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Cuori Agresti e Desideri Selvaggi: Il Richiamo Oscuro di Don Giosuè - Capitolo 9 – Tra luce ed ombre: Un Legame Complesso


di matteol77
07.09.2023    |    4.214    |    10 8.2
"Sarà una giornata intensa, ci aspetta tanto lavoro oggi, " disse l'anziano con un tono deciso, rompendo il silenzio mentre si preparavano per la giornata..."
La luce del mattino filtrava attraverso le fessure delle tapparelle semi chiuse colorando la stanza di sfumature dorate e calde. Il canto degli uccelli fuori dalla finestra, un coro di voci allegre e spensierate, sembrava quasi un invito delicato a risvegliarsi e affrontare un nuovo giorno.

Giuseppe giaceva nel suo letto, avvolto da un sonno profondo, come se avesse finalmente trovato una fuga dalla tempesta dei suoi pensieri e delle sue emozioni.

Tuttavia, quel momento di tranquillità fu bruscamente interrotto da una voce ruvida e decisa.

"Sveglia dormiglione! È ora di alzarsi! Il sole è già alto e c’è un bel da fa!. La campagna non pò aspettà!"

Le parole risuonarono nell'aria facendo sobbalzare Giuseppe che si svegliò di scatto. Si sfregò gli occhi per allontanare la nebbia del sonno e diresse lo sguardo in direzione della voce.

Don Giosuè, con il viso tirato a lucido ora ben sbarbato, stava lì a guardare, con le braccia incrociate e un sorriso beffardo dipinto sul volto. La luce del sole che si faceva strada attraverso le fessure delle tapparelle faceva risaltare ogni ruga sul suo viso e i pochi capelli bianchi sulle tempie.

Indossava i soliti pantaloni di tela blu logora retti sopra la pancia sporgente con una cintura di cuoio scolorito. La camicia a quadri, non proprio fresca, era sempre quella che indossava ormai da giorni. Era come se il tempo fosse già attivo per lui, pronto per affrontare un altro giorno di duro lavoro.

Giuseppe annuì, ancora un po' intontito dal sonno. Si sentiva come se fosse stato improvvisamente catapultato nella realtà, strappato via dalla strana dinamica che aveva condiviso con il contadino la notte precedente. Quella strana dinamica condivisa con Don Giosuè la notte precedente sembrava svanita, sostituita dalla chiara luce del giorno e dalle responsabilità che attendevano.

L’anziano sembrava non fare caso alla tensione nell’aria. Si avvicinò a Giuseppe e gli diede una leggera pacca sulla spalla. “Vedrai, ragazzo, con il passare del tempo ti abituerai a questo ritmo di vita.”

Giuseppe annuì, cercando di nascondere la sua inquietudine per come era stato trattato. La determinazione di tornarsene in città era ancora ben radicata, ma adesso, guardando l'anziano e ascoltando le sue parole, si trovava in un'ambivalenza sconcertante. Era come se le sensazioni e le emozioni della notte scorsa fossero rimaste impresse in lui, contrastando con la decisione di andarsene che aveva preso. Era in conflitto. Era come se fosse intrappolato tra la sua determinazione di andarsene e l'attrazione che provava, confuso tra il desiderio di liberarsi e la tentazione di rimanere.

"Vieni giù per la colazione, ragazzo! Non rimanere lì a sognare ad occhi aperti!", chiamò Don Giosuè dall'altro lato della porta, rompendo i pensieri di Giuseppe.

Giuseppe guardò il trolley preparato con cura per la sua partenza e pensò.

La confusione della notte precedente persisteva insieme a emozioni contrastanti. Tuttavia la curiosità per ciò che il nuovo giorno gli avrebbe riservato cominciò a bruciare dentro di lui.
Si vestì velocemente e intanto si avviò a fare colazione.

Sembrava che il destino stesse cambiando rotta rispetto ai suoi piani, e lui si preparava ad affrontare l'inaspettato con incertezza e curiosità.

Scese le scale e raggiunse la cucina, dove l'anziano era già seduto a tavola. Il profumo invitante del caffè riempiva l'aria, creando un'atmosfera accogliente.

"Siediti," disse Don Giosuè, indicando una sedia di fronte a lui.

Giuseppe si accomodò con una sensazione di stranezza, come se quella fosse una normale colazione tra due persone, ignorando completamente l'eccezionale interazione che avevano condiviso nella notte.

L'anziano servì il caffè in due tazze e versò il latte fresco da un contenitore di latta. I loro sguardi si incrociarono per un istante, e Giuseppe ebbe la sensazione che ci fosse ancora molto da esplorare tra loro, un terreno ignoto che avrebbe richiesto coraggio e apertura.

"Mangia, mettiti in forza. Sarà una giornata intensa, ci aspetta tanto lavoro oggi," disse l'anziano con un tono deciso, rompendo il silenzio mentre si preparavano per la giornata.

Giuseppe assentì. Bevve il suo caffè caldo e domandò: “Da dove iniziamo oggi?”

Questa domanda fu il preludio a un legame sempre più profondo tra i due, un'intesa che richiedeva la capacità di accettare ogni sfaccettatura dell'altro, anche le parti più oscure e nascoste.

Giuseppe capì che Don Giosuè non avrebbe mai rinunciato alla sua autenticità indomabile. Tuttavia, fu proprio questa consapevolezza che lo spinse a decidere di rimanere nella fattoria.
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