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I MacWalley - Cap4


di Kainman
05.08.2022    |    3.609    |    1 10.0
"” “Sì ok però è come se ti avessi…” “Papà, non mi hai sverginato, non ancora..."
Era da poco iniziato l’anno nuovo ed i due erano in vacanza e ferie da lavoro.
Quella sera Elliot andò per primo a farsi la doccia, poi quando tornò in camera toccò a Merle.
Non si rivestì e attese di sentire lo scroscio dell’acqua, quindi aprì lo sportello della doccia in cui c’era Merle sotto l’acqua aperta che lo guardò stupito.
Una volta entrato si mise davanti a Merle, lo prese tra le braccia e, corpo a corpo, lo baciò appassionatamente per un po’.
Mentre i baci sulla bocca avvenivano anche durante la giornata in giro per casa, la mera sessualità non era mai uscita dal letto.

Senza che nessuno dei due dicesse una parola, Elliot prese il docciaschiuma ed iniziò, con massaggi molto dolci e sensuali, a insaponare lui stesso Merle. Partì dai capelli e scese piano verso il basso. Insaponò per bene davanti, massaggiando anche per bene le palle. Ben presto anche a Merle venne duro, ma Elliot non si occupò di esso.
Passò invece dietro e iniziando dalle spalle arrivò fino ai piedi, per poi tornare su e, facendo piegare Merle leggermente in avanti, si dedicò ad un lavaggio accurato del culo.
Elliot non era mai stato attirato da quella zona del padre, ma ora aveva qualcosa in mente. Inizialmente lo insaponò con le mani, poi iniziò sfregando le dita contro il buchetto, ed infine lo fece rialzare e incominciò a strofinare su e giù il pisello in mezzo alle chiappe chiuse.

Tornò davanti a lui, che nel frattempo aveva mantenuto l’erezione, ed iniziò a sciacquarlo per bene mentre lo baciava.
Sempre senza dire una parola lo prese per la mano, uscirono dalla doccia e lo asciugò lui stesso.
Ancora per mano lo portò sul letto, lo fece distendere ed iniziò a baciarlo appassionatamente. Per la prima volta da tanto tempo Merle stesso ricambiò il bacio con la stessa passione, senza mai perdere durezza, mentre Elliot provvedeva a far strofinare i membri tra di loro.

Elliot quindi si staccò, scese verso il basso ed iniziò a istigare gli stessi punti che Merle fino a poco tempo prima faceva a lui. Il collo, le spalle, si soffermò sui capezzoli a lungo, per poi finire a pomparlo per un po’ alternando a baci e leccate sulle palle.
Ma poi, sorprendendo nuovamente il padre, gli fece alzare le gambe ed iniziò a fargli lo stesso lavoro di lingua che era solito fare a lui. Era la prima volta che lo faceva, ma aveva appreso bene da passivo. Già dai primi colpi di lingua Merle sussultò, neanche lui aveva mai provato cosa volesse dire subirlo.

Dopo qualche minuto con la lingua Elliot si spostò su di lui e lo baciò, mentre con la punta dava dei colpi al buchetto.
Non sapeva bene come fare, ma si affidò all’istinto, quindi tornò in basso e leccò il buchetto insalivando a dovere. E lo stesso fece con il proprio pisello in piena erezione.
Tornò alla bocca mentre continuava con le piccole spinte, finché, dopo un po’ di insistenza riuscì ad aprirsi un varco poco alla volta.
Merle emise un grido soffocato quando entrò, ma Elliot, senza muoversi, lo baciò e disse “Va tutto bene, adesso andrà bene e passa tutto”. Uscì quindi leggermente per poi rimetterlo fino in fondo.

Continuò questi movimenti dolci senza staccare le labbra da Merle, finché non lo vide cambiare espressione, da dolore a quasi di piacere.
Il pisello del padre era completamente molle ora, ma Elliot poteva percepire l’aumento del piacere rispetto al dolore nei respiri e sul volto di Merle, quindi accelerò i movimenti, rimanendo comunque ad un andamento piuttosto tranquillo.
L’ano di Merle era piuttosto stretto ovviamente, quindi la pressione che esercitava su Elliot era elevata. Ciò fece 'sì che la penetrazione più andante durò una manciata di minuti, prima che, con colpi un po’ più decisi di Elliot, Merle sentì numerosi fiotti caldi dentro di sé, che gli scatenarono un forte brivido di piacere.
Baciò Elliot con passione, che poi si accasciò su di lui abbracciandolo. Lentamente uscì dal padre senza perdere la posizione, e si addormentarono entrambi da lì a poco, con un nuovo sorriso in volto.

Merle fu il primo a svegliarsi al mattino, con ancora Elliot mezzo su di lui. Guardò a metà letto e vide di aver colato un misto di sperma con qualche goccia di sangue. Provava un lieve fastidio, ma nessun dolore, e se ne compiacque.
La giornata seguente passò in tranquillità, senza cenni alla nuova esperienza avuta.
Due sere più tardi, senza dire né chiedere nulla, dopo aver lubrificato a dovere il culo del padre Elliot lo penetrò di nuovo, questa volta con maggior foga e durando di più. E così continuò per diverse sere, solitamente segando Merle mentre lo penetrava, facendolo venire a volte prima a volte dopo di lui.

Una sera, dopo che ormai il culo di Merle aveva preso un po’ di elasticità, lo fece distendere supino con le gambe lungo i fianchi e, grazie alla sua nota abilità, mentre si muoveva dentro di lui gli regalò un pompino ad hoc.
Il regalo maggiore fu che il caso volle farli venire quasi nello stesso istante, ognuno dentro l’altro.
Dopo l’amplesso Elliot si mise dietro di lui e lo tenne abbracciato. Merle, dopo essermi ripreso, gli disse “Non avevo mai provato la penetrazione, ma tu sei fantastico. Era la tua prima volta quando l’abbiamo fatto il primo giorno?”
“Papà, tu sei stato la mia prima volta in tutto, e vorrei davvero che fossi ancora la mia prima volta in tutto”
Nessuno dei due disse più nulla, Merle non gli rispose, ma comprese.

Un sabato mattina stavano facendo colazione insieme, in tutta tranquillità data la mancanza di impegni.
Elliot vide il padre pensieroso mentre girava il cucchiaio nel suo tè, quindi dopo averlo fissato per un po’ gli chiese “Che c’è? Cos’hai?”
“No niente...stavo pensando a una cosa”
“Cosa?”
“Quella volta in cui...beh quando ti ho fatto male...hai avuto male per tanto?”
“No, solo qualche fastidio il giorno dopo”
Era la prima volta che Merle affrontava l’argomento
“Hai sanguinato tanto…?”
“Un po’, ma solo quella sera, poi non più”
Merle continuava a girare il tè.
“E’ stato come cagare una merda più dura del solito.”
“Sì ok però è come se ti avessi…”
“Papà, non mi hai sverginato, non ancora.”
“Non ancora?” rispose Merle alzando gli occhi
“Sì, non ancora. ma come ti ho detto vorrei fossi la mia prima volta in tutto. Io non ti ho chiesto, l’ho fatto e basta. Ti ho fatto tanto male?”
“No, solo subito ma sei stato bravo”
“E allora fallo!” rispose brusco Elliot, ma sorridendo
“Ma quando sei diventato così grande? Eri il mio bimbo e ora…”
“Ora non mi vedi più come il tuo bimbo?” chiese di risposta Elliot
“Ora sei il mio uomo in tutto e per tutto. Vieni in braccio da papà”
E così fece, entrambi con qualche lacrima in volto, Elliot si sedette sulle sue gambe in un momento di totale tenerezza padre-figlio, che forse avevano perso un po’ prima di quel momento.

Quella sera Elliot uscì con qualche amico e rientrò non molto presto. Merle era già addormentato da molto quando Elliot si infilò nel letto accanto a lui. Aveva passato una serata tranquilla a bere con amici, ma si sentiva particolarmente eccitato e così, mentre lui continuava a dormire, si infilò sotto le coperte ed iniziò a leccare e succhiare. Dopo un minuto il padre era già duro, ma continuò a dormire per diversi minuti.
Quando si svegliò si trovava già quasi al culmine del piacere e con i battiti a mille. Non poteva vedere Elliot perché era completamente sotto le coperte, ma ne percepiva i piaceri che ormai conosceva bene.

Non disse nulla quando si svegliò, diede appena qualche gemito nel momento in cui venne nella bocca di Elliot, il quale, dopo aver ingoiato tutto, continuò a leccare accuratamente la cappella per pulire bene da ogni residuo di sperma.
Una volta terminato, si rigirò in posizione normale e come se nulla fosse si addormentò abbracciato a Merle.
Due sere più tardi, dopo i soliti baci appassionati con conseguenti erezioni, Elliot si girò a 69 mettendo il proprio culo a portata della bocca di Merle.
Come non aveva più fatto da molto tempo, il padre incominciò a lavorare di lingua, sempre più a fondo, dandogli piacere come non aveva più provato.
Insieme alla lingua infilò anche qualche dito nel buchetto Tornarono quindi a baciarsi mentre Elliot cambiando posizione si metteva sotto di lui. Ora Merle era su di lui, con la sua durezza contro il buchetto del figlio, e gli chiese “Elliot, lo vuoi davvero?”
“Sì, più di qualunque cosa”

Merle quindi infilò nuovamente le dita prima e poi, aiutandosi con la saliva, diede diverse piccole spinte finché la parete cedette e lentamente si spinse verso l’interno.
Subito Elliot soffocò un urlo ed il suo volto si trasformò in una smorfia di dolore. Il padre era immobile non sapendo cosa fare ma lui lo trattenne sui fianchi e disse a fatica “Non uscire, fai come me, fai piano”
E così fece, diede piccole spinte avanti e indietro fino a sentire le pareti allargarsi leggermente e vedere la faccia di Elliot trasformarsi di nuovo.
Iniziò ad accelerare il ritmo delle spinte, senza esagerare, ma nonostante la strettezza dell’ano Merle durò per diversi minuti, più della prima volta di Elliot. Il figlio, infatti, ad un certo punto stremato dall’atto gli disse “Per oggi credo sia sufficiente, non reggo più” e così Merle uscì da lui e si lasciò segare da Elliot, venendogli dritto in faccia, per poi adagiarsi su di lui, baciandolo sul proprio sperma.
Si risvegliarono insieme il mattino dopo e Merle gli chiese “Come sta il mio bimbo?”
“E’ felice, e non dolorante se è quello che vuoi sapere” rispose in un sorriso, e continuò “Mi dispiace non aver resistito a lungo, ma voglio farlo ancora!”

Nei primi giorni successivi fu Elliot a fare l’attivo, e Merle non gli chiese di ricambiare, come sempre lasciava che fosse il figlio a fare quello che preferiva.
Poco tempo dopo, infatti, dopo una serata di solo coccole, una mattina Merle venne svegliato dalla lingua di Elliot che gli stava regalando uno dei suoi egregi pompini.
Quando questi si accorse che il padre si era destato però smise il suo lavoretto e si avvicinò alla sua bocca. Limonarono per diversi minuti, quindi Elliot si voltò volgendogli il culo a portata di bocca, mentre lui continuava quello che aveva interrotto.
Una volta che il padre ebbe ben insalivato il buchetto, Elliot si voltò e gli disse in modo deciso “Lo voglio, adesso!”

Con meno timori della volta precedente ma con la stessa cautela, dopo avergli stimolato a dovere il buchetto, Merle iniziò a penetrarlo dolcemente.
Quando percepì il piacere che stava dando al figlio iniziò ad aumentare il ritmo, rallentando ogni tanto per poi riprendere.
Mentre lo faceva ricordò l’ultima volta che aveva scopato, ovviamente con una donna, molto tempo addietro, e pensò a quanto fosse stato insoddisfacente rispetto a quello, stava facendo l’amore con suo figlio, e stava godendo insieme a lui a pieno.
La sua eccitazione crebbe ed Elliot poté percepirlo perché sentì il membro di Merle gonfiarsi ancora di più dentro di lui, aveva nuovamente accelerato il ritmo e gli sembrava che arrivasse ancora più in fondo di prima, sentiva le grosse palle del padre sbattergli contro il culo.

Stava godendo come non mai, era attraversato da brividi di piacere in ogni parte di sé. Poteva vedere Merle, che torreggiava su di lui, provare le stesse sensazioni, ansimando come non mai.
Stava godendo da dietro e pure da davanti mentre Merle lo segava con vigore. Elliot venne per primo, in un getto così forte da arrivargli totalmente sul collo ed in faccia.
Senza smettere di penetrarlo Merle sorrise, lo leccò tutto e lo baciò a lungo. Elliot era appena venuto ma non aveva smesso di godere mentre limonava con il suo proprio sperma.

Non staccò la bocca dal figlio, ma smise di muovere la lingua quando, con gli ultimi tre colpi decisi, riversò nel figlio lo stesso seme che l’aveva procreato.
Elliot emise un gridolino di piacere, accompagnato da un ultimo brivido, quando sentì il fiotto caldo schizzargli dentro, gli sembrò fino allo stomaco.
Baciò e abbracciò Merle a lungo e con dolcezza, come a non volerlo lasciare andar via da quel fantastico momento.
Da quel giorno i loro rapporti furono più frequenti, alternando ad alcuni momenti più dolci o soft a penetrazioni quasi in ugual misura di ruolo tra i due.

Dopo qualche tempo, però, Merle notò che il figlio era diventato quasi infuocato a letto, insaziabile.
Dopo che una sera si era fatto scopare, addormentandosi entrambi subito dopo, il mattino molto presto Merle venne svegliato da un pompino. Quando Elliot si girò a baciarlo poté sentire un sapore molto forte, dovuto alla sera precedente, al che gli disse “Una volta con un odore del genere mi avresti detto che mi puzzava il pisello” e rise
“Ormai non puzzi più, ogni tuo odore o gusto mi eccita” gli disse di risposta, quindi tornò al suo pompino, che Merle si godette anche se durò poco.

Questo fatto però si ripeté sovente, addirittura una volta venne svegliato in piena notte dal figlio che aveva iniziato a penetrarlo mentre dormiva ancora.
Quella notte lo lasciò fare, andando fino in fondo. Ma quando, poche ore dopo mentre stava facendo colazione, Elliot gli si avvicinò, lo baciò e poi gli abbassò gli slip e gli prese in bocca il pisello completamente moscio, lo fermò dicendo “Elliot aspetta”
“Che c’è? lo faccio sempre, non vuoi?”
“Non è che non voglio, ma...appunto, lo fai sempre”
“Cosa intendi?” Elliot era stupito
“Bimbo mio, vieni qua, siediti un attimo” gli fece cenno Merle, così Elliot si sedette sulle sue gambe, con gli slip ancora abbassati
“Lo sai, è bellissimo tutto questo che facciamo, e ti voglio un bene immenso, però devi capire che...io non ho vent’anni”
“Non capisco cosa intendi papà”
“Forse...è il caso che ti trovi un ragazzo”
“Non mi vuoi più?” rispose Elliot allarmato
“No no io ti voglio in ogni modo, e vorrei che questo non finisse mai. Ma intendo dire che io non ho la grinta sessuale che hai tu, forse neanche ce l’avevo alla tua età, e...fatico a starti dietro”
“Vuoi che smettiamo allora…” Elliot si abbuiò e gli scese qualche lacrima
“Io vorrei solo che sfogassi a pieno la tua voglia sessuale, in sicurezza, e io non riesco a soddisfarla come vorrei. Non vorrei smettere mai, ma se riuscirai ai trovarti un altro non penso che vorrai continuare anche con me”
“E invece, ti chiedo di promettermelo” rispose Elliot piangendo
“Cosa?” chiese Merle
“Che anche se mi trovo il ragazzo o vado con altri, non smetterai di amarmi come adesso. Anche se lo faremo meno, non mi importa”
“Mai, non smetterò mai bimbo mio” finì Merle, abbracciandolo forte a sé.
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