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Grazie... Mamma! cap 6


di Membro VIP di Annunci69.it Virgilio313
05.05.2023    |    22.663    |    17 10.0
"“Comprendo…non ti tratterrò allora, peccato però, ora che abbiamo chiarito la nostra situazione, mi sento molto rilassata ed anche eccitata, vorrà dire che..."
“Scusami tesoro, vado un attimo in bagno a darmi una rinfrescata, torno subito “ così dicendo gli diedi un bacio sul glande ed uscii dalla camera.
Avevo la mente annebbiata, troppe emozioni, troppe sensazioni, troppi pensieri. Mi sedetti sul water con il viso tra le mani e cercai uno spiraglio di lucidità, respirai profondamente, ma il suo odore era sempre presente e non mi concedeva di ragionare come volevo, anche se ero appena venuta ero completamente e disperatamente eccitata da tutta quella situazione. Non potevo dare la colpa a nessuno tranne che a me stessa, sono stata io ad iniziare quel “gioco” se così vogliamo chiamarlo, il mio cucciolo era in balia degli eventi, anche se non gli dispiaceva ovviamente, e l’unica responsabile ero io, si ma cosa fare ora ?
Anche se l’idea di farmi penetrare dal suo cazzo e prendermi la sua verginità mi faceva letteralmente gocciolare dell’eccitazione, non me la sentivo, la consideravo una cosa troppo intima, troppo sbagliata.
Il petting, i flirt, la masturbazione ci potevano stare, è sempre molto intima come cosa, ma, volevo illudermi di nascondermi dietro ad un dito, per poterne continuare ad usufruire, però il sesso in se per se era una sorta di Tabù vero e proprio e mi sentivo male solo al pensiero di praticarlo con lui.
Mi sistemai davanti allo specchio, una rinfrescata veloce e poi tornai in camera da lui pronta ad affrontarlo, era giunto il momento di mettere le cose in chiaro.
Era li che mi aspettava , con il cazzo tremendamente turgido che svettava verso il soffitto, e sul suo viso quel sorriso malizioso che poco lasciava all’immaginazione.
“Cucciolo, parliamo un secondo” gli dissi sorridendo”
“No Mà… non mi piace quando inizi i discorsi così”
“Fammi finire prima… Allora, ormai ti sarà chiaro che questa situazione tra di noi abbia raggiunto l’orizzonte degli eventi…”
“Cosa ha raggiunto ? “
“Ma che ti ci mando a fare a scuola ? L’orizzonte degli eventi, il limite massimo di un buco nero, abbiamo attraversato il Rubicone, raggiunto il punto di non ritorno…mettila come vuoi “
“Ah ok…continua”
“Bene, ti sarai anche accorto che anche io ormai sono vulnerabile, ed essendo una donna prima di una mamma, ho le mie esigenze, e nel tempo sono diventata succube delle tue attenzioni, delle tue lusinghe… Stasera c’è stato il climax decisivo, dove mi sono fatta travolgere dal flusso degli eventi, bada bene non mi son sentita costretta o altro, anzi ormai avrai capito che se una cosa non mi piace o non mi và non la faccio, perciò stasera mi andava di fare tutto quello che abbiamo fatto, e forse anche di più …E’ qui il problema. Ritengo che il limite massimo lo abbiamo già raggiunto, e non andremo oltre a queste cose. Per fartela breve : petting, esperienze, preliminari ok… ma niente sesso! Non mi sentirei per niente a mio agio ed il solo pensiero mi fa bloccare immediatamente. Cosa ne dici ? “
“Credo che possa andare bene…anche se io desideravo perdere la verginità con te” disse quest’ultima frase guardando in basso, inebetito dall’imbarazzo.
“Cucciolo mio questo no…mi dispiace molto ma non tornerò sulle mie decisioni, te l’ho appena detto non so se riuscirei a farlo, non mi sentirei per niente a mio agio.”
Molto delicatamente annuì con la testa, leggevo il dispiacere sul suo viso, non pensavo che provasse un sentimento così potente verso di me, credevo fosse dettato dagli ormoni e della voglia di scoprire, ma addirittura quasi rinunciare ad avere una sorta di “amante” sempre a portata di mano, di cui servirsi quando vuole, purchè sia io a renderlo uomo, fu una cosa realmente inaspettata.
Il tono serio della conversazione ebbe ripercussioni anche giù nelle parti basse, se ne stava li, appoggiato sulla coscia destra, in completo rilassamento. Mi dispiaceva aver rovinato una così bella serata perciò tentai di ristabilire un po’ l’ordine delle cose.
“Tesoro, mi dispiace di averti rovinato la serata…Noto che hai perso vigore, non hai più voglia di giocare ? “
“Non lo so Mà, sono un po’ confuso e dispiaciuto…Ora come ora non mi và, anzi penso di andare a dormire…” guardandomi di traverso, per vedere la mia reazione.
Hai capito il disgraziato, sta giocando la carta del dispiacere per farmi cedere, ma ne deve mangiare di pane ancora prima di potermi fregare.
“Comprendo…non ti tratterrò allora, peccato però, ora che abbiamo chiarito la nostra situazione, mi sento molto rilassata ed anche eccitata, vorrà dire che farò da sola…buonanotte cucciolo” e gli scoccai un bacio sulla guancia.
Rimase li a guardarmi per qualche secondo, non sapendo cosa fare, visto che il suo piano era stato demolito in un attimo, si avviò lentamente verso la porta, sull’uscio si girò nuovamente ed io con un sorriso gli mimai con le labbra “Buonanotte”, uscì socchiudendo la porta.
Ero sicura che era ancora lì dietro a spiarmi, me lo sentivo dentro, ed io eccitata da questa cosa non mi feci pregare e cominciai il mio show.
Iniziai ad accarezzarmi il corpo dolcemente, le mie dita con tocchi leggeri sfioravano i miei seni, i capezzoli svettavano prepotenti e rossi come ciliegie mature. I sospiri iniziavano a diventare gemiti mentre il bacino iniziava ad assecondare le carezze delle mie mani sempre meno gentili e più vigorose.
Mi piace torturami da sola prima cedere al desiderio, le carezze scesero sulle gambe, iniziando a toccare con leggerezza l’interno coscia, salendo piano piano fino ai confini labili della mia fica. Brividi incessanti scuotevano il mio corpo, è un punto che mi fa impazzire, così vicino ma allo stesso tempo così lontano.
Senza accorgermene i miei umori si stavano riversando copiosi sulle lenzuola, i gemiti furono sostituiti da vere e proprie grida di piacere, avevo perso il senso del tempo, solo il pensiero di mio figlio che si masturbava dietro la porta mi riportò al presente, stavo per venire, sentivo il piacere crescere dentro di me pronto ad esplodere…
“So che sei li fuori, non fare lo stupido, entra e vieni a godere con me…”
La porta si aprì, mio figlio con il cazzo in mano sul punto di esplodere guardava la mia fica che gocciolava eccitazione pura.
Mentre continuavo a toccarmi come una forsennata gli chiesi :
“Stai per venire?” con voce soffocata mi rispose :
“Si…ci sono quasi”
“ Sborrami sulla fica veloce…voglio venire guardandoti mentre mi sborri addosso” queste parole mi uscirono dalla bocca come un grido soffocato dall’eccitazione.
Non si fece pregare, in un attimo si intrufolò tra le mie gambe oscenamente aperte mentre si masturbava con forza, il suo cazzo meraviglioso era a pochissimi centimetri dalla mia fica che zampillava umori come una cascata.
“ Mà …sto venendo… sto venendooo” quasi un sussurro e…
Il primo fiotto mi arrivò sulle tette, poi gli altri sul ventre e finalmente sentii il calore, l’odore del suo sperma sulla fica bollente. Esplosi in un urlo di godimento mentre schizzavo il mio godimento sul suo cazzo, nel muovermi presa dagli spasmi mi avvicinai a lui e il suo glande strusciò sulla mia clitoride che si coadiuvò con l’orgasmo ancora in corso facendomi quasi svenire.
Si accasciò su di me ancora scossa dagli spasmi, i nostri sessi a contatto, intrisi di sudore, sperma ed umori…
Il sole era tornato a violentare il cielo ancora rosa per l’aurora, aprii gli occhi ed il mio stallone era di fianco a me che dormiva beato, erano le 8 di domenica mattina, ero nuda di fianco a mio figlio che riposava come un guerriero dopo una battaglia in posizione supina, era uno spettacolo guardarlo.
Andai in bagno, pipì d’obbligo, una sciacquata veloce sotto la doccia e tornai da lui, rimasi a guardarlo per un tempo che sembrò interminabile, era veramente bello osservarlo mentre dormiva, l’addome appena scolpito, le sue gambe muscolose , il suo membro che si godeva un meritato riposo…mi stavo eccitando nuovamente.
D’un tratto qualcosa si mosse, il suo cazzo si stava svegliando, il buongiorno del corpo lo chiamo, in una manciata di secondi la sua erezione faceva da padrone in camera, per avere 16 anni era veramente fuori dal comune, lo guardavo mentre reclamava attenzioni, la mia mano incontrollata iniziò a torturarmi la fica, come se fosse mossa da qualcuno, mentre mi mordevo il labbro guardando quel meraviglioso cazzo.
Ripensando alla sera prima, non posso dire di avergli fatto un vero pompino, appena le mie labbra si sono chiuse sul suo glande mi è esploso in bocca, perciò tecnicamente non aveva ancora avuto il piacere di ricevere la sua prima fellatio, decisi quindi di fargli un regalo per suggellare la nostra unione.
Mi misi comoda di fianco a lui a pecorina, presi il suo bastone, lo scappellai e la mia lingua si mosse veloce, una leccatina, poi un’altra ed un’altra ancora. Gliela passavo tutta intorno al glande con estrema lentezza in modo che la mia saliva lo lubrificasse al meglio, per poi far scivolare il suo glande tutto dentro la mia bocca, assaporarne ogni centimetro, aveva un sapore afrodisiaco, buonissimo, le mie mani raggiunsero i suoi testicoli, ancora gonfissimi , io non so come faceva, la sera prima aveva sborrato due volte copiosamente e le aveva ancora così piene.
Mani e bocca lavoravano all’unisono, in un movimento di andirivieni con torsione finale sul glande ( sono sempre stata un’esperta a fare i pompini, che devo farci è una dote innata), vedevo il suo bacino iniziare a muoversi, venire incontro al mio movimento, non capivo se era sveglio e faceva finta di dormire o stava sognando, anche se non ho avuto difficoltà ad immaginarmi cosa.
“Mà …ma che cazz!”
Mi giro a guardarlo con il suo cazzo ancora in bocca, mi staccai un secondo e dissi :
“Buongiorno” poi con foga mi ributtai su quel pezzo di carne.
Non mi tolse gli occhi di dosso un secondo, mentre si gustava con gli occhi e con il corpo il mio regalo per lui. Iniziò ad ansimare, ad incitarmi, e quanto mi sentii troia in quel momento, più lui mi incitava più lo spingevo in fondo.
“Mà…sto per venire, sto per venire…”
Con un colpo secco ingoiai tutto quel bastone fino alle palle, in quel momento mi esplose in gola. Faticai a deglutire tutto, anche perché non respiravo, ma non volevo perderne neanche una goccia, perciò chiusi gli occhi e mandai giù tutto.
Con le lacrime agli occhi ed il suo cazzo che stava perdendo consistenza dentro la mia bocca lo lasciai andare per riprendere fiato.
Mentre mi asciugavo gli occhi e la bocca gli dissi :
“Scusami non so se prima preso dal momento mi hai capita, buongiorno cucciolo! Il tuo amichetto si era svegliato e così gli ho dato il buongiorno” facendogli l’occhiolino.
Mi sorrise e mi diede un bacio in bocca, ricambiai con gioia, dopo di che :
“ Hei vai a lavarti, ne hai bisogno, io vado a preparare la colazione…ci vediamo in cucina, abbiamo ancora tempo prima che torni tuo padre nel pomeriggio”
Mi diede un altro bacio ed andò in bagno. Rimasi sul letto ancora qualche minuto, sorridendo da sola.
Ero tornata ad essere una ragazzina, ero tornata ad essere amata di nuovo…ero felice.

FINE CAPITOLO 6

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