Racconti Erotici > Gay & Bisex > Cuori Agresti e Desideri Selvaggi: Il Richiamo Oscuro di Don Giosuè - Capitolo 4 – L'inaspettata condivisione
Gay & Bisex

Cuori Agresti e Desideri Selvaggi: Il Richiamo Oscuro di Don Giosuè - Capitolo 4 – L'inaspettata condivisione


di matteol77
07.09.2023    |    2.851    |    0 9.0
"Nel silenzio che avvolgeva la stanza, le pulsazioni del suo cuore aumentarono vertiginosamente, mentre il suo sguardo sorpreso incrociava quello di Don Giosuè..."
Giuseppe, dopo una lunga giornata di lavoro, era solito ritagliarsi un momento di relax nella sua cameretta. Sdraiato sul letto, prendeva in mano il portatile che aveva portato con se ed apriva una finestra sul mondo virtuale che gli offriva un po' di svago.

Con occhi attenti, si accertava che nessun orecchio indiscreto potesse captare i suoi movimenti. Quindi, con un'aria mista di ansia e desiderio, apriva una cartella dal nome neutro, ma contenente un tesoro di immagini e video per adulti che conservava con discrezione. Era la sua via di fuga, un modo per soddisfare le sue pulsioni sessuali più intime e personali.

Una sera, il velo di tranquillità della camera venne squarciato dall'inaspettata apertura della porta.

Nel silenzio che avvolgeva la stanza, le pulsazioni del suo cuore aumentarono vertiginosamente, mentre il suo sguardo sorpreso incrociava quello di Don Giosuè.

Con un movimento rapido chiuse il portatile e si coprì il busto con le lenzuola. Le sue mani tremavano tradendo il suo turbamento, mentre il rossore gli colorava le guance.

“Siamo sicuri ca hai chiuso per beni lu pollaio? Non vulissi ca domani ci tocchi andar per la collina pe na gallina scapestrata!”, disse l’anziano scrutando Giuseppe con una certa preoccupazione che sapeva di avvertimento.

“Si”, rispose Giuseppe con voce sommessa. “Ho chiuso tutto per bene”.

“Bonu! Mai fidarsi di quelle!”

Nell'atmosfera di penombra che avvolgeva la stanza, l'anziano contadino anziché andare via e farsi gli affari suoi, si piantò lì con i piedi scalzi dalle dita terragne e il suo corpo dal bacino largo.

Le gambe leggermente divaricate, le mani saldamente posate sui fianchi, e l'addome pronunciato che esibiva con orgoglio quale simbolo di esperienza e vitalità, riempiva lo spazio con la sua presenza.

In abbigliamento da notte, ossia mutandoni e canottiera bianchi senza forma, incarnava perfettamente un’immagina antica come se fosse stato estratto da un dipinto del secolo scorso.

La canottiera bianca troppo corta e slargata ai lati, rivelava un ombelico visibile e un seno rilassato che sembrava sfidare il tempo con la sua naturale caduta.

I mutandoni ingialliti aperti al centro, rivelavano il loro stato d’uso e non nascondevamo proprio niente dei loro anni di servizio.

Ciuffi di pelo dalle ascelle si affacciavano sotto le braccia come trionfi maschili dando un tocco di selvatico alla sua figura.

La barba incolta e selvaggia della giornata, contornava il suo volto rotondo, accennando a un doppio mento, mentre il suo capo calvo con pochi capelli bianchi sulle tempie, risplendeva sotto la poca luce aggiungendo una sorta di aura alla sua presenza come se fosse un capo tribù dai tratti distintivi.

"Comunque, sta' sereno, ragazzo. Se t'occorre darti una scrollatina e svuotarti non c’è problema! La campagna fa rilassare le parti giuste!", disse con voce pacata, sottolineando che aveva afferrato la situazione e trasmettendo una sorta di complicità nel parlare delle pulsioni giovanili di Giuseppe.

"Qui siamo in mezzo al nulla, e ognuno deve cavarsela come può! Ne so qualcosa anch’io!”, concluse con una risata e un gesto palese a pugno chiuso che non lasciava spazio a dubbi su cosa intendesse. Non sembrava arrabbiato o giudicante, ma piuttosto indulgente.

Le parole del contadino fecero balenare in Giuseppe una strana miscela di imbarazzo e sollievo. Era come se il peso del suo segreto fosse stato improvvisamente condiviso con qualcuno che inaspettatamente lo comprendeva. Quel momento di vulnerabilità e rivelazione lo unì in qualche modo all’anziano, rompendo alcune barriere che potevano separare il loro rapporto.

"Piuttosto," continuò l’anziano, "perché non mi fai vedere anche a me che roba ti sta interessando?", disse puntando il dito a salsicciotto sul portatile con un'alzata di sopracciglia che sapeva di aver colto nel segno.

Giuseppe rimase senza parole, completamente impreparato per quella situazione. Non si sarebbe mai immaginato di dover condividere con un uomo e per giunta uno che poteva essere suo nonno, quello che faceva nella sua privacy. Un senso di disagio si impossessò di lui, poiché sapeva quanto fosse difficile opporsi all'anziano contadino.

Titubante riaprì il portatile mentre Don Giosuè si avvicinava a lui allungando il collo ed aguzzando la vista.

"Ah, le cose moderne! Ai miei tempi per vedere un par di cosce dovevamo spiare le lavandaie a fiume! Oggi con tutte questa diavolerie avete tutta la figa che volete a portata di mano!", disse ridendo con un tono tra l'ammirazione e il sarcasmo grattandosi tra le mutande.

"Perché non mi fai un po' di spazio? In piedi non vedo niente", disse spostando Giuseppe per fare spazio a sé stesso sul letto.

La richiesta era inaspettata e Giuseppe non era certo di come reagire. Tuttavia, la forte presenza dell'anziano e la sua tonalità dominante lo indussero a cedere lasciando che questi si svaccasse al suo fianco come se stesse stabilendo il suo diritto di occupare spazio.

“Dai, fammi vedere anche me cosa stavi guardando che m'hai fatto venire la curiosità!”
Il tono particolare con cui pronunciò quelle parole, insieme all'alito che sapeva di vino, creò un'atmosfera carica di tensione e ambiguità nell'aria.

Giuseppe si sentì ancora più nervoso, conscio che la situazione stava prendendo una piega imprevista e difficile.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Cuori Agresti e Desideri Selvaggi: Il Richiamo Oscuro di Don Giosuè - Capitolo 4 – L'inaspettata condivisione:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni