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La cella (1 parte)


di Colee
28.12.2015    |    15.928    |    8 9.3
"Mi inginocchiai e dissi con voce tremante: Io:"Posso Succhiare?" I Due non risposero, si mossero verso di me e li ritrovai alla mia destra e..."
Sin dall'adolescenza con le prime voglie sessuali, mi sono reso conto di non provare desiderio per il corpo femminile.
Sbirciavo fra i boxer dei miei compagni durante le ore di palestra e mi eccitavo nel osservarli mentre si vantavano delle loro erezioni.
Raggiunta la maggiore età mi ritrovai ancora vergine,con diverse ragazze che per ovvie ragioni respingevo ed una famiglia non predisposta ad accettare il mio orientamento sessuale.
Rivolti alle ragazze i miei pensieri erano più o meno simili :"Se avessi il vostro corpo la darei a chiunque !".
Quando i miei seppero del mio orientamento sessuale finì per strada e da quel momento la mia vita diventò una sorta di discesa in un baratro senza fondo.
Presi la decisione di entrare in brutti giri, ma non essendo cresciuto per strada non ci volle molto perchè mi ritrovassi in arresto.

Tutto ha inizio qui,il carcere di Roma.
Mentre ad ogni passo ne seguiva un secondo lungo i corridoi che mi avrebbero condotto alla mia cella,il terrore saliva in me.
Ero cresciuto con l'idea che il carcere per un omosessuale fosse il posto peggiore in cui capitare.

Entrato in cella mi guardai intorno per scrutare con chi fossi capitato.

Il primo era un uomo sulla quarantina, barba incolta,capelli brizzolati e sguardo severo.
Fisicamente non era messo male,ma il terrore era diretto verso di lui in quanto ricordava sia mio padre, che il desiderio represso verso lo stesso uomo che mi aveva generato.

Gli altri due erano due ragazzi della mia età ,Luca e Paolo.

Mi distesi sul letto e concluse le presentazioni caddi in un silenzio tombale.
Non sapevo cosa dire, cosa fare e sopratutto, temevo di essere bullizzato, violentato e nel caso peggiore ucciso.
I vari film visti in passato non aiutavano l'ansia che in me cresceva.

Arrivate le 19 di sera, bussò la guardia avvisando che a breve avremmo potuto recarci presso le doccie comuni.
Ero intenzionato a evitarle considerando che un erezione o uno sguardo di troppo mi avrebbero rovinato, ma ero consapevole che il giorno seguente mi sarei trovato nella stessa medesima situazione.

Entrai nei bagni e quindi nelle doccie.
Il mio volto entrato in doccia era rivolto al pavimento,non volevo correre il rischio di osservare qualche pisello.
Sapevo che un erezione mi avrebbe portato solo guai!
Nel frattempo gli altri detenuti fanno un gran fracasso,fra battute sui loro piselli e la voglia di scopare dopo tanti anni.

Alle mie spalle sentì un ragazzo non della mia cella che affermava.
"Guarda quello! Un altro timido".

Si avvicinò a me assieme ad altri due,dandomi appena il tempo di voltarmi e guardarlo in viso.
Non mi ero accorto che afferrava appositamente il suo cazzo nella mano.

"Su è inutile che te ne stai in silenzio ti piace il cazzo no? E prendilolo allora!! "

Il mio sguardo scivolò diretto verso il suo cazzo;Ero impietrito, sentivo gli occhi di tutti quelli presenti li su di me.
Allo stesso tempo avrei voluto inginocchiarmi e succhiare quel cazzo fino a farlo divenir duro all'intenro della mia bocca.

L'uomo sulla quatantina col quale dividevo la cella a questo punto si avvicinò urlando:

"Statti fermo che quella è roba mia!"

Il ragazzo assieme agli amici si voltò a muso duro:

"Roba tua? Er nome dove ce l'hai scritto sul culo?"


Uomo brizzolato:
"Non lo vedi che è nuovo? Poi toccherà ad altri,lascia che me ne occupi io".


Trascorsi quei minuti,come un macigno rientrai in cella e mi infilai sotto le coperte.
Frignavo ed ero terrorizzato.
Non sapevo cosa fare,ma decisi che il prima possibile avrei ringraziato il mio compagno di cella, per aver preso le mie difese.
Facendo finta di nulla quei tre iniziarono a parlare del più e del meno ,lasciando forse appositamente che i loro discorsi cadessero sul sesso.
L'uomo maturo si vantava delle sue vecchie conquiste passate e gli altri due tentavano di far capire che non erano da meno.

lI ascoltavo coricato nel letto ,ma dandogli le spalle.
Iniziai ad eccitarmi e il mio cazzo si irrigidì,ma mi trattenni e attesi.
Solo quando le luci furono spente, decisi di alzarmi e andare nel bagno adiacente alla cella.
Non mi ero accorto di nulla,ma i due ragazzi Luca e Paolo erano andati propio li, ed entrando me li ritrovai avanti .
Erano poggiati con la schiena sul muro , ed entrambi si stavano segando a vicenda.

Paolo: "Che ci fai qui?"
Luca:"Lascialo pisciare in pace, non lo vedi che è terrorizzato?:

Poi rivolto verso di me:

Luca:"Piscia pure non ti facciamo nulla!".

Pisciai in fretta e furia e tentai di dirigermi in piena velocità verso i letti, quando Paolo mi interruppe:

Paolo:"Non capisco se ti piace il cazzo perchè non ti unisci? Non lo vedi che noi due non siamo capaci? Ci serve qualcuno che lo faccia perchè gli piace davvero un cazzo venoso e pieno di sborra!!".

Luca:"Non penserai che siamo frocetti come te? Siamo chiusi qui da due anni e in qualche modo dobbiamo sfogarci".

Non so cosa mi fece superare la paura , ma qualcosa non mi fece bloccare dal terrore come al mio solito.
Non dissi nulla inizialmente, ma stavo muovendo il mio corpo verso di loro sino quasi a sfiorare i loro cazzoni dritti.
Mi inginocchiai e dissi con voce tremante:

Io:"Posso Succhiare?"

I Due non risposero, si mossero verso di me e li ritrovai alla mia destra e alla mia sinistra.
Riuscivo a vedere ogni singola vena di quei cazzi pulsanti; e le loro palle gonfie riuscivano a farmi impazzire solo nel guardarle.
Iniziai Quindi dalle palle di Paolo ,salendo lungo il suo cazzone per arrivare alla cappella.

Paolo:"Succhia!"

Infilò quasi di prepotenza il suo cazzo nella mia bocca sino alla gola.
Iniziai a succhiare con sempre più vemenza e ad alternarmi fra i due cazzi, quando Luca stufo prese a sbattermi il suo sul viso.

Luca:" Dai che qui ne hai un altro carico di sborra!"

Dal canto suo il quarantenne brizzolato senza che me ne accorgessi era sull'ingresso del bagno e aveva iniziato a segarsi.
Per diversi minuti succhiai quelle due mazze dure.
Ad un certo punto Paolo mi disse che stava per venire:

Paolo:"Ti sposti o bevi frocietto?"

Continuai a succhiare mentre i gemiti prima di Paolo e poi di Luca fecero il loro seguito.
Li sentivo ansimare ,insultare e mi piaceva:
"Dai bevi !Senti quanto è calda e densa! Troia! "

Allo stesso tempo i loro schizzi finirono lungo la mia gola,lasciandomi un sapore che non disprezzavo per nulla.
Il quarantenne quindi decise di farsi avanti sussurrandomi e inserendo la mano nelle mie mutande:

Brizzolato:"Questo buchetto è molto strettoe bagnato,è necessario che lo allarghi nei prossimi giorni o rischi di farti male".

Con la sua mano grossa e possente andava a strofinare il mio buchetto mentre il suo cazzo finì nella mia gola.
Dopo dieci minuti venne anche lui.
Mi sentivo una troia e godevo nel sentire anche il suo cazzo sborrare nella mia bocca,mentre la sua mano giocava tranquillamente con il mio buco!
Sborrai anche io quindi ma la mia sborra finì sul pavimento miseramente rispetto alla loro.

Mentre Luca e Paolo si lavavano rispettivamente il cazzo ,il terzo decise di parlarmi:

"Lo sai che dopo oggi nelle doccie buona parte dei detenuti vorranno scoparti per bene?"

io annuì con il capo e poi risposi:

Io:" Certo lo avevo intuito,ma allora perchè lo hai fermato volevi solo essere il primo?"

Brizzolato:"Non propio. Vedi qui dentro amiamo quasi tutti il corpo delle donne ma dobbiamo accontentarci di segarci o di trovare qualcuno come te per placare gli impulsi repressi.
Però non è la stessa cosa se non collabori! Potremmo bloccarti e impalarti comunque sia chiaro!
Avremmo potuto farlo nelle doccie questa sera o poco fa mentre ti eccitavi sentendoci parlare di cazzi e sborrate.
Ma io preferisco la collaborazione;Un culo e una gola che ti accolgono sono meglio di due che sono costretti!
Ci stai o vuoi che ogni giorno un cazzo diverso ti stupri in quelle doccie ?"

Io:"Dopo questa sera penso di non poter nascondere quanto mi piace il cazzo, quanto lo desideri da sempre, ma propongo un accordo.
Scopatemi il culo nei prossimi giorni. rendetelo accogliente per i vostri cazzi e per quello di alcuni vostri amici qui dentro!
Ma decido io con chi voglio scopare o meno! se qualcuno insistesse dovrete fermarlo è chiaro ?

Brizzolato:"Sino a quando resti in cella con noi può funzionare ,ma non appena finiremo altrove dovrai adeguarti ad altre regole ,ma questo non mi riguarda!".

Annuì ancora una volta e mi diressi con loro verso i letti; Andai quindi ad infilarmi nello stesso letto di Paolo.
Il suo cazzo era nuovamente duro!
Tutti e tre sbofonchiarono dicendo che ero una cagna.
Passai così la prima notte, succhindo da letto a letto i tre cazzoni, in attesa di essere impalato sul serio.
Desideravo rivalermi su quel ragazzo in doccia; Volevo ritrovarmi in quella situazione per potermi inginocchiare e iniziare a succhiarglielo.
Lasciare che gli occhi di tutti gli altri in quelle doccie desiderassere fottermi e non deridere la mia voglia di cazzo;
Non pensavo alle conseguenze ma solo alla possibilità di poter fare ciò che sino a quel momento mi era stato impossibile ottenere.

FATTI E AVVENIMENTI FRUTTO DELLA SOLA IMMAGINAZIONE.
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