Racconti Erotici > tradimenti > 17. Al mare: Una Sconcertante Scoperta (2° Parte)
tradimenti

17. Al mare: Una Sconcertante Scoperta (2° Parte)


di trombamico74
25.10.2020    |    17.123    |    6 9.4
"” (Zia) “Ma come l’hai presa? “Mia sorella mi sta aspettando, era meglio che la prendevi stasera così facevamo con calma” “Sei proprio un..."
Arrivato al mare per quella che sarebbe stata una lunga settimana senza Erica e Valentina, Fabrizio avrebbe voluto dileguarsi per potersi dedicare come promesso alla ricerca di un posto dove appartarsi con le ragazze in tranquillità, ma questa volta sua mamma e sua zia, visto che si sarebbero trattenuti per un intero mese, avevano improntato quello che in qualunque altra famiglia si sarebbe definito un vero e proprio trasloco ed anche se lui e suo zio dopo aver già riempito il portabagagli mentre caricavano il resto della roba sul carrello agganciato alla macchina avevano più volte protestato sulla inutilità di portare tutta quella roba, nulla aveva potuto trattenere le due pantere scatenate, che non ascoltandoli continuavano a indicare scatole e valigie da prendere e caricare.

Pertanto, giunti a destinazione, mentre lo zio si era dileguato con la scusa di andare a sistemare alcune faccende, a lui era invece toccato scaricare tutto quanto e portare le cose più pesanti fino al piano superiore.
Per Fabrizio che doveva ancora recuperare le fatiche del giorno prima, in cui senza tirarsi mai indietro, dopo essere stato lungamente spompato dalle sue amanti si era anche regalato un’ultima venuta a fine della cavalcata notturna dei genitori, si delineava una mattinata bruttissima, che suo malgrado doveva sopportare a denti stretti, se voleva poi potersi dedicare ai suoi intenti di adolescente in vacanza.

Fortuna che mentre faceva su e giù dalle scale, ogni tanto alla sua vista si regalavano delle visioni che attutivano la fatica dandogli uno sprazzo di ritrovata energia per poter proseguire.
Scendendo infatti, incontrando la zia che procedeva nel senso contrario, guardando dall’alto, veniva rapito dal suo seno, che libero dal reggiseno sballottava dentro la maglietta cercando di uscire, mentre salendo, trovandosi la mamma davanti a lui nel percorso, costretto ad ammirarle il sedere ondulante e sculettante che dettava il ritmo degli scalini, non poteva non pensare che sicuramente con ancora il buchino aperto e dolorante, ad ogni passo come se fosse un unguento miracoloso starà lasciando colare pian piano la crema che il padre qualche ora prima aveva abbondantemente depositato, in modo da lenire lungo il suo passaggio bagnato ogni cenno di dolore rimasto.

Non che il seno della mamma o il sedere della zia non fossero degni di essere ammirati, ma il destino in combutta con il suo inconscio che forse conosceva Fabrizio più profondamente, per un gioco bizzarro aveva portato l’attenzione dei suoi occhi su quei particolari delle due sorelle, innescandogli in breve tempo, un’erezione che gli rese far le scale ancora più faticoso.

L’ora di pranzo distraendo le due sorelle con la preparazione del cibo, diede a Fabrizio un po' di tregua, lasciandogli la possibilità di oziare e di potersi regalare una doccia ristoratrice con il suo arnese che ancora in erezione, insaponato chiedeva di porre rimedio e che a fatica usando l’acqua fredda riuscì ad addomesticare, sapendo che dopo pranzo quando gli zii si sarebbero dedicati il loro riposino pomeridiano, poteva farlo sfogare liberamente, mentre ammirava la zia che finalmente con le tette in bella mostra, libere di sballottare a cavalcioni sullo zio, dava sfogo al suo temperamento da amazzone.

Come una prassi consolidata, dopo pranzo Fabrizio scivolò in camera, aspettando con l’orecchio attento che dalla veranda arrivassero anche se ovattati i rumori della camera degli zii ad indicare che la loro performance pomeridiana stava iniziando i suoi preamboli in maniera che, approfittando che erano distratti da altro poteva uscire non visto e andarsi a sistemare dietro la solita pianta di ibiscus.

(Zia) “Ma sei già così? Lo sai che dobbiamo ancora sistemare e non mi posso trattenere tanto” “Sei andato in farmacia? Sei riuscito a farti dare tutto?”

(Zio) “Si, pensavo che fosse più complicato, ho dato la ricetta e mi hanno dato subito la scatola avvolta dentro un sacchetto, come se mi conoscessero già.”
“Il medico ha detto che fa effetto in mezz’ora, così l’ho presa poco fa.”

(Zia) “Ma come l’hai presa? “Mia sorella mi sta aspettando, era meglio che la prendevi stasera così facevamo con calma” “Sei proprio un pasticcione!!!”

Fabrizio, che in un primo momento non capiva di cosa stessero parlando, nascosto come al solito dietro la pianta, guardando il riflesso dello specchio, vide lo zio con il paletto spaventosamente in tiro, anche se la zia era ancora vestita.
Tutto lasciava presupporre che oggi sia i suoi piani che quelli dello zio in qualche modo erano stati beffati dalla sistemazione di ciò che le due donne si erano portate dietro e anzi se aveva inteso bene i loro discorsi, forse lo zio ancora di più, visto che andando in fiducia di poter avere la zia tutta per sé, aveva preso qualche pillola miracolosa proprio nel momento sbagliato.

La zia che comunque per tutto il tempo non distoglieva lo sguardo dal paletto vistosamente in tiro, volendo comunque avere un assaggio prima di andare via, piegandosi a carponi sul bordo del letto, alzando la gonna e mostrando il sedere, invitò lo zio a fare presto.
Lui eccitato come una biscia birmana, in un attimo fu dentro, spingendo ritmicamente a più non posso il cazzo dentro la figa della zia, anche se Fabrizio poteva solo intuire, visto che lo zio in quella posizione, mostrando il suo sedere che si contraeva ad ogni spinta, impalando tutta la scena gli impediva di vedere i dettagli.

Come al solito lo zio non ci mese molto a venire e la zia sfilandosi dal bastone ancora in tiro per nulla assopito, sistemandosi le mutande che lo zio aveva spostato e riabbassando la gonna, buttando un’ultima occhiata al paletto di carne ancora in tiro uscì dalla stanza chiudendo la porta dietro di sé.

Fabrizio guardando ancora il suo paletto duro tra le mani, rientrando in camera, maledì di non averlo lasciato sfogare sotto la doccia, ma ormai non poteva tornare indietro e sdraiatosi sul letto, socchiusi gli occhi per rivedere le immagini del sedere della mamma aperto e accogliente e le tette della zia sballottanti, si dedicò a quella che sarebbe stata una lunga sega.

“Fabrizio quando hai fatto se vieni giù io e tua mamma abbiamo bisogno di te”

Fabrizio riaprendo gli occhi, di colpo si ritrovò sua zia al centro della camera di fronte a lui, la sorpresa fu tale che non pensò nemmeno di coprirsi e restando immobilizzato con la mano sull’asta in erezione, non riuscì nemmeno ad aprire bocca che la zia girandosi fece per andar via, fermandosi per l’ultima volta vicino alla porta, dove, dopo avergli fatto l’occhiolino e avergli sorriso gli sussurrò un semplice “Ti aspetto giù”.

Fabrizio, ancora frastornato, come un automa che esegue un comando, muovendo la mano e strizzando il cazzo tra le dita, in pochi colpi venne copiosamente riempendo immediatamente la stanza dell’odore intenso del suo sesso.

“Perché sua zia era entrata senza bussare, da quanto tempo era lì davanti a lui?”

Quella sua frase e quel sorrisino complice lo aveva fatto eccitare ancora di più, portandolo immediatamente all’orgasmo, forse è destino che chiunque si trova davanti alla zia viene in men che non si dica e lo zio che lui ha tanto bistrattato forse non ha colpa, ma adesso non era il momento di pensare a questo, c’erano altri problemi da dipanare, chissà se sua zia andando giù ha raccontato tutto a sua mamma, chissà le due sorelle cosa hanno pensato e adesso lui con loro come si deve comportare; per trovare la soluzione gli sarebbe servito del tempo, ma prima di ritrovarsi sua zia o sua mamma in camera a dirgli di far presto, decise di correre in bagno a ripulirsi e andare giù.

Arrivato giù le due sorelle con le mani nelle scatole, erano in dispensa a sistemare ciò che pian piano saltava fuori, sentendolo arrivare alzando gli occhi, la zia gli chiese di prendere la scatola rimasta in ingresso che per loro risultava troppo pesante da spostare e quando lui tornando con la scatola in mano chiese dove appoggiarla, la zia indicando il posto, andando verso di lui, gli diede un bacio sulla guancia seguito da un sorriso:

“Sei diventato proprio un ometto, ti abbiamo sottratto dai tuoi svaghi, ma senza di te oggi saremmo state in difficoltà”

Concluse la frase con l’occhiolino che trasmetteva complicità, come aveva fatto qualche momento prima quando lo aveva sorpreso in camera, poi girandosi verso la sorella, come a voler ritrovare la concentrazione su quello che stava facendo, parlò della roba da sistemare; ma dopo un po' riferendosi sempre a Fabrizio, che evidentemente non era del tutto uscito dai suoi pensieri, commentò che dovevano approfittare di averlo tutto per loro finché ancora potevano, prima che qualche fanciulla lo avesse preteso tutto per se.

Fabrizio che in cuor suo sapeva che le fanciulle a scalpitare per lui erano già in due, pensando un attimo a loro, chiedendosi in quel momento cosa stessero facendo, se erano come al solito in terrazza a fare l’amore, continuò sospirando a far finta di niente, deciso solo a terminare il prima possibile per poter finalmente archiviare la pratica.

Arrivata la cena, lo zio e Fabrizio per motivi diversi, ragionando che finalmente si era completata quella giornata, erano pronti a tirare un sospiro di sollievo e poter dichiarare l’inizio dell’agognato mese di relax e di vacanze, quando la zia in agitazione esordì che era una tragedia, perché dopo aver rovistato in tutti gli scatoloni, aveva scoperto di aver dimenticato il suo fidato robot multiuso, che lei usava per preparare i suoi manicaretti.

Sapendo che un fulmine li avrebbe inceneriti sul posto se solo avessero proferito verbo, rimasero intimoriti in silenzio aspettando le conseguenze, quando per fortuna, la zia disse che l’indomani mattina di buon’ora sarebbe andata lei in macchina a riprenderlo in maniera di tornare in tarda mattinata, aggirando in questo modo le probabili code in strada dei turisti in arrivo e in partenza.

Non se lo dissero, ma in casa quella sera c’era una strana sensazione che se interrogati singolarmente avrebbero giustificato con la stanchezza di quella giornata diversa da tutte le altre, ma in realtà ognuno di loro aveva la testa affollata da pensieri diversi, limitandosi a pochi discorsi e tanti silenzi, che lasciarono scivolare la serata celermente verso la fine, per potersi ritirare ognuno in camera e riposarsi dalle stanchezze del giorno.

Fabrizio ancora frastornato per essere stato scoperto dalla zia mentre si stava segando, aspettava di poter ricambiare la visita andando a trovare la zia alle prese con il paletto dello zio e finalmente poter esplodere insieme a loro; la mamma, che da una settimana aspettava di potersi godere alle coccole di sua sorella, era delusa che per colpa di una dimenticanza doveva aspettare un ulteriore giorno; ancora più confuso lo zio che pur avendo predisposto tutto per fare buona figura e dimostrare di essere tornato un aitante ventenne non avendo parlato con la moglie, cercando di cogliere un suo cenno che non arrivava, era indeciso se riprendere una seconda pillola o vista la comunicazione ufficiale data dalla moglie, doveva considerare la pratica ulteriormente rinviata; mentre la zia che dopo aver finito di farsi riempire la passera di crema calda dal marito, un attimo dopo si era trovata davanti il cazzo grande e duro del nipote pronto a esplodere, per tutto il pomeriggio pervasa da pensieri peccaminosi e incestuosi, si era sentita eccitata più del solito al punto adesso bramosa di un cazzo dentro, di voler correre in camera con il marito il prima possibile.

Quando la zia arrivò in camera, con un fare deciso e una luce intensa negli occhi che li faceva risplendere nella penombra, fu lei a gestire i giochi e dopo avergli fatto prendere la pillola e fatto sdraiare nudo sul letto non dando al marito la possibilità di replicare gli comandò di segarsi, lasciandosi guardare.

Lei ferma al centro della camera guardando il membro del marito che man mano diventava duro, intenta ad osservare lo spettacolo, chiese al marito mentre si segava di guardarla e spogliarla con gli occhi.
Dopo qualche istante iniziò a togliersi i vestiti con controllata lentezza, ammirando ad ogni indumento che toccava terra, il cazzo del marito che si ingrossava sempre più.

Quando fu completamente nuda, avvicinandosi a passi lenti e misurati, abbassandosi lo prese in bocca, lasciandolo scivolare fino in fondo, come se si stesse gustando una prelibatezza per la prima volta; indietreggiando con la testa prese a leccare la cappella con la lingua come se fosse un cono gelato, per poi iniziare a succhiare il cazzo sempre più voracemente, contraendo i muscoli delle guance.

Lo zio, perso ormai nei suoi gemiti la lasciava fare, senza prendere nessuna iniziativa, come un amante alle prime armi, mentre il suo palo di carne, forse per merito della pillola cresceva sempre di più.

“Vediamo il mio ometto cosa sa fare con questo cazzo duro”

La zia che intanto si era portata a cavalcioni sullo zio, mentre diceva quella frase lo fece scivolare tutto dentro, fermandosi per farlo ambientare un po' prima di iniziarsi a muovere lentamente, senza nessuna fretta.

Fabrizio che da dietro la pianta non si era perso nulla dello spettacolo, eccitato come non mai con il suo bastone tra le mani, sentendo quella frase trasalì; era la prima volta che la zia chiamava così lo zio e anzi finora l’ometto di casa è stato lui.
Di certo lei non poteva sapere che lui fosse lì, ma sembrava quasi che stesse parlando con lui, anzi a pensarci bene sembrava un differente prosieguo di quando, oggi, sorpreso in camera, invece di andare via fosse rimasta lì a calmare la sua eccitazione.

La mente di Fabrizio prese il volo in pensieri incestuosi che fino a quel momento anche se aveva fatto non aveva mai sentito tanto nitidi dentro di se e mentre sua zia stando sopra, continuava a cavalcare lentamente quel palo che guardando attraverso lo specchio usciva leggermente e sprofondava dentro di lei, Fabrizio, mentre si masturbava seguendo il ritmo della zia per un attimo si sentì li sotto di lei, cavalcato e docilmente domato ma pronto a dimostrare cosa sapeva fare con il cazzo duro.

La zia fece in modo che la cavalcata la portasse all’orgasmo un paio di volte, senza che il suo puledro la disarcionasse prima; forse per merito suo o forse per merito della pillola miracolosa, per una volta il suo amante era stato all’altezza e lei dopo essersi spostata di lato, ripreso il paletto ancora duro tra le mani, lo riprese in bocca, per potersi gustare i suoi succhi dopo che lo aveva abbondantemente annaffiato.

Dopo averlo ripulito dei suoi umori, le sue succhiate sempre più avide ben presto lo fecero esplodere dentro la sua bocca, ingoiando fino all’ultima goccia, mentre Fabrizio in contemporanea con lo zio esplose copiosamente annaffiando di sperma il tronco dell’ibiscus che la zia non tralascia mai delle sue amorevoli cure.

Il pennone dello zio per nulla intenzionato ad ammainare, avrebbe voluto profondere ancora le sue virtù, ma la zia stanca e sensibilmente emozionata, quella sera non aveva voglia di rispolverare il kamasutra, per cui, girandosi su un fianco, avvicinandosi allo zio lo lasciò scivolare dentro, per poi spegnere la luce del comodino e addormentarsi così.

Fabrizio, anch’esso provato e sconvolto per quella giornata, tornò in camera con mille pensieri a frullare nella sua testa, che male lo traghettavano verso un sonno ristoratore.

La mattina giunse benevola con la sua luce che invadendo la stanza a causa delle persiane aperte, lo baciò dandogli il buongiorno, stava per nascondere la faccia sotto il cuscino, per evitare la luce, quando sentì dei rumori che provenivano dalla camera degli zii.

Che fossero le due sorelle? Forse c’era stato un cambio di programma dell’ultimo momento, alzatosi, decise di andare a controllare di soppiatto, trovando sua mamma, che entrata in camera degli zii per rifare il letto e cambiare le lenzuola, trovatasi lì da sola, visto che la sorella partendo di buon’ora, aveva disatteso le voglie della sua figa, presa dalla nostalgia e dalle voglie, spogliatasi della parte sotto e sdraiatasi a gambe aperte con la figa di fronte allo specchio prese a masturbarsi violentemente, lasciando scivolare dentro le dita della mano, mentre con l’altra si dedicava al clitoride.

“Scusa!!!” “Che vergogna vado via subito”

Con tutto quello sciabordio generato dalle mani non aveva sentito lo zio tornare dalla corsa mattutina ed entrare in camera e di colpo se lo era trovato davanti con il cazzo in erezione fuori dal pantaloncino.

Cercando maldestramente di coprirsi il sesso fece per alzarsi e andar via, ma lo zio, bloccandole il polso con la mano gli avvicino contemporaneamente il cazzo verso la bocca, che dopo un’istante di esitazione prese a ingoiare fino in fondo, accarezzandolo con la lingua mentre indietreggiava con la testa per raccogliere la saliva che tentava di colare di lato.
Continuò a succhiarlo per un po', facendolo crescere amorevolmente dentro la sua bocca e mentre con una mano teneva i testicoli come a volerli soppesare, con l’altra mano ormai libera dalla stretta dello zio, riprese a masturbarsi il clitoride, mentre lo zio la penetrava con le dita.

Non ci volle molto, perché quel paletto di carne tirato a lucido si andasse a conficcare dentro la sua figa, facendola gemere di piacere come Fabrizio non l’aveva sentita mai e da lì mentre lo zio la cavalcava con vigore, gli orgasmi si susseguirono uno dietro l’altro, ogni volta contraendosi sempre di più.
Per non urlare, addentava e mordeva, il cuscino, cercando di farlo entrare in bocca il più possibile per silenziare i suoi gemiti, ma malgrado fossero ovattati rintoccavano scandendo ogni orgasmo, fino a quando l’ultimo orgasmo più lungo dei precedenti la lasciò abbandonata sul letto.

Fabrizio incredulo per quello che aveva visto, mentre inizialmente si stava masturbando insieme alla mamma, con l’arrivo dello zio si era bloccato come paralizzato e anche se inizialmente voleva correre in difesa della mamma, alla fine era rimasto pietrificato in silenzio, dietro la pianta senza riuscire a fare nemmeno un passo.
Per la prima volta non provava eccitazione per quello che stava vedendo, ma allo stesso tempo incredibilmente nemmeno rabbia o risentimento, tutto era bloccato dentro di lui e fermo lì immobile non riusciva nemmeno a pensare.

“Grazie!!!” “Era da tanto che non mi sentivo donna e anche se in questo momento abbiamo tradito la fiducia di mia sorella e di tuo cognato, te ne sarò per sempre grata”

La mamma di Fabrizio, riavutasi dal momento di abbandono, con le lacrime agli occhi, prese a baciare e abbracciare lo zio ringraziandolo; uscito da lei, con il membro ancora in erezione, lui a disagio per quella reazione non sapeva come comportarsi, ma lei riprendendolo in bocca, lo riportò a gemere ed a lasciarsi andare.

Anche Fabrizio, come se sua mamma lo avesse d’improvviso sbloccato, senti il membro indurirsi e prendere vigore e assecondando i gemiti dello zio prese a masturbarsi, esplodendo sulla mano in contemporanea con lo zio mentre riempì la bocca di sua mamma.
Per la prima volta mamma e figlio leccarono e ingoiarono lo sperma insieme; lei il seme dello zio mentre lui il suo, guardando lei fino all’ultimo istante.

Tornato in camera Fabrizio si chiese adesso cosa sarebbe successo tra la mamma e il padre, tra le due sorelle, tra la zia e lo zio, ma trattandosi di una cosa troppo complicata da comprendere per la sua giovane età, decise che per il momento era meglio non pensarci e che a prescindere dalla sua volontà, il tempo gli avrebbe fatto capire cosa sarebbe successo.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per 17. Al mare: Una Sconcertante Scoperta (2° Parte):

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni