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le cagne dei centri commerciali: prologo


di padrone29
29.01.2024    |    130    |    0 8.0
"La precedente gestione aveva dovuto lasciare il testimone, nonostante l’enorme afflusso di gente nei fini settimana soprattutto per l’enorme prezzo degli..."
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Un mio caro amico Marco qualche tempo fa aveva preso in gestione una serie di negozi rivolti a un pubblico femminile dentro i principali centri commerciali del Veneto.
La precedente gestione aveva dovuto lasciare il testimone, nonostante l’enorme afflusso di gente nei fini settimana soprattutto per l’enorme prezzo degli affitti non compensati dagli introiti e quella di Marco sia avviava su quella strada.
Passai da lui un giorno per rinnovargli il contratto delle utenze dell’azienda di cui avevo il mandato e parlando del più e del meno mi parló della sua non allegra situazione, chiedendomi  di dargli una mano e soprattutto qualche idea per rivitalizzare gli affari.
Da buon veneziano che non fa niente per niente gli feci presente che un idea c’è l’avevo, ma volevo carta bianca e una percentuale sugli introiti, lui demoralizzato dalla situazione mi disse di si.
Gli feci presente innanzitutto che aveva puntato sul target di clientela sbagliato: i suoi negozi esponevano merce  rivolta a una clientela medio bassa, ossia a quel tipo di persone che non avevano soldi da spendere, poi gli feci presente il mondo è anche pieno di cagnette pronte ad aprire le gambe per avere il meglio e di vecchi bavosi disposti a tutto per accaparrarsi delle belle e fresche fanciulle e quella era la fascia di clientela su cui puntare, Marco allora mi dice ok prima di mollare la gestione anche io ti do carta bianca per due mesi.
Decido di assumere delle hostess che avrebbero dovuto essere piuttosto intraprendenti: ufficialmente avrebbero dovuto distribuire volantini nei centri commerciali che reclamizzavano i prodotti dei negozi, in pratica avrebbero dovuto individuare le fresche cagnette che si vedeva che bramavano acquistare prodotti che non potevano permettersi e i vecchi bavosi in cerca di mettere le mani su quella carne fresca..
Dopo aver chiuso i negozi per circa quindici giorni per il riallestimento decidemmo di iniziare.
Dal lunedì al venerdì il centro commerciale non aveva un gran afflusso anche se già si cominciava a vedere un miglioramento degli introiti dovuti alla vendita di prodotti di maggiore qualità e costo e già Marco appariva parzialmente contento.
Già dal primo sabato e soprattutto domenica le cose però cambiarono: il centro commerciale si popolava di migliaia di persone grazie a concerti e altri eventi che vi venivano organizzati. Molte ragazze entravano nei negozi con gli occhi luccicanti chiedendo a mariti e fidanzati di comprare trucchi, vestiti, bigiotteria e altri prodotti ivi esposti, ma ben pochi potevano permettersi di comprare quella merce, in compenso sulle panchine fuori dai negozi c’erano persone di una certa età venute fin là solo per vedere le belle figliole che allietavano la vista nel centro commerciale.
Mi premurai allora di dire alle hostess di darsi da fare a mettere in contatto queste ragazze con questi uomini senza farsi troppo scrupoli se fossero fidanzate o sposate, e  che nell'albergo vicino al centro commerciale avevo già prenotato delle stanze dove le coppie appena formatisi avrebbero potuto appartarsi.
Il successo non fu immediato, ma presto cominciò ad arrivare. Già in giornata si cominciarono a vedere coppie insospettabili entrare nei negozi con differenze di età anche di trenta, quarant'anni, il che lasciò molte risate da parte delle donne e degli uomini che vedevano queste ragazze uscire dai negozi con le borse piene.
Per non rischiare nulla nelle camere dell’albergo furono state installate delle telecamere per sicurezza,  anche allo scopo di ricattare le persone ivi coinvolte in quanto molte ragazze avevano sicuramente mariti, fidanzati o una famiglia così come gli uomini.
Una di queste coppie occasionalmente formatisi mi colpì particolarmente lei era una ragazza di diciotto anni alta, un bel culetto e una quarta misura di reggiseno, lui un settantenne basso, calvo, semi impotente che non avendo più la forza per poterla penetrare da buon bavoso qual’era poteva solo leccarle la passerina, si vedeva chiaramente il disgusto della ragazza per quello che stava facendo, ma il desiderio di truccarsi, vestirsi come aveva sempre sognato era più forte di tutto. L’uomo invece era sensibilmente infoiato e incredulo di avere a disposizione un così bel bocconcino, una cosa che non avrebbe mai creduto di avere ancora.
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