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La casa in Liguria - l'epilogo


di Ubbidiente_69
19.09.2022    |    841    |    13 9.3
"E' improvvisa, mi squassa, mi dimeno..."
Il Padrone ha dettato le regole del mio utilizzo... Una voce si propone, sento i suoi passi avvicinarsi. La corda al collo viene allentata e poi un cazzo già duro mi schiaffeggia il viso. Ha un buon odore, bene sarà più facile soddisfarlo. Entra, ha la cappella sottile ma l'asta è parecchio larga, il che mi coglie un poco alla sprovvista, abituata come sono al cazzo del Padrone che invece ha la cappella molto più larga dell'asta. Quell'attimo di esitazione fa si che non sia pronta alla prima spinta, non riesco a tirar fuori bene la lingua per permettere al cazzo di affondare. Sento un rimprovero
"Cazzo fai puttana, ti fa schifo il cazzo?"
Non rispondo ma spalanco la bocca più che posso. Il cazzo rientra, mi violenta la gola. Esce tutto, poi rientra ancora e preme con forza mentre la nuca mi viene bloccata... lecco le palle. Quasi subito sento le pulsazioni del cazzo, il ritmo degli affondi cambia, so che sta per sborrare e mi preparo ad ingoiare. Toglie il cazzo, si sega e subito sborra, intimandomi di non ingoiare ma di attendere il suo comando. Con la bocca piena attendo l'ordine, attenta a non perdere neanche un goccio del liquido. Il comando arriva, bevo e poi riapro la bocca perchè possa controllare.
"Soddisfatto?" chiede il Padrone
"Si molto brava, ma all'inizio mi ha fatto incazzare! doveva essere più pronta 'sta troia!"
Qualche secondo di silenzio e sento che le pera viene afferrata, solo il muoverla mi fa contorcere poi lo scatto della ghiera, i petali che si aprono e mi tolgono il fiato. Dopo pochi secondi arriva la scossa nel buco del culo. E' improvvisa, mi squassa, mi dimeno... i cappi ai seni me li stritolano...
Non mi sono ancora ripresa dal dolore, che una mano mi afferra per la testa. Apro subito la bocca, entra. Cappella enorme e asta sottile, so come trattare un cazzo del genere. Inalo dal naso prima che affondi così resisto bene quando la cappella invade la bocca e la gola. Cinque, sei spinte ritmiche, con la mano sulla gola per sentire il cazzo che mi apre...pulsa, spruzza mentre è impalato, sborra densa e cremosa, bevo.
Il terzo e il quarto... riesco a concentrarmi e a comportarmi bene, perdo solo un po' di seme con l'ultimo, ma mi perdona... I primi quattro si sono succeduti rapidi, pochi secondi per riprendermi che ho già il nuovo cazzo in bocca. Non so quanto sperma riuscirò ancora ad ingoiare, ma il pensiero delle torture nel caso non riuscissi mi sprona; il culo brucia, la figa anche peggio... dai commenti che mi pare di aver sentito, temo che sto sanguinando...
Arriva il turno del quinto. L'odore è intenso, ributtante. Quel tizio non se lo lava da giorni! Ho un conato, un piccolo rigurgito mi fa sbavare ancor prima di averlo messo in bocca. Mi offro... entra un cazzo tozzo, corto e largo, sporco di residui di sperma sotto la cappella. Il gusto è terribile, i miei sforzi per non vomitare devono essere molto evidenti; sento i quattro che sghignazzano insultando me e istigando l'uomo a sborrare. Dopo molte boccate, con le bave che mi colano e mi hanno lordato le mammelle, senza il minimo preavviso sborra. Mi coglie del tutto impreparata e quel che è peggio, è che la sua sborra è un liquido maleodorante della consistenza del piscio che spruzza con fiotti abbondanti e violenti. Tento invano di ingoiare, ma il risultato è vano. Cerco di liberarmi, di spostare la faccia, ma mani forti mi bloccano e mi costringono a prendere in bocca quello schifo.
Quando mi liberano mi chino in avanti per sputare e liberarmi di quella sborra. Mi aggrappo con le mani alle corde che legano i seni. Per fortuna riesco a sputarne un po' prima che la corda al collo venga tirata con forza... mi raddrizzo per allentare la presa, ma l'aguzzino continua a tendere. Manca l'aria, chiedo pietà...
"Ok ragazzi, direi che la troia è arrivata... facciamo che abbiamo pietà?"
"dai, lasciatecela bastonare un po'"
"Va bene... Sulla parete ci sono i bastoni, scegliete il vostro preferito. Ah una cosa: figa e culo sono già distrutti, concesse solo colpi alle mammelle, vale massacrare i capezzoli. Venti a testa". Sento un bastone appoggiarsi al capezzolo, capisco che sta prendendo le distanze e la mira. Uno mi afferra i polsi e mi torce le braccia dietro la schiena. Un colpo, in pieno capezzolo. Urlo, il dolore mi fa vacillare, il cappio al collo stringe ma mi aiuta a non cadere. Altri 3 colpi forti e precisi. Una pausa
"Guarda come si dimena la puttana! Ti bastono fino a consumarti la carne di quelle luride mammelle flaccide"
Altri 3 colpi... la luce si spegne... Mi risveglio il giorno dopo, il Padrone si sta prendendo cura della mia carne... "sono fiero di te" mi dice. E per questa schiava è il più bel complimento
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