Racconti Erotici > Gay & Bisex > Storia di K - 2
Gay & Bisex

Storia di K - 2


di Holling
19.01.2012    |    12.650    |    1 9.5
"Dopo poco aveva la testa in fiamme..."
L’estate finì. K tornò a Roma con una sola idea segreta in testa: raccontare le sue scoperte al suo grande amico di sempre del piano di sopra, Claudio, prima compagno di giochi nell’età impubere, poi compagno di scuola per tutte le elementari e adesso della prima media che stava per cominciare.
Claudio lo sapeva, come erano fatte le donne? Come si faceva, con loro? E di quella faccenda di metterglielo dentro quando è duro? E di quel languore che sale dalle cosce quando ci si tocca, che magari assomiglia a quando il pisello viene messo dentro il buco della donna? Gli avrebbe raccontato tutto, K a Claudio, e anche del suo cugino quattordicenne che ce l’aveva grande e glielo aveva strofinato dietro. Forse però no, questo forse lo avrebbe tenuto nascosto.
Gli era successo molte volte di ripensarci, e sempre eccitazione e desiderio tornavano. Ma ogni volta con un freno: sentiva confusamente che il cugino, per il fatto di essere più grande, quel pomeriggio nel castagneto aveva avuto una posizione di preminenza spiacevole, come ingiusta. Invece con Claudio la parità era assoluta, da sempre. Con lui avrebbe potuto parlare davvero, senza quella sensazione di pericolo latente avvertita col cugino.
Dalla campagna K arrivò a Roma con i genitori la sera prima dell’apertura delle scuole. Il pomeriggio del giorno dopo c’era da fare un primo compito, più che altro qualche ripasso dell’ultimo anno di elementari. K salì un piano, per studiare in casa dell’amico. Lo facevano normalmente, i compiti erano gli stessi, l’andamento scolastico molto simile: buono, senza esagerare. Si misero a sedere come sempre davanti al tavolo da pranzo, le sedie affiancate, il libro aperto, in comune. La madre di Claudio controllò che tutto andasse per il verso giusto, poi uscì dalla stanza per occuparsi delle sue cose.
Claudio leggeva ad alta voce, K seguiva le parole sul libro. Ma non riusciva a concentrarsi, era inquieto, e l’inquietudine cresceva. Dopo poco aveva la testa in fiamme. Nei pantaloni corti il pisello gli si era gonfiato, e lui con un movimento rapido cercò di nascondere il suo imbarazzo.
La lettura finì. Claudio guardò K interrogativo: capiva che c’era qualcosa, non che cosa. K restava in silenzio, fermo ma con l’agitazione nel cuore. Quando parlò, gli parve di cedere ad una urgenza: «Lo sai che le donne invece del pisello hanno un buco? E che noi il pisello glielo mettiamo dentro?». Claudio sgranò gli occhi e si agitò sulla sedia. «Non ce l’hanno davanti – spiegò K – ma sotto, tra le gambe». «Dove – chiede Claudio – qui?» e allargate leggermente le cosce, si toccò tra di esse.
L’eccitazione di K ebbe uno sbalzo subitaneo. Non potè più restare fermo, doveva muoversi. Si alzò si scatto: «Facciamo la lotta» disse rapido, già afferrando Claudio per il collo nell’incavo di un gomito. Lo avevano fatto infinite volte, lo stavano facendo ancora. Si avvinghiarono, poi si rotolarono sul tappeto, tenendosi e strattonandosi, finchè Claudio si trovò sotto, petto contro petto, faccia contro faccia. K gli afferrò le braccia spingendole in alto sul pavimento, cercando di tenerlo fermo così. Ma Claudio si divincolava, ridendo. K sentì il corpo dell’amico che si muoveva sotto di lui, e cominciò a muoversi nello stesso modo. Ecco, si stava strofinando, il suo pisello duro affondava nella pancia dell’amico.
Claudio si fermò un attimo, sgranando gli occhi. E subito riprese a muoversi come per liberarsi. Ma voleva liberarsi davvero? O c’era qualcos’altro, in quell’agitarsi? K sentì a fianco al suo pisello quello dell’amico, diventato duro a sua volta. Continuarono a lungo quella lotta, che non era più una lotta.
«Tutto bene?» strillò dall’altra stanza la madre di Claudio, che aveva sentito qualche rumore. Claudio rispose immediatamente: «Facciamo la lotta!». Allarmato, K si tirò sulle ginocchia, a cavallo della pancia dell’amico. Che invece lo afferrò per le spalle, cercò di rovesciarlo, ci riuscì, gli dette due, tre, poi quattro colpi espliciti col pube, a cui K rispose portandosi di nuovo sopra, nella posizione di prima. Claudio riprese a muovere il basso ventre sotto il corpo di K, guardando l’amico in modo strano. Con un misto di malizia e determinazione, sembrò a K.
Ormai, di lotta non c’era più che la finzione. K aderiva completamente al corpo dell’amico. Si strofinavano e ansimavano, guancia contro guancia, pancia contro pancia, pisello contro pisello attraverso la doppia stoffa, frenetici in cerca di qualcosa che non conoscevano. Finchè Claudio non portò le gambe attorno alla vita di K stringendo, e chiuse gli occhi in una smorfia di piacere. K si sentì travolgere. Un tremore gli salì verso l’inguine, e percepì anch’egli quel piacere indefinibile, prima vago, poi sempre più intenso, infine irresistibile. Per un attimo un pensiero gli balenò confuso: sarà questo che si sente con le donne? Però di sicuro è questo che ha sentito Paolo quando me lo ha strofinato dietro.
Si alzarono, infine, e nessuno dei due disse niente. Tornarono al tavolo, senza sedersi e senza guardarsi. K radunò libri e quaderni, e dopo qualche secondo di sospensione salutò: «Ciao». «Ciao».

(continua)
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Storia di K - 2:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni