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"Che troia che sei!" - disse Lei a suo marito.


di Membro VIP di Annunci69.it acquainbocca50
31.08.2021    |    24.715    |    21 9.7
"Sulla mia destra il mare era calmo e liscio come una lastra di vetro azzurro..."
Erano le otto di sera quando stavo percorrendo il lungomare per ritornare a casa dopo una lunga giornata di lavoro. Sulla mia destra il mare era calmo e liscio come una lastra di vetro azzurro. Era davvero invitante. In estate quasi sempre porto con me uno zainetto con dentro l’occorrente per il mare, pantaloncini, maglietta, ciabatte, costume e un telo da mare. Da noi il mare è sempre bello ma qualche volta lo è di più ed è un peccato in quel momento non tuffarcisi dentro. Decisi all’improvviso. Posteggiai e mi cambiai dentro l’auto. Giunto in spiaggia, cercai un angolino appartato, anche se a quell’ora c’erano poche persone. La più vicina era una coppia a circa venti metri da me. Distesi il telo e mi buttai in acqua. Il contatto con l’acqua fresca e pulita mi rigenerò e mi ridiede energia. La giornata di lavoro era stata davvero pesante e mi abbandonai facendo il morto. Chiusi gli occhi e non pensai a nulla. Era bellissimo. Sarei rimasto molto più a lungo a farmi massaggiare il corpo e l’anima se non fosse stato così tardi. Uscii e mi sedetti sul telo per godermi quella enorme palla rossa che cadeva verso il mare creando un gioco di luci fantastico. Dopo appena un paio di minuti sentii una voce maschile:
“Scusi se la disturbo ma il mio accendino ha deciso di non funzionare più.” - disse mentre lo scuoteva come se volesse rianimarlo.
“Mi dispiace ma ho smesso di fumare.” – risposi.
“Siamo sempre meno quelli che fumano” – disse.
“Io mi sono liberato di questo peso.” - dissi
“Ci ho provato più volte ma… niente…”
“Non è facile per nessuno, sappiamo tutti che la nicotina crea dipendenza.” - risposi

La conversazione continuò e a un certo punto si sedette sulla sabbia. Era un uomo di circa 55/60 anni, una corporatura decisamente robusta e capelli brizzolati. Parlava con un accento del Nord, ma io non so riconoscere bene gli accenti del Nord. Forse piemontese, pensai. Ebbi la sensazione che ci stesse provando. Ne ebbi poi la conferma quando, mentre chiacchieravamo, si fermò un momento e mi disse: “Sai che hai un bel fisico e un bel cazzo?”
Il passaggio tra la nostra chiacchierata “del più e del meno” e quella frase fu senza filtri. Di punto in bianco passò dalla sigaretta al mio cazzo. Un sorriso si stampò sul suo viso quando quella frase me lo fece venire duro. Non perse l’occasione.
“Posso toccarlo?”
“Qui?” – dissi stupito
“Solo sopra il costume, non lo tiro fuori.”

Mi guardai intorno. Non c’era nessuno nelle vicinanze tranne quella coppia. Guardai con più attenzione. In realtà di quella coppia c’era solo lei sotto l’ombrellone. Guardai verso il mare per vedere se lui fosse in acqua. Non c’era. Ad un tratto mi venne in mente un pensiero: “Che sia lui il marito?” Glielo chiesi. Mi rispose di sì. Deglutii. Girai la testa verso di lei che ci stava guardando. La salutai con un cenno del capo. Lei sorrise.
“Posso toccarlo?” mi ripeté lui.
“Sì” – risposi. Lui allungò la mano e la posò sopra il mio costume strofinando le dita sul mio cazzo.
“Ti piace?” – mi chiese.
“Si” – risposi – “ma non sono a mio agio.”
“Capisco. Troviamo un posto più tranquillo” – disse.
“Dove” – chiesi
“Siamo in un hotel qui vicino. Ho una voglia matta di succhiartelo, hai la macchina lontano da qui?”
“No, ce l’ho lì di fronte.”
“Bene. aspettami in auto. Prendo tutto e quando ti sono vicino con la mia macchina, ti suono e tu mi vieni dietro-”
“Ok” – dissi.
“Non vedo l’ora di ingoiarlo” – mi disse mentre si alzava e si dirigeva verso sua moglie.

Mi sentivo come stordito. Ero sceso dall’auto per farmi un bagno e ne risalivo per seguire una coppia che non conoscevo. Non solo ma ignoravo persino il ruolo di lei. Avrebbe partecipato? Sarebbe rimasta a guardare? Non lo sapevo ancora ma il mistero rendeva tutto ancora più eccitante.
Salii in macchina e aspettai. Pochi minuti dopo sentii il colpo di clacson e lo seguii. Dopo circa quindici minuti arrivammo a destinazione. Entrati a casa mi presentò sua moglie. Era una bella donna dai capelli ramati corti e occhi di un marrone intenso. Chiesi se potessi farmi una doccia. Lui mi accompagnò davanti al bagno.
“C’è un accappatoio appeso alla porta. Fa’ come se fossi a casa tua.” E uscì.
Uscii anch’io un quarto d’ora dopo, pulito e profumato come un bambino. Sentii la voce di lui che mi invitava ad entrare nella camera accanto al bagno. Entrai. Nella stanza c’era solo lui, seduto sul bordo del letto e avvolto in un accappatoio bianco.
“Avvicinati” – mi disse.
Feci qualche passo avanti e mi misi davanti a lui. Lentamente mi slacciò la cintura dell'accappatoio e lo aprì completamente. Feci scivolare l’accappatoio a terra e rimasi nudo davanti a lui.
“Mmm, liscio e depilato proprio come piace a me.” - disse
Mi attirò a sé afferrandomi per le natiche e il mio cazzo affondò dentro la sua bocca. Sentivo la sua lingua che mi stuzzicava, le sue labbra che succhiavano e il suo palato che premeva forte sul mio cazzo. Continuò così per diversi minuti finché mi venne voglia di penetrarlo.
“Hai del lubrificante?” – chiesi.
Lui smise di succhiarlo, si avvicinò a un comò ed estrasse dal cassetto un tubetto di gel lubrificante.
“Tieni” – disse “cosa vuoi farne?” – disse sornione.
“Sai bene cosa voglio farne. Girati!”

Lo fece prontamente mettendosi a pecora e divaricando le gambe. Mi versai del gel sulle dita e le feci scivolare tra le sue natiche. Spinsi due dita dentro il suo ano massaggiandolo anche all’interno. Lo afferrai poi nei fianchi e lo penetrai. Lui ansimò e inarcò la schiena per accoglierlo tutto. Davo dei colpi ritmati, lenti e lunghi e di tanto in tanto lo tiravo fuori per rimetterlo di nuovo dentro. Fu così che ci vide sua moglie quando improvvisamente entrò nella camera da letto.
“La mia troietta” – disse lei – “non hai perso tempo vedo…”
Anche lei era avvolta in un accappatoio bianco. Aveva fatto la doccia e il profumo del suo docciaschiuma si sparse nell’aria. I capelli ancora bagnati le ricadevano sulle spalle, incorniciandole il bel viso pur senza traccia di trucco. Si sedette sul letto con la schiena appoggiata allo schienale e si rivolse a suo marito che ansimava ad ogni mio affondo.
“ti piace averlo dentro di te, eh?” – disse.
“Sii…” –
“Che troia che sei.”
“Sii…”
“Quanto ti piace essere inculato, dillo.” – disse lei marcando il termine “inculato”
“Tanto” – farfugliò lui. – “Tanto, tantissimo”

A quel punto sua moglie smise di assistere passivamente, si tolse l’accappatoio e la vidi in tutta la sua morbida, abbronzata, depilata, nuda bellezza. Scivolò davanti a suo marito, gli prese il cazzo e lo infilò nella fica. Così facendo, ogni volta che affondavo il cazzo dentro di lui, allo stesso tempo lo spingevo nella fica di sua moglie. Un sincronismo perfetto. Ad un tratto lei si sfilò il cazzo dalla fica, si girò, riprese il cazzo e lo puntò sul suo culo. Il cazzo di lui affondò come un coltello nel burro. Eravamo un tutt’uno.
Porci, eravamo dei porci e contenti di esserlo.
“Fammi sentire la tua sborra dentro” – disse lui improvvisamente – “fammela sentire…”
Quelle parole abbatterono ogni mia resistenza. In un attimo spruzzai la mia sborra dentro il suo culo, proprio mentre anche lui stava godendo. Tutti e due ci accasciammo all’unisono.

Quando uscii dalla loro casa era ormai buio. Respirai a pieni polmoni l’aria fresca della sera. Mi sentivo leggero, come se quella giornata pesante di lavoro non fosse mai esistita. Salii in macchina e mi sono chiesto: “Mi richiameranno?” Sorrisi: “Si” fu la risposta che mi diedi. “Mi richiameranno perché tutto è stato perfetto e mi sentii orgogliosamente fiero di me.

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