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Gay & Bisex

( Gay ) slave, lustrascarpe e poggiapiedi Parte 9


di Bootsubmaster
07.03.2021    |    4.861    |    21 9.1
"Il padrone gradisce e mi inonda la bocca, forse un flusso minore rispetto alle altre volte ma nonostante tutto riesco a gustarlo meglio e quasi non sento..."
Il protagonista Michele ormai è avviato come Slave in casa vive praticamente con due veri maschi alfa mentre segretamente un terzo Master continua a tenerlo in pugno Nicola.
Tuttavia ormai la sensazione che qualcosa unisce Nicola a Mirco diventa sempre più concreta.
Il tempo a casa di Nicola mi aveva reso ancora più palesemente consapevole della mia natura di slave, in breve tempo non solo avevo esplorato l'essere slave nel concetto di sottomissione e umiliazione ma anche da un punto di visto prettamente sessuale.
La consapevolezza iniziava anche a farmi capire che nel mio essere slave non ero così male. I metodi di Nicola non avevano nulla a che vedere con Mirco ma c'erano richiami al modo che Mirco e Giuseppe avevano di usarmi. Rientrando a casa mi resi conto che forse la presenza di Nicola e la sua fissazione per Mirco non erano così casuali.
Rientrato a casa notai che c'era uno zaino in pelle e una trolley all' ingresso , Mirco era rientrato. ed occupava il bagno.
Decisi di mangiare qualcosa al volo e stendermi in camera.
Ben presto capii che Mirco non era solo, era in compagnia di una ragazza e ben presto le risate e le chiacchiere che sentivo si sostituirono a gemiti di piacere e rumori inequivocabili.
Mi resi conto che stavo provando sincera gelosia per chiunque ci fosse li con lui.
Mi misi delle cuffie nelle orecchie e nel letto cercai di pensare ad altro, ma con mio disgusto l'unico copro che mi veniva in mente era quello di Nicola.
E la cosa mi diede un sacco fastidio. Non potevo essere così volubile, non potevo provare qualcosa per uno che mi trattava in quel modo.
L'indomani mattina la ragazza era ancora in casa , e per quanto mi costasse ammetterlo era carinissima e gentilissima. appena aveva capito che ero in casa era corsa in un bar vicino a casa a prendere la colazione per tutti.
E così mi ritrovai a fare colazione con loro due e poco dopo arrivò anche Giuseppe. Era incredibile come si adattassero entrambi alla perfezione alla situazione, la ragazza non avrebbe mai potuto intuire che loro erano due master che sfruttavano uno slave maschio quotidianamente, sorridenti simpatici e brillanti davanti terzi non solo mi trattavano da pari a pari ma mantenevano un atteggiamento estremamente fraterno fatto di abbracci e pacche sulla spalla e complimenti a me.
Questo mi confondeva ma palesemente creava una voragine tra loro e Nicola.
La giornata trascorse serenamente e solo la notte mentre ero nel letto mi giunse un messaggio di Mirco:
"Vieni in camera mia ora"
Io scattai immediatamente e lentamente senza accendere la luce mi diressi alla sua porta, era socchiusa.
Entrai col cuore in gola, e lui era li nel letto, con una leggera luce soffusa proveniente da una lucetta minuscola.
Io mi inginocchiai vicino a lui stando fuori dal letto.
-Spogliati.-
Io eseguo in silenzio cercando di non tradire la mia frenesia.
Nicola: -Vieni sotto le coperte.-
Io eseguo sono, sbalordito lo guardo e senza rendermene conto sorrido.
Nicola: - Non sorridere.-
Dispiaciuto smetto di sorridere e lui mi osserva ancora un attimo serio ed impenetrabile, infine spegne la luce e io mi sento così confuso ed eccitato che tremo.
nel buio sento la voce calda e bassa di Mirco, è come una carezza per me:
-Hai paura?-
Io : -No, Padrone sono solo felice!-
Mirco: - Tu sei mio?-
Io : -Si Padrone!.-
Mirco: -Obbedirai sempre a tutti i miei ordini?.
Io: -Si Padrone.-
Mirco: - Bene allora fai il tuo dovere...-
Lo sento muoversi, una mano mi afferra e in un attimo ritrovo la mia testa tenuta in una sua grande mano che mi spinge verso il suo pacco, appena capisco mi infilo sotto le coperte. Sento un gran calore e ne trovo anche al buio la fonte. Incredibile dopo tutto il sesso che ha fatto con la ragazza ecco li quel suo monumento di carne ritto e vibrante, nonostante il buio e le coperte punta al cielo senza difficoltà.
Io mi faccio spazio a fatica ma infine arrivo al mio obbiettivo ed inizio a baciarlo, poi inizio a leccare dalle palle fino su su alla bella liscia e bollente cappella. Li sotto tra le coperte è un mondo a parte, non vedo Mirco , non sento ordini, spetta solo a me dare piacere al Padrone e così decido di rinunciare ad usare le mie mani e mi dedico con tutto me stesso al suo grande pene con la mia bocca.
Ed ecco che come lo infilo in gola arrivo quasi fino alla pelle del suo addome e puntuale ecco il suo meraviglioso odore di uomo misto a sapone che mi manda in estasi e quasi senza ragionare inizio a scorrere velocemente su quell'asta. Userò la mia bocca fino a farlo venire, devo farli dimenticare la tipa.
Ma tra le coperte sento la sua mano arrivare sulla mia testa e darmi il tempo , il tempo e la velocità per succhiare e quanto andare a fondo, io eseguo e mi scopro più bravo delle ultime volte.
Mi immagino la scena da fuori: Mirco nel letto con le braccia dietro la testa rilassato ad occhi chiusi, gambe divaricate e in mezzo io accucciato sotto le coperte che gli lasciano giusto il petto scoperto.
Adoro il mio Padrone Mirco è un poeta anche solo a creare le situazioni.
Per tutto il tempo mi lascia fare. Nessun comando in particolare, io succhio con cura evitando di far colare saliva perché inumidirei troppo il suo letto.
Resto così rispettando il tempo che mi ha dato e i impongo di non cedere, e noto che il collo fa meno male dell'ultima volta, Nicola mi ha davvero fatto fare palestra utile.
Infine sento vibrare e pulsare in modo diverso e intuisco da come si muove che qualcosa sta cambiando, il padrone sta per venire. E' ora che non devo sbagliare, mantengo le mie labbra socchiuse senza soffocare ma abbastanza da farle premere sulla sua cappella ,cerco di scendere in gola ma non troppo in profondità in modo da solleticarlo bene con la mia lingua.
Il padrone gradisce e mi inonda la bocca, forse un flusso minore rispetto alle altre volte ma nonostante tutto riesco a gustarlo meglio e quasi non sento l'amaro nel sapore.
Ora l''asta del padrone è ancora rigida ma io uso la massima delicatezza e lo tengo in bocca fino a ripulire tutto , nulla dovrà sporcare le lenzuola del Padrone .
Passa molto tempo e pian piano lo sento ammorbidirsi nella mia bocca poi delle pacche attraverso le coperte mi fanno capire che devo uscire.
Uscito sembro un nuotatore che riemerge da un apnea sott'acqua, assaporo l'aria a grandi respiri . Infine scendo dal letto e mi metto in ginocchio .
Io: -Grazie Padrone.-
Mirco non risponde si alza e va in bagno, poco dopo torna e si ferma davanti a me , io subito ne approfitto per baciare i suoi caldi e lisci piedoni.
dopo questa concessione si rimette a letto e nel silenzio di nuovo la sua voce:
: -Mettiti ai piedi del letto e massaggiami i piedi fino a che non mi addormento, poi vattene via senza disturbare.-
Traffico con le coperte e lenzuola ma alla fine conquisto la mia postazione, con difficoltà infilo la mia testa il tempo di ribaciare i suoi piedi e poi lentamente inizio a massaggiare.
Mirco: - Non sei male, ma devi imparare a fare massaggi migliori e poi devi usare un olio. -
Io rispondo si e mi scuso.
Mirco: - Abbiamo tempo ora vai a dormire.-
Come sono alla porta mi richiama indietro, io mi inginocchio nuovamente.-
Mirco: Tu sei mio!
Io: Si padrone .-
Mirco:- Non devi preoccuparti di altro se non servire me!.-
Io: -Si Padrone.-
Mirco: -Vai A dormire tranquillo a Nicola ci penso io!.-
Il gelo, totalmente inaspettato, totalmente sereno nella voce, Mirco sa , Mirco ha deciso di agire, sono travolto da una pioggia di emozioni quali vergogna e orgoglio , paura ed eccitazione.
Mirco: -Vai a Dormire!-
Io mi alzo e sparisco e nella mia testa continuo a ripetere :lui lo sa.
La notte passa così lenta da essere una vera tortura Penso a tutto e a niente , ma con orgoglio capisco che il Padrone si occuperà di Nicola perché io sono suo.
E l'idea di uno scontro tra Nicola e Mirco quasi mi eccita. Spero di poter assistere. La mattina presto mi arriva un messaggio di Giuseppe che deve pisciare così prendo la mia bottiglia e vado in camera sua, mi inginocchio e aspetto che si alzi e faccia ciò che deve fare. Giuseppe non mi guarda nemmeno, non mi dice nulla, piscia nella bottiglia e si rimette a dormire. Io esco e corro in bagno, ovviamente ho schizzi sul viso e nelle mani , essendo meno concentrato mi ha colpito di più con la pipì.
Mentre in bagno svuoto la bottiglia e mi lavo penso che questa adesso è la mia nuova vita e che in un modo che non riesco a capire mi piace. Tuttavia il pensiero di Nicola che si scontra con Mirco rimane il mio pensiero principale.
Poche ore dopo di va in facoltà e come me Giuseppe e Mirco, ci rivedremo direttamente la sera, ammetto che nel tragitto in metropolitana ho pensato più volte di andare in facoltà da Mirco e spiarlo per vedere se avrebbe preso discorso li con Nicola.
Ma alla fine decido che sarebbe stato troppo strano da parte mia e rinuncio all'idea.
La giornata passa terribilmente lenta, nessun messaggio da Mirco, nessuno da Nicola. Si fa sera e rientro a casa praticamente dopo cena, noto che non sono solo. Mentre la camera di Giuseppe è ancora spenta sento parlare da quella di Mirco.
L'agitazione mi pervade e così preso dall'entusiasmo mi limito a dire un ciao ad alta voce.
Nessuna risposta.
Sono in camera che penso a ripenso a Mirco, vorrei andare a chiedergli se è successo qualcosa, forse stava parlando al cellulare?. Cerco di calmarmi e decido che devo aspettare in quanto slave è mio dovere aspettare.
E mentre respiro a fondo mi sento chiamare proprio da Mirco.
Immediatamente arrivo da lui, la porta è socchiusa, la apro e lo vedo in piedi davanti a me, camicia bianca leggermente sbottonata, pantaloni marroni scuro , cintura , stivaletti a laccio marrone scuro.
Lo saluto accennando anche un sorriso ma mi pietrifico quando vedo seduto nel letto Nicola. Anche lui è vestito impeccabile: camicia bianca, cravatta nera sottile, pantaloni neri e scarpe a stivaletto nere senza lacci. Indossa anche una giacca nera elegante e vicino a se ha uno zaino in pelle nera e una giacca più pesante. I due devono esse arrivati insieme dalla facoltà.
Mirco mi osserva serio, lo sguardo di Nicola è impenetrabile, non capisco se sia arrabbiato ,felice o preoccupato.
Mirco: - Michele... -
Io guardo Mirco ma con la coda dell' occhio non levo gli occhi da Nicola.
Mirco: -Michele...cosa scegli : uno o due?-
Io penso a un milione di cose, sono confuso e spaventato ..i numeri a cosa si riferiscono? ad avere un padrone o due? ad avere una scelta tra loro? Sono terrorizzato e non apro bocca.
Mirco: -Tu devi solo scegliere: Uno o Due?-
D' istinto penso che la richiesta sia se voglio uno o due padroni e in me penso che voglio solo Mirco .
Io : - Scelgo UNO!-
Sento il sudore scivolarmi giù per la schiena. Intanto Mirco come in passato prende la sua sedia con le ruote e si piazza al centro della stanza. Si siede, e fa una serie di gesti come per assicurarsi di essere veramente comodo. Infine mentre mi fissa negli occhi schiocca le dita con un gesto plateale.
D'istinto io sussulto come se dovessi eseguire l'ordine ma non sapendo cosa mi limito a stare fermo , tuttavia la reazione di Nicola allo schiocco è ben diversa, rapido si alza, si mette davanti Mirco e infine dandomi le spalle...
Si inginocchia davanti Mirco, completamente prostrato a terra con testa che tocca il pavimento e mani in terra.
Io sono ipnotizzato dalla scena.
Mirco non sembra particolarmente coinvolta dalle scena. E con voce quasi annoiata mi di ce di chiudere la porta e sedermi sul letto io eseguo.
Da questa posizione vedo la scena di lato.
Nicola è immobile come una statua, vederlo li in ginocchio vestito tutto elegante ai piedi di Mirco è qualcosa di incredibile per me.
Ora Mirco mette le suola delle sue scarpe sulle mani di Nicola che nemmeno sussulta.
Mirco si alza in piedi e inizia a schiacciarle con forza, come se stesse spegnendo una sigaretta.
Prima una poi l'altra, sono certo che faccia malissimo ma Nicola non si muove.
Mirco: -Non si toccano le mie cose! Figuriamoci sporcarle.-
Continua a schiacciare persino col tacco ma Nicola è immobile.
Mirco si ferma. Schiocca le dita e Immediatamente Nicola inizia a leccare le sue scarpe.
Lo fa con trasporto, veloce , senza esitare , gli riconosco una vera e propria maestria, dove la sua lingua passa, l'umido della saliva rende gli stivaletti marroni brillanti e lucidi.
Mentre Nicola si dedica con dedizione alle cuciture e bordi della suola Mirco si risiede.
Mirco: - Verrai punito per ciò che hai fatto. E non sarà una punizione breve.-
Nicola non parla e continua a leccare quasi con frenesia.
Mirco schiocca di nuovo le dita e Nicola immediatamente si mette a pancia in su con la testa davanti a Mirco che senza aspettare poggia una suola sul viso di Nicola.
E' un attimo ma sono certo che Nicola ha tirato fuori ben bene la lingua per leccare persino le suola.
Mirco non mi degna di uno sguardo. Sembra concentrato ad assicurarsi che Nicola pulisca a perfezione le sue suola. Passeranno alcuni minuti nei quali mi rendo conto di avere quasi un erezione.
Mirco schiocca di nuovo le dita e Nicola nuovamente si mette in ginocchio ai suoi piedi stavolta con i palmi delle mani rivolti verso l'alto e subito Mirco ci poggia i piedi sopra.
Mirco: Avevi una possibilità , ma hai scelto di essere per sempre questo. Ma non sarà mai come prima.
Mirco si alza in piedi e sposta la sedia, schiocca due volte le dita e immediatamente Nicola sostituisce la sedia mettendosi a quattro zampe, Mirco lo osserva e ci si risiede. Mirco di certo non è leggero non oso immaginare cosa debba sopportare Nicola.
Mirco: -Tu , qui.- Mirco mi indica ai piedi davanti se. Io mi alzo e mi metto in ginocchio davanti a lui.
Mirco non dice nulla se non indicarmi il suo pacco. Io allora lentamente guardandolo negli occhi slaccio la cintura , apro la patta e delicatamente frugo nelle sue mutande: immediatamente trovo e afferro il suo grosso pene ancora non del tutto eretto, ma sento che è pulsante e caldissimo. Esito un attimo e infine decido di metterlo al sicuro nella mia bocca. Il tempo di trasalire di piacere ed inizio a succhiare e leccare.
Ancora una volta sogno un ipotetico fotografo che incornici questo momento: il mio aguzzino Nicola trasformato in una sedia , il mio master perfetto seduto su di lui e io in ginocchio che do piacere adorando la sua asta di carne. La perfezione.
Mi prendo tutto il tempo necessario per dare piacere al Padrone e sapere che tutto questo tempo è fatica e sofferenza per Nicola rende il tutto più eccitante per me.
Infine riesco a far venire Mirco che stranamente è stato molto assente con ordini o altro.
Solo un comando mi viene dato ovvero la sua mano sulla mia testa che mi invita con risoluzione a tenere ancora dentro la mia bocca il suo cazzo enorme.
Mirco: Da ora tu Michele sei il numero Uno. Il mio primo servitore. Nicola tu sarai il numero due e ti ordino di obbedire a ogni ordine che Michele deciderà di darti anche di testa sua.
Per la prima volta da quando lo vedo sento la voce di Nicola:
-: Si mio Signore e Padrone. Obbedirò a ogni ordine di numero Due come se fosse suo. Grazie mio Signore e Padrone per questo dono.-
Mirco mi afferra delicatamente il viso per sfilarmi il suo cazzo e mentre mi accarezza la guancia solo con un pollice mi dice:
- Ora tutto è risolto. Non sono in collera con te, stai scoprendo la tua natura è normale che accadano cose come quelle che sono accadute tra te e numero Due. Lui era geloso perché non poteva più essere quello che ora sei tu, e ti tormentava per attirare la mia attenzione. Scusami se ti ha fatto soffrire, è colpa mia che non l'ho fermato subito. Tu non sentirti in colpa. Nella tua condizione basta che chiunque si dimostri più autoritario che tu subito cedi e ti prostri. E' normale. Col tempo imparerai ad avere obbedienza totale solo ad un essere superiore e non a presunti tali. Dare ordini non è essere superiore.
Farsi adorare mentre si eseguono è la dimostrazione che si è alfa.-
Sono così stupido che la mia reazione è stata piangere. In silenzio senza parole.
Mirco sembra tuttavia compiaciuto e mi da uno schiaffetto dicendo di smetterla.
Mirco :- Tutto passato! ora stai sereno.-
Mirco si alza in piedi e sento un sospiro di sollievo arrivare da Nicola, probabilmente era al limite.
Mirco mi fa alzare in piedi mentre si stende nel letto per guardare nel cellulare e poi come svogliato dice:
Mirco:- Numero Due. Inginocchiati davanti numero Uno e fai le tue scuse più umili.-
Nicola: Si mio Signore e Padrone. ubbidisco subito.-
Nicola è in ginocchio ai miei piedi immobile.
Nicola: - Numero Uno , tu che mi sei sei superiore e quindi ben più degno di servire il Nostro Signore e Padrone . Io imploro il perdono. io ti chiedo umilmente perdono per ciò che ti ho fatto. L'ultimo ordine che avevo ricevuto dal Signore e Padrone Mirco era stato quello di divenire io un Master a mia volta con un unico divieto: Avvicinarmi ai suoi futuri servitori. Ma io consapevole di ciò ho fatto ciò che ho fatto. Sono un verme e uno schiavo. ti ho usato per poter tornare al mio unico vero ruolo.-
Mirco:- Bene, bravo ma parli veramente troppo numero Due. Usa la tua lingua per fare altro.-
Immediatamente Nicola si lancia sulle mie Dr Martens nere. Per quanto possa sembrare strano ho molta cura della scarpe altrui ma non delle mie che sono parecchio sporche.
Ma Nicola non sembra notarlo e continua a leccare con trasporto.
Mirco si gode la scena osservandoci entrambi.
Io provo un turbine di sensazioni contrastanti, mi piace ciò che vedo, ma mi piace perché è tutto opera di Mirco. Provo pena per Nicola ma quasi lo capisco e son contento per lui.
Non appena Nicola si ferma mi accorgo che ha veramente pulito alla perfezione le mie scarpe, anche Mirco si alza per osservare e posando un piede su Nicola ancora in ginocchio gli fa i complimenti.
Nicola: Bravo numero Due. Ora in posizione per il tuo premio.-
Detto questo , Nicola aspetta che Mirco tolga il piede da sopra di lui e immediatamente si mette in ginocchio con testa rivolta verso Mirco e bocca ben aperta.
Mirco: - Non vedevi l'ora vero?.-
Gli occhi di Nicola brillano, Mirco ha ritirato fuori il suo pene dalla patta e con una certa cura poggia la sua cappella sulle labbra di Nicola e qui lentamente in modo ritmato inizia a pisciare .
Io sono veramente basito.
Mirco usa Nicola come suo pisciatoio, e mi rendo conto che solo una persona come Mirco potrebbe usare un pisciatoio così carino ed elegante come Nicola.
Che tra l'altro di sua iniziativa cinge completamente con le sue labbra la cappella di Mirco .
Vedo la sua gola muoversi e come beve con trasporto.
Osservandoli non posso che vedere una sorta di perfezione, inoltre per comodità Mirco ha appoggiato una mano sulla testa di Nicola per spingerlo più indietro e ha posato un piede su una sua coscia .La sensazione di dominazione da parte sua è totale.
Infine Mirco richiude la patta e ci guarda entrambi.
Mirco: -Bene. Ora che ho riordinato i vostri casini sparite da qui. Non voglio più dover intervenire per questi giochetti tra inferiori, altrimenti finisce molto male per entrambi. ma per te per te potrebbe finire molto, molto male quindi sei avvisato.-
L'ultima raccomandazione era tutta per Nicola o meglio per Numero Due

Fine della parte numero 9
La verità è venuta finalmente a galla e ora come evolverà tutto? Appena possibile scriverò il resto intanto sempre e comunque grazie a voi tutti che leggete.


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