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Papà Alberto - 2


di Ubbidiente_69
27.02.2023    |    787    |    6 9.8
":” sono un lago, appoggio il cazzo al buco e spingo… entra la cappella “Ahhhhhhhh padrona, pietà” “Ho appena iniziato, stronzo..."
Essere frustata dalla matrigna e poi stuprata da papà era diventata una routine.Era evidente che gli piacevano i miei buchi e col passare del tempo stavo iniziando a nutrire una certa invidia per la matrigna. Non tanto per le botte o il fatto che le dovessi leccare la figa e il culo… quello mi eccitava perchè sapevo che veniva duro a papà Alberto mentre si godeva lo spettacolo. No, la mia invidia era legata al fatto che non usava mai la mia bocca; lo vedevo come godeva nello svuotarsi nelle bocca o sulla faccia di quella puttana, percepivo quanto gli piacesse guardare il volto sfatto della sua donna, il mascara colare per le lacrime che lui provocava letteralmente impalandosi nella gola della sua puttana.
Avevo così preso ad allenarmi in camera mia, infilandomi in gola dei lunghi e grossi cetrioli, poi avevo proseguito con i miei amici… anche loro apprezzavano scoparmi in gola. Questo era come papà ordinava il pompino… “Fatti scopare la gola!”... solo sentire quella frase mi faceva bagnare le mutandine. E più diventavo brava ed esperta, più volevo il palo e la sborra di Alberto! ma non avendoli diventavo anche più stronza e intrattabile. Finché una sera…
Due giorni prima si era consumato il solito rituale: la ragazzina troia legata nel fienile, la matrigna che mi frusta, il papà che mi incula e poi il finale con Alberto che le scopa la gola una prima volta. Poi la matrigna torna a torturarmi per punirmi che Alberto le ha fatto succhiare il cazzo uscito dal mio culo, lui che si eccita e che ordina ancora “Vieni qui, fatti scopare in gola”.
Ebbene quel giorno lei parte, deve tornare dalla madre in Puglia a fare chissà che. Lui la accompagna in stazione… devo approfittarne penso, quando mai mi capiterà più. E così mi spoglio completamente nuda, pesante mascara sugli occhi, prendo un lungo cetriolo e mi masturbo come una pazza, poi me lo infilo in gola, sbavo, lacrimo, soffoco… quando arriva devo essere pronta, esattamente come piace a lui. Voglio, assolutamente voglio che vedendomi senta l’esigenza di mettermelo in bocca e donarmi tutto il suo prezioso succo.
Sento la macchina arrivare… è solo. Mi inginocchio davanti alla porta, seduta sui talloni, ginocchia aperte, mani dietro la schiena… la porta si apre e mi vede.
“Che fai lì Patti?”
“vorrei che il mio papà mi donasse il suo magnifico cazzo” spalanco la bocca.
“Sei una troia!”
"sì papà, sono una troia, voglio essere la tua bambina troia”
Toglie la cinghia e me la mette al collo, poi si spoglia nudo, il suo palo è duro…mi mette la cappella davanti al viso e inizio a leccare la cappella, mi afferra la nuca e mi costringe ad ingoiare…
“Alzati puttana, seguimi” va in bagno, prende schiuma da barba e rasoio “Depilami, cazzo e buco del culo. Mi raccomando, fai un lavoro accurato. Ogni pelo che lasci saranno 10 cinghiate a sangue”
Lo insapono, massaggiando con cura, poi passo il rasoio, con attenzione e cura, insapono di nuovo e torno a passare il rasoio.
“Fatto papà, puoi controllare”
Si passa la mano “Brava zoccola, sei stata davvero brava! molto più della tua adorata matrigna Laura!” ride…”Cosa vuoi da me?”
“Farmi scopare la gola, papà”
Esce, va in camera è torna con un cazzo di gomma nero, attaccato a delle cinghe di cuoio. “Sai come usarla?” “No papà, cosa mi vuoi fare?”. Sorride…mi fa alzare e mi fa indossare quella ‘cosa’. Quando finisce ho un grosso cazzo di gomma nero sulla figa. Prende del lubrificante e me lo porge.
“Se vuoi il mio cazzo, devi prima farmi una cosa che Laura non mi fa” si mette a pecorina, inginocchiato sul pavimento, appoggia la testa a terra e con le mani si allarga il culo.
“Avanti, inculami”
Sono in fiamme, confusa, eccitatissima… Metto il lubrificante sul dito e lo spingo dentro al buco… un grugnito, si irrigidisce, ma subito dopo torna in posizione. Altro lubrificante, entro con due dita. Si irrigidisce, il grugnito è più intenso…sembra ritrarsi.
“Coglione non muoverti, non osare ritrarti o ti tolgo la pelle a frustate”
“Scusi padrona patti, scusi..:” sono un lago, appoggio il cazzo al buco e spingo… entra la cappella “Ahhhhhhhh padrona, pietà” “Ho appena iniziato, stronzo. Ti farò soffrire come fai tu… inculato fino alle palle”. Inizio a pompare, ogni spinta entra qualche centimetro e ogni volta il suo buco è più aperto. Sento le sue urla, ma non mi fermo, anzi! Quando sono dentro tutta, afferro la cinghia e lo batto sulle schiena. Appaiono i primi segni rossi… continuo lo pompo in culo..3 spinte e poi le cinghiate, lo pompo e lo frusto… Sono fradicia, eccitata… gli tocco il cazzo, durissimo e mentre strofino la mia mano, sento le inconfondibili pulsazioni del cazzo che sborra… Esco da lui e lo spingo da parte, mi appare sul pavimento una enorme chiazza di sborra densa, calda ed invitante… mi butto su quella chiazza, la annuso, passo la lingua e senza rendermene conto inizio a leccare il pavimento… “papà, è la sborra più buona che abbia mai assaggiato!” lui mi guarda “Sei stata davvero una brava bambina… mantieni questo segreto, e lo avrai tutte le volte che vorrai…”
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