Racconti Erotici > orge > Orgia Gay in fabbrica
orge

Orgia Gay in fabbrica


di Berto747
03.05.2021    |    3.416    |    2 7.9
"Quando finivano con il mio culo, si spostavano alla mia bocca per farselo ripulire, e io non esitavo a succhiarli..."
Mi trovavo a casa, disteso sul mio lettone intento a giocare con il mio nuovo cazzo in gomma, nero, realistico, 27cm per 5,5 di diametro. Suona il campanello, sorpreso mi giro istintivamente verso la porta della camera da letto. Non avevo la minima voglia di alzarmi e interrompere tutto per vedere chi fosse. Anche perché avrei dovuto correre a vestirmi per non presentarmi nudo e col cazzo ben in tiro. Continuo quindi il mio ondeggiare su e giù sul mio lungo e gommoso amico. Suonano ancora, ma lo ignoro nuovamente. Sempre più preso non mi accorgo della porta che piano piano si apre per poi richiudersi.
Improvvisamente un uomo si affaccia alla porta della stanza. Mi scappa un urlo, chi è e come è entrato?
Era Marco. Il mio amico di scopata, lui era l’unico oltre a me a possedere le chiavi di casa, in modo da potermi venire a trovare quando voleva e senza preavviso.
“Ciao Marco, mi hai spaventato. Come mai qui oggi?”
“E’ molto semplice. Ho pensato di farti un regalino”
“Che genere di regalo?”
“C’è una fabbrica non molto lontano da qui dove lavorano alcuni amici. Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere intrattenere gli operai dopo il turno di lavoro. Smettono fra un’ora, quindi hai tutto il tempo per prepararti.”
“Va bene verrò con te, giusto il tempo di vestirmi.
Quando Marco organizza qualcosa, è sempre qualcosa di piacevole e sono sicuro che la puttana che è in me, sarà soddisfatta.
“Ero un po’ occupato al momento” dissi guardandolo con un’aria da vera puttana.
“L’ho notato. Rimani nudo, mettiti solo il cappotto lungo e lasciati pure quel coso nel culo ti aspetto in macchina davanti al portone”.
Detto questo se ne andò di sotto. Finii di vestirmi e mi diedi anche una truccata leggera. Il cazzo nel culo mi dava un po’ fastidio ma piano piano aiutava l’eccitazione nel pensare a cosa stavo per fare.
Finito di preparami salì in macchina e mi portò alla fabbrica.
Poco dopo arrivammo.
“Scendi . Siamo arrivati. Entra in quella porta.”
Entrai, Era una grande stanza, adibita a mensa. Non c’era nessuno. Marco mi tolse il lungo cappotto lasciandomi nudo, con il fallo di gomma ben piantato in culo.
Suonò una campanella che stava ad indicare la fine del turno. Subito, come se stessero aspettando dietro la porta decine di uomini entrarono in mensa. Subito si alzarono urla di gioia nel vedermi.
Inutile dire che fui bersagliato da mille commenti provocanti. “Brava zoccola. Ora ti faremo divertire”, “Non ti preoccupare che dopo aver bevuto tutta la nostra sborra sarai piena”, “ti romperò quel lurido culo da puttana che ti ritrovi” “Urlerai come una cagna!” , “fra un po’ avrai il culo talmente sfondato che non camminerai per giorni” e molti altri. Sembrerà strano, però mi stavo davvero arrapando e non vedevo l’ora di iniziare.
Sentì le loro mani che iniziarono a palparmi il culo, schiaffeggiarlo, prendermi i capezzoli tra le dita e strizzarli. Nel giro di poco tempo mi ritrovai col culo rosso e caldo, e i capezzoli turgidi, dritti e sensibilissimi.
Mi fu ordinato di inginocchiarmi in mezzo alla sala. Subito fui circondato da decine di loro col cazzo fuori e desideroso di violare la mia bocca. Inizia a succhiare come mai prima d’ora. Erano davvero tantissimi, c’era chi me lo strusciava sul viso chi me lo infilava violentemente in bocca, chi lo usava per colpirmi e chi se lo faceva prendere in mano. All’improvviso uno di loro prese il sopravvento, mi afferrò la faccia con due mani e iniziò a fottermi fino in fondo alla gola. Era di una violenza tale che riuscivo a malapena a respirare. Versi incomprensibili mi uscivano dalla bocca oltre a numerosi rivoli di bava.
“Bravo!! Fai vedere a sta troia cosa vuol dire la frase cazzo in bocca”. “Forza troia succhia!! Lui è solo il primo, te ne aspettano tanti altri!”
Incitato dai suoi compagni, continuava a scoparmi la gola con la stessa foga iniziale fino a quando scaricò il suo sperma sul mio viso. E uno era andato…
Fui sollevato e disteso con la pancia su un tavolo. Mi fu rimosso il fallo di gomma e due dita mi entrarono nel culo, che io da brava puttana tenevo ben in fuori e in vista. Fui lubrificato per bene.
“Forza ragazzi!! Chi vuole essere il primo a cavalcarmi? Dai che li voglio tutti” dissi incoscientemente, ma ormai la voglia aveva preso il sopravvento.
Subito mi fu tappata la bocca da un cazzo e svariati altri mi circondarono. Continuavo a succhiare desiderandoli però nel culo.
Detto - fatto!
Finito di lubrificarmi le due dita uscirono da dentro me e furono sostituite subito da qualcosa di più invitante. Era un uccello grosso e duro. Le mani dell’uomo mi strinsero i fianchi e spinsero verso il basso con il risultato di farmi inarcare la schiena. Sentii il buco allargarsi e l’uccello scorrere dentro lentamente ma inesorabilmente finche il bacino dell’uomo non aderì completamente alle mie natiche. Iniziò così a scoparmi mentre alcuni suoi colleghi iniziavano a venirmi addosso. In poco tempo mi ritrovai la faccia ricoperta da una maschera di sputi e sborra, e così anche la schiena e il culo. E dire che molta l’avevo ingoiata.
Erano talmente presi a scoparmi che non si accorsero di quante volte stavo venendo. Urlavo davvero come una cagna in calore, perché era così che mi sentivo. Volevo tutti quei cazzi per me, li volevo ovunque, i loro insulti continui non facevano che aumentare la mia voglia, e i miei continui orgasmi.
“Dai ragazzi fatemi urlare come la puttana che sono. Continuate a scoparmi. Voglio un altro cazzo nel culo, sono insaziabile!!! Sfondatemi per bene quel lurido culo che mi ritrovo, voglio sentirlo a brandelli”
“Brutta zoccola che non sei altro!! Ne vuoi un altro? Sarai subito accontentata”
Un uomo si infilò sotto di me e assieme a quello dietro entrò dentro di me e prese a sfondarmi. Faceva male e iniziai ad urlare più forte di prima, tra le loro risate.
“Allora sei felice ora, troia!! Ora te lo apriamo per bene quel culo”
All’inizio era doloroso, ma col tempo divenne sempre più piacevole.
Marco, che era stato in disparte, si avvicinò, mi prese il mio viso tutto pieno di sperma, si avvicinò a un orecchio e mi disse ”lo sapevo che ti sarebbe piaciuto, te la senti di andare oltre? Chiedi e ti sarà fatto!”
“Siii…siii…Continuate a rompermi il culo. Voglio succhiare ancora… voglio altri cazzi in bocca, voglio sentire la loro sborra sul mio viso.” Le parole mi uscivano dalla bocca in maniera autonoma, ero in uno stato di estasi completa, non capivo più nulla e intanto continuavo ad avere orgasmi di continuo, non li contavo nemmeno più, ormai sborravo come un rubinetto.
Comunque, fui subito accontentato. Spompinai altri cazzi che continuavano a inondarmi del loro seme. Sempre più ingordo bevevo il più possibile e il resto me lo spalmavo ovunque. Cazzi entravano e uscivano dal mio buco, il culo era ormai totalmente spanato, e altri di loro continuavano ad alternarsi. Godevo sempre di più, ero io stesso ad chiamare a me cazzi, per nulla sazio.
Ad un certo punto fui preso nuovamente nel culo da due di loro.
“Ora ti facciamo un regalino” disse uno ridendo subito imitato da tutti gli altri.
Non capii cosa volesse dire, o forse non ci badai più di tanto, troppo preso a godere dei due dentro di me.
Marco si riavvicinò, e sempre all’orecchio mi disse “adesso rilassati per bene, voglio farti godere ancora di più.” Si allontanò e andò dietro di me.
Sentii qualcosa di freddo toccare il mio ano. Mi girai di scatto e vidi Marco intento a infilare dentro il cazzo di gomma che avevo portato con me da casa.
“No quello è troppo fermo. Così no!!”
Tentai di divincolarmi ma la voce di Marco mi tranquillizzò parzialmente “ti ho detto di rilassarti, vedrai…”. Mi furono bloccate braccia e gambe in modo da impedirmi anche il più piccolo movimento. Mentre il fallo si faceva lentamente strada iniziai a urlare con tutte le mie forze. Un colpetto secco e fu dentro. Un brivido mi percorse la schiena. Un dolore insopportabile mi costringeva a gridare e piangere.
“Guardate come urla adesso. Non dirmi che è troppo per te?” Sentì Marco urlarmi e tutti risero.
Tutti e tre i cazzi iniziarono a muoversi, sempre più velocemente. Sentivo il culo spaccarsi in due.
Pochi minuti e finalmente i due cazzi di carne vennero scaricando tutto dentro di me. Appena i due uscirono da me, sentì un brivido e un urlo mi scappò nuovamente, ma subito sentì altri due cazzi pomparmi per bene il culo in compagnia del loro gemello in gomma.
Mi sentivo sommerso in un mare di urla, insulti sculacciate e pizzicotti. Gli uomini si scambiavano le posizioni e continuavano instancabilmente a scoparmi. Ora capivo cosa significava essere davvero pieno di cazzi. Quando finivano con il mio culo, si spostavano alla mia bocca per farselo ripulire, e io non esitavo a succhiarli.
Mi fu liberato il culo e fui buttato nuovamente a terra. Circondato alzai lo sguardo e vidi altri cazzi che puntavano verso di me.
“Succhia troia”
Mi gettai su di loro, e mi resi conto che ero impaziente di assaggiare altro seme. Poco alla volta li feci venire tutti. Ricoperto di sperma fui afferrato e trascinato al bagno degli spogliatoi. Mi lasciarono per terra dentro la doccia. Tutti loro attorno a me. Capii subito cosa volevano.
“Si pisciatemi addosso!!”
Subito accontentato. Numerosi fiotti di piscio mi arrivarono da ogni lato. Sulle gambe, sulla schiena, sul culo, sul viso e in bocca.
“Su coraggio facci vedere come bevi troia!!”
Preso dall’eccitazione aprii la bocca e ingoiai tutto scatenando i loro insulti.
“Brava troia. Sai cosa facciamo ora? Ti pisciamo nel culo!!”
Alcuni di loro con ancora il cazzo un po’ duro mi penetrarono di nuovo, ma questa volta a turno ,con una facilita disarmante, scaricando la vescica nel mio intestino. Il calore delloro piscio mi procurò ancora degli orgasmi, che non immaginavo di avere ancora. Finito di riempirmi svuotai il tutto sul piatto della doccia.
Alla fine tutti si congratularono con me, ringraziandomi per la fantastica esperienza. Anche io li ringraziai. Marco si avvicinò a me, mi disse “Alzati e rimettiti il cappotto ma non ripulirti, che ti porto a casa”. Così feci, e grondante di piscio e sperma, mi misi il cappotto e lo seguì alla macchina. Arrivati a casa Marco mi disse di rimanere nudo e ancora così tutto sporco fino alla mattina dopo.
Così feci. Il mattino, mi sentivo tutto dolorante , col culo completamente devastato e con la faccia ancora incrostata, andai in bagno per farmi una doccia, ma Marco mi ordinò di entrare in doccia e di mettermi in ginocchio. Scaricò il suo piscio mattutino su di me, la sua pioggia dorata mi inondò completamente tutto.
Finalmente potevo farmi una bella doccia ristoratrice.
Mentre mi lavavo, passai un dito sul mio ano, e lo scoprì oscenamente aperto e sensibile. Ancora mi stava colando qualcosa di viscoso, era residuo di sperma, ne avevo talmente tanto dentro, che ancora ne usciva.
“Sei stato bravo, tutti si sono meravigliati della tua resistenza e della tua porcaggine. Mi hanno chiesto se scene del genere si potranno ripetere”.
Lo guardai e, morsicandomi il labbro inferiore, annuì!
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 7.9
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Orgia Gay in fabbrica:

Altri Racconti Erotici in orge:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni