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Cuori Agresti e Desideri Selvaggi: Il Richiamo Oscuro di Don Giosuè - Capitolo 5 – Oltre la Schermata - Desideri e Complicazioni


di matteol77
07.09.2023    |    2.755    |    0 9.3
"Eppure da un uomo della sua età ci si sarebbe aspettata una certa misura, una maggiore moderazione e rispetto per la situazione..."
Quando Giuseppe fece partire il primo video, Don Giosuè sgranò gli occhi e guardò lo schermo con estrema sorpresa. Le sue dita callose e rugose si avvicinarono allo schermo, come se volesse toccare le immagini, creando una strana atmosfera di intimità e complicità.

“Mammamia, ma che roba è 'sta qua? Nun l'avevo mai visto una cosa così! È come al cinema del paese! Ma è gratis?”

“Si, è gratis,” rispose Giuseppe con una miscela di eccitazione e ansia.

" Eh, ma questa è proprio 'na cosa da nun credere! Queste si che sanno come fa alleggerire un omo!"

" Porca vacca che culo! Se avessi una così per le mani…!"

"Ah, la gioventù di oggi! Avete tutto a portata di mano!”

"Ehi, guarda che bocca! Certo che ci sa fare, eh? Gran pompinara! Ah ah ah!”

"Aspetta là un attimo," disse Don Giosuè con un accenno di sorriso malizioso, "divertiamoci fino in fondo. Vado a prender du bicchieri, così possiamo godercela meglio, cazzo!"

Scese dal letto uscì dalla stanza e dopo qualche minuti tornò con due bicchieri colmi di vino rosso.

“Tiè, bevi anche tu!”, disse porgendone uno a Giuseppe.

Non ci volle molto prima che, sciolte le inibizioni dal vino, cominciassero a ridere e scherzare come due vecchi compari. Giuseppe riuscì a rilassarsi e ad immergersi come Don Giosuè nei contenuti che stavano visualizzando.

L'atmosfera nella stanza si fece ben presto densa e carica di tensione erotica condivisa tra loro.

Il peso di Don Giosuè sul letto faceva affondare il materasso, e a dispetto delle preferenze personali, Giuseppe, posizionato alla sua sinistra, si trovava inevitabilmente spostato verso di lui, obbligato ad un contatto diretto. Inizialmente considerato un episodio casuale, col trascorrere dei minuti tale contatto si trasformò in un'esperienza sempre più intima, nonostante la netta preferenza di Giuseppe per una certa distanza. La pelle del giovane entrava in contatto con quella umida dell'anziano, dando origine a una sensazione di calore e vicinanza che oltrepassava le sue inclinazioni personali.

In contrasto con Giuseppe, Don Giosuè dimostrava un'attenzione meno rigida all'igiene personale. L'alito avvinazzato e l'olezzo maschile che emanava, formavano una miscela che Giuseppe avrebbe sicuramente evitato.

Ma le circostanze non gli concedevano tale lusso. Nonostante la sua riservatezza, la situazione lo costringeva a condividere tali particolari sensoriali con Don Giosuè.

Tra battute sguaiate e risatine da osteria, la visione di quei video scatenò una risposta fisiologica nelle mutande dei due uomini. Tuttavia, mentre Giuseppe cercava di gestire la situazione con un certo riserbo e controllo, le mani del contadino iniziarono a muoversi tra le proprie gambe con una spudoratezza che faceva rabbrividire. Non c'era il minimo tentativo di nascondere l'atto o di mostrare il benché minimo segno di imbarazzo. Era come se si trovasse in una sorta di scena da commedia volgare, in cui ogni forma di pudore e rispetto veniva gettata alle ortiche in favore della più crassa e rozza espressione dei propri istinti.

Eppure da un uomo della sua età ci si sarebbe aspettata una certa misura, una maggiore moderazione e rispetto per la situazione. Invece, la sua reazione sfacciata e priva di inibizioni lasciava intravedere un lato oscuro e cafone che spesso rimane nascosto dietro una facciata di rispettabilità.

La mano di Don Giosuè si muoveva in maniera oscena affondando con spudoratezza nei suoi mutandoni e lasciando poco all'immaginazione. I movimenti erano lenti, ma carichi di una voluta rozzezza che metteva in mostra il suo lato più primitivo. La sua mano sembrava eseguire una danza rozza e crudele, massaggiando il membro e i testicoli con un'insolenza che metteva in mostra il suo lato più animalesco.

Giuseppe era imbarazzato ma non poteva staccare lo sguardo da quella scena indecente, come se una forza oscura lo trascinasse in quella spirale di cafoneria e provocazione.

“Oh! A quella la metterei a pecora!” , “ A quella gli sborrerei sulle tette!”, “Chissà quanti cazzi ha già preso quella lì! Guarda com’è larga!”, “Che troiona quella lì! Guarda come gode!!”

Giuseppe non riusciva a ignorare quanto stesse accadendo e lanciava occhiate imbarazzate. Il suo sguardo rimaneva fisso su quella maledetta scena orchestrata dal contadino, una combinazione di disgusto e bizzarra curiosità che lo teneva incollato come un imbecille a quella visione depravata.

Tutto questo non passò inosservato alla perspicacia dell’anziano, che sebbene ignorante, non era privo di intuito contadino.

"Non dirmi che quand'eri un pischello non ti sei mai tirato una sega coi tuoi amichetti!" esclamò come stupito mimando l'azione a pugno chiuso.

“Veramente no”, rispose timidamente Giuseppe.

"Và avanti, avvicinati!" disse, mentre il suo braccio si allungava sopra le spalle del giovane, avvolgendolo in un abbraccio stretto.

Con uno strattone deciso, Don Giosuè trascinò Giuseppe verso di sé, accorciando la distanza tra loro fino a far sì che i loro corpi fossero pressati l'uno contro l'altro.

"Via 'sti panni inutili!" sbottò, come se fosse preso da un delirio di impulso irrefrenabile. Le sue mani si abbatterono sugli slip di Giuseppe, afferrandoli con fermezza e tirandoli via dal suo corpo in un movimento rapido e diretto.

Ma non si fermò qui. Con un gesto vigoroso, una delle sue gambe si sovrappose a quella di Giuseppe e la tirò verso di sé, spalancandogli completamente le cosce lasciandolo così nudo e completamente esposto.

"Mah. Don Giosuè...," balbettò sussultando Giuseppe.

La sorpresa lo colse impreparato, lasciandolo a bocca aperta ed incapace di reagire.

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