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La storia di Nadine - il cliente


di Ubbidiente_69
13.10.2023    |    463    |    7 9.6
"Passa qualche giorno di tranquillità, un mercoledì pomeriggio Nadine propone di andare in un centro con sauna e varie altre attività..."
I capezzoli bruciano. La sensazione non è nuova, ma la situazione si. Sono piegata in due dal dolore, le gambe strette, le mani a coprire e proteggere i capezzoli. Sento la sua mano sui capelli, mi accarezza.
“Anche tu mi piaci” mi dice mentre si inginocchia davanti alla sedia su cui sono seduta. E’ completamente nuda. Sento le sue mani accarezzare la schiena, il viso, le spalle, poi scendere sulle mani e arrivare ai seni.
Mi prende le mani e mi invita ad alzarmi. La assecondo docile e mi porta sul letto, mi fa stendere e si mette al mio fianco. La sua bocca va subito ai capezzoli che bacia e lecca con estrema dolcezza… il respiro si fa subito profondo, chiudo gli occhi e sento l’eccitazione salire potente. La mia mano scende subito alla figa, inizio a mastrurbarmi. Nadine mi lascia fare per qualche minuto, poi sento la sua mano sulla mia, la prende e con un lento movimento la sposta portando le dita alla bocca che succhia avidamente fissandomi negli occhi. Ingoia le mie dita e poi sento la sua mano sulla fica… due dita entrano, due dita esperte che sembrano conoscermi da sempre… entrano fino in fondo, premono, escono e vanno a stuzzicare il clitoride, poi rientrano dentro di me. Una, due, tre volte… entra con un terzo dito…D’improvviso,sono sul punto di avere uno splendido orgasmo, smette. Scivola sul mio corpo e si rannicchia fra le mie gambe. Sento la sua lingua insinuarsi fra le grandi labbra… estasi… mi fa sollevare una gamba, il pollice entra nel buco del culo…Ho un orgasmo…
Torna a stendersi al mio fianco, la sua bocca è a pochi cm dalla mia, le labbra ancora umide di me.
“Hai un succo davvero buono Patti… a te piace leccare una donna?”
“L’ho già fatto”
“Sai al cliente piacerebbe vedere la schiava bianca che lecca riconoscente la sua aguzzina”
“Posso?”
Mentre dico questo mi alzo e mi metto inginocchiata sul letto fra le sue cosce. Prendo le sua caviglie e le appoggio alle mie spalle e poi scendo fino ad avere la sua figa in faccia. E’ completamente aperta, disponibile, anche il buco del culo è pronto per le mie attenzioni. Ha un odore forte, un pensiero mi folgora, quell’odore forte di fica mi ricorda l’odore del cazzo di papà quando si faceva succhiare dopo giorni che non si lavava, la sua eccitazione sua nel vedere la bambina servizievole che lo puliva con la bocca, disgustata ma ubbidiente.
Affondo la lingua in quel lago di umori che è la sua figa, poche leccate e ho il viso fradicio del suo orgasmo.
“Hai un succo davvero buono, Signora Nadine”
“Padrona, Patti, davanti a lui mi chiamerai padrone negra”
“Avete un succo davvero buono, Padrona Negra”.

Passa qualche giorno di tranquillità, un mercoledì pomeriggio Nadine propone di andare in un centro con sauna e varie altre attività. La ragazza all’ingresso ci accoglie, ci spiega i vari servizi e si raccomanda di tenere sempre il telo ed evitare di fare le attività nude a meno di essere sole. Poi sorridendo aggiunge che comunque non saremo in alcun modo controllate, ma di avvertirla se qualche ospite non si attiene alla regola. Entriamo nella prima suana, una cabina di legno con una porta ben chiusa. Apriamo ed entriamo senza far caso che c’è un uomo già dentro, ci sediamo sulla panca e solo allora Nadine lo vede, io gli davo le spalle.
“Buongiorno signore, spero non vi dispiaccia se sono nudo”
“Per me nessun problema” risponde Nadine
Mi giro, lo squadro. Un bell’uomo, sui 50, fisico atletico. In modo sfacciato fisso il suo pene mentre rispondo “Siamo qui per rilassarci, godiamoci la sauna”
Lui sorride, apre leggermente le gambe, poi chiude gli occhi. Io e Nadine iniziamo a chiaccherare e di tanto in tanto mi giro a fissare l’uomo, con la mia amica che mi da dei colpetti quando mi soffermo troppo a fissare.
Infine si alza, si avvolge il telo in vita e ci saluta per uscire.
“Cosa ci consiglia dopo la sauna?” dico mentre sta aggiustandosi il telo in vita
“Ti consiglio di fare il mio percorso; adesso una doccia fredda qui fuori, poi entri nella prossima cabina. Lì è più caldo e più secco, poi c’è una terza cabina simile a questa”
“Io il caldo eccessivo non lo reggo; penso che andrò direttamente alla piscina termale. Però boh vediamo…” interviene Nadine
“mmm io no, voglio provare tutto. Alla prossima stanza!”

Usciamo dopo alcuni minuti. Nadine mi lascia “Il tipo è tutto tuo!” aggiunge ridendo mentre si incammina verso la piscina. Non nascondo di avere un misto di eccitazione e di timore e vergogna, un bel respiro ed entro. Lui è lì, nudo, seduto da un lato sull’asciugamano, come prima nudo a gambe aperte e occhi chiusi. Noto subito il cazzo moscio. Chiudo la porta dietro di me.
“Ci si rivede” dico entrando
Apre gli occhi e mi vede sola, il cazzo inizia a muoversi. “Ciao, sola?”
“Si, la mia amica va in sauna e ai massaggi, ci vedremo poi all’uscita”. Mentre parlo mi sforzo di guardarlo negli occhi, ma il cazzo che man mano cresce è una calamita. E più guardo, più lui si indurisce.
“Scusa sai, ma fa così davanti ad una donna bella come te… vuoi che mi copra?”
“No, no, figurati. Anche a me piace guardare le cose belle”
Sto per sedermi mentre dice “Non vuoi togliere l’asciugamano? se sei nuda senti meglio il calore. Ti assicuro che neanche io dirò nulla alla nazista all’ingresso”
La cabina è piccola, con due panche, una corta dove è seduto lui e una più lunga. Senza rispondere mi tolgo il telo e lo stendo sulla panca, facendo in modo di mostrare bene sia il culo che le tette che faccio dondolare un po’ mentre sistemo con cura il telo. Poi, con voluta lentezza mi siedo sulla panca e mi stendo rivolgendo i piedi verso di lui. Infine piego una gamba e lascio l’altra penzolare nel vuoto. Voglio offrire una vista completa della mia merce… Qualche secondo e sollevo la testa appoggiandomi alla parete. Lo vedo; adesso i suoi occhi sono ben aperti e puntano dritto fra le mie cosce, io fisso il suo cazzo che adesso è decisamente duro. Notando il mio sguardo, lo prende in mano e lentamente lo scappella, mostrando una cappella enorme e lucida. Si alza e si ferma di fronte a me, dandomi un primo piano del suo cazzo, perfettamente depilato sulle palle e sotto, con un ciuffetto di peli curati e ben rasati sopra. La sua mano continua a segare lentamente, andando dalla cappella fino alle palle.
Sorride fissandomi negli occhi, poi lascia il cazzo e la sua mano va sui capezzoli, ancora sensibili dalle bastone di qualche gg prima. Senza accorgermi, il calore aveva evidenziato i segni che pensavo fossero ormai scomparsi.
“Mi piacciono questi segni… che hai fatto per meritarteli?”
Mi metto a sedere, adesso il suo cazzo è proprio di fronte a me, appoggio le mani sul suo ventre massaggiando la base dell’asta e facendo in modo che il cazzo mi sfiori le guance. Infine alzo lo sguardo verso di lui.
“Ti piace usare con durezza una donna?”
“Le donne le tratto con rispetto, le troie capiscono solo il linguaggio del bastone. Quello di carne nei loro buchi e quello di legno sulle mammelle. E comunque Patti, stupida vacca non mi hai risposto”
Rimango perplessa, spiazzata: come conosce il mio nome? Ride e aggiunge
“La tua amica negra, quella puttana negra di Nadine non ti ha detto nulla?"
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