò, continuando a stuzzicarmi il culetto mi afferrò le natiche e le allargò, e iniziò a baciarmi e stuzzicare il buchino, salì lungo le palle mi prese il cazzo in bocca, mentre le sue mani sul mio corpo mi facevano impazzire! Stavo fremendo dal piacere, anche per un semplice massaggio non riuscivo neanche a immaginare il piacere di quando mi avrebbe inculato.
Continuava a massaggiarmi, le sue mani mi scaldavano, saliva e scendeva lungo tutto il mio corpo sempre con il cazzo in bocca. Poi un dito, due, poi tre, si facevano spazio nel mio culo, entravano come se mi avesse già inculato, gemevo ad ogni millimetro che si muovevano dentro di me.
Succhiava il cazzo a meraviglia forse meglio di me, godevo sotto le sue labbra esperte
-Adesso ti inculo direttamente.
A quelle parole il mio cuore mi salì in gola, se solo le sue dita mi facevano bagnare il cazzo già duro, figuriamoci il suo cazzo cosa mi avrebbe fatto! Si mise dietro di me, lentamente, appoggiò il suo cazzo sul mio culetto e iniziò a strofinarlo su e giù, senza penetrarmi, poi da una borsetta tirò fuori il preservativo se lo infilò
Appoggiò la punta della cappella al mio culetto e spinse.
Stavo impazzendo, l’emozione era tanta, Lui a quel punto sfilò il cazzo dal mio culetto e ricominciò a strusciarlo di fuori!
Si soffermava sul buchino, si muoveva si spostava e strusciava ancora!
Mi faceva impazzire, riusciva a farmi desiderare ancora di più il suo cazzo in una maniera indescrivibile.
Lui aveva capito quanto adorassi il cazzo io! E sapeva che avrei fatto di tutto per averlo dentro di me.
Così mi faceva soffrire apposta, per farmi salire una voglia, voleva che lo implorassi e infatti, dopo un paio di minuti a strusciarlo e ad appoggiarmelo contro il culetto senza penetrarmi, ho iniziato ad implorarlo: “mmmmmmm ti prego, inculami!”.
Con la voce spezzata dai gemiti. Lui mi rispose: “lo vuoi? Lo so che lo vuoi, lo so quando adori il cazzo, per quello non te lo do! Voglio fartelo desiderare, voglio che mi implori, voglio che mi supplichi”.
Non me lo feci ripetere due volte: “ti prego, non resisto lo voglio sentire tutto, sbattimelo dentro, non ce la faccio più, ma ti imploro, inculami ora!”.
Non ho fatto neanche in tempo a finire la frase che mi piantò tutto il cazzo nel culetto di colpo, fino alle palle, con violenza, da farmi sussultare dal piacere visto che erano diversi minuti che mi stuzzicava senza mai incularmi! “ti piace così? Allora, lo vuoi?” mi disse lui.
“Aaaahhhh mmmm siiiiiiiiii.
È fantastico! Non aspettavo altro! Ti prego, non fermarti” risposi.
Lui allora, sfilò di nuovo il cazzo dal mio culetto e riprese a strusciarlo contro, mi stava facendo impazzire, non resistivo più: “noooo, ti prego, non sfilarlo.
Cercavo di andare indietro col culetto per prenderlo, appoggiò la cappella sul mio buchino, mi afferrò per i fianchi saldamente e mi disse: “non ho mai conosciuto in tutta la mia vita uno così affamato di cazzo come te! Oggi te la farò passare io” e come finì la frase mi infilò il cazzo nel culetto di colpo e iniziò a pomparmi con tutta la foga che aveva in corpo! Io iniziai a gemere e urlare di piacere come mai prima d’ora.
A ogni colpo sussultavo.
-Cavoli quanto ti piace il cazzo.
“Mmmm non fermarti! Voglio che continui a sfondarmi sto godendo come non mai”.
Ogni tanto lo sfilava un attimo, lo strofinava, lo picchiettava contro il mio culetto, giusto il tempo per farsi implorare di sbattermelo dentro di nuovo, e riprendeva a incularmi, continuava a parlare, gemere e trattarmi da vera troia per tutto il tempo che mi inculava. “cavoli, sei insaziabile”; “mi stai facendo godere come un porco”; “si vede che ti piace il cazzo” io che rispondevo a tono, tra un gemito e l’altro “ti prego non fermarti”; continua così ti supplico” Siiiiiiiiiiiiii.
Andò avanti a incularmi a pecora per una ventina di minuti, A un certo punto, sfilò il cazzo, Mi fece posizionare seduto su di lui, punto il cazzo sul mio culetto già completamente aperto, e iniziammo a scopare di nuovo.
Gemevo sempre più forte. mi chinai vicino alla sua faccia e iniziai a sussurrargli quanto mi stesse facendo godere intanto lui, mi afferrò per i fianchi e li accompagnava nei movimenti. Mi rialzai, sempre saltellando sul suo cazzo e in quella posizione segandomi il cazzo gli sborrai sulla pancia. “hai sborrato? Ti piace godere troietta? Sai cosa devi fare adesso, lecca tutto per bene, .
Mi sollevai e il suo cazzo uscì dal mio culo, mi sentii subito svuotare! Mi chinai e iniziai a leccargli per bene la pancia, assaporando il mio stesso nettare, come un antipasto della sua sborra deliziosa che avrei assaporato da lì a poco.
Dopo che gli avevo ripulito la pancia, stavo scendendo per dare una succhiata anche al suo cazzo. Visto che la mia bocca era lì, perché non cogliere l’occasione, gli tolsi il preservativo lo iniziai a succhiare con avidità!
Lo succhiai, leccai, in ogni singolo centimetro,. cappella, asta, palle, lo succhiavo avidamente, più che potessi, prima che mi avrebbe impedito di continuare, poco più tardi mi fece staccare e mi disse di mettermi sdraiato a pancia in su e gambe larghe, Afferrò il cazzo, lo puntò sul mio buchino e iniziò a incularmi lentamente. Mooolto lentamente, ogni spinta durava parecchi secondi. Ogni movimento che faceva, mi faceva impazzire, ...
... mi faceva desiderare il suo cazzo ardentemente con movimenti lenti senza mai fermarsi, mi facevano gemere sempre di più.
A un certo punto, mi afferrò per i fianchi e iniziò a pomparmi sempre più forte con foga.
Già il mio culetto era sfondato, il suo cazzo scivolava dentro come burro! Mi scopava ininterrottamente da diversi minuti ancora senza mai fermarsi, facendomi gemere come una cagna in calore
Finalmente mi disse che stava per venire! Non aspettavo altro, avevo l’acquolina in bocca, sfilò il cazzo dal mio culetto, si sedette sul mio petto e mi puntò il cazzo davanti alla bocca: “so che aspettavi questo momento con ansia, eccolo, è tutto tuo ora” mi disse.
Gli succhiai il cazzo, sentii quel misto di sapori di suo cazzo, e gi umori del mio culetto, che mi inebriava, serrai le labbra sul suo cazzo e pompai con gusto, lo sentivo pulsare, poi un fiume caldo mi invase la bocca! Chiusi gli occhi in estasi, gli succhiai per bene il cazzo, e mi disse: “fammi vedere un po’ quanto sei stata bravo”. Aprii la bocca e gli mostrai tutto il suo nettare. “che bravo che sei stato, ingoialo tutto dai” mi disse.
Ingoiai con gusto! La cosa più deliziosa che abbia mai assaggiato. Si sdraiò di fianco a me e mi fece i complimenti: “cavoli, ci sai fare, sei molto bravo e molto voglioso! Mai trovato uno così affamato come te”. “E questo è solo l’inizio” gli dissi.
“Non riesco a farne due” rispose.
“Perché non hai mai incontrato uno come me!
Rimanemmo sdraiati l’uno accanto all’altro scambiandoci dei baci, lasciando passare un po’ il tempo, di tanto in tanto prendevo il suo cazzo in mano e lo trastullavo per vederne la reazione Quando finalmente iniziò a reagire, mi chinai a pecora ai suoi piedi, e iniziai a giocare col suo gingillo, a succhiarlo
Presi le gambe e le sollevai un po’ leccai le palle e scesi a stuzzicargli il culetto e iniziò a sussultare e gemere “mmmmmmm che maialino che sei” mi disse.
Continuai stuzzicargli il culetto con le dita fino a profanare il suo orifizio, mi aspettavo una sua reazione invece iniziò a gemere e a godere.
A quelle effusioni il suo cazzo si stava riprendendo! Lo presi in bocca iniziando un pompino dolce e lento
Era tornato completamente duro ormai, mi alzai, mi sedetti su di lui, gli afferrai il cazzo e me lo infilai nel culetto.
Ricominciai a saltellare su di lui, le mie chiappette rimbalzavano contro di lui ad ogni colpo. Io che gemevo sempre di più.
Lui mi accarezzava tutto il corpo, il petto, i fianchi, le sue mani mi facevano impazzire, saltellai sul suo cazzo per un sacco di tempo, mi afferrò e mi girò a pancia in su, col suo cazzo sempre ben piantato dentro di me iniziò a incularmi a lungo alla missionaria.
Continuavamo a cambiare posizioni a pecora. io sotto, sopra, di lato, mi pompava sempre di più, sudava, ansimava, non si fermava mai! Avevo perso la misura di quanto tempo era che massacrava il mio culetto, incominciando ad avere un certo fastidio.
Fino a quando lo sentii ansimare, mi teneva stretto per i fianchi, le sue spinte si facevano sempre profonde e veloci i suoi gemiti si facevano sempre più affannosi e il rumore del suo bacino che picchiava contro il mio culetto, colpo dopo colpo diventavano sempre più forti. A un certo punto, gemette più forte! Sentii riempirmi tutto accompagnato da un piacevole calore
Mi stava sborrando nel culetto! Mi stringeva i fianchi e dava qualche colpo a ritmo della sborra che mi inondava, io gemevo, urlavo, mi contorcevo a sentire quel calore dentro di me, si fermò dopo che mi ebbe inondato il culetto di sborra. Sfilò il cazzo dal mio culetto, ormai distrutto da quell’interminabile inculata e si sdraiò nuovamente.
Esausto restammo a parlare un po’ del sesso, delle esperienze. A farci i complimenti e commentare quello che abbiamo fatto. Alla fine, mi rivestii gli detti un bacio e tornai alla roulotte col culetto pieno di sborra, e un’esperienza incredibile.
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