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Gay & Bisex

La mia prima volta


di Berto747
19.02.2020    |    5.675    |    3 9.9
"" Mentre gli dicevo questo, mi sentii aprire lo sfintere e un dolore lancinante che si propagava fino all'interno sembrava una sciabolata nel culo mi..."
A 20 anni, a causa del mio lavoro, mi trovavo spesso a dover andare in trasferta. Quella volta ero accompagnato da un collega nuovo, di un’altra zona. Era un’ uomo più grande di me, circa sui 40 anni, con un bel fisico, un bel viso, e due occhi azzurri da non stancarsi di guardarli.
Ci trovammo nella località stabilita e, dopo il primo giorno di lavoro insieme, andammo nell’hotel che ci avevano prenotato dalla sede centrale. Era carino, ma, al momento della prenotazione, non avevano più camere singole, e così avevamo una camera doppia con un letto matrimoniale. Per una notte va bene, abbiamo pensato, e quindi dopo una doccia, siamo andati a cena fuori. Durante la serata mi ero ritrovato a fissarlo negli occhi, e a fantasticare su di lui.
Anche se ancora non avevo mai avuto esperienze con altri uomini, mi sentivo attratto dal mio stesso sesso. Alla fine della cena, vista la tarda ora, decidemmo di andare a dormire. Andammo in bagno, uno alla volta, e lui andò per primo. Quando uscì era con slip e maglietta, fu molto imbarazzante perché mi cascarono gli occhi subito su i suoi slip e il suo pacco. Andai in bagno e anch'io andai a letto solo in boxer. Andammo a letto, e subito mi girai dandogli le spalle. Mi apprestavo ad addormentarmi, quando la sua mano iniziò ad accarezzarmi la schiena. Non sapevo cosa fare cosi rimasi immobile fingendo di dormire, la sua mano scese e lui si era avvicinato lentamente. Sentivo la sua mano sui miei glutei ed il suo respiro sul collo. Andai avanti a far finta di nulla, sperando che non smettesse. Le sue carezze continuavano e lentamente stava cercando di abbassarmi i boxer. sentii cosi le sue mani calde sul mio culetto ed in quel momento sentii la sua lingua sul collo, poi mi girò la testa e mi disse "non fingere di dormire, lo so che ti piace" io aprii gli occhi lo guardai con aria di sottomissione e non dissi nulla. Lui mi baciò sulle labbra, sentivo la sua lingua farsi strada nella mia bocca. Sentivo presto la sua lingua quasi in gola , non riuscivo quasi a respirare per la foga con cui mi baciava tenendomi la testa con una mano, poi tolse l'altra dal mio culetto e mi prese una mano e me la porto sul suo cazzo, era durissimo, ma soprattutto, molto grosso, specie in larghezza, in lunghezza era sicuramente 20 cm o forse più , lo strinsi in mano con il pollice non riuscivo a toccare di gran lunga l'indice data la sua larghezza , ed iniziai a muovere su e giù. Si staccò dalla mia bocca e mi disse " dai succhiamelo un po’” e con le mani accompagno la mia testa vicino al suo cazzo, aprii la bocca per farlo entrare e lui con una mano sulla mia nuca mi dava il ritmo. Era molto grosso, cercavo di succhiagli solo la cappella ma lui spingeva giù la mia testa ficcandolo in gola. Aprendo di più la bocca, spinse più in profondità il suo glande, arrivando fino in gola, e quasi soffocandomi. Era buono e lo succhiavo avidamente. Avevo la bocca piena del suo sesso, e del suo liquido. Mi piaceva succhiare il cazzo, ma il suo era una cosa sublime, duro, grosso, e saporito. Ci mettiamo a 69, io sotto, così da avere il suo cazzo ben piantato in gola. Lui intanto si stava concentrando sul mio buchetto, che all’epoca, era ancora vergine e stretto. Sentii la sua lingua sul mio buchino , che si alternava con il suo dito, mi piaceva. Improvviso mi penetrò con il dito, prima con uno, poi ne infilò due. Mi aveva ben lubrificato con la lingua, ed ero anche molto eccitato, quindi, quando infilò le dita, emisi un gridolino di piacere. Andai avanti a spompinarlo con passione, sentivo che stava per venire, volevo sentire il suo piacere in bocca, quando mi fermo e mi disse " sei una troia bravissima, ma vorrei venire sul tuo culetto". Feci cenno di si con la testa. Prese un cuscino lo mise al centro del letto , e mi ci fece sdraiare sopra a pancia in giù, il mio culetto rimaneva sporto verso l'alto con le natiche abbastanza aperte, mi fece divaricare le gambe e lui si mise in mezzo in ginocchio. Io fermo immobile pensavo al suo cazzo che era pronto ad aprirmi. Non nascondo che non vedevo l’ora, era da tempo che volevo farmi scopare, e cominciare con un cazzo così era la cosa migliore. Mi mise ancora le dita nel culetto e le muoveva velocemente avanti e indietro, il mio respiro si fece affannoso, poi si fermò, con le mani mi divaricò le natiche colando la sua saliva calda sul buchino. Avevo la sensazione che entrava dentro, e subito re infilò le dita divaricandomi lo sfintere ulteriormente. Io emettevo dei gridolini di dolore misti a piacere. Mi prese le natiche, divaricandomi con entrambe le mani, e mi sentii puntare la cappella proprio al centro. Lo sentii spingere un po' di più, dissi "è la prima volta, per favore fai piano." Mentre gli dicevo questo, mi sentii aprire lo sfintere e un dolore lancinante che si propagava fino all'interno sembrava una sciabolata nel culo mi irrigidii di colpo. Lui si appoggiò completamente su di me. Io ero bloccato dal dolore e lui rimase immobile su di me con il suo cazzo ben piantato nel mio culetto. Pensavo, finalmente ho perso la verginità, il dolore stava passando, lasciando solo una piacevole sensazione di pieno. Lui voleva solo farmi totalmente suo ed il mio culetto si stava arrendendo totalmente a lui, e, senza che uscisse, mi sussurrò " non preoccuparti troietta, adesso passa tutto cosi sarai mia" poi mi girò la testa e mi infilo la lingua in bocca. Con molta esperienza, cercava di aprirmi senza farmi troppo male, infatti stava fermo cercando di far passare il dolore, senza toglierlo, perché se me l'avesse tolto prima che il dolore acuto passava sapeva che forse non gli avrei permesso un altro tentativo, e non sarei più stato suo. Lui mi voleva, e io lo volevo, quindi mi tenne lì per qualche minuto, intanto mi sussurrava " si troietta respira forte che tra un pochino passa, sei bravissima". Lo sentii entrare ancora più in fondo molto lentamente senza fermarsi , emisi un urlo ,era arrivato completamente in fondo al culo era come se mi avesse sfondato la pancia. Anche l dolore stava cambiando, ora mi sentivo letteralmente sfondare in profondità , a quel punto lo sentivo tutto dentro di me che mi spaccava e mi dominava, era entrato completamente in me ero completamente in suo potere, soffrivo ma non riuscivo a sottrarmi a lui, subivo tutta la sua virilità. Iniziai rilassarmi, e il dolore si calmava, lasciando spazio al piacere, e lui questo lo aveva capito. Cosi iniziò a muoverlo lentamente avanti e indietro , quando lo spingeva tutto lo sentivo nella pancia quando lo ritraeva mi sentivo risucchiare le viscere era un sensazione stranissima, di possessione, di piacere, e capii che non volevo più sfuggirgli, gli volevo dar piacere, mi sentivo totalmente sua, e mentre si muoveva dentro di me mi sussurrava "ora sei la mia troia e voglio fotterti per bene”. Ero in uno stato di estasi e il suo ritmo si era fatto incalzante, mi stava sfondando, lui godeva ed io con lui. Dopo una decina di minuti, in cui il suo movimento avanti e indietro si era fatto sempre più incalzante, di colpo lo sentii rallentare, fermarsi, ed in quel momento sentii un vibrare caldo al mio interno, si lasciò cadere completamente di peso su di me gemendo, impalandomi ancora completamente. Mi era venuto dentro, riversando tutto il suo sperma dentro di me in profondità. Rimase su di me ancora un pochino, da quanto ero sensibile potevo sentire il suo cazzo rimpicciolirsi. Lo sfilò, istintivamente mi toccai il buchino dolorante, era molto dilatato sentivo il suo sperma caldissimo che usciva. Ci passavano due dita senza la ben che minima resistenza, poi mi guardai le dita per vedere se c'era sangue, fortunatamente era solo sperma. Lui guardandomi mi disse "assaggialo". Misi le dita in bocca sentendo il sapore acre del suo sperma, del suo godere dentro di me. Guardandomi negli occhi, mi sorrise e disse " è stato bellissimo, hai un culetto da sogno volevo fosse mio. Se vuoi ti insegnerò ad accettare il cazzo e godere come una donna.
Così mi fece da tutore, e adesso lo ringrazio, perché mi ha fatto diventare la troia che sono!
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