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Gay & Bisex

( Gay ) slave, lustrascarpe e poggiapiedi Parte 5


di Bootsubmaster
22.02.2021    |    5.728    |    13 7.4
"Mica vuoi che me ne vada in giro con la tua saliva sopra le mie scarpe..."
Ciò che era accaduto con Nicola si era rivelato essere qualcosa di molto intenso per me al punto da rimuginarci su tutta la notte, di conseguenza mi addormentai tardissimo e la mattina mi svegliai di soprassalto, era mezzogiorno passato.
Qualcuno si aggirava per casa e poco dopo qualcuno aprì la mia porta.
Giuseppe:- Dove cazzo sono le mie scarpe?.-
Non le avevo portate in camera sua, erano ancora qui con me, d'istinto le guardai e lui seguì il mio sguardo.
Giuseppe: -Bene, almeno le hai pulite!-
Io faccio un debole cenno di si con la testa.
Giuseppe: -Bene portamele in camera, ti devo parlare!.-
Io sono ancora frastornato, ma mi alzo dal letto afferro le scarpe e lo seguo.
Lui si siede sull'unica sedia della sua camera, io ho in mano le sue scarpe e faccio per sedermi sul letto, ma lui mi ferma.
Giuseppe: -Non sul letto. Se devi sederti mettiti in terra.-
Sono così intontito che nemmeno mi faccio domande, così mi siedo per terra mettendomi le sue scarpe davanti.
Lui seduto mi guarda dall'alto io a terra lo osservo in silenzio.
Giuseppe: - Tu per avere la camera hai promesso a Mirco un sacco di cose , come pulire casa o scarpe.!-
Io: -Si! Beh mi sembra che lo sto facendo....-
Giuseppe: -Zitto, sto parlando io!.-
Ammutolisco subito.
Giuseppe: - A me non sta bene!.-
Io non riesco a capire, vorrei chiedere ma mi ha detto di non parlare quindi mi limito a non aprire la bocca.
Giuseppe: - Parliamoci chiaro! si è capito che ti piace fare queste cose, non mi interessa sapere perché, mi basta che le fai. Ma quel che fai per me è poco, quindi ho pensato una cosa interessante da proporti.-
Giuseppe mi guarda con una faccia maliziosa.
Giuseppe:- A te piace pulire le scarpe giusto? lavare e tenere casa in ordine per noi, vero?.-
Io sono un po' frastornato, da questo essere così diretti verso di me, ripenso a Mirco e a Nicola e automaticamente arrossisco.
Giuseppe: - Già come pensavo. Senti all'inizio avevo pensato di fare un bel po' di scommesse con te e poco a poco vincere e ottenere tutto quello che voglio che tu faccia. Ma sarebbe noioso e lungo perché tanto so che vincerei sempre io. Vuoi una dimostrazione?.-
Ho bene in testa il discorso che lui e Mirco hanno avuto mentre io ero sotto la scrivania a sua insaputa. E so dove vuole arrivare, tuttavia quella sua determinazione inizia a far emergere il mio lato sottomesso e mi limito a dire che si possiamo fare una prova.
Giuseppe prende una moneta in mano e dice: - Tu lancerai la moneta in aria e la farai ricadere a terra, io la fermerò con il piede. Così nessuno può dire che abbiamo imbrogliato. Ci stai?.-
Io .-Cosa vuoi scommettere?.-
Giuseppe: - Qualcosa di semplice, se vinci tu, non dovrai più pulirmi le scarpe se vinco io dovrai mettermi le scarpe che hai pulito.-
Sembra maledettamente sicuro di se e io devo fare una faccia scettica così lui incalza
Giuseppe: -Io vinco sempre, dai cosa scegli?.-
Io di getto dico : -Croce.-
Giuseppe: -Allora io testa , lancia!-
Prendo la moneta dalla sua mano e il solo contatto con la sua pelle mi fa completamente agitare , cercando di rimanere calmo lancio la moneta in aria , contemporaneamente Giuseppe si alza , segue la moneta rotolare e poi ci piazza il piede sopra. Io lo guardo mentre toglie il piede e afferra la moneta con due dita, me la mostra e sentenzia:
Giuseppe.- Testa, che ti avevo detto? Io vinco sempre!.-
Bella forza penso tra me e me, prendendo tu la moneta e con il piede che mi copre la visuale non posso vedere e quindi all' occorrenza girerai la moneta dal tuo lato in tranquillità senza problemi. E' normale che vinci sempre.
Celando il mio disappunto dico:
- Ti devo mettere le scarpe?.-
Giuseppe ride: -No non c'è bisogno era solo una dimostrazione. Quindi ti faccio invece la mia proposta alternativa a fare mille scommesse.
Io : -Sentiamo.-
Ammetto di essere curioso.
Giuseppe: - Facciamo così. io sono certo che a te piace essere usato quindi ti propongo questo: per un mese sarai il mio schiavo, farai tutto quello che ti dico senza possibilità di rifiutarti. A fine mese, se io ho torto portai dirmi che non ti piace essere un servo e io ti libererò anche dalle cose che hai proposto a Mirco.-
Io :- E se invece mi piace?-
Non ho saputo trattenermi, ho risposto di getto. Ammetto che subito dopo aver detto queste parole me ne pento. Giuseppe se la ride battendosi una mano su un ginocchio, si risiede nella sedia e dice:
Giuseppe: -Quello che accade in quel caso, lo saprai solo se arrivi alla fine del mese, praticamente ti sto risparmiando mesi e mesi di analista, mi ringrazierai. Comunque , ci stai?-
Io esito.
Giuseppe: Alla peggio mi fai da schiavo un mese e poi fine. Invece pensa se resta tutto come è, tu passerai anni e anni da schiavo qui in questa casa.-
Alla fine Giuseppe dimostra di saperci fare con le persone, specialmente con uno come me, volevo tenere nascosto la mia inclinazione ad essere slave ma in questa casa è letteralmente impossibile.
Ho ancora in testa ciò che ha fatto di me Nicola e quindi una parte di me non riesce a cedere anche se vorrebbe, in fondo Giuseppe non è Nicola.
Giuseppe: -Ok visto che esiti ecco la mia proposta, lancio di moneta se vinci tu puoi pensarci una settimana se vinco io accetti subito.-
So come andrà a finire ma in un certo lo preferisco e do il mio ok. Giuseppe mi passa di nuovo la moneta.
Io : -Croce.-
Giuseppe: -Testa -
Lancio la moneta, cade in terra e Giuseppe ci mette il piede sopra.
Siamo al momento della verità, ma ecco che Giuseppe si allontana e lascia guardare me. Io esito, poi guardo e vedo la moneta : è testa.
Io: -Hai vinto tu.-
Giuseppe esulta come un ragazzino. Mi da pacche sulla spalla e continua a dirmi :
-Ci divertiremo!-
Si risiede nella sedia e io sto immobile davanti a lui con una mano sulla faccia in senso di disperazione , in realtà sto nascondendo un po' un sorriso e spero che non lo noti.
Giuseppe: -Bene, ragazzo, partiamo dalle cose semplici. Da adesso tu ti rivolgerai a me chiamandomi Padrone!.-
Io rispondo un po' titubante:
-Si Padrone!.-
-Bravo hai capito bene. Poi da oggi tu sei Alfred. Un nome più adatto al tuo ruolo.- Ride. Giuseppe : -Alfred...-
Io: -Si Padrone.-
Giuseppe esplode a ridere è palesemente divertito e contento.
Giuseppe: - Alfred, inginocchiati davanti al tuo Padrone. -
D' istinto non solo eseguo ma mi inginocchio come davanti Mirco e Nicola con la testa che sfiora il terreno e mani in terra.
Subito dopo Giuseppe mi avvicina col piede le scarpe che ho pulito per lui.
Giuseppe: -Alfred, mettimi le scarpe.-
Con un po' di difficoltà obbedisco terminato mi rimetto in ginocchio e subito dopo sento la suola del suo 44 sulla mia schiena.
Giuseppe: -Bene Alfred, ecco vedi, questa immagine è la sintesi di noi due: uno come te in ginocchio schiacciato sotto le mie suola e io in piedi che ti comando e posso fare cosa voglio di te. Questa è la tua natura. E questo è quello che tu hai sempre desiderato. Giusto Alfred?.-
Io rispondo si padrone e lui mi schiaccia meglio con la scarpa.
Giuseppe: - Alfred da oggi pulirai tutti i giorni la mia camera, voglio letto rifatto e pavimento spazzato. inoltre laverai la mia roba a mano e la stirerai, mettiti l'asse e il ferro da stiro in camera tua. Diventerà il mio armadio.-
Io rispondo di nuovo si padrone.
Giuseppe si siede sulla sedia, si sposta un po' e mette i suoi piedi sopra di me.
Giuseppe: Ora si che si ragiona, Alferd sei un ottimo poggiapiedi. Silenzioso e ubbidiente il mio Alfred. ricordati che in mia presenza, tu vai in ginocchio.-
Bussano alla porta. e Giuseppe dice di entrare. Dalle scarpe riconosco Mirco.
Giuseppe: Coinquilino giusto in tempo. Ti presento Alfred il mio fedele schiavo, ora farà tutto quello che voglio.-
Mirco si limita ad un : -Non hai perso tempo.-
Giuseppe:- Facile come bere un bicchier d'acqua, uno come lui è nato per servire due come noi.-
Mirco resta in silenzio, forse mi sta guardano in ginocchio con i piedi di Giuseppe sopra di me e io mi sento sprofondare in una vergogna mista a piacere .
Giuseppe: Alfred da oggi ti rivolgerai a Mirco chiamandolo Padrone come me! Sei contento?.-
Vorrei urlare di gioia ma mi limito ad un : -Si Padrone.-
Ora ringrazia Padron Mirco.
Io lo ringrazio.
Giuseppe è al settimo cielo e dice : -Bene Alfred, ora dimostrami la tua gioia, vai da Mirco e bacia le sue scarpe. Muoviti.
Io avanzo stando in ginocchio, per poi riabbassarmi davanti a lui, Mirco non si muove e non dice nulla mentre io inizio a baciare i suoi stivaletti marroni con legacci.
Giuseppe a quanto pare ha spostato la sedia e mi rimette le scarpe sopra.
Giuseppe: quanto cazzo è comodo il mio Alfred, a proposito, visto che sei già in ginocchio e ai piedi di Mirco perché non gli dai una pulita alle scarpe mi sembra di vedere un po' di fango.-
In effetti è così, deve averle sporcate ieri notte quando è uscito e oggi se le è rimesse. Con timidezza inizio a muovere una mano avanti per spolverarle.
Giuseppe: - No no no che fai? Alfred devi pulirle con sincera devozione! Avanti usa la tua lingua!.-
Mirco resta in silenzio ed immobile.
Io mi sporgo, esito solo un attimo ed inizio a leccare, dopo l'esperienza con Nicola non ha senso fare il timido e quindi lecco subito a lingua piena.
Giuseppe: Visto il mio Alfred è nato per servire, Padron Mirco cosa ne pensi ?
Mirco - Basta così. Le hai pulite.-
Io lo guardo dal basso pensando quanto si faccia scrupoli verso di me e sono commosso.
Mirco continua: -Le scarpe del tuo Padrone sono pulite , non ha senso fartele leccare! Ma ho un idea.-
Mirco apre l'armadio di Mirco sicuro di cosa cercare e vedo che il ripiano in terra è pieno di scarpe di tutti i tipi e sono tantissime.
Sento dire a Giuseppe .-Quelli sono perfetti!-
Alzo lo sguardo mentre Mirco mi lascia cadere davanti un paio di stivaletti da biker neri completamente impolverati e infangati.
Io sono terrorizzato, pulire quello sporco con la lingua sarebbe da pazzi.
Giuseppe ride di gusto e dice : Schiavo toglimi le scarpe e mettimi questi.
Io obbedisco, e credo che entrambi notano che io sia veramente spaventato.
Giuseppe: -Alfred, vai in bagno e prendi il tuo spazzolino da denti.-
Io titubante obbedisco e al mio ritorno trovo Mirco seduto nella sedia e Giuseppe seduto nel letto.
Giuseppe: Bene schiavo dammi qua lo spazzolino, tu ora ti infili sotto il letto a pancia in su, voglio che esca il petto e la tua faccia da sciavo. Muoviti Alfred obbedisci.-
Non ho ben chiaro cosa accadrà ma tutto il tempo guardo gli stivaletti leggo la marca a me sconosciuta Bohmberg e penso tra me e me che Giuseppe deve avere pure una moto da corsa visto che tra le scarpe c'era anche il casco.
Infine sono posizionato, messo così non vedo Mirco ma solo la faccia sorridente di Giuseppe che sporge e mi guarda dall' alto.
Giuseppe: -Vedi Mirco è da un po' che non mi faccio un giro, una cosa che mi ha sempre scocciato era dover ripulire tuta e stivali, ma ora che abbiamo il nostro Alfred la musica cambia. Improvvisamente mi mette uno stivale sulla faccia. coprendomi una guancia e un occhio fino alla fronte. non si fa problemi, schiaccia e la gomma delle suola è abbastanza dura da farmi male.
Giuseppe con il mio spazzolino da denti indica i bordi della suola e dice:
:Questo fango è terribile da togliere serve il prodotto giusto e i giusti attrezzi.-
Detto questo mi infila lo spazzolino in bocca e lo agita dentro riempendolo di saliva mia poi lo estrae e con calma inizia a spazzolare i bordi, poi quando la saliva finisce, immerge di nuovo lo spazzolino nella mia bocca.
:-Alfred bagnamelo bene mi serve umido.-
Il gusto di terra, cuoio, gomma e dentifricio si mescola nella mia bocca, sono sconvolto dalla creatività di Giuseppe.
I due iniziano a parlare di cose loro mentre Giuseppe continua a pulirsi i bordi degli stivaletti sulla mia faccia, va avanti così per un bel po'. Poi alla fine mi ordina di uscire da sotto il letto.
Giuseppe: Bene Alfred, io ho tolto il grosso, ma sei tu l'esperto, ora da bravo in ginocchio e finisci il lavoro con la tua lingua, poi andrai a prendere il necessario per lucidarli bene. mica vuoi che me ne vada in giro con la tua saliva sopra le mie scarpe. Ah ovviamente finito luciderai anche quelle di Padron Mirco.-
Io obbedisco, è un lavoro disgustoso, lungo e duro da fare in ginocchio per così tanto tempo , il tutto mentre loro mi ignorano.
Ad un certo punto impossibilitato a continuar emi fermo.
Giuseppe .- Che cazzo succede Alfred? non mi sembra che hai finito.-
Io con vergogna spiego la situazione:
Io: Scusi padrone, ma non ho più abbastanza saliva, non riesco a continuare.-
Giuseppe mi guarda come se fossi stupido. Si sporge in avanti e si sputa su entrambi gli stivali.
Giuseppe: -Bene ora puoi continuare Alfred.-
E' terribilmente umiliante ma non riesco a smettere, mi dedico con cura ai dettagli , cuciture bordi , scanalature nella gomma, lecco tutto in silenzio e quando mi fermo Giuseppe subito mi sposta la testa con la mano e sputa sulla scarpa. ma una volta sbaglia la mira e la saliva va a terra.
Giuseppe:- Cazzo, Leccalo da terra Alfred non si spreca nulla qui.!-
successivamente a intervalli regolari Giuseppe cambia strategia.
:-Alfred, apri la bocca!.- detto questo ci sputa dentro.
Giuseppe : -Alfred ti sto aiutando cosa si dice quando il padrone ti aiuta?-
senza esitare rispondo: Grazie Padrone , si mi scusi.-
Giuseppe riprende a ridere , Mirco lo avvisa che deve studiare quindi lascia la camera, ma Giuseppe gli dice chiaro che appena finito mi manderà da lui per finire di pulire le sue scarpe e Mirco si limita ad un va bene.
Ora Giuseppe è totalmente concentrato su di me. Lo sento trafficare con qualcosa sul letto e di conseguenza tende a spostare i piedi mentre lecco ma poi si riassesta.
Giuseppe: -Alfred continua a leccare ma metti le mani sotto gli stivali-
Obbedisco.
Poco dopo sento un suono e un forte dolore alla schiena e parte del sedere, anche se ho i pantaloni della tuta lo sento benissimo bruciare. per riflesso ho tentato di divincolarmi ma Giuseppe ha piantato le sue suola sulle mie mani e non riesco a fuggire, dolorante alzo lo sguardo e vedo la fonte del mio dolore, Giuseppe si è sfiato la cintura e mi ha frustrato.
Giuseppe: -Alfred sei lento, non posso stare qui tutto il giorno.-
Altra frustata e io mi contorco dal dolore.
Giuseppe:- Come si dice Alfred?.-
Io rispondo : -Grazie Padrone.-
Altra frustata e io ringrazio di nuovo, Giuseppe ride, si sta divertendo un sacco.
Giuseppe: Sei un cazzo di Schiavo Alfred, come minimo questo era un tuo sogno essere frustato mentre mi lecchi le scarpe. Così non vedo i segni che ti lascio ma dalla prossima volta ti metto nudo.-
Io tremo e lecco ancora più veloce e infino annuncio:
-Ho finito Padrone.-
Giuseppe si guarda gli stivali. Poi ci sputa sopra e fa l'impensabile, ci struscia sopra le suola prima su uno poi sull' altro. il sotto degli stivali era ancora sporco, con la sua saliva il fango si scioglie e sfregando ecco che si risporcano un po'. sono di nuovo sporchi.
Giuseppe: -Alfred, ricomincia.- A seguire frustata.
Io ringrazio e riprendo.
finalmente dopo molti sputi e frustate ho finito.
Giuseppe sembra soddisfatto e mi dice di mettermi in ginocchio davanti a lui, traffica con la cintura e alla fine me la mette al collo come un collare.
Giuseppe: -Alfred, stenditi a pancia in su.-
Io obbedisco e nel farlo lui tiene la cintura legata al mio collo come se fossi un cane col collare. Come mi stendo lui prima si pulisce un piede su di me poi l'altro, praticamente mi sta usando come zerbino. Poi mi osserva un attimo sorride ed ecco che con entrambi i piedi è sul mio petto.
Io mi sento schiacciare mentre lui cerca di tenere l'equilibrio fallendo, fa un po di prove e poi vedo che trova un suo metodo usando anche il collare che tira verso di se per equilibrarsi. Sono tutto un dolore ma lui sembra al settimo cielo.
Giuseppe.: -Ecco qua questo è quello che sei Alfred la tua posizione naturale, ora da bravo finisci il tuo lavoro.-
Così dicendo sposta un piede sulla mia faccia posando la suola sopra la mia bocca.
Giuseppe: Tira fuori la lingua e lecca Alfred, non vorrai farmi uscire con le suola sporche?.-
E così schiacciato dal peso e dolorante per la cintura che tira e stringe il collo ecco che inizio anche a leccare le suola degli stivali.
Mentre lecco Giuseppe mi incoraggia:
Bravo schiavo, bravo il mio Alfred, Guarda come lecca bene, lecca. lecca le suola del tuo padrone.
Infine mi scende dal petto. Sembra soddisfatto.
Giuseppe: Bene Alfred, tieni la cintura fino a che non avrò un vero collare terrai in casa quella cintura. Alfred ti vieto di lavarti la bocca o bere fino a stasera, voglio che tieni in bocca il gusto delle mie scarpe e della mia saliva e ora vai a pulire quelle di Mirco e non farmi fare brutta figura.-
Io sto uscendo dalla stanza ma mi sento tirare per il collare/cintura
Giuseppe :Allora non hai capito un cazzo, prima cosa mi devi ringraziare, seconda cosa devi camminare a quattro zampe perché sei un cazzo di inferiore in casa di due uomini veri e terzo toglimi questi cazzo di stivali e rimettimi le scarpe bianche coglione , non ti aspetti che esco a piedi con questi.
Io mi scuso e faccio tutto senza batter ciglio.
Mi sento umiliato. La situazione in casa è evoluta ad una velocità impressionante, inoltre qualcosa mi dice che Giuseppe ha solo giocato con me adesso.
Un po' spaventato per il futuro avanzo per il corridoio verso la camera di Padron Mirco.
Ma mentre avanzo ecco Giuseppe incoraggiarmi ad andare più veloce con sonori calci in culo, io alla fine cado in terra per il dolore e lui colpisce il mio culo più forte.
Giuseppe: Alfred muoviti non fare aspettare padron Mirco, che si già stanco Alfred? Ma dai non abbiano fatto nulla, è solo l'inizio vedrai quanto ci divertiremo. -
Il tutto mi è stato detto mentre continui calci mi arrivavano ovunque fino a quando non mi sono rimesso a quattro zampe e non mi sono diretto verso la camera di Mirco Velocemente.

Fine di questa parte grazie a tutti per la lettura di questo e dei precedenti. C'è ancora molto da raccontare e spero che vi piaccia, cercherò di non farvi aspettare troppo tra un racconto e l'altro. grazie a tutti per gli incoraggiamenti ricevuti siete fantastici







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