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La storia di Nadine - la conoscenza


di Ubbidiente_69
27.09.2023    |    333    |    7 9.6
"Ma quando le ho viste non ho resistito, fanno un massaggio magico..."
25 anni, vado fuori casa. Pochi soldi, trovo un alloggio tramite il passaparola nel bar dove lavoro.
Mi presento all’appuntamento. Suono e viene ad aprire Nadine, una ragazza di colore, corpo notevole, ampie forme dove serve, viso invece non bello, asimmetrico… strano… Mi colpisce e rimango qualche secondo senza dire nulla. Mi guarda interrogativa, ma è gentile e mi invita a entrare. La casa è squallida, chiaramente inadatta a due persone, a me sarebbe riservata una minuscola stanzetta con letto e una scrivania. L'armadio è grosso e ce lo dovremo dividere, provvisoriamente aggiunge. Nadine mi piace subito, l’affitto è davvero basso e quindi senza neanche pensarci accetto. Mi dà la copia delle chiavi, il giorno dopo lei non ci sarà e io posso organizzarmi.
Il giorno seguente inizio a portare le mie cose, giusto qualche vestito e un po’ di biancheria. Entro senza bussare, tanto lei non c’è. Invece è in casa, esce dal bagno di corsa con indosso solo un perizoma bianco con un filo di perline che scompaiono nelle labbra. Sparisce in camera e dopo qualche minuto esce con un vestito con una scollatura vertiginosa e dei tacchi altissimi. Si infila un soprabito, mi dà un bacio e scappa via.
Sono confusa… non era una donna delle pulizie? Incuriosita frugo tra le sue cose. Sorpresa, ma forse non troppo, le mutandine più caste che trovo sono dei perizomi microscopici. Ne scelgo un paio, di quelle con le perline e le indosso. Le scelgo bianche, vediamo che effetto fanno. Dopo pochi passi le perline entrano a massaggiare il clito… wow!! Ne ha così tante che non si accorgerà del mio furto…pantaloncini e canottina e sono pronta per andare al lavoro.
La sera torno ma non c’è e così per altre 3 giornate.
Il quarto giorno arriva, io sono sotto la doccia e non sento. Orami abituata a stare sola, esco nuda e me la ritrovo davanti con in mano una tazzina di caffè che mi offre, stando in piedi nello stretto corridoio e impedendomi di andare in camera. Sfodero il mio miglior sorriso e prendo la tazzina. Decisa ormai a bruciare le tappe, le faccio i complimenti “Davvero buono… sei davvero gentile e carina, oltre che molto attraente” e accompagno le parole accarezzandole il viso con il dorso della mano. Carezza che si allunga, scende sul collo fino al seno che divoro con lo sguardo. Finito il caffè mi avvicino, sono a pochi centimetri da lei. “Dai fammi passare… fa freddo…” Si toglie il soprabito e me lo mette sulle spalle abbracciandomi, sento il suo corpo caldo, i suoi grossi seni che premono sui miei. Fa un passo indietro e inizia a sistemare il soprabito, accarezza i seni fino ai capezzoli che stringe e massaggia. “Ho visto il mio perizoma preferito sul tuo letto… lo puoi usare, ma avresti dovuto chiedere il permesso” le dita stringono sempre più forte “al mio paese le ladre vengono duramente punite, ma non ora… indossale e vai al lavoro, ne riparliamo stasera”
So perfettamente cosa dire… “hai ragione Nadine, scusa. Ma quando le ho viste non ho resistito, fanno un massaggio magico. So che merito la tua giusta punizione” la bacio in bocca e vado a cambiarmi. Scappo al lavoro.
Al bar sono euforica, non vedo l’ora che arrivi l’ora di smontare.
Finalmente mezzanotte, si chiude. Corro a casa. Entro, eccitatissima. La trovo seduta in cucina. Veste una tuta informe, non è certo l’accoglienza che speravo e che mi ero immaginata. Mi metto in piedi davanti a lei, nessuna dice nulla. Rimango lì ferma per un minuto buono, sento il suo sguardo che va dalla testa ai piedi, freddo ma eccitante… i capezzoli sono durissimi…si alza, senza dire una parola mi fa cenno di sedermi. Mi siedo. Sparisce e dopo qualche minuto torna. Ha ancora la stessa tuta… inizio a essere delusa. Ha un borsone in mano, lo mette sul tavolo e inizia a svuotarlo mettendo il contenuto in bell’ordine sul tavolo. Una maschera di latex, manette, 3 fruste, pinze, aghi, elettrodi. Aspetta qualche istante, in modo che veda bene gli strumenti. Prende la maschera e me la mette copre la testa, occhi e naso, ma lascia libera la bocca. Sono cieca, una corda mi stringe il collo, respiro a fatica. Finalmente mi parla
“Sai che faccio per vivere?”
“Mi hanno detto che fai le pulizie”
“Gli credi?”
“No”
“Perchè? una sguattera non può indossare il perizoma?”
“Immagino di si…”
“E allora?”
“Una sguattera non tiene in casa questi… aggeggi…”
“Può essere…senti io ti ho capita, sei lesbo e sottomessa… e potremmo fare una bella coppia io e te…” sento le sue mani sui seni… “che ne dici?”
“non sono lesbica…ma mi piaci…”
“Sai, mi potresti aiutare con alcuni… clienti… uno in particolare… mi ha chiesto di trovare un’amica, meglio se bianca. Desidera vedere una negra che usa una bianca”
Mi stringe i capezzoli… poi sento il metallo freddo sulla pelle. Forbici che tagliano le spalline della canotta, poi il reggiseno…Mi eccito, il respiro è affannoso. Sento le forbici sul capezzolo, stringono, ho paura… non voglio essere rovinata… Stringe di più e ricomincia
“Allora Patti, il cliente paga bene… 500 dollari, 200 a te. Devi solo essere la mia puttana e la mia schiava” Posa la forbice, sento il rumore, non faccio in tempo a rilassarmi che un bastone mi colpisce sul capezzolo. Un secondo colpo, poi un altro, un altro e un altro… Non resisto, mi copro con le mani…
"Allora Patti? 200 dollari in un paio d'ore.."
“Va bene Nadine…accetto”
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