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Una notte al rifugio


di LoQuiero
23.12.2022    |    9.804    |    20 9.9
"Mi sarei goduto la dolcezza di quel ragazzo per quella notte, almeno fino all’alba del mattino successivo quando il suono della sveglia ci avrebbe riportato..."
Eccomi a raccontare un avventura (vera) che mi ero promesso di non scrivere mai, ma dopo 10 anni penso sia giunto il momento, anche perché di quel periodo non c’è rimasto più nessuno
I 50 anni sono, simbolicamente, un po' il giro di boa della vita.
La strada incomincia a scendere, il tempo corre più in fretta, i ricordi e i rimpianti prendono il posto dei desideri.
Un giro di boa è tanto più evidente e significativo se a quell'età ti capita di scoprire dentro di te pulsioni nuove, insospettate, e di aprirti ad orizzonti nuovi, imprevisti, sconvolgenti rispetto alla vita sin qui vissuta.
I cinquantenni di cui si parla sono io, Fabio, e Alessia, mia moglie, che di anni ne abbiamo 55 io e Lei 62, sette anni più di me, abbiamo celebrato di recente i nostri 27 anni di matrimonio siamo ad un passaggio delicato della nostra vita coniugale.
Con Alessia ci vogliamo bene e abbiamo condotto una vita sessuale esemplare, fino a poco tempo fa, ma si sa, la normalità è spesso una trappola che produce assuefazione e stanchezza, e non a caso, da qualche tempo registro che Alessia ha un calo di desiderio sessuale imbarazzante
Penso che questa diminuzione di desiderio da parte di mia moglie, nasce l'episodio che ha dato al giro di boa un significato non solo simbolico.
Nel lontano 2012 guardando delle foto della montagna mi venne in mente di fare trekking.
Comprai tutto il necessario zaino scarponi bacchette sacco a pelo ecc.
Mi sono iscritto ad una società che organizzava queste camminate in montagna lungo i crinali dell’appennino della Garfagnana e non solo.
Questa società gestiva anche dei rifugi che durante il periodo invernale venivano aperti dai volontari il sabato e la domenica, mentre durante il periodo da giugno a settembre erano sempre aperti
l’impegno di aprire il rifugio era di 3 o 4 volte l’anno, sia durante il periodo estivo, sia durante il periodo invernale con squadre formate da 4-5 volontari
Un giorno il responsabile mi chiese, se il prossimo fine settimana ero disponibile a fare servizio al rifugio.
Un po’ perplesso risposi lo faccio volentieri però vado in quella zona venerdì a cercare funghi, se mi date le chiavi apro io, così non sto a tornare in giù
- “queste sono le chiavi “ mi rispose
Ricordo ancora, era verso la metà di ottobre.
Il giovedì faccio un minimo di spesa per me, pane un po’ di formaggio affettato, tanto poi il rifornimento lo portavano il resto dei volontari che sarebbero saliti la mattina successiva.
Giunto al venerdì mattina di buon ora prendo lo zaino il bastone le chiavi del rifugio una borsa forata per i funghi salgo in macchina e via.
Salgo prima al rifugio che si trova oltre i 1400 m.s.l.m. per depositare lo zaino con la la roba da mangiare, poi mi dedicai a cercare funghi
La giornata non fu tanto fruttuosa, ma insomma un paio di kg di funghi li raccolsi.
Verso le 12,00 mi avviai percorrendo i sentieri verso il rifugio
Arrivato nei pressi, trovai un ragazzo sulla trentina seduto sulla panchina che imprecava a non finire.
Avvicinandomi gli chiesi, che cosa avesse fatto, mi lanciò un occhiata sembrava volesse fulminarmi,
-Scusa se ti ho disturbato, gli dissi
- poi ripresosi no scusa te, ma sono talmente incazzato, pensavo che il rifugio fosse aperto e invece apre domani, sono sprovvisto di tutto, e adesso devo farmi altre 6 ore di camminata per tornare alla macchina.
- Guarda che per dormire c’è, il sempre aperto, ( per chi no lo sapesse “il sempre aperto è obbligatorio in tutti i rifugi è una stanzina con circa tre o quattro posti letto)
- non ho niente da mangiare e nemmeno il sacco a pelo rispose
- gli sorrisi e gli dissi - oggi è il tuo giorno fortunato.
- Andiamo
- dove
- tu vieni con me.
Mi sono diretto verso il rifugio tiro fuori le chiavi, quando ha visto che le mettevo nella serratura…
- NOOOOO!
-Te l’ho detto è il tuo giorno fortunato, sono un volontario sabato e domenica sono di servizio domani e domenica, ma sono venuto su oggi per cercare due funghi
- però se vuoi rimanere mi devi dare una mano a mettere a posto fare le pulizie e tagliare la legna per questo inverno.
-Disponibilissimo rispose.
E così dopo una bello spaghetto ai funghi appena raccolti e un po’ di formaggio ci mettemmo al lavoro
Fabio così si chiamava ( come me ) questo ragazzo 28 anni, alto, magro, si mise subito a tagliare la legna con la motosega facendo una bella montagna mentre io la accatastavo in una stanza adibita a legnaia
Stanchi ed esausti si arrivò all’ora di andare a dormire non prima di aver fatto una discreta cena a base di un buon risotto ai funghi, qualche chiacchiera, e spippolando un po’ sul cellulare.
Nel rifugio abbiamo una camera con 6 posti a castello riservata ai volontari di cui 4 letti a castello doppi, due sotto e due sopra, e due letti singoli.
Dal mio zaino tirai fuori il mio sacco a pelo da una piazza e mezzo abbondante lo preparo sopra il letto da un armadio tiro fuori i cuscini per me e Fabio mi spoglio ed entro sotto, mentre Fabio si mise sopra il letto vestito. Nonostante la temperatura di giorno era accettabile la notte calavano drasticamente.
Già l’ambiente era freddo di suo, allora chiesi a Fabio se aveva freddo,
-per ora no mi disse, ma erra tutto rannicchiato
-guarda che la notte la temperatura cala.
- Ci pensai un attimo poi gli dissi :
- Vieni spogliati entra nel mio sacco a pelo ci stiamo anche in due, tranquillo che non ci diamo noia.
Così Fabio accettò si spogliò ed entro sotto
Inutile dire che non riuscivamo a dormire era un continuo girarsi entrambi dentro il sacco a pelo fino a quando non trovammo entrambi la posizione.
Fabio si era addormentato almeno mi sembrava, io sonnecchiavo ma non riuscivo a dormire, nel girarmi per l’ennesima volta mi avvicinai un po’ di più con il lato B a Fabio fino ad a sentire il suo cazzo.
Rimasi in quella posizione immobile, poco dopo la sua mano si pose sul mio bacino.
Non saprei dire se Fabio dormiva o era sveglio, ma ad un tratto sentivo qualcosa che pigiava contro il mio lato B.
Cominciai muovere il culo piano piano, per sentire meglio quella cosa che cresceva sempre di più.
Fabio iniziò a muovere la sua mano, accarezzandomi prima sopra il pigiama poi sulla pelle
Ci ritrovammo abbracciati senza dire una parola sentivo i nostri respiri erano affannosi stare in quella posizione tra le sue braccia mi infondeva un senso di libertà,
- ti piace mi disse?
- Continua così risposi.
Si avvicinò alla mia bocca strappandomi un primo dolce bacio sulle labbra.
Le sue labbra si erano appoggiate sulle mie senza forzare in alcun modo quel gesto.
Da parte mia avevo leggermente dischiuso le mie labbra permettendo alla sua lingua di entrare nella mia bocca e cominciando un bacio colmo di passione e di trasporto che durò un tempo che a me parve infinito e che mi turbò intimamente facendomi provare qualcosa di idilliaco
lo baciai nuovamente prendendo il suo volto tra le mie braccia ed accarezzando i suoi capelli arruffati mentre lui mi stringeva ancora più forte a sé chiedendomi se non fossi ancora sazio per il piacere che avevamo appena finito di provare.
Non gli risposi ma continuai a baciarlo mentre con una mano ero sceso ad accarezzarlo tra le cosce sentendo che anche lui era pronto a donarmi quel piacere che a mia insaputa aspettavo da tempo
Scesi a leccargli i capezzoli mi accorsi che gli piaceva solleticandoli con la lingua e mordicchiandoli leggermente senza provocargli alcun dolore ma capendo quanto lo eccitasse sentendo la sua stretta farsi ancora più vigorosa mentre con una mano cercava i miei glutei massaggiandoli e stringendoli forte.
La sua mano palpava il mio sedere ed il suo dito poteva entrare dentro di me facendomi provare dei brividi di eccitazione che scuotevano il mio corpo e mi facevano emettere gemiti di piacere
Prese il mio volto tra le mani e dopo avermi baciato nuovamente mi fece capire che avrebbe apprezzato sentire le mie labbra sul suo pene; scesi col mio volto all’altezza del suo inguine tirai fuori il cazzo di Fabio un cazzo dalle proporzioni notevoli e cominciai a leccare dapprima la sua cappella turgida ingoiando poi tutta la sua asta sino alla base mentre con una mano gli massaggiavo le palle facendomi capire quanto lo facesse godere.
Continuo a succhiarlo, è la mia prima volta, non avrei mai pensato che mi succedesse passati i 50 anni.
Dissimulata la repulsione iniziale, lecco e succhio con crescente intensità e convinzione: è davvero un bell'arnese, robusto, lungo, nerboruto. Via via ci prendo gusto, e la cosa sorprende innanzitutto me stesso; Fabio mi stantuffa vigorosamente martellandomi ripetutamente le tonsille; lo sento godere, grugnire come un animale. Mi incita con parole di piacere e di offese nei miei confronti Succhia, succhia troia! '. Dai, continua così, svuotami i coglioni!'
invitandomi a non smettere muovendo leggermente il bacino e dandomi il ritmo di quel pompino durante il quale il suo pene scendeva nella mia gola facendomi mancare a volte il fiato e facendomi ricoprire il suo cazzo di una quantità considerevole di saliva.
Sento che la sua eccitazione è al limite e istintivamente rallento l'aspirazione, come a voler evitare l'eiaculazione che si annunciava.
'Bravo, bravo!', mi dice sospirando di soddisfazione e aggiunge con un sarcasmo davvero insultante, 'ti meriti un premio!'
Mi tira su, mi fa girare e messo i ginocchioni sul letto, preme sulle mie spalle e mi spinge a inarcare la schiena esponendo in fuori il mio culo. Passa le sue dita nel solco delle chiappe, mi fruga nel foro anale, insinua un dito provocandomi un brivido intenso, poi mi sussurra con voce suadente:
'Stai tranquillo, rilassati '. vedrai che ti piacerà!'
Da quando mi ha scopato in bocca non capisco più nulla, sento la mia volontà azzerata, non mi rendo conto di quel che sta accadendo, non mi spiego neppure come sia potuto finire in una situazione così degradante.
Resto in confusione, imbambolato, ed ho un soprassalto brusco, dolorosissimo, quando avverto lo strappo violento con cui Fabio mi lacera lo sfintere col suo cazzo infuocato.
E' una fitta lancinante, una spada che mi spacca il culo, non riesco a trattenere un urlo; ma è anche una sensazione sconvolgente, non solo di dolore, che mi travolge la mente e si trasforma d'improvviso in qualcosa di mai provato, che dalle viscere si estende alla pancia e che si esprime in una voglia incontenibile di essere sfondato da quel punteruolo che mi sta squartando il didietro.
Un godimento indicibile che fa esplodere la mia eccitazione, tanto che, Fabio affonda sadicamente i suoi micidiali colpi.
Nella parte inferiore del letto a castello stavamo un po’ scomodi non eravamo liberi di muoversi come ci pareva.
Decidemmo di andare sopra, mise le mie gambe sulle sue spalle avevo il forellino dolorante, ma Fabio senza nessuna remore rientrò dentro di me guardandomi fisso negli occhi mentre riprendeva a scoparmi con passione e desiderio mentre io chiudevo gli occhi e ansimavo spingendo il mio bacino verso di lui per farmi possedere mentre con le mani lo tenevo stretto per i glutei temendo che smettesse ed uscisse da me.
Quella posizione mi faceva impazzire.
Lentamente iniziava ad entrare ed uscire dal mio culo senza smettere di baciarmi mi sembrava di essere in una dimensione parallela, lontano da tutto e da tutti come se nulla ci fosse attorno a noi e come se esistessimo solo noi a questo mondo e nient’altro.
Un colpo più deciso e profondo mi riportò alla realtà avendomi fatto godere immensamente e spingendomi a mordergli leggermente un labbro prima di appoggiare la testa sulla sua spalla mentre i colpi più forti e ritmati violavano il mio sedere urlavo dal piacere.
Mi fece smettere e si mise a sedere sul letto invitandomi a sedermi su di lui guardandolo in faccia. feci un po' di fatica a far entrare dentro di me quel cazzo poderoso per tutta la sua lunghezza mentre nuovamente eravamo impegnati in un bacio coinvolgente.
Cavalcavo sopra di lui alzando le braccia alzate mentre Fabio mi accarezzava nei fianchi, ero al settimo cielo oramai il mio culetto si era abituato a quell'intruso.
Fabio mi fece sdraiare mise il suo cazzo sempre duro fuori dal mio sedere divertendosi a giocare stuzzicando il mio buco con la sua cappella.
Avrei voluto sentirlo nuovamente dentro di me ma l’attesa del piacere era essa stessa una parte del piacere che provavo con lui.
Finalmente decise di ritornare dentro di me riempiendomi totalmente con il suo cazzo mentre la sua lingua continuava a percorrere il mio collo prima di mordicchiarmi i lobi delle orecchie.
Nel silenzio della stanza si sentiva indistintamente il rumore del suo bacino che sbatteva sulle mie chiappe in modo ritmato e veloce interrotti ogni tanto dai miei gemiti di piacere che si mischiavano a sui.
Mi teneva stretto a sé cingendomi poco sopra il mio inguine mentre continuava a scoparmi con veemenza senza mai stancarsi ed arrivando ad accarezzare il mio pisello che in quella posizione era tornato ad essere turgido.
Mi scopava mentre mi segava sapendo che avrei resistito per poco tempo ancora prima di schizzare il mio piacere ed accelerò il ritmo dei suoi colpi volendo godere insieme a me.
Dopo pochi minuti lo sentii tendersi dagli spasmi e mi strinse forte a sé quasi facendomi male mentre il suo cazzo riempiva di innumerevoli fiotti di sborra il culo e le sue labbra cercavano le mie per baciarmi nuovamente mentre veniva scossa da quel godimento animalesco.
Rimase dentro di me mentre mi segava dolcemente e permettendomi di schizzare il mio piacere mentre mi teneva stretto al suo petto.
Non avevo la forza di alzarmi da quel letto e non avevo assolutamente voglia di abbandonare il calore del suo abbraccio. Mi sarei goduto la dolcezza di quel ragazzo per quella notte, almeno fino all’alba del mattino successivo quando il suono della sveglia ci avrebbe riportato alla realtà.





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