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Prime Esperienze

12. Valentina (2° Parte)


di trombamico74
27.09.2020    |    12.455    |    6 9.9
"Questo, se da una parte la toglieva dall’imbarazzo di essere guardata, da una parte feriva la sua femminilità, visto che in quella situazione, ..."
A pancia in giù, distratto dalle mani sul suo corpo, Fabrizio non poteva accorgersi che le due fanciulle mentre lo massaggiavano, giocavano con le loro lingue l’una nella bocca dell’altra.

Erica stupita ed eccitata dal comportamento inaspettato di Valentina di quel pomeriggio, dapprima sorpresa, aveva deciso di assecondare e rilanciare ogni sua mossa e ogni suo suggerimento.
Lontano da ogni previsione che avevano fatto la mattina, secondo cui seminude si sarebbero limitate ad esibirsi in casuali movimenti provocanti sotto gli occhi di Fabrizio stuzzicando la sua eccitazione, invece adesso erano lì completamente nude, con le mani sul suo corpo, massaggiandolo e accarezzandolo.

Erica sempre più divertita ed eccitata, mentre con le mani tastava i testicoli turgidi di Fabrizio, consapevole che in un’altra situazione quel carico di sperma si sarebbe riversato nel suo culetto, non ancora del tutto appagata portando la bocca verso quella di Valentina la baciava sempre più intensamente per ringraziarla della sua complicità.

Anche Valentina in un primo momento offesa per il comportamento da troietta dell’amica, si lasciò andare baciandola con un desiderio crescente, sentendo ad ogni contatto delle loro lingue qualcosa di fluido che dall’utero pian piano cercava di arrivare verso le piccole labbra.

Se solo Fabrizio avesse girato il viso verso di lei, avrebbe notato il suo sesso gonfio di eccitazione con le piccole labbra che sporgendo da tutto il resto si mostrano completamente bagnate e lucide, ma Fabrizio era distratto dal sesso di Erica, che ormai conosceva ampiamente e che lì a pochi centimetri dalla sua faccia non sodisfatto, reclamava la sua dose di carne calda e dura.
Questo, se da una parte la toglieva dall’imbarazzo di essere guardata, da una parte feriva la sua femminilità, visto che in quella situazione, completamente nuda ed eccitata, mentre qualunque altro maschio le sarebbe saltato addosso, lui al contrario la ignorava del tutto e non la degnava nemmeno di uno sguardo.
E fu con quello stato d’animo, che mentre lo massaggiava, si avvicinò al suo sedere allargando la fessura e appoggiandosi con le dita sul suo buchetto inesplorato, trasformandolo presto in una tappa del suo massaggio che ad ogni volta successiva si faceva trovare più rilassato, facendo crescere dentro di lei un po' di rivincita per quella mancanza di attenzioni.

Come una nave durante la burrasca, in balia delle onde viene sbattuta a destra e manca, così lei, in quel pomeriggio si sentiva sballottata da sentimenti ed emozioni contrastanti.
Vedere se stessa lì con loro completamente nuda la eccitava, anche i loro corpi non le erano indifferenti e i baci di Erica poi, dati di nascosto da Fabrizio erano per lei una carezza dolcissima, un “ti desidero” sussurrato con le labbra e con la lingua tutto per lei.
Ma vedere il sesso di Erica pulsante e voglioso di qualcosa che lei non poteva sodisfare e Fabrizio non guardarla affatto, forse perché la considerava ancora una ragazzina feriva il suo orgoglio e gli arrivava come uno schiaffo in faccia, come un pugno alla bocca dello stomaco.

Messa in secondo piano dai loro giochi, si era spogliata per prima, proprio per avere su di lei le loro attenzioni, ma loro ancora una volta l’avevano messa ai margini e vedere che la sua amica, il suo Amore, si rendeva complice di tutto questo le faceva male.
Avrebbe voluto vestirsi e andare via, lontano da loro, ma sicuramente ciò sarebbe stato visto come un comportamento da bambina, che li avrebbe fatti ridere di lei ancora di più; ecco perché si aggrappava a quei baci furtivi che le regalavano un po' di attenzioni e che come un salvagente l’aiutavano a non annegare nella tempesta.

Quanti sentimenti, quante emozioni affollavano le loro menti in quel momento, Erica ripensando al comportamento dell’amica cercava di decriptarne i messaggi.
Di solido timida e riservata era stata la prima a spogliarsi completamente e sempre lei aveva deciso che Fabrizio non fosse solo spettatore ma partecipasse ai loro giochi.
Li in quel massaggio a quattro mani, più di una volta si era affacciata al buchetto di lui, lasciando che Erica guardando ripensasse alle loro prime volte insieme.

In tutto quello che Valentina negli ultimi anni aveva fatto lei c’era sempre stata e forse anche adesso che è il suo turno di avere Fabrizio tutto per sé, le sta dicendo che lo accetta, solo se con loro c’è anche lei.
Come non amarla per quello che sta facendo e come non amare lui che senza protestare sta assecondando ogni loro richiesta?

I suoi amori sono lì con lei e chiedono solo di poter godere della sua presenza e delle sue attenzioni e lei adesso non può, non li deve deludere, ma deve essere il collante, che li avvicina e che li unisce a lei, con lei.
Pensando a questo mentre continuava a massaggiare lui e baciare lei, decise che i loro baci non dovevano essere più segreti, Fabrizio doveva sapere e vedere, perché comunque lei quei baci non li avrebbe mai rinnegati e a lui non voleva più nasconderli.

“Fabri, se ti giri finiamo di metterti la crema”

Fabrizio stupito, eccitato e imbarazzato avrebbe voluto dire qualcosa per rimanere a pancia sotto, ma le due pacche sul sedere che Erica gli fece arrivare, trasformarono quanto appena detto in un imperativo a cui non restava che ubbidire.

Giratosi, si trovò sdraiato in mezzo a due meravigliose dee nude che in piedi a destra e a sinistra del suo lettino lo guardavano con un sorriso compiaciuto, scrutando ogni centimetro della sua pelle.
Il suo pene ammirando tanta bellezza come posseduto di vita propria ebbe un sobbalzo improvviso, con il risultato di attrarre ancora di più i suoi occhi su di sé.

“Valentina non ti preoccupare, fa così perché sta dicendo che quello che vede gli piace”
“Ormai ho capito il suo linguaggio e so cosa vuole comunicare”

A quelle frasi di Erica le due amiche risero compiaciute e al primo cenno di Fabrizio imbarazzato di proferire verbo Erica lo zittì dicendogli di non guardare troppo e di stare in silenzio che altrimenti le distrae; dopodiché aprì il flacone e fece cadere un po' di crema sul petto di Fabrizio, poi preso un cuscino e messo sotto le ginocchia Erica si inginocchiò e Valentina dall’altro lato del lettino la seguì, riprendendo il massaggio a quattro mani che si era interrotto.

Fabrizio che non riusciva più a guardare i loro corpi e i loro sessi nudi guardava in avanti, cercando di cogliere le espressioni di intesa dei loro volti, quando ad un tratto li vide entrambi avvicinarsi tra di loro per culminare in un lungo bacio saffico.
Sentire le loro mani scivolare sul suo petto, mentre le loro labbra e le loro lingue si intrecciavano era super eccitante, qualcosa che difficilmente avrebbe potuto immaginare.
Più e più volte si era baciato con Erica, ma adesso che la vedeva baciarsi con Valentina, coglieva degli aspetti del bacio che mai aveva considerato.
Le loro lingue si cercavano, si abbracciavano, si scambiavano la saliva come se fosse un nutrimento da non sprecare, le loro labbra si succhiavano e poi di colpo si fermavano accennando un sorriso sfiorato, mentre le punte delle lingue si toccavano appena appena per poi ripartire appena le bocche si avvicinavano.
Era bellissimo ed eccitante guardarle da quella distanza ravvicinata e dagli scatti improvvisi del suo pene mentre rilasciava il suo liquido trasparente filante, anche lui stava gradendo molto quella visione.

Ad un tratto, le mani dal petto scivolavano verso il basso, anche le bocche pur continuandosi a baciare si spostarono abbassandosi verso il suo cazzo scalpitante, iniziando un bellissimo gioco di lingue a destra e sinistra del suo membro.
Mentre Erica aveva portato una mano ai testicoli, Valentina preso possesso dell’arnese lo stava segando lentamente, continuando un bacio a tre tra le loro lingue e il glande che spesso si trovava lungo la loro traiettoria.
Andarono avanti così per un po', fino a quando Erica sostituendo la sua mano a quella di Valentina lo puntò verso di lei perché l’amica lo prendesse tutto in bocca.

Iniziò un su e giù sapiente, che Erica mentre leccava i testicoli non smetteva di guardare, fino a quando non decisero di scambiarsi e mentre Erica lo faceva affondare tutto in gola fino alla base, Valentina dai testicoli con la lingua andava a recuperare la saliva che colava dai lati della bocca dell’amica.
Con quel pompino a due bocche Fabrizio che aveva mugolato tutto il tempo, non ci mise molto ad essere pronto per venire, Erica che ormai dalle reazioni del cazzo sapeva cosa stava per accadere, mentre leccava lungo il palo di carne e Valentina si dedicava a succhiare la testa, comprendendo il momento, spostò l’amica e lo prese in bocca aspettando che un fiume di crema calda la riempisse fino alle tonsille.

“Ohhhhhhhh Ohhhhhhhhh mi avete succhiato l’animaaa”

Finite le bordate, staccandosi dal cazzo, guardando compiaciuta Valentina perché la seguisse, si avvicinò verso la bocca di Fabrizio così che tutti e tre potessero dividersi quel nettare fino all’ultima goccia, in un meraviglioso bacio a tre, in cui le loro lingue seppero reclamare ognuna la sua dose.

Quel bacio alimentato dalla loro saliva mescolata allo sperma durò molto di più del necessario, per la felicità e la gioia di tutti e tre, portando l’eccitazione e la complicità a crescere sempre di più.
Anche il cazzo che con quel diversivo aveva avuto il tempo di recuperare iniziò a crescere ed Erica che ormai con lui aveva un rapporto di empatia, accortasi con la coda dell’occhio che la reclamava staccandosi richiamò la sua amica all’ordine.

“Tesoro, c’è qualcuno che ci reclama perché lo abbiamo abbandonato e non l’abbiamo pulito a dovere”
“Sarà il caso che ci facciamo perdonare”

Tornate a giocare con le loro lingue sul membro ormai quasi eretto, lo pulirono di ogni accenno del godimento precedente e mentre lui riprendeva a stillare il suo liquido filante, Erica chiese a Valentina come avrebbe dovuto continuare.

“Tesoro, il mio amico mi reclama, vuole entrarmi dentro, ma decidi tu dove vuoi che lo faccio entrare”

La risposta di Valentina non si fece attendere:

“Oggi la patatina è mia, per cui lui se vuole si può accontentare del tuo sederino”

Lo sguardo di Erica si infiammò, il suo tesoro le aveva dato il permesso di godere con il suo amore e cosa ancora più sorprendente lei avrebbe partecipato al loro godimento.
Alzatesi presero ognuna una caviglia di Fabrizio e lo tirarono facendolo scivolare con il sedere fino al bordo del lettino, in modo che lui potesse divaricare le gambe e poggiare i piedi a terra e mentre Valentina rimettendosi in ginocchio si sistemò tra le sue gambe per riprenderlo a spompinarlo, Erica scavallando il lettino si abbassò con il sedere sulla faccia di Fabrizio, perché le leccasse a dovere la sua rosellina per prepararla a ciò che l’attendeva.

Quando si sentì sufficientemente eccitata e aperta, si spostò per sistemarsi con la rosellina sul glande, mentre Valentina inginocchiata con la faccia vicino al suo sesso con una mano reggeva il palo di carne che di lì a poco l’avrebbe impalata.
Non era la prima volta che Fabrizio approfittava del suo sederino, ma questa volta mentre le entrò dentro le sembrò che fosse più grande e più lungo, la pelle si dilatava più del solito e lo sentì arrivare fino alla bocca dello stomaco, facendole emettere un lungo gemito di piacere misto a dolore.

Valentina che lì a pochi centimetri aveva visto il cazzo scomparirle dentro, vedendo il sesso dell’amica aprirsi e pulsare e le gambe tremare, non poté evitare di attaccarsi al clitoride e succhiarlo, come a voler aspirare quel dolore che l’amica stava provando.

“Ahhhhhhhhh Mi hai aperta in due”
“Non mi potrò sedere per una settimana”

Restarono così per qualche minuto, accompagnati dalle frasi scomposte e dai gemiti di Erica, fino a quando passato il male, non iniziò a muoversi per cavalcarlo lentamente.
Valentina a quel punto lasciato il clitoride iniziò a leccarla, bevendo tutti gli umori che la sua amica le portava in dono, entrando di tanto in tanto con la lingua dentro la sua ostrica aperta.

“Sieeeeteee due stronziiiiii”
“Mi state facendo impazzire”

Valentina sentendosi tirare in ballo, sostituì la lingua con due dita, mentre il pollice restando fuori si dedicava al clitoride, accompagnando con la mano i movimenti di Erica che in risposta aumentò il ritmo cavalcandolo sempre più forte.
Non ci volle molto perché il piacere di Erica la portasse al capolinea e in un crescere di gemiti sempre più lunghi, provasse a mungere il cazzo e le dita che aveva dentro, bagnandole dei suoi succhi.

Abbandonato il turpiloquio e diventata di colpo silenziosa, si liberò del cazzo ancora duro bramoso di continuare a cavalcare e inginocchiata vicino ai suoi amanti, commossa ed emozionata li ringraziò.

“Grazie!!! Siete i miei amori e vi amo con tutto il mio cuore”

Fabrizio e Valentina guardandosi negli occhi sorrisero, entrambi conoscevano Erica e ognuno per conto suo sapeva quanto lei dopo aver goduto diventasse romantica; quella frase, quello sguardo reciproco ancora di più confermò ad entrambi se ce ne fosse bisogno che non era la prima volta che Erica godeva dei loro corpi e del loro piacere.

Magneticamente, avvicinandosi alle sue labbra, si esibirono in un bacio a tre, in cui ogni lingua, ogni labbro trovò il suo ruolo e si ritagliò il suo posto, andarono avanti per un po' e si interruppero solo quando Valentina aggiunse le sue dita che cariche del nettare di Erica sapientemente seppero ripulire.

Le loro menti dopo i mille pensieri rincorsi, improvvisamente svuotate erano colme di gratitudine; Valentina non si sentiva più di troppo, ma amata e desiderata, Erica finalmente aveva i suoi amori tutti per sé, mentre Fabrizio in estasi, stava vivendo nel Ǧanna ancor prima di morire.
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