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Gay & Bisex

( Gay ) slave, lustrascarpe e poggiapiedi Parte 4


di Bootsubmaster
19.02.2021    |    4.268    |    8 9.1
"Nicola di tanto in tanto però mi afferra la faccia costringendomi ad aprire la bocca e ci cicca dentro poi mi rinfila il cazzo in bocca di prepotenza..."
La vita in casa con due coinquilini simili sembrava un sogno che diventa realtà per me , tuttavia si sta passando dalle fantasie di una giovinezza alla realtà e non è tutto rose e fiori.
Mirco si rivela un maschio alfa che non si fa problemi ad usarmi anche per pratiche sessuali, mentre con Giuseppe la situazione promette uno sfruttamento veramente umiliante. Avendo ascoltato la loro discussione scopro che parlano di me considerandomi alla stregua di un inferiore o peggio uno schiavo e capisco che prima di me si sono già divertiti con chi occupava la mia camera e questo mi fa capire come siano maschi alfa esperti e decisi.
Nonostante le emozioni contrastati che mi capita di provare, nulla mi preparerà mai a quanto sta per accadere:

Obbedendo a Mirco mi metto all' opera per eseguire il suo ultimo ordine così dopo una bella doccia inizio a pulire casa e soprattutto la cucina. La casa dove viviamo non ha un salotto ma in compenso ha una cucina spaziosa con un tavolo e addirittura lo spazio per tenerci un divano da 2 posti. Anche se sono ancora carico da quanto successo e considerando che sono bravo nelle pulizie per rimettere tutto in ordine ci metto ben due ore. Finito passo a controllare la camera di Mirco per vedere se sul pavimento c' è qualche macchia equivoca: tipo di sperma o di saliva, controllo e non ne trovo ma per sicurezza alla fine rilavo tutto e rassetto il letto, mentre me ne vado in camera noto che Giuseppe ha lasciato le sue scarpe bianche davanti la mia camera con un bigliettino:
"Domani le voglio pulite."
Ecco a quanto pare non resiste deve sfruttarmi e non vede l'ora di umiliarmi anche se assente. Osservo le scarpe precedentemente pulite mentre le aveva ai piedi.
In effetti in breve tempo le ha veramente sporcate tantissimo e quasi dubito che sia normale, penso più che altro che sia andato ad infangarle in qualche aiuola. Tutto sommato per lui è normale trattarmi così quindi io mi limito a prenderle e inizio a pulirle con cura ma mi accorgo di non avere lucido bianco o la gomma che di solito pulisce bene i bordi, così mi cambio e vado ad un supermarket vicino. Senza pensarci troppo non solo compro il lucido bianco ma anche altri accessori per pulizia scarpe compreso un deodorante mangia odori. Anche se non sento odore forte alle sue scarpe magari potrebbe apprezzare il gesto.
Sto rientrando a casa ed il cielo è scuro e nuvoloso faccio in tempo ad arrivare al portone ed ecco che inizia a diluviare.
Ripenso a quanto detto da Mirco e inizio a fantasticare sul discorso pioggia mentre pulisco le nike bianche di Giuseppe.
Faccio in tempo a finire di pulire le scarpe di Giuseppe che suona il campanello. Subito vado ad aprire ed ecco entrare tutti bagnati Mirco e ben 1, 2, 3, 4, 5 amici.
I suoi colleghi.
Mirco mi saluta allegro e solare, si ferma vicino a me mentre gli altri entrano salutando.
Il mio sguardo cade subito sulle sue scarpe e sui segni in terra che tutti lasciano entrando.
Fango ovunque. MI chiedo che fine ha fatto il nostro tappetino all'ingresso. Entrando senza trovarlo tutti quei piedi hanno sporcato il corridoio e immagino che in cucina sarà uguale.
Osservo stivaletti in pelle, Merrel in cuoio, scarpe basse in pelle con lacci , stivaletti senza lacci, e due paia di nike nere in pelle.
Mirco mi da una pacca sulla spalla sorridente.
Mirco: -Si va in scena!. -
Tutti si accomodano in cucina e li sento scusarsi per il fango ma Mirco sembra sereno e li tranquillizza.
Mirco: -Vi presento il nostro nuovo coinquilino: Michele!-
Io mi affaccio in cucina e saluto tutti un po' imbarazzato. Ci scambiamo qualche frase di rito tipo: da dove vieni? cosa studi? quanti anni hai ? ecc ecc..
Mirco mi chiede di aiutarlo con i caffè mentre i colleghi ancora si fanno problemi per il fango.
Io : -Tranquilli ora ci penso io.-
E così messe le tazzine sul tavolo vado in bagno a prendere secchio e mocio vileda parto dal corridoio e arrivo in cucina. due sono seduti sul divano due al tavolo , uno è vicino alla finestra socchiusa che fuma mentre Mirco è in piedi appoggiato ai fornelli, noto subito che non ha fatto il caffe.
Io passo in terra per pulire e tutti mi agevolano gentili. come finisco Mirco mi dice se preparo il caffè e io ovviamente scatto e mi do da fare preparando una caffettiera grande.
Intanto uno dei tipi è andato e tornato dal bagno e di nuovo ci sono impronte di fango ovunque.
tipo A: -Così è inutile facciamo un casino. Vi smerdiamo tutta casa!-
Mirco mi da una pacca e sorridendomi mi dice:- Dai posso dirglielo? Non fare il timido.-
Io non ho la più pallida idea di cosa stia dicendo e come me, i suoi amici.
Mirco insiste: -Dai non ti devi vergognare, magari possono diventare dei clienti.-
Io mi sento avvampare penso a tutto e niente e nonostante Mirco sia così tranquillo e sorridente non capisco cosa voglia fare.
Tipo B: -Dirci cosa?-
Mirco mi da un'altra spallata per incoraggiarmi.
Mirco : -E dai se no lo dico io.-
Tutti mi fissano e io sono assolutamente interdetto.
Poi Mirco come se niente fosse inizia a parlare:
Mirco: -Dovete sapere, che il nostro amico Michele non è figlio di ricconi come tutti voi e a differenza nostra lui non solo studia ma fa anche dei lavoretti.-
Mirco mi fa l'occhiolino poi mi mette un braccio intorno al collo.
Mirco: -E tra questi lavoretti si è pure inventato il lavoro di lustra scarpe, si piglia una cazzata per farlo ma comunque son spiccioli, quindi se qualcuno di voi viziati necessita di un aiuto , invece di buttare scarpe appena sporche magari le date a lui che ve le rimette a nuovo. -
Sono a bocca aperta non credo alle mie orecchie che abbia detto una cosa simile, e non credo nemmeno che nessuno ci creda. Ma Mirco sembra avere le idee ben chiare e continua a parlare:
Mirco: Ora così si vergogna , ma magari potete diventare suoi clienti, se mai possa servire, è veramente bravo e poi è una cosa che lo rilassa quindi quando capitano le mattine che non deve andare in facoltà impegna le ore della mattina così.-
Tipo C: -E quanto si prende a paio?-
Mirco mi da una pacca sulla spalla: -Si prende due euro a paio.-
Il tipo vicino alla finestra, sta fumando una sigaretta, sembra il meno stupito dalla cosa ma comunque dimostra interesse e lo fa capire subito:
Tipo D il fumatore: - Bravo alla fine, anche fare lavori umili è un modo come un altro per fare soldi , ma dimmi a noi serve ora una bella pulizia , che ne dici? come facciamo?
Mirco risponde al posto mio tutto gioviale e sorridente:
Mirco all amico : -Bravo così mi piaci , per oggi è gratis ma se servirà altre volte pagate sia chiaro, non fate i tirchi!.-
Tipo A: - Dobbiamo toglierle?-
Mirco: -No no ora Michele ci versa il caffè e recupera il necessario ... Voi non dovete preoccuparvi di niente fa tutto lui. Giusto Michele?.-
Io gli sorrido ma sono decisamente sconvolto. Come in trance guardo le scarpe di tutti nuovamente, valuto cosa serve e vado a prenderlo. come rientro la caffettiera sta fischiando ma nessuno accenna a muoversi, così io vado a toglierla da fuoco, verso il caffè nelle tazze, chiedo a tutti quanto zucchero, glielo mescolo e uno a uno consegno la tazzina poi prendo gli attrezzi per lustrare e Mirco subito mi indica un tipo nel divano.
Mirco: -Inizia da lui.-
E così sotto lo sguardo di tutti mi inginocchio davanti al tipo mi metto un panno su una coscia e gli faccio cenno di appoggiarci una scarpa, il tipo poggia delicatamente e io inizio a lavorare.
Il silenzio di curiosità è interrotto da Mirco che terribilmente gioviale e coinvolgente attira l'attenzione su di se, un vero mattatore da palcoscenico, trainati da lui iniziano a parlare mentre bevono il caffè e presto mi ignorano assorbiti dai loro discorsi. Ridono, scherzano, discutono , hanno fatto veramente in fretta ad abituarsi ad un lustrascarpe, quasi non mi degnano di uno sguardo. Noto solo sguardi compiaciuti quando vedono il lavoro finito e io in cuor mio gongolo.
Sembrerà strano, ma pulire tutte quelle scarpe in ginocchio è faticoso e di erotico non c'è molto ma la mia eccitazione era invece totale perché mi sentivo utile e spesso controllavo che non fosse visibile tra le mie gambe.
Mirco mi aveva fatto un regalo immenso.
Tutti mi ringraziavano quando finivo di lustrare le loro scarpe e li vedevo sinceramente compiaciuti.
dopo i due tipi sul divano passai ai tipi nel tavolo, poi mi dedicai a Mirco con mio rande piacere e infine mi diressi dal tipo vicino alla finestra.
Mi inchinai senza dire niente e preparai il panno sulla mia coscia per appoggiare l scarpa.
Lui posò velocemente il piede ma altrettanto velocemente lo tolse
Tipo D fumatore: -Cosi sto scomodo, puliscimele come sto comodo io.-
E semplicemente rimette il piedi a terra. In questo modo io mi devo proprio inginocchiare e pulire in una posizione scomodissima. Inoltre il tipo ha anche ripreso a fumare e con un certo stupore noto che mi fa cadere la cenere addosso, ora non potendolo guardare non posso esserne certo e così fingo di non notarlo. La pulizia dei suoi stivaletti senza lacci dovrebbe essere la cosa più veloce ma visto che continua a spostare i piedi io mi ritrovo a muovermi intorno a lui manco fossi un cane che scodinzola, quando ormai sono alla fine ecco che con il piede libero mi schiaccia la mano che io tengo a terra per aiutarmi .
D'istinto faccio per toglierla ma lui fa più pressione. Io preferisco non fare nulla e i concentro con la mano libera a dare delle ultime spazzolate alla scarpa che ho davanti.
Ma questo tipo sembra che stia giocando ad un gioco che io non riesco a capire.
E così la sua scarpa inizia a schiacciare la mia mano come se stesse spegnendo una sigaretta a terra procurandomi dolore.
Ora tutti continuavano a parlare e di certo non facevano caso a me , ma io nella mia testa ero stordito e non capivo cosa fare. Inoltre la posizione era scomoda così nel tentativo di divincolarmi, fallendo posai anche l'altra mano in terrà e lui velocissimo mi schiaccia anche quella. La situazione è questa io sono a 4 zampe con la testa tra le sue gambe e le mie mani schiacciate a terra sotto le sue suola. Io continuo a non dire niente anche perché non saprei cosa dire, inoltre sono messo in un modo che mi costringe a dare le spalle a tutti compreso Mirco. Al quale avrei voluto chiede aiuto con lo sguardo.
Improvvisamente il tipo inizia a schiacciare più forte prima con un piede poi con l' altro in un crescendo di pressione.
Infine con il tacco della scarpa destra mi pesta la mano con forza , io non riesco ad evitarla e colpito dico: AHIA ad alta voce.
Tutti si fermano, io scatto in piedi tenendomi la mano.
E il tizio sorridendo mi dice : -Scusa non l' ho fatto apposta!.-
Tipo A: Ma che gli hai pestato una mano?.
Tipo fumatore : -Eh si ..Mi spiace!.-
Io: -No tranquillo non è niente.-
Il tipo mi ignora e si guarda le scarpe.
Tipo fumatore: Oh sei stato bravissimo li vuoi i 2 euro tieni!
E fa cadere a terra i due euro.
Io : No tranquillo , come ha detto Mirco la prima lustrata è gratis!-
Nonostante tutto mi inchino a raccogliere i 2 euro e glieli restituisco mentre esco dalla stanza tutti mi ringraziano e mi fanno ancora i complimenti io sorrido e vado in camera.
Non so nemmeno spiegare cosa è successo in quella cucina. Mirco ha fatto qualcosa di inaspettato si, ma il tizio che fumava che problemi aveva? mi aveva fatto male.
così senza pensarci troppo mi stendo nel letto mi infilo le cuffie e mi metto ad ascoltare musica. Passa un po' di tempo poi sento bussare la porta, mi sfilo le cuffie e lo invito ad entrare: E' Mirco.
Mirco: -Senti noi stiamo andando in pizzeria qui vicino, ci sono altri amici che ci aspettano e qui non ci stiamo, se vuoi puoi unirti a noi!.-
Io sorrido ma dico che per stasera passo.
Mirco: -Ok. Senti una cortesia, uno dei miei amici non si sente bene, forse il freddo gli ha fatto male dice che ha nausea e mal di testa quindi si è steso in camera mia, ha detto che se gli passa ci raggiunge, tu buttaci un occhio e se serve chiamami ok? -
Io : -Certo tranquillo!-
Mi sporgo dalla mia camera e saluto tutti che escono e li sento salutare Nicola che a quanto pare è già in camera di Mirco.
Essendo usciti tenendo la luce del corridoio spenta non ho minimamente capito chi sia rimasto in casa. Per un attimo sono tentato di andare a vedere ma poi rinuncio e vado in cucina ad aprire la finestra a far passare l'odore di sigaretta del tipo.
Poi un brivido mi attraversa la schiena, non ci sarà lui in camera?.
Silenzioso rientro in camera mia e accosto la porta giusto per sentire se per caso mi chiama.
Passano alcuni minuti ed ecco dei messaggi di Mirco al cellulare.
messaggio :"Sei stato bravo."
A seguire foto di me in ginocchio che pulisco le scarpe ai suoi amici.
Nella mia testa mi rendo conto che vedermi così mi eccita, soprattutto per le foto dove si vede che a chi lustro mi sta totalmente ignorando.
Sono quasi tentato di farmi una sega quando mi sento chiamare.
Chiudo il cellulare e vado a vedere.
Entro nella camera di Mirco e trovo il tipo in piedi appoggiato alla scrivania.
Non ci credo. Nicola è proprio il fumatore sadico.
Io mi irrigidisco, poi cerco di apparire naturale e chiedo:
Io: -Mirco mi ha detto che stai poco bene, serve qualcosa? Vuoi una camomilla?.-
Nicola mi guarda ha uno sguardo famelico e un mezzo sorriso.
Nicola: -Anche a me Mirco ha detto qualcosa.-
E dicendo questo ruota lo schermo del pc di Mirco verso di me.
L'immagine in pausa a tutto schermo mostra me in estasi con il cazzo di Mirco in bocca.
Sono pietrificato, non riesco a credere a cosa sta succedendo.
Nicola si avvicina a me e mi cammina intorno lentamente.
Nicola: -Mirco ti ha detto di prenderti cura di me vero?.-
Io con un filo di voce rispondo : -Si.-
Nicola: -E tu fai tutto quello che Mirco ti dice di fare giusto? Schiavo!-
Sentire quella parola, da questo tipo che nemmeno conosco mi fa gelare il sangue.
Non riesco credere che Mirco mi abbia venduto a lui.
Lui sembra leggermi nella mente.
Nicola: -Ho pagato 2 euro per i tuoi servizi, vedi di non deludere il tuo Padrone Mirco.-
Io respiro a fatica, nel dirmi queste parole si è avvicinato molto a me e la puzza di sigaretta l'ho respirata tutta.
Nicola: -Inginocchiati schiavo di merda.-
Io meccanicamente mi piego su un ginocchio.
Nicola : -Di più schiavo.-
Mi metto con entrambe le ginocchia in terra.
Nicola: - Di più schiavo, sei stupido?-
Con estrema difficoltà mi piego in avanti con mani in terra e la faccia che sfiora il pavimento.
Nicola: -Bravo merda, così.-
Trovo questo tipo sgradevole e grezzo e vorrei andarmene via, ma ripensare a Mirco mi trattiene.
Poi di colpo la mia faccia si spalma sul pavimento, Nicola mi ha messo la scarpa sulla testa e sta schiacciando.
Nicola: -Prima mi hai interrotto schiavo di merda, quindi ora ti schiaccio come meriti, e ricorda che lo fai per il tuo Dio Mirco.-
Io cerco di resistere un po' ma lui preme e schiaccia di più, mi sta veramente facendo male.
Nicola: Dai merda, ripeti con me :Io sono lo schiavo di merda del mio Dio Mirco.-
Io a fatica ripeto.
Nicola continua a schiacciare con l'altra scarpa mi sta schiacciando una mano.
Nicola: -Brava merda, ora ripeti: Padron Nicola posso succhiarti il cazzo?-
Io non parlo e un calcio mi arriva sul fianco, mi accascio di lato e mi allontano spaventato.
Nicola arriva mi afferra ai capelli e mi avvisa:
Nicola:- Senti un po' schiavo di Merda. Mirco ti ha regalato a me quindi fai quello che voglio e sappi che non sarà ne breve ne piacevole.-
Detto così mi spinge con forza contro il letto.
Nicola: -In ginocchio schiavo.-
Obbedisco.
Nicola va prendersi la sedia e la porta al centro della stanza, si siede davanti a me.
Nicola: Ora Schiavo di merda tu mi slacci la cintura, mi apri la patta dei pantaloni e mi tiri fuori il cazzo dalle mutande. Poi voglio che me lo succhi come se fosse il cazzo del tuo Mirco del cazzo. Hai capito?. Muoviti.
Io non trovo nessuna scappatoia e paralizzato dall' idea di Mirco decido di obbedire. inizio a slacciare la cintura ma a quanto pare sono troppo lento e Nicola mi da uno schiaffo alla testa.
Io cerco di essere più veloce e in fretta arrivo ad avere il suo cazzo in bocca. Ma lui mi frena e mi mette in mano un posacenere.
Nicola: - Mentre succhi tienilo bene qui, ecco così. Me lo voglio godere questo pompino sia chiaro devo vedere come uno schiavo di merda come te si umilia felice. -
Mentre succhio Nicola si accende una sigaretta, con la mia mano destra tengo il suo posacenere. Questo tipo non lo conosco nemmeno e in breve tempo gli ho pulito le scarpe e ora gli sto succhiando il cazzo mentre gli reggo un posacenere. Assurdo.
Di tanto in tanto mi arrivano degli scappellotti in testa, io cerco di fare del mio meglio, tra l' altro il suo cazzo non è così grosso come quello di Mirco quindi anche se me lo spinge in gola non ho quel senso di soffocamento e di vomito che mi faceva pure lacrimare.
Nicola di tanto in tanto però mi afferra la faccia costringendomi ad aprire la bocca e ci cicca dentro poi mi rinfila il cazzo in bocca di prepotenza.
Non ha un cazzo di marmo ma mi rendo conto che con lui ci vorrà parecchio per farlo venire e l'idea non mi piace affatto.
Nicola fa in tempo a fumarsi l'intera sigaretta e spegnerla nel posacenere che io tengo a mezz' aria, poi mi toglie il posacenere lo posa in terra, si alza in pedi, mi afferra sotto il mento e capelli. Così afferrato inizia a fottermi con violenza , è brutale e a suon di spingere mi ritrovo con la schiena arcuata all'indietro, il collo brucia e mi sento male dappertutto ma lui nemmeno se ne accorge e mi stinge con forza, fa rumori strani e digrigna i denti mentre mi dice parolacce:
Troia, schiavo di merda, cesso , mi fai schifo.
Poi ad un certo punto mi tappa il naso e mi infila il cazzo in gola, stavolta va bene in fondo alla gola e io mi sento soffocare ,cerco di liberarmi, lotto e ci riesco a fatica e subito mi rimedio un altro schiaffo.
Nicola: - Sei una troia. Dimmi troia te l'ha già fatto il culo io tuo Dio Mirco? Eh? -
Io tra saliva lacrime e sudore cerco di dire no ma credo che Nicola non lo capisca infatti mi afferra al collo e mi fissa con disgusto:
Nicola: -Merda, Mirco ti ha fatto il culo si o no?.-
Io mi sento le vene nel collo pulsare così come le tempie, a fatica rispondo di nuovo di no e il viso di Nicola si trasforma, sembra allucinato e famelico e stranamente trionfante.
Si accende una nuova sigaretta e sempre per il collo mi sbatte sul letto.
Non dice una parola mi afferra e mi toglie i pantaloni della tuta, io sono terrorizzato, nemmeno nelle mie fantasie avevo immaginato una cosa simile.
Nicola mi spinge a pecora mi sfila i pantaloni e le mutande (non ho le scarpe)
Nicola: -Non ti muovere.-
Io anche se volessi non ci riuscirei qualcosa di mai provato mi accade , sto tremando e sono paralizzato.
Poi qualcosa sempre passare per la testa di Nicola mi afferra e mi sbatte sul pavimento.
Nicola: - Gli schiavi di merda come te si fottono sul pavimento. -
Mi sputa addosso con sincero disprezzo.
Io sono a pecora lui in ginocchio e sento che mi sta sputando sul culo
Nicola: -Guarda che culetto.-
Io mi volto per guardarlo ma lui subito mi da due schiaffi potenti al culo e mi dice di non guardarlo che non ne sono degno.
Poi tutto si ferma per un attimo, lo sento trafficare col suo cazzo dietro di me, sento qualcosa tra le natiche.
Nicola: -Farà male.-
Nemmeno il tempo di capire e un dolore lancinante mi attraverso il corpo.
Urlo di dolore e cerco di divincolarmi ma Nicola mi si butta sopra e riaffonda il suo cazzo
nel mio culo.
Il dolore è indescrivibile mi sento tremare tutto e non mi interessa altro che scappare da quel dolore e divincolarmi ma Nicola mi prende letteralmente a pugni sul culo e poi si tuffa su di me schiacciandomi, essendo più alto al sua testa arriva vicino alla mia e subito dopo con una mano mi tappa la bocca ed ecco un altro affondo.
La mano sulla bocca soffoca l'urlo di dolore.
Nicola : Ti fa male schiavo? Dice con la voce affannata dalla fatica.
Io piango dicendo di si.
Nicola : - Bene non me ne fotte un cazzo se soffri. Gli schiavi come te devono soffrire per i loro padroni. E oggi sono anche io il tuo padrone quindi soffri per me schiavo di merda-
Ennesimo affondo e stavolta decide di restare dentro. E io lo sento perfettamente mentre sono un misto di dolore e nausea, sto piangendo e mi accorgo di tenere entrambe le mani sul braccio di lui che mi cinge il collo. Devo riconoscere che ha una grande forza fisica perché continua a scoparmi il culo a forza per molto tempo e purtroppo la mia resistenza è minore della sua infatti non ho più forza per ribellarmi. Nicola percepisce la mia resa e mi ordina di rilassare il buco del culo e colpo dopo colpo inizia a scivolare bene.
Tanto che ad un certo punto mi rigira a pancia in su, noto che si è acceso un altra sigaretta così mentre tiene la sigaretta in bocca mi afferra per i fianchi mi penetra e poi mi si butta addosso. Stando sul pavimento sento tutto il suo peso.
Mi schiocca persino la spina dorsale.
E lui indifferente continua a scoparmi con una sigaretta in bocca, sono esausto e mi vivo con chiarezza il dolore di ogni affondo.
Dopo molto tempo ecco che mi rigira con facilità si piazza davanti a me e mi ordina di succhiare mentre mi afferra i capelli.
Nicola: -Succhia schiavo di merda . -
Io so che odio questa persona e che non mi piace ma continuo ad obbedire perché assurdamente una parte di me non vuole comunque deluderlo.
Così sfrutto quello che mio malgrado ho imparato dai pompini fatti a Mirco e cerco di darli piacere, il risultato è immediato, smette di insultarmi e si concentra sul godere.
Spero di farlo venire presto e far finire tutto questo. Ma poco prima di venire mi ferma e dichiara.
Nicola: -Ti voglio venire in culo.-
Veloce mi torna dietro ed ecco di nuovo il suo cazzo dentro di me, mi spinge la schiena in giù e io praticamente finisco sul pavimento con la guancia che striscia sulla mattonella a ogni suo affondo, dal freddo che avverto sulla guancia capisco anche di esser infuocato io.
Ed infine ecco una sensazione che non dimenticherò mai, sento il suo sperma caldo e denso schizzare dentro di me , è una sensazione stranissima e subito l'ano cerca di respingere tutto ma invece Nicola spinge più a fondo.
Nicola: -Tieni troia prendilo tutto.-
Resta così un po' fino a che il suo cazzo non inizia ad ammorbidirsi ed allora lo sfila.
si alza in piedi e mi guarda come un pittore guarderebbe la su tela ultimata.
Nicola: -Non ti muovere, resta così. Schiavo.-
Ed io obbedisco. Lui si riveste davanti a me e con dei fazzolettini si ripulisce il cazzo e le mani, poi li appallottola e me li tira contro. Mi cammina intorno, vedo le sue scarpe con la coda dell'occhio: nere lucide e brillanti per merito mio.
Nicola: -Stai colando il mio sperma dal tuo buco del culo.- Lo dice soddisfatto.
Ed ecco che sento la sua scarpa arrivare nel mio culo prima una e poi l'altra ..non capisco cosa stia facendo, per un attimo ho pensato che volesse darmi un calcio ma non è così.
Nicola si sposta e mi arriva davanti io sono in ginocchio faccia in terra e con il culo in alto che gronda. Vedo chiaramente cosa ha ottenuto. Il suo sperma ora dal mio culo è colato sulle sue scarpe.
Nicola: - Ora schiavo di merda, pulisci! -
Io afferro i fazzolettini appallottolati e faccio per aprirli ma lui mi ferma.
Nicola: -Che cazzo fai? Con la lingua dei pulirle. Lecca.-
Stavo per sollevare lo sguardo per guardarlo incredulo ma ricordandomi che non vuole che lo guardi mi trattengo.
Nicola insiste: -Lecca. -
E così alla fine mi avvicino alla scarpa e tiro fuori timidamente la lingua.
Nicola: -Devi leccare a lingua piena. Schiavo.-
Nel silenzio più totale inizio a leccare il suo sperma dalle scarpe: è scivoloso e denso così devo rincorrerlo con la lingua e quasi succhiarlo per portarlo in bocca , lo sento amaro e ormai si sta raffreddando, sento anche il gusto del cuoio delle scarpe. E' una sensazione strana, una parte di me ha conati di vomito ma resiste pensando a Mirco . L' altra mi dice di leccare bene i bordi dove si è fermato lo sperma perché tanto anche Giuseppe vorrebbe che facessi un buon lavoro.
Con un calcetto Nicola mi fa allontanare dalle scarpe, le controlla e sembra soddisfatto.
Nicola:- Bravo schiavo. Ora rivestiti e accompagnami alla porta, raggiungo i miei amici e il tuo Padrone in pizzeria, mi è venuta fame.-
Senza alzare lo sguardo mi rivesto e lo accompagno alla porta.
Li prima di uscire mi ordina di inginocchiarmi con le mani in terra.
Il tempo di appoggiarle che lui inizia a schiacciarmele facendomi malissimo.
Nicola: -Ringraziami per averti sverginato schiavo , così sei pronto per il cazzone di Mirco.-
Io lo ringrazio.
Nicola ride e mi dice: -Di che sei uno schiavo di merda.-
Io lo dico.
Nicola si abbassa accovacciato.
Nicola: -Ora io esco, tu resta qui in attesa del tuo padrone.-
Poi si alza ride e mi da un calcio.
Nicola: -Comunque, Mirco non sa un cazzo di tutto questo. Ho trovato il video per caso nel suo pc. Non mi ha mai parlato di te, l' ho solo capito da me che rapporto esiste tra voi. In realtà mi sta pure sul cazzo mister perfezione, ragazze fighe, bei voti, soldi , bello e ha pure lo schiavo da usare e umiliare. Ma almeno la tua verginità ma la sono presa io. cazzo se mi è piaciuto, per una volta arriva prima Nicola di lui e lui nemmeno lo saprà mai.-
Io sono sconvolto, Mirco non mi ha venduto, sono solo un coglione io che si è lasciato raggirare come un cretino.
Nicola sembra aver capito che la notizia mi ha sconvolto e subito mi rimette una scarpa sulla testa.
Nicola: -Io non dirò niente, tu non dirai niente, ok schiavo?-
Io rispondo a denti stretti di si che va bene. lui toglie la scarpa dalla mia testa, e sento che mi spunta addosso.
Prende e se ne esce di casa.
Lentamente mi alzo. Sono sporco, sudato e umiliato in un modo che ancora non capisco . Mi dirigo in bagno e mentre cammino e sento una sensazione stranissima al culo.
Sotto la doccia ripenso a tutto quello che è successo e con mio stupore mi accorgo che solo a ripensarlo ho il cazzo in tiro. Questo Nicola mi ha dimostrato quanto io sia ingenuo e sciocco, è stato violento , rude e volgare. eppure mi scopro affascinato da quanto successo.

Fine dell' episodio ...Nel prossimo si scatenerà Giuseppe.







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