Racconti Erotici > incesto > Grazie...Mamma! cap 9
incesto

Grazie...Mamma! cap 9


di Membro VIP di Annunci69.it Virgilio313
12.05.2023    |    25.457    |    20 9.9
"Ho visto il movimento dei suoi fianchi venire incontro alla mia mano, stava per venire… : “Per favore basta Mà… ora non mi và, lasciami dormire per favore”..."
Lunedì mattina, fine estate. A breve la scuola sarebbe ricominciata, ma avevo ancora un po’ di tempo per godermi il relax e tutte le attenzioni che i miei uomini mi donavano ogni giorno.
Franco come sempre di buon ora uscì di casa, quel giorno aveva il giro di controllo dei cantieri che gli avrebbe portato via tutta la giornata, probabile che sarebbe rientrato in tarda serata.
Io rimasi di più a letto quella mattina, tanto mio marito avrebbe fatto colazione al bar, perciò mi godetti i primi raggi di sole che entravano dolcemente dagli spiragli delle persiane.
Ero andata a dormire praticamente nuda, avevo i pantaloncini di un pigiama di cotone sottilissimi e quasi inguinali, non portavo le mutandine, e sopra avevo una canotta molto morbida che ad ogni movimento faceva saltare fuori un capezzolo.
Mi stiracchiavo dolcemente rigirandomi nel lettone quando :
“Buongiorno Mà”
Marco aprì la porta con la faccia ancora impastata dal sonno, era carinissimo appena sveglio, aveva un visino dolcissimo, che sbatteva invece contro la visione del suo “alza bandiera” che svettava dentro i pantaloncini.
“Buongiorno cucciolo, dormito bene?”
“Si un sacco grazie Mà”
“Che vuoi per colazione ?”
“Mhm…i French Toast con la nutella”
“Ottimo…ti sei svegliato con appetito stamattina, tra un attimo mi alzo e vado a preparare, vuoi un po’ di coccole prima?”
Sorridendomi si coricò di fianco a me, stretto nel mio dolce abbraccio. Parlavamo distrattamente, e lui mi rispondeva sempre con voce più leggera, quasi sussurrata… :
“Hei cucciolo?”
Marco si era addormentato, fra le mie braccia come quando era bambino, lo guardai per un tempo che sembrò interminabile, ero completamente stregata, mentre il suo cazzo non accennava ad ammosciarsi.
Senza svegliarlo, infilai una mano dentro i pantaloncini e strinsi quel bastone tra le dita, era eccitatissimo, aveva la cappella completamente bagna, sarebbe venuto in un attimo. Avevo iniziato a scaldarmi anche io, avere il suo cazzo in mano mi fa bagnare all’istante.
Volevo farlo sborrare nei pantaloncini, tanto li avrei dovuti lavare per cui perché no mi son detta, e poi era una fantasia che volevo esaudire da tempo.
La mia sega si faceva secondo dopo secondo più intensa, i suoi umori mi avevano riempito la mano, non c’era stato neanche bisogno di lubrificarlo, lo scappellavo tutto tenendolo così per qualche secondo, per poi risalire e ripartire più velocemente. Ho visto il movimento dei suoi fianchi venire incontro alla mia mano, stava per venire… :
“Per favore basta Mà… ora non mi và, lasciami dormire per favore” mi disse con voce scocciata ed ancora assonnata.

Quella frase mi uccise all’istante!
Non replicai, sfilai la mano dai suoi pantaloncini ed andai in bagno. Lì seduta sul water mentre facevo pipì cercavo una spiegazione logica a quello che era appena successo, ma non mi veniva in mente niente.
Alla fine mi calmai pensando che evidentemente era molto stanco ed in quel momento non gli andava, dopo tutto non era una macchina.
Andai a preparare la colazione, mi lavai ma rimisi gli stessi vestiti con cui ero andata al letto, sapevo che a Marco piaceva quando giravo per casa in quel modo. Tornai in camera a svegliarlo :
“Cucciolo…è pronta la colazione” e gli diedi il bacio del buongiorno
“Grazie Mà…sei unica” e mi schioccò uno schiaffo sul culo, inutile dire che aumentò di molto la mia già fervente eccitazione.
Divorò 4 french toast ad una velocità assurda :
“Hei mangia piano ! ahahha mi fa piacere che ti piacciano, ma sembra che non mangi da una settimana”
“Si lo so Mà scusami… sono buonissimi ed ho una fame da lupi”
Aveva il cazzo ancora duro, lo potevo vedere bene attraverso i pantaloncini, ero seduta di fianco a lui e morivo dalla voglia di poterlo far godere, mi scioglievo al pensiero di farmi leccare la fica, di schizzargli in faccia tutta la mia passione per lui. Perciò feci la mia mossa, stavolta molto meno invasiva e più mentale.
Mi misi a sistemare sul lavello, dandogli le spalle , sapevo bene che lo eccitava vedermi li a piedi nudi mentre mezza nuda ero intenta a fare altro, lo sentii alzarsi e già pregustavo la sensazione del suo cazzo grosso e duro appoggiato al mio culo.
“Grazie Mà…vado a farmi una doccia a dopo”
“ Ah … ok … buona doccia allora”
Qualcosa non andava, solo il giorno prima mi ha letteralmente riempito la fica con la sua sborra, ed oggi neanche mi calcola, anzi mi ha perfino respinto mentre lo stavo masturbando.
Andai avanti con questo pensiero per un po’, ma poi pensai che comunque era un ragazzo adolescente e che aveva anche lui le sue giornate no, così lasciai perdere e mi misi in moto a fare tutte le mie cose.
Uscito dal bagno, andò in camera si cambiò ed uscì con gli amici, dicendomi che sarebbe rimasto a pranzo con loro e sarebbe tornato nel pomeriggio.

La giornata proseguì tranquilla, mi mangiai uno yogurt con della frutta per pranzo, e poi relax sul divano in salotto. Verso le 18:00 rientrò, un saluto veloce e si chiuse in camera. Non mi ero ancora sfogata, volevo sfogarmi con lui, con il mio stallone, ma nell’attesa sono stata costretta a cambiarmi i pantaloncini da quanto li avevo bagnati.
Dopo circa un’oretta entrai in camera sua per chiedergli cosa volesse per cena, era sdraiato sul letto con il pc sulle gambe, vicino a lui un po’ di fazzolettini tutti accartocciati.
“Che succede Mà ? “
“Niente… che ti và per cena ? “
“Per me è lo stesso, non ho molta fame…fai tu”
“Ehm ok… a dopo allora”
Mentre stavo chiudendo la porta, non mi seppi trattenere :
“Cucciolo…ti sei sfogato da solo oggi? Che peccato, ti avrei sicuramente aiutato!” vano tentativo di stuzzicarlo un pochino.
“Ah si… grazie ma ho già fatto” e con un sorriso mi congedò
Ok… aveva sicuramente qualcosa, scalpitava al solo pensiero che lo guardassi mentre si masturbava, ed ora che aveva pieni privilegi di poter fare molto altro, preferiva fare da solo. Proprio non so spiegarmi questi atteggiamenti.
Tornai in cucina, mentre distrattamente preparavo la cena, avevo la mente che viaggiava in lungo ed in largo cercando una spiegazione razionale a tutto quello che stava succedendo. Ero ancora terribilmente eccitata, pensando a lui che a pochi metri da me, probabilmente si stava dando piacere da solo, mentre io ero rimasta esclusa da quell’intimità che lui stesso aveva ricercato ed infine trovato. Ma non volevo ancora cedere, volevo godere con lui, volevo essere io a farlo godere.
“Marco…è pronto, vieni a tavola”
Un attimo dopo, dopo avermi salutata con un sorriso, eravamo seduti a mangiare. Mentre parlavamo del più e del meno come se niente fosse, non perdevo occasione per provocarlo. Stavo perdendo pian piano lucidità, cercavo ogni modo di farmi notare, di farlo eccitare, ma sembrava che non gli interessasse, mi guardava distrattamente, non rispondeva alle mie allusioni, ero delusa, affranta… ma lasciai correre.
Finito di cenare, mentre sistemavo in cucina lui andò sul divano a vedere la tv. Mi morsi il labbro, pensando che dopo sul divano, sul nostro divano, avrei ottenuto quello che da tutto il giorno mi veniva negato.
Mi sbrigai a rassettare e lo raggiunsi, sedendomi al mio solito posto. Indossavo sempre la stessa canotta della mattina ed un altro paio di shorts molto corti.

“Che guardi di bello?”
“Ma…niente di che, un documentario sui leoni”
“Wow…interessante” replicai ironicamente
Lui abbozzò un sorriso ma non rispose. Allungai i piedi sulle sue gambe, era il nostro segnale per fare altro ovviamente, ed il tutto iniziava sempre con un massaggio ai piedi. Le sue mani non si fecero attendere, mi accarezzava con dolcezza i piedini, come sempre del resto, pressioni più lunghe si alternavano a carezze molto morbide. Passando tra le dita, per poi concentrarsi sul pollice.
“Mamma mia…che bello!” sussurrai
“Ti piace?” mi rispose con dolcezza
“Da morire…potrei impazzire per i tuoi massaggi”
“Faccio del mio meglio allora” e continuò con le sue carezze.
Mi ritrovai ad occhi chiusi, ansimando leggermente mentre le sue mani non mi davano tregua. Avevo la fica che era un lago da quanto mi stavo bagnando, i miei shorts avevano in mezzo alle gambe un vistosa chiazza umida che si allargava. Scesi con i piedi e cercai il contatto con il suo cazzo. Era tremendamente duro, come sempre del resto. Facevo scorrere la pianta del piede lungo tutta la sua erezione, il momento era propizio e la mia eccitazione al limite, mentre lo guardavo mi son sfilata la canotta rimanendo con le tette al vento mentre mi strizzavo i capezzoli dolcemente.
“Via, penso che per questa sera ti ho massaggiato abbastanza, penso che andrò a dormire, buonanotte Mà”
mi diede un bacino sulla fronte e se ne andò in camera, lasciandomi li sul divano con le tette al vento, eccitata come una cagna in calore, e delusa come una bambina che non aveva ricevuto il regalo sperato a Natale.
La rabbia si impossessò di me :
“Ah si…vuoi giocare a questo gioco ? Benissimo ! l’ho fatto per una vita prima di te, e continuerò a farlo” avrei voluto urlare questo pensiero, ma rimasero solo parole vuote morte nella mia testa.
Mi sfilai i pantaloncini, e diedi sfogo a tutta l’eccitazione che avevo accumulato durante la giornata, ma per quanto mi sforzassi, per quanto fossi eccitata, non riuscii a venire. Presi il cellulare e mi guardai un porno, così da potermi finalmente liberare, ma non riuscivo minimamente ad avvicinarmi a quello che volevo.
Così frustrata per la situazione, andai a farmi una doccia e andai a dormire, era ancora presto, ma non volevo incontrarlo per caso, volevo stare da sola con il mio dolore. Franco rientrò poco dopo, feci finta di dormire, non mi andava di parlare, non mi andava di fare niente in quel momento.
Provò ad avvicinarsi da dietro, stuzzicandomi un pochino, ma lo respinsi con garbo dicendogli che non mi sentivo molto bene, fu molto dolce, mi diede un bacio e si coricò di fianco a me.
La mattina seguente, quando aprii gli occhi, Franco era già andato al lavoro, erano le 08:30 avevo dormito 10 ore, ma era come se fossi andata a dormire 5 minuti prima, mi sentivo a cocci, leggermente confusa, ma ancora eccitata, così eccitata che ogni cosa sfiorasse la mia fica mi faceva vibrare, a partire dai pantaloncini.
Che fosse stato solo un brutto sogno ? Magari mi sono immaginata tutto ?
Bhè l’unico modo per avere una risposta era scoprirlo, così andai in camera di Marco, e lo trovai nudo sul letto con il suo meraviglioso cazzo in erezione mentre stava domando la sua erezione mattutina.
“Buongiorno Mà” disse sorridendomi
“Buongiorno Cucciolo…vedo che sei in forze questa mattina” quella visione mi provocò una scarica di eccitazione che per poco non venivo senza neanche toccarmi, iniziai a sentir colare lungo le cosce i miei umori, mentre disperatamente cercavo di tenere le gambe chiuse per provare il maggior piacere possibile.
Sempre segandosi mi rispose :
“Bhè lo sai, la mattina ha bisogno di attenzioni”
Presi la palla al balzo
“ Bhè ma bastava che venivi in camera mia, e ti avrei dato tutte le attenzioni che meriti” così dicendo sfilai l’elastico dal polso e mentre mi facevo una coda mi avvicinai a lui
“Non ce ne è bisogno grazie, ho praticamente finito” e così dicendo, in un altro paio di colpi, venne sul suo petto muscoloso. Rimasi impietrita, per l’ennesima volta mi aveva rifiutato, appena finito si alzò mi diede un bacio e scivolò in doccia. Sono rimasta in piedi in camera sua, completamente in trance, così dispiaciuta che scoppiai in lacrime.
Corsi in camera mia e diedi sfogo al mio dolore piangendo come una bambina, perché mi trattava così, cosa avevo fatto di sbagliato, perché voleva ferirmi in questo modo ? Domande su domande che mi facevano scoppiare la testa. Quando uscì dal bagno, andò in camera sua, a vestirsi. Non ci stavo, volevo sapere cosa stava succedendo. Con gli occhi ancora rossi e le lacrime sul viso andai lui :
“Senti, evitiamo di dirci cazzate, che sta succedendo?” gli chiesi con rabbia
“Mà perché che dovrebbe succedere?” mi rispose con sottile ironia
“Senti sei stato tu a trascinarmi in questa storia, sei tu che hai preteso e preteso, ed io in un periodo di debolezza dove non mi sentivo amata mi son lasciata abbindolare, ma ora che hai ottenuto ciò che volevi, mi scarichi e mi rifiuti come un oggetto senza valore?” queste parole mi uscirono come un urlo di rabbia
“Mamma calmati, non ti sto scaricando, e si ti ho rifiutata un paio di volte, ma anche io ho bisogno di fare certe cose anche da solo…tutto qui”
Ripresi un attimo le mie facoltà mentali e mi calmai, in fondo aveva ragione, davo per scontato che essendo un giovane uomo, senza esperienze , ogni situazione era buona per godere, ma razionalmente era corretto come pensiero. Mi son sentita come un’adescatrice infoiata che pensa solo al sesso.
“Cucciolo hai ragione…scusa, scusami tanto. Le tue continue attenzioni, le nostre effusioni, i tuoi complimenti, hanno risvegliato in me sensazioni ormai sopite da tempo, e davo per scontato che ormai la normalità fosse quella…scusami “
“Certo Mà ti scuso, ci mancherebbe” e mi abbracciò con forza.
Aveva solo l’asciugamano legato in vita e subito sentii la sua potente erezione sbattere contro il mio addome. Gli sfilai l’asciugamano e gli presi il cazzo tra le mani, cominciando a segarlo mentre gli leccavo il capezzolo. Ancora una volta, fece un passo indietro e si allontanò da me.
“Ma allora sei stronzo! Mi fai tutto il bel discorsetto, mi fai sentire l’erezione e poi mi rifiuti…ma che hai in testa?”
“Io lo so esattamente cosa ho in testa…e tu?” Mentre mi disse queste parole, si segava lentamente guardandomi
Non seppi come rispondere, ero li in piedi davanti a lui che si masturbava.
“Lo sai che vuoi Mamma?” un’altra domanda a cui non risposi.
Ero incantata, infilai una mano dentro i pantaloncini, da quanto ero bagnata ogni carezza che mi davo sulla clitoride emetteva un suono umido, bagnato… se ne accorse anche lui che continuò quel gioco sadico :
“Lo vedi, è così duro per te, come sempre…lo vorresti ? Vuoi il mio cazzo?”
“Si …lo voglio, dammelo per favore”
“Non ancora…non correre ! Sai l’attesa del piacere porta inevitabilmente al maggior godimento possibile”
Maledetto infame, ha trovato il modo di rigirare le mie parole contro me stessa.
“Dove lo vuoi Mà?”
“ Lo voglio, ti prego…lo voglio dammelo”
“Dove lo vuoi? Lo vuoi in bocca ? Lo vuoi in mano? ... Dove lo vuoi?”
“Lo voglio succhiare, voglio farmi sborrare in faccia, ti prego dammelo”
“ E poi… solo succhiare? Per quanto sei brava lo posso credere, ma ti sentiresti appagata? Non vorresti altro?”
Questo gioco perverso mi stava facendo perdere il lume della ragione, mi ritrovai inginocchiata per terra, mentre la mia mano mi masturbava senza che la comandassi, avendo negli occhi quel cazzo meraviglioso a pochi centimetri dal viso. Provai ad avvicinarmi per prenderglielo in bocca ma si scostò, il poco che bastava perché il mio naso sentisse il suo odore.
“Allora Mà… lo vuoi ? Lo vuoi davvero?”
“Si …te l’ho detto, ti prego dammelo…ti supplico” Ero arrivata a supplicare mio figlio di concedermi il permesso di prendere il suo cazzo in bocca, ero diventata la più squallida delle sgualdrine, che avrebbe fatto di tutto per prendersi quel bastone così duro.
“No… non mi hai detto nulla ancora, stai cercando di evitare l’inevitabile. Allora lo vuoi o no?”
“Che devo fare ancora…ti ho già supplicato, ti prego accontentami. Volevi questo? Volevi che ti supplicassi? Eccomi sono qui in ginocchio davanti a te! Non ti basta?”
Ormai non aveva più senso niente, non avevo più dignità, non avevo più remore…volevo solo lui !
“Mi basta secondo te ? E’ qui…lo puoi vedere, puoi sentirne l’odore…quindi dimmi Mamma, come lo vuoi ?
“TI PREGO SCOPAMI! “ glielo strillai in faccia
E così facendo lo spinsi sul suo letto, salii a cavalcioni su di lui e senza neanche pensarci un secondo scesi sul suo cazzo fino ad impalarmi completamente. La sensazione più forte della mia vita che mi provocò un orgasmo incredibile all’istante. In preda alle convulsioni su di lui lasciai che tutto il mio piacere si riversasse sul suo letto e per terra. Marco che non si aspettava una risposta così fisica e prepotente, così rimase in silenzio.
Ero ancora su di lui, con il suo cazzo in profondità dentro la mia fica, cessati gli spasmi del piacere lo guardai negli occhi e dissi :
“Volevi questo ? Bene eccoti accontentato ! Ma ora devi meritartelo!”
Così facendo iniziai a cavalcarlo come un’amazzone cavalca il suo fedele destriero, ad ogni sferzata un grido di piacere faceva tremare i vetri delle finestre. Salivo fino all’estremo quasi a farlo uscire da me, per poi lasciarmi cadere su di lui facendomi aiutare dalla gravità. Dopo qualche colpo mentre sentivo montare in me il secondo orgasmo, Marco mi disse :
“Mà… Mà sto per sborrare”
“ Eh no caro mio ! Non ti azzardare! “ mi tolsi da lui immediatamente e gli impedii di toccarsi.
“No Mà ti prego …fammi sborrare”
“Neanche per sogno ! Ora capisci ciò che mi hai fatto patire!”
Rimasi li a masturbarmi mentre lo guardavo soffrire, mi implorava di toccarlo di farlo venire… Ma non lo accontentai. Godevo, mi bagnavo, gli mordicchiavo i capezzoli, lo stavo facendo impazzire ed io insieme a lui.
Ma le mie dita non mi bastavano più, in preda alla lussuria gli dissi :
“Scopami a pecorina ! Voglio sentirmi la tua cagna in calore”
Mi prese con forza, mi rigirò sul letto ed entrò in me, senza pietà, senza regole, senza aspettare oltre.
Spasmi di piacere mi facevano sussultare, mentre il mio stallone da dietro mi montava senza remore. Ogni affondo un gemito usciva dalla mia bocca, ed ogni volta che usciva speravo che tornasse dentro di me, speravo che non finisse mai…
Dopo appena un minuto però, mi bloccò di nuovo :
“Mà…Mà… sto per sborrare !”
“Sborrami dentro cucciolo…sborrami dentro”
Sentii il mio uomo riversarmi dentro tutto il suo seme, ogni fiotto mi faceva vibrare, e venni anche io insieme a lui, arrivando quasi a perdere i sensi.
Ci accasciammo tutti e due sul letto, sfiniti, sudati e senza fiato con i nostri fluidi che si riversavano dalla mia fica sul suo pube…
Dopo qualche minuto Marco sussurrò :
“Questo cambierà tutto vero?”
“Non lo so Cucciolo…so solo che ora voglio godermi questo momento con te… il resto verrà da se” .

Fine capitolo )

come sempre Like e commento ben graditi

Telegram : @Im_Virgil
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.9
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Grazie...Mamma! cap 9:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni