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Prime Esperienze

La vita ricomincia a 70 anni, anzi a 72. 3° parte.


di Membro VIP di Annunci69.it acquainbocca50
17.06.2022    |    10.681    |    5 9.7
"Mi abbassai, le allargai le chiappone e ho visto il suo buchetto rosa e invitante..."


Vi è mai capitato di avere dei pensieri “cattivi”? Se sì, non preoccupatevi, è la doppia natura dell’essere umano. Tutti noi abbiamo un lato oscuro. La perfezione non esiste, la bontà assoluta nemmeno. Ci proviamo a reprimere le pulsioni più cattive che sentiamo dentro, ma nel corso della nostra vita succede a volte di agire in maniera irrazionale, istintiva e inaspettata.

Io ero riuscito a reprimere il mio pensiero “cattivo” con la signora Anna, ma i pensieri “cattivi” a volte ritornano con maggiore forza e in quel caso la vittima non ha scampo.

Il mio pensiero “cattivo” ritornò nella mia mente quando la signora Anna, dopo che avevamo fatto l’amore in modo quasi sentimentale, si alzò nuda dal letto per andare in bagno. Doveva avere, tra le altre cose, i livelli di glicemia molto alti, perché andava spesso a far pipì. Credo avesse il diabete ma, naturalmente, non ho voluto chiedere.

Disteso sul letto, ancora una volta, le guardavo il culo mentre zoppicando si dirigeva in bagno. Nonostante fosse sostenuto da gambe piuttosto gonfie e che presentavano qui e là delle vene varicose, qualcuna anche consistente, il suo culo enorme e bianco come la neve appena caduta, risvegliò in me quel pensiero “cattivo” che ero riuscito prima a sopire. Da Dr Jekyll mi stavo trasformando di nuovo in Mister Hyde. Questa volta, nessun perdono. Appoggiai la schiena sullo schienale del letto e divaricai le gambe cosi che il mio cazzo eretto fosse bene in vista quando lei avrebbe aperto la porta del bagno. Alcuni minuti dopo la porta si aprì e lei immediatamente sorrise. Aveva notato la mia posizione. Si avvicinò claudicante:

-Mi sento davvero gratificata. Non avrei mai pensato di suscitare un tale interesse. – disse
Eh no, amica mia, stavolta non mi freghi con il sentimentalismo – pensai. Ormai il pensiero “cattivo” aveva messo radici nella mia anima e sarebbe andato via solo a fatto compiuto. Ma il Mister Hyde che era ormai in me voleva di più, voleva essere brutale anche con le parole.
-Avvicinati, devo dirti qualcosa all’orecchio – le dissi
Lei salì sul letto divertita e avvicinò il suo orecchio alla mia bocca.
-Dimmi.
-Voglio incularti – le sussurrai.
Lei si girò verso di me con una espressione finto alterata.
-Tu sei matto! – disse.
-Sì, sono matto e voglio incularti.
Lei sgranò gli occhi come una bambina:
-Ma fa male!
-Solo all’inizio, poi è solo piacere… - dissi.
- Non lo so … - sussurrò abbassando la voce di un tono.
Era fatta. Quando una donna dice “non lo so”, è un sì camuffato.
- Sarà davvero bello. – dissi guardandola con intensità.
Lei mi guardò con i suoi occhi non contaminati dagli anni. Poi, disse:
-Che dovrei fare?
Scesi dal letto e le chiesi di mettersi a quattro zampe, come una cagnolina. Lei ubbidì. Il suo culo candido era adesso a pochi centimetri dal mio cazzo.
-Brava, così. Adesso curva la schiena.
Lo fece. Il suo culo sembrò schizzare verso l’alto come una mongolfiera.
-Brava. Non ti muovere adesso.
Mi spostai in avanti e senza toccarla con le mani appoggiai il mio cazzo tra le sue chiappe, poi iniziai a strusciarmi, su e giù. Lei iniziò a gemere.
-Ti piace? – dissi.
-Sìì… – biascicò lei.

Continuai così per un po’, come se mi stessi masturbando usando le sue chiappe. Ad un tratto lei tolse le mani dal lenzuolo affondando così la faccia sul lenzuolo stesso e le portò dietro di me afferrandomi le natiche e tirandomi verso di sé. Il Dottor Jekyll che era in me ebbe una scossa. Afferrai a mia volta quelle natiche enormi e sudaticce e le strinsi con forza. Era arrivato il tempo di incularla.

Un culo perfetto può essere contemplato come un quadro o un tramonto. Può dare l’idea del cielo, etereo e impalpabile. Ma il culo della signora Anna, di impalpabile non aveva nulla. Era così imperfetto che per contrasto mi suscitava desideri morbosi. Quel culo era ingordigia, materia, carne, terra, brama. Era un’esplosione di sensi.

Prima di incularla, però, dovevo prepararmi il terreno, dopotutto era un culo inviolato. Mi abbassai, le allargai le chiappone e ho visto il suo buchetto rosa e invitante. Iniziai a leccarlo. Lei si irrigidì per un attimo, poi la sentii sciogliersi a tal punto che prese lei, le sue chiappe e le allargò al massimo per facilitarmi il compito. Quando il suo ano fu abbondantemente lubrificato dalla mia saliva, le infilai, piano, un dito, inumidito anch’esso di saliva, poi, un secondo dito. L’ano si allargava sempre di più. Di tanto in tanto lei emetteva dei gemiti ma non potrei dire con certezza se erano di piacere o di dolore. Mi alzai di nuovo e dopo aver bagnato di saliva la punta del mio cazzo, lo appoggiai sul suo buchetto e lentamente iniziai a spingere. Centimetro dopo centimetro la mia cappella era entrata. Mi sono fermato un po’, poi, con movimenti sempre lenti, ho continuato a penetrarla. Sentivo le pareti allargarsi e poi stringersi sul mio cazzo e finalmente ero arrivato fino in fondo. Un ghigno solcò le mie labbra. il piacere di aver violato quel buchetto rimasto inesplorato per così tanto tempo era senza prezzo. Iniziai a muovermi, avanti e indietro, prima lentamente, poi con colpi più decisi. Il rumore sordo del suo culo che si scontrava contro il mio ventre, le tette che sbattevano avanti e indietro, i suoi gemiti e i suoi gridolini mi mandarono in estasi fino quasi a venire. Ma proprio in quel momento un altro pensiero “cattivo” scaturì dalla mia mente. Ho tirato fuori il cazzo e sono salito sul letto mettendomi davanti la sua bocca.
-Apri la bocca – dissi.
Lei alzò la schiena, mise le mani sulle mie cosce e aprì la bocca.
Ho tenuto salda la sua testa tra le mani e ho cominciato a muovere il mio bacino avanti e indietro. Il mio cazzo entrava e usciva dalla sua bocca, prima lentamente, poi con decisione. Di tanto in tanto aveva dei colpi di tosse e gli occhi le si erano un po’ arrossati. Anche il viso aveva cambiato colore, stava diventando un po’ troppo rosso e il respiro era affannoso. Mi sono fermato e le ho chiesto se andasse tutto bene. Lei mi ha sorriso e dopo un altro colpo di tosse mi ha risposto con una voce flebile di sì. Ho quindi continuato finché non sono venuto. Lo sperma è andato un po’ dappertutto, sul suo viso, sulle sue tette e sulla pancia. Con un dito lo raccoglievo dal suo corpo e lo infilavo nella sua bocca. Lei succhiava il dito come un cucciolo con la mammella della mamma. Poi le ho alzato il mento con dito e l’ho baciata. Una parte del mio sperma è travasata dalla sua bocca alla mia. Il Dr Jekyll stava scacciando Mister Hyde. Ci siamo poi sdraiati uno accanto all’altro.

Siamo rimasti così per un po', in silenzio e soddisfatti. Dopo un po’ lei si è alzata ed è andata in bagno. Io ho sorriso nel vedere quel culo ormai violato. Dopo alcuni minuti la signora Anna ha aperto la porta e appoggiando una spalla sullo stipite della porta, mi ha detto:

-Com’è farlo con due uomini?
-Oh, cazzo….
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