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Le voglie di una studentessa


di Membro VIP di Annunci69.it Virgilio313
21.07.2020    |    7.258    |    5 10.0
"Rimasi ferma un attimo, poi ripresi come se nulla fosse, senza fargli capire che sapevo che lui era li, sapere che era li dietro la porta a guardarmi mi..."
I raggi del sole entrano dalla finestra svegliandomi dolcemente, adoro l’estate ! La libertà, la voglia di oziare tutto il giorno, il mare, gli amici… peccato che da universitaria per me queste cose sono solo un ricordo…
: Alice, alzati la colazione è pronta !
Mia madre, è amorevole, fortuna che ho lei qui con me, se no mi sarei già suicidata. Dopo la morte di mio padre, mia madre ha conosciuto un altro uomo, e sono andati a vivere insieme, Fabio è veramente un animo buono, lo vediamo poco perché sta sempre fuori per lavoro, l’unico problema di questo finto idillio è Marco il figlio di Fabio.
Ha 17 anni ed è veramente uno zoticone ! Mi infastidisce sempre, mi nasconde il cellulare, scarica il water quando sono sotto la doccia, è sempre chiuso in quel “tugurio” che lui chiama camera non so a fare cosa … non lo sopporto proprio !
E’ qualche anno più piccolo di me, cerco di ignorarlo più che posso ma spesso mi risulta impossibile, ci si mette d’impegno a farsi odiare…
Tutto sommato la mia vita scorreva piacevolmente, quando stavo a casa cercavo di incontrarlo il meno possibile, in questo modo ci tolleravamo a vicenda, il problema si presentò quando mia madre e Fabio decisero di andare via qualche giorno, e visto che Marco era stato rimandato in due materie, non gli avevano permesso di andare in vacanza con i propri amici, io ero in piena sessione d’esame e quindi costretta allo studio in casa…con lui !
L’indomani i nostri genitori partirono, io mi fiondai in camera di Marco senza neanche bussare per mettere subito le cose in chiaro, ma quando aprii la porta sentii un odore che non sentivo da un po’, era l’odore di “uomo”, che mi inebriava la mente.
Marco infuriato mi urlò di uscire, ma io presi in mano la situazione e gli dissi : Allora ascolta bene moccioso, io devo studiare, non ho tempo per le cazzate ! Perciò se questa settimana mi lasci stare il più possibile, non dirò a Fabio che ti ho visto fumare erba con i tuoi amici…
Rimase di sasso, bofonchiò qualcosa ed annuì, me ne andai tutta trionfante, ma qualcosa in me stava combattendo per uscire… quell’odore mi aveva terribilmente eccitata !
Me ne tornai in camera a studiare, ma non riuscivo proprio a concentrarmi, letteratura inglese del ‘700 mi sembrava scritta in greco…mi tornava alla testa quell’odore così pungente, così attraente
Prima che me ne accorgessi avevo cominciato a sfiorarmi il seno, adoro toccarmelo, è il preludio a quel qualcosa di fantastico che viene dopo…Avevo solo una magliettona molto lunga con solo un paio di mutandine a righe indosso, faceva terribilmente caldo quel giorno ma questo non mi frenò. Era un mese che non avevo un uomo e cominciavo a non farcela più, scesi con la mano e finalmente cominciai a sfiorarmi nel mio punto segreto, dapprima lentamente, poi sempre più velocemente fino a che le mie labbra non grondarono, era giunto il momento… Con due dita mi penetrai, dolcemente scivolavano dentro e fuori portandomi in estasi.
Ero sulla mia sedia, con le gambe oscenamente aperte mentre facevo l’amore con me stessa, ero talmente eccitata che dovevo controllarmi se no rischiavo di venire subito, volevo che quel momento durasse il più a lungo possibile… quando aprii gli occhi, mi accorsi che la mia porta era socchiusa e che Marco mi stava spiando, impietrito.
Rimasi ferma un attimo, poi ripresi come se nulla fosse, senza fargli capire che sapevo che lui era li, sapere che era li dietro la porta a guardarmi mi eccitava terribilmente, mi immaginavo il suo cazzo e quell’odore che poco prima mi aveva fatto perdere la testa … ed in quel momento il “buio” !
Un orgasmo potente, violento, animale … di quelli che ti lasciano senza forze, senza respiro …
Quando mi ripresi, Marco era tornato in camera sua, ed io ero completamente stordita, pienamente soddisfatta. Andai in bagno, tolsi le mutandine che ormai erano impregnate dei miei umori, del mio odore, mi feci una doccia e decisi di stendermi sul letto, dormii per un’oretta poi scesi a preparare la cena, quando ormai era quasi pronto chiamai Marco, volevo vedere se avesse avuto il coraggio di dirmi qualcosa, magari era la volta buona che potevo metterlo in difficoltà, ma non mi rispose…
Lo chiamai ancora ma continuavo a non ricevere risposta, decisi allora di salire per vedere se stava bene, bussai da lui, bussai ancora, quindi decisi di entrare.
Marco si era addormentato sul letto, con le mie mutandine a righe sul viso ed il suo cazzo in mano, e intorno a lui tanti fazzolettini.
Ero incredula, confusa, furiosa ! Ma allo stesso tempo eccitatissima… Marco si era masturbato usando le mie mutandine, iniziai a bagnarmi.
Rimasi ferma a guardarlo, poi mi avvicinai a lui e senza pensarci presi il cazzo in mano, lo annusai, aveva lo stesso odore che prima mi ha fatto perdere la testa, istintivamente lo feci scivolare nella mia bocca, quanto mi era mancata quella situazione. Gli tornò duro in un attimo, cominciò a muovere il bacino istintivamente anche se era ancora addormentato, era turgido, eretto, pronto…
Iniziò a gemere, si era svegliato, ma non voleva rovinare il momento perciò non mi disse nulla, mentre continuavo e leccare e succhiare inizia nuovamente a masturbarmi con veemenza, ero ingorda ne volevo di più, volevo vivere perennemente quello stato di eccitazione…
Sentii uscire qualche goccia, stava chiaramente per venire, lo tirai fuori dalla bocca e mentre lo massaggiavo con la mia mano gli leccavo il frenulo, contrasse i glutei ed un attimo dopo cominciò ad uscire copiosamente il suo nettare nella mia bocca e sul mio viso, mentre io continuavo a masturbarmi, ma non mi bastava, perciò cambiai mano e mi toccai oscenamente con la mano ancora sporca del suo seme, bastarono pochi secondo che venni in un turbinio di gemiti ed umori…
Rimanemmo in silenzio qualche minuto, lui sul letto io sdraiata a terra…
: Oh mio dio, la CENA ! Mi alzai di scatto per andare di sotto, quando lui esordì con : Ordiniamo una pizza ? Se mi prometti di non cucinare più forse ti concederò altro ;)
: Vada per la pizza ! Ma non preoccuparti, non sarai tu a concedermi altro, sarò io farti pregare di averne ancora …
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