Racconti Erotici > incesto > Lo spettacolo più bello del mondo
incesto

Lo spettacolo più bello del mondo


di iltiralatte
19.09.2022    |    15.100    |    3 8.2
"Subito rappacificati facemmo li, su quel plaid, quello che non eravamo riusciti a fare nei 15 giorni di vacanza … ed anche di più- Dopo che mi fui..."
Fin da piccolo ho sempre ammirato mio padre
A quel tempo era un uomo alto. Robusto, la quintessenza della salute.
In lui vedevo non un supereroe ma tutti i supereoi riuniti in un’unica persone e sognavo che lui fosse Batman ed io il suo Robin
Con lui mi vedevo sconfiggere tutti i criminali e, naturalmente, tutte le difficoltà della vita.
Il tempo passava: i supereroi scomparivano uno ad uno ma io continuavo ad essere il più fervente ammiratore di quell’uomo, che ti dava, colla sua sola presenza, un incredibile senso di protezione e di sicurezza.
Poi divenni grandicello e mi toccò confrontarmi cogli altri maschietti senza avvalermi della sua protezione.
Alcuni erano molto più grossi di me. Alti e muscolosi mentre io appartenevo ad un tipo molto più comune tanto che nei loro confronti potevo sembrare effeminato, ma ero sveglio, furbo ed intelligente. Riuscii comunque a conquistarmi il loro rispetto e, quando fu il momento di prenderci le femmine, la più bella del lotto divenne la mia.
“E mio padre?” Domanderete
I miei rapporti con lui restavano eccellenti e lui, dalla sua privilegiata posizione, osservava compiaciuto tutti questi miei successi
Con Serena, la donna che ero riuscito a conquistare alla faccia di tutti gli altri maschi, la cose andavano benissimo.
L’avevo anche presentata a casa, mia madre l’aveva accolta a braccia aperte, stringendosela al cuore più che se fosse stata sua figlia, mentre mio padre, pur non sfiorandola fisicamente, faceva di tutto per metterla a suo agio. Lei sarebbe certo stata la nuora perfetta per la nostra famiglia.
E noi due?
Dire che ci trovavamo bene assieme è comune. Che andavamo d’accordo, altrettanto comune
Ci stuzzicavamo come credo facciano tutte le coppiette maschio-femmina (non so se sia comune ma a noi piaceva comunque):
Io tentavo di accarezzarle il seno, e lei fingeva di sottrarsi scandalizzata salvo, un istante dopo, stringersi a me e guidare lei stessa la mia mano nella sua scollatura
A volte azzardavo di più.
Al cinema andavo con le mani sotto la sua gonna fino a raggiungere il frutto proibito: lei mi lasciava fare, nel buio della sala cercava a sua volta il mio pacco, che io sentivo durissimo scoppiarmi nei calzoni, e, accarezzandomi, mi baciava convinta
Non osavamo spingerci oltre, anche se ne avremmo potuto facilmente avere l’occasione, ma eravamo ben consci della nostra ingenuità e dell’inesperienza che ci legava le mani. Fummo quindi ambedue d’accordo di rinviare ogni altra esperienza a dopo il matrimonio.
Non ve l’ho detto prima? Stavamo talmente bene assieme che avevamo deciso di sposarci, con l’estrema soddisfazione e con la benedizione delle nostre famiglie
Ci sposammo un bel giorno di maggio.
C’era un bel sole ma, proprio al momento in cui ci presentavamo agli amici sul sagrato della chiesa una nuvola vagabonda aprì le porte di Giove Pluvio proprio sopra di noi, svanendo subito dopo nell’infinito azzurro del cielo.
“Sposa bagnata, sposa fortunata” dice il vecchio motto popolare (ma io sospetto che quel bagnata si riferisca alla figa della sposa), per cui ci asciugammo alla bell’è meglio proseguendo la nostra lieta riunione prima di partire per il viaggio di nozze
La prima notte giunse al termine di un viaggio molto faticoso:: ci autogiustificammo ambedue ed andammo a dormire: nudi, abbracciati, ma senza nessuna eccitazione
Il secondo giorno, però …
Dopo un’intera giornata di riposo potemmo ritirarci per la notte: molto presto, tra l’altro, non ne vedevamo l’ora ambedue.
Chiusa la porta dell’albergo con appeso il cartello “NON DISTURBARE” ci spogliammo e ci gettammo sul letto
Cominciammo con un lungo petting, ereditato dal nostro fidanzamento, solo che questa volta i nostri sessi erano esposti, liberi, pronti per essere usati, La sentivo fremere tra le mie mani e, non appena giudicai che la vagina fosse ben bagnata, avvicinai il mio membro per effettuare la penetrazione.
Serena, per favorirmi, spalancò le gambe come se stesse eseguendo una spaccata, Avvicinai la cappella al buco, iniziai a spingere … ed ecco la tragedia. II pene non penetrava per più di 2 o 3 mm, poi il mio sesso si piegava rendendo impossibile la penetrazione
Tentammo più e più volte: quella notte ed in quelle successive: niente da fare, quando tornammo a casa Serena era ancora vergine
L’unica cosa che potevo fare, dopo ogni resa, era restare sveglio a guardare quello splendido corpo, a guardarlo, accarezzarlo mentre sentivo il mio cazzo farsi di marmo. Non so cosa succedesse, se tentavo di approfittarne lui nuovamente, non appena spingevo per la penetrazione si piegava a 90°.
“Non importa caro” mi diceva ogni volta Serena “Sarai solo un po’ nervoso oppure il mio imene è troppo duro. Se non ci riusciamo qui, al ritorno, potrei provare ad andare dal medico: una piccola incisione e saremo ambedue soddisfatti” baciandomi poi con passione.
Tornammo a casa e, 2 giorni dopo, Serena mi comunicò che andava a risolvere il nostro problema.
Io, fiducioso la salutai e la lasciai allontanare colla sua macchina prima di decidere, per attenderla, di andare colla mia di macchina a visitare uno dei posti più romantici, ed appartati, che frequentavamo da fidanzati.
Tardai qualche minuto per raggiungere la mia vettura e raggiunsi quel bel posticino.
Sorpresa, sorpresa, la macchina di Serena era li, posteggiata al nostro posto solito accanto ad una seconda vettura.
Posteggia la macchina vicino a quella e scesi a controllare, Era proprio la macchina di Serena ma lei non c’era. Cosa stava succedendo?
Mi guardai in giro senza notare nulla di strano, poi finalmente mi parve di vedere qualcosa dietro un folto cespuglio. Girai dietro ad esso e rimasi li impietrito.
Su un plaid Serena, a gambe spalancate, stava cercando di farsi penetrare da uno di quei bulli che da giovane avevo imparato a dominare.
Non ero forte ma la rabbia esplose: per prima cosa assestai un fortissimo calcio quel culo nudo che voleva fottersi la mia sposina, poi attaccai coi ceffoni deciso a colpire il rivale assestandoli a due alla volta finché il loro numero, non fosse divenuto dispari.
A quella scena Serena cercò di coprirsi e di scappare “Stai lì” imposi e, mentre il rivale scappava a gambe levate, mi rivolsi a lei
“Così andavi dal ginecologo vero? O hai trovato un modo più piacevole di deflorati?”
Le spalancai le gambe, estrassi l’uccello (reso durissimo dalla sua vista e dall’ira) dalla patta dei pantaloni e, senza altre parole LA PENETRAI completamente
La copula fu stupenda e debbo dire che anche Serena, messa da parte ogni paura, rispose in pieno ad ogni stimolo.
Subito rappacificati facemmo li, su quel plaid, quello che non eravamo riusciti a fare nei 15 giorni di vacanza … ed anche di più-
Dopo che mi fui scaricato, però, ci guardammo negli occhi. Eravamo sposati, che senso aveva chiavare in un prato? Ci ricomponemmo e ci demmo appuntamento a casa nostra. Avevamo un problema ma ne avevamo risolto un altro,
Fui il primo ad arrivare, lei mi raggiunse dopo pochi istanti
“Perdonami, ma il ginecologo non avrebbe potuto ricevermi che tra un mesetto. Avevo troppa fretta di poter fare l’amore con te ed ho pensato di rivolgermi a Matteo. Lui ha sempre tentato di scoparmi e l’ho sempre respinto. Ero certa che, ad una mia proposta, non si sarebbe sottratto” ed abbassò gli occhi
La presi tra le braccia: “Quello che è stato è stato: non è successo nulla per fortuna”
Lei mi guardava stupita “Non è vero che non è successo nulla: tu mi hai deflorata. Come hai fatto?”
Solo ora cominciavo a rendermene conto anch’io “Non lo so risposi, pensavo che infilartelo dentro sarebbe stata per te la giusta punizione, e mi sono ritrovato a ciularti”
“Rifallo ora, qui sul nostro letto” replicò “Troppa fame mi hai fatto fare ed ora ti condanno a saziarmi”
Non me lo feci ripetere, la presi in braccio e la portai sul nostro lettone, la spogliai mentre lei spogliava me. Le allargai bene le gambe, puntai il mio membro spingendo forte … e quello si piegò a 90° come al solito.
Avrei voluto buttarmi dalla finestra. Per fortuna era presente Serena, decisa ad impedirmelo.
Abbattuto mi gettai sul letto ad ammirare quello splendido corpo che era stato mio ma che, una maledizione mi impediva di riottenere.


Ho parlato con mio figlio Nando, ha evidentemente un problema. Mi ha raccontato del suo caso, non ho mai sentito dire di un uccello a L, eppure lui è afflitto da questo problema
Ora è davanti a me, a mostrare un magone che la metà basterebbe “Nando ti capisco, ma non possiamo rivolgerci ad un medico: è evidente che fisicamente non hai nulla”
“Si papà me ne rendo conto, ma mi rendo conto anche che non posso andare avanti così. O trovo il modo di scopare Serena o lei finirà per lasciarmi … e con la mia benedizione dico io!” e scoppiò a piangere
Cercai di consolarlo “Non credo che possa succedere, Serena è decisamente innamorata di te, lo dimostra ogni volta che la vedo.”
“L’ho scopata sotto l’effetto dell’ira ma non posso assumere un maschio ogni volta per irrigidirmi il pisello” replicò
“Cosa intendi dire?” Domandai
E lui mi relazionò su viaggio di nozze, sull’accordo con Serena, su come l’aveva sorpresa e su come poi lui fosse riuscito a sverginarla
“Capisci?” concluse “Già ha pensato alla soluzione di farmi le corna. Da qui, a quella di trovarsi un altro maschio, il passo è breve” Concluse amaramente “Lo so, se non trovo il modo di soddisfare regolarmente quella bellissima fighetta la perderò! Aiutami papà”
Il bambino era tornato ed implorava l’aiuto del papà supereroe
Ci pensai a lungo mentre lui piangeva disperato davanti a me, ma una sola soluzione possibile, mi venne in mente. Una soluzione incestuosa
“Non puoi cercarti un maschio diverso ogni volta, ti do ragione, Ma se io te ne proponessi uno disposto ad accettare tutta la tua ira?” domandai
“Ne conosci uno simile papà? Magari dopo due o tre volte il mio pene si assesterà e risolveremmo il problema” rispose
Lo conosci anche tu “Ribattei, non possiamo portare questo problema fuori dall’ambito familiare e nella nostra famiglia c’è un unico altro maschio, per di più disposto a subire la tua ira, che possa aiutarti”
“Tu papà? No, non posso chiederti una cosa simile. Cosa ne direbbe poi mamma?”
“La cosa deve restare tra noi, nessun altro deve saperne nulla, tua madre meno di tutti. Chiaro?”
Nando assentì “ Se ci metti mano tu, papà, sono certo che mi risolverai il problema. Grazie” e mi abbracciò a lungo e strettamente
“Piano con gli entusiasmi” lo rimproverai “Non sai ancora cosa dovrò fare. Per prima cosa dovrò sedurre Serena, cosa tutt’altro che facile e tu, pur sapendolo, dovrai avere la forza di fingere di ignorare il tutto. Solo quando lei mi avrà accettato integralmente potrai intervenire tu, a tua volta, dovrai sorprenderci e sfogare la tua rabbia su di me. Se questo varrà a raddrizzarti l’uccello sarò felice anche se tu arrivassi a colpirmi . Però ripeto: TUA MADRE NON DOVRÀ SAPERE NULLA DÌ QUESTA STORIA, va bene? “
Certo papà, capisco e posso promettertelo, la mamma non saprà niente e, se mi metterai tu le corna in questa occasione, ti giuro che le considererò al pari di una medicina, una cura dolorosa ma necessaria”
“Faremo così: quando Serena è più discinta?Sarebbe l’ideale se io venissi a casa vostra e la trovassi solo in reggiseno e mutandine” affermai
“Beh, quello è proprio l’abbigliamento con cui va a letto, sempre nella speranza che la mia L divenga una I bella dura “ sorrise mesto “ ed alzandosi resta così sin dopo la colazione delle 8”
“Perfetto, domani mattina, alle 8 in punto sarò da te con una scusa qualsiasi. Tu fatti trovare pronto per uscire e lasciami solo con lei” annuendo si dichiarò d’accordo e tornò a casa sua
DIN DON il mattino seguente, alle 8 in punto, suonai alla porta di mio figlio. Mi aprì lui in persona, vestito di tutto punto “Papà, cosa fai qui?” poi senza darmi il tempo di rispondere “Ti devo lasciare con Serena, è la in cucina. Accomodati Io devo uscire, torno appena posso” e corse via
Io entrai in cucina dove Serena stava bevendo una tazza di caffè
“Benvenuto papà. Nando è dovuto scappare via, non ho capito per quale motivo. Posso offrire anche a te una tazza di caffè?”
Accettai con un gesto e mi sedetti vicino a lei avendo cura di essere comunque frapposto rispetto alla porta.
Restammo qualche attimo in silenzio poi “Ho sputo che hai tentato di tradire Nando” esordii severo
“Chi te l’ha detto?” domandò allarmata
“Ma, sai, io sono amico del padre di un certo ragazzo preso a calci nel culo ed a ceffoni da Nando ….” Ed interruppi a bella posta il racconto, non potevo certo inventarmi cose che non sapevo
“Quel bastardo!” rispose lei “ Mi aveva giurato e spergiurato di essere disposto a tutto purché gli concedessi una singola scopatina, e poi bastano due calci nel culo per correre a lamentasi col papà”
Non me lo aspettavo ma lei mi corse in braccio e mi abbracciò posando il capo sulla mia spalla
“Non ce la faccio più, papà, sai che sono tornata vergine dal viaggio di nozze? Sai che Nando è riuscito a scoparmi una sola volta lasciandomi poi sempre in bianco? Io sono una giovane donna sana, con sani appetiti sessuali. VOGLIO SCOPARE anch’io, Credo che dovrò abbandonare Nando se non troverà una soluzione al suo problema” Parlava concitata e, data la posizione che aveva assunto, una spallina del reggiseno le cadde dalla spalla, scoprendole una tetta che ammirai veramente.
Si trasse un po’ indietro e, volontariamente espose anche l’altra mammella
“Guarda queste tette, papà. Vogliono essere accarezzate, titillate, munte, succhiate. Tuo figlio lo farebbe anche bene, ma hanno bisogno di un amante vero per realizzarsi compiutamente”
Poi scese dal mio braccio e si tolse le mutandine “E guarda questa fighetta “Tirando un po’ le grandi labbra verso l’alto per mostrarla meglio “Vuole essere accarezzata, baciata e soprattutto penetrata”
“Serena,” le risposi “ io sono solo tuo suocero e non dovrei parlare così. Tu sei entrata a far parte della mia famiglia. Ed hai tutte le ragioni per protestare. Ma io vorrei risolvere il problema mantenendolo comunque all’interno della famiglia. Se vuoi, sinché Nando non avrà risolto il suo problema, lo sostituirò io”
“Davvero lo faresti papà? GRAZIEEE” e mi si butto, nuda com’era, tra le braccia
“Solo una cosa ti chiedo in cambio, non facciamo sapere nulla di questo a tua suocera”
“Naturale papà, non si devono danneggiare i benefattori”
Che dovevo fare? Io non avevo il pene ad L. La adagiai sul letto, le aprii le gambe e cominciai a ciularla


Sono uscito in tutta fretta, secondo gli accordi che ho preso con mio padre. Non ho una meta precisa, per cui cammino fino al parco poi entro in un bar deciso a prendere un caffè,
Sembro Ridolini: mi palpo ripetutamente tutta la persona ho dimenticato il portafogli a casa.
Devo per forza rientrare, non possa andare in giro senza soldi e senza documenti. Con mio padre studierò eventualmente un altro piano.
Apro piano la porta: sento dei gemiti provenire dalla camera da letto: mio padre è già riuscito a sedurre Serena, vedo che la sta chiavando e che lei si contorce dal piacere sotto di lui.
Dovrei arrabbiarmi, ma scopro la mia vera vocazione è così bello vedere le due persone che amo di più copulare. Resto in silenzio ad ammirarli fino alla fine: stanno dando spettacolo. Lo spettacolo più bello del mondo.
Ora hanno finito: Mio padre si toglie e si getta sul letto a riposare. Serena si alza a sedere e finalmente mi vede ed ha un urletto di timore che tenta inutilmente di soffocare con una mano davanti alla bocca
Mi avvicino a lei e la abbraccio
“Non temere Serena, oggi tu e papà mi avete fatto felice”
Anche papà si è alzato e mi guarda sorpreso
“Ho capito che è bellissimo vedere voi due fare l’amore, non so per quanto tempo vi ho ammirati. Non mi arrabbio” e guardo mio padre con uno sguardo d’intesa”Ma voglio la vostra promessa che le prossime volte che lo farete, mi avvertirete in anticipo e mi consentirete di assistere a tutta la monta”


Anche questa volta domando i vostri ppareri ed anche ora vi chiedo di non essere avari. Grazie
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.2
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Lo spettacolo più bello del mondo:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni