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Intermezzo: Il nuovo magazziniere (racconto gay autoconclusivo)


di Bootsubmaster
05.04.2021    |    11.613    |    28 7.2
"Lavoravo ormai da un anno in questo magazzino, mi ero ambientato bene, il lavoro non era troppo faticoso e andavo d'accordo con tutti i colleghi, le..."
Intermezzo.

Speciale per Pasqua. Per fare un regalo e col suo permesso racconto una storia raccontata a me a sua volta da quello che sarà il protagonista. :) Quindi il racconto base fa parte di una storia vera.

Mi chiamo Sandro e questa è la storia di come ho scoperto la mia natura di slave.
Lavoravo ormai da un anno in questo magazzino, mi ero ambientato bene, il lavoro non era troppo faticoso e andavo d'accordo con tutti i colleghi, le colleghe poi, vista la mia giovane età e il mio aspetto gradevole spesso si intrattenevano a chiacchierare con me e io me ne rallegravo. Tutto era perfetto e io a 24 anni mi stavo creando la mia indipendenza nel migliore dei modi.
Tutto andava bene fino a quando arrivò lui, che cambiò totalmente la percezione che avevo di me stesso.
Lui si chiama Claudio: era di poco più alto di me, fisico asciutto, sguardo arrogante, in realtà non era nemmeno bello di viso, la sua espressione tipica era una specie di ghigno sempre in faccia e questo gli dava un aria arrogante come se fosse sempre pronto a prenderti in giro. all'epoca dei fatti lui aveva appena 19 anni.
In realtà stavamo anche in settori diversi: io ero un magazziniere addetto alle consegne lui invece era un tecnico del settore pneumatica.
Tuttavia l'entrare in contatto con lui cambiò tutto per me.
Capitò di scambiarci quattro chiacchiere inizialmente per esigenze lavorative , il suo modo di essere arrogante mi metteva a disagio, anche se cos' giovane dimostrava dei modi e dei termini che mettevano a disagio sminuendo il lavoro di chi aveva intorno , notandolo capii che il suo modo di far emi infastidiva e per evitare altre situazioni più spiacevoli iniziai a non salutarlo nemmeno la mattina, ma il mio tentativo di allontanarlo da me risultò contro producente , la mia mansione mi portava spesso e volentieri a dover interagire con lui e cosa non rendeva facile il lavoro, quindi la scelta di ignorarlo non si era rivelata una buona strategia. Per la prima volta da quando ero li a lavoro stavo avendo dei problemi e la cosa non mi piaceva per niente così approfittando di una pausa caffè cercai di riappacificarmi con lui e di risolvere la cosa.
Sandro: -Ciao Claudio ti posso parlare un attimo?-
Claudio: -Che noia. Se vuoi che resti ad ascoltare almeno offrimi un caffè!.-
Sandro : -Hm ..ok. Ecco a te.-
Claudio: - Ora va meglio cosa volevi dirmi? muoviti non ho tutto questo tempo.-
Sandro:- Penso solo che siamo partiti col piede sbagliato, vedi certe tue frasi, certe tue uscite contro i colleghi mi hanno messo a disagio ,in fondo sei appena arrivato come puoi criticare il loro lavoro o il mio, abbiamo più esperienza di te...-
Claudio: -Stop. Smettila subito. Io dico sempre quello che penso che ti piaccia o no. E ti dirò cosa penso anche ora.: Io credo che siete una massa di sfaticati, ci sono da poco ma ho già ottenuto risultati migliori rispetto a tutti voi. Sai questo che vuol dire?-
Sandro: Hm ..non credo di capire.-
Claudio : Te lo spiego io se sei stupido non è una colpa. Sono solo più sveglio e intelligente di voi, tutte le cose che ti ho detto non si sono rivelate forse vere? Sarò più giovane ma di certo so meglio di te o degli altri come gestire le cose qui. Avanti quelle cose che ti ho detto quella volta non erano forse vere? Non avevo ragione io alla fine?-
Sandro: - Si ..beh si hai avuto ragione , ma non devi per forza rivolgerti ..-
Claudio: -Non girarci intorno , ho avuto ragione si o no?-
Sandro:- Si hai avuto ragione!.
Claudio : -Quindi ora scusati!.-
Sandro:- Ma io..-
Lo sguardo di Claudio era di totale disprezzo nei miei confronti mi guardava veramente disgustato, la sua determinazione mista a quel disprezzo ebbe effetto su di me e così senza quasi riflettere meccanicamente risposi:
Sandro: -Hai ragione tu Claudio. Scusami!-
Il sorriso trionfale sfigurò il viso di Claudio.
Claudio:- Bene hai capito. Tuttavia vedremo se sarai in grado di fare ciò che serve per far si che io ti perdoni veramente!-
Detto questo Claudio mi mise in mano il bicchiere del caffè vuoto.
Claudio: -Buttalo tu!-
Senza riflettere obbedii e mi resi conto di avere un erezione. Non mi era ben chiaro cosa fosse successo, pensavo che dopo essermi scusato si sarebbe scusato lui a sua volta, invece la sua risposta inaspettata e quel sorriso mi avevano letteralmente lasciato a bocca aperta. In più dell'erezione. Era appena successo qualcosa per me assurdo.
L'indomani dovetti proprio andare nell'ufficio di Claudio era alla scrivania davanti un pc ed era solo.
Sandro - Buongiorno-
Claudio -Sssst sto finendo un lavoro non mi distrarre aspetta li.-
Sandro - Si, va bene.-
Passarono dieci minuti.
Claudio: Senti qui è lunga che ne dici di portarmi un caffè nel frattempo?.-
Sandro : -Ok torno subito!.-
Era più forte di me non riuscivo a resistere al suo atteggiamento determinato e così risoluto.
Quando tornai col caffè stava discutendo col mio capo del perché non aveva ancora fatto ciò che aveva chiesto e lui gli stava tenendo testa senza problemi spiegando che c'erano priorità che andavano oltre il suo piccolo settore e che quindi io dovevo aspettare fino le priorità più grandi non erano risolte, La sua sicurezza e coerenza avevano calmato il mio superiore che andandosene mi disse chiaramente di aspettare.
Claudio aveva proprio le palle. Aveva contestato una situazione e l'aveva spuntata lui con intelligenza. In poche parole aveva reso plausibile che io restassi li fermo ad aspettare e persino il mandarmi a prendere un caffè. Inoltre pensavo che se la prendesse con me per qualche motivo ma invece continuò ad ignorarmi.
Nel nostro magazzino non si usavano divise o scarpe antinfortunistiche quindi mi ritrovai ad osservarlo: jeans scuri blu , una camicia blu ,sotto intravedevo una canotta bianca e ai piedi delle semplici scarpe da tennis sia blu che bianche .Uno stile semplice ma deciso proprio come lui.
Notai anche il suo pacco quando si alzò dalla sedia e notai che non era di certo piccolo quello che conteneva.
Timoroso che se ne accorgesse voltai lo sguardo altrove e dissi:
Sandro: Sei stato bravo a tenerli testa. Io non ci sarei mai riuscito.-
Claudio: -La cosa non mi stupisce. Seguimi .-
Lo seguii e ma mano che mi dava direttive io eseguivo, recuperammo del materiale e lo portammo da un altra parte e poi si tornò all'ufficio, lui prese a trascrivere un foglio che stampò e mi diede da consegnare in un altro ufficio, fu allora che mi accorsi che avevo praticamente fatto io il suo lavoro di manovalanza e ora stavo pure andando a consegnar e una cosa al posto suo.
Claudio: -Quando hai fatto torna qui.-
Sandro: -Si-
Claudio: - Muoviti.-
Io scattai e impiegai un bel po' a soddisfare la sua richiesta ma tanto nel mio settore sapevano che ero impegnato con lui e quindi non me ne preoccupai troppo.
Quando rientrai lui non c'era , lasciai il foglio alla sua scrivania e tornai al mio posto senza aver risolto il mio problema. Dissi al capo che non avevo risolto e lui mi disse che ci sarei tornato dopo, che lui non aveva la minima voglia di averci a che fare con quel ragazzino maleducato.
Più tardi ritornai da lui.
Sandro: - Ciao, per quella questione di prima?.-
Claudio:- Scusa.-
Sandro : -No tranquillo non ... -
Claudio ride e dice : -Non io devo dire scusa ma tu. Chiedimi scusa se disturbi e poi fai la tua domanda.-
Sandro: - hm , Si hai ragione, Scusami. Se non è troppo disturbo potresti aiutarmi per ..-
Claudio: Stupido non vedi che era qui da prima? quando hai portato il foglio sarebbe bastato guardare e l'avresti trovato.-
Nel dirlo fece cadere per errore a terra una sua penna e io d'istinto mi abbassai a prenderla nel momento esatto che l'avevo afferrato lui la pestò con la sua scarpa bloccandomi a terra. Io alzai lo sguardo e lo trovai a fissarmi divertito ma senza intenzione di liberarmi.
Sandro: -Scusami.-
Claudio:- Vedi! questa è l'esatto ruolo che ognuno di noi due riveste.-
Io mi limitai a sorridere senza capire ed infine Claudio mi liberò.
Claudio si mise alla scrivania e disse: - Prima di andare via portami un caffè.-
Sandro:- Si faccio subito.-
Da quel giorno i suoi atteggiamenti nei miei confronti cambiarono velocemente , iniziò con chiedermi qualcosa a volte con educazione ma rapidamente i suoi modi cambiarono e io incapace di oppormi continuavo ad assecondarlo. Le continue erezioni che mi procura questa persona comandandomi a bacchetta erano una droga per me e iniziai a pensare che la mia attrazione verso questo ragazzo non solo per rispetto e ammirazione della sua risoluzione e determinazione, lui era tutto quello che io non ero: cazzuto e con i contro coglioni in breve tempo si era fatto rispettare dentro l'ambiente di lavoro e tutti anche se non lo gradivano per i suoi modi gli riconoscevano una oggettiva bravura sul lavoro. Lui solo con me era particolarmente duro. Iniziò a pretendere sempre di più oltre il mio lavoro spesso e volentieri dovevo eseguire mansioni che sarebbero spettate a lui, praticamente mi ritrovavo a fare il suo lavoro, oltre che il mio, e lui bellamente si dedicava a cose molto più di concetto. Inoltre se sbagliavo o mi dimenticavo qualcosa mi riprendeva in maniera decisa ed oltre a subire le sue sgridate, spesso mi scusavo con lui anche in maniera remissiva. Più subivo la sua personalità, più mi sentivo umiliato, più la mia eccitazione aumentava, più mi sentivo legato a lui e a questo rapporto e in sua presenza ormai avevo spesso delle violente erezioni. Il lavoro che eseguivo per lui era il classico di magazzino, in pratica scarico materiale dai corrieri con transpallet, apertura e controllo della merce arrivata, presa in carico su computer, smistamento e preparazione ordini clienti, il rimanente da sistemare per le scorte in magazzino. In se non era un lavoro molto stancante ma ormai io facevo il lavoro di due persone e i suoi modi erano sempre più autoritari.
Questi modi che prima aveva in maniera riservata con me iniziò ad averli davanti a tutti ad esempio davanti alle colleghe non esitava ad ordinarmi di portarli il caffè , o andare a fare delle commissioni oppure anche a svuotarli la macchina e fu allora che le cose cambiarono ulteriormente.
Mi diede le chiavi dalla macchina e mi disse chiaramente che dovevo caricare quanto c'era e portarlo da lui, io eseguii, le scatole erano veramente tante ma voleva che fossi veloce così decisi di portarle tutte in un unico viaggio. Tutto andò bene ma proprio quando entrai nel suo ufficio inciampai e caddero tutte a terra.
Claudio : Ma che cazzo faiii?? Ma sei completamente rincoglionito?.-
Sandro: - Scusami perdonami , scusami non l'ho fatto apposta , ora le raccolgo.-
Claudio : Ci Mancherebbe Idiota non so cosa devo fare con uno come te , sei un idiota . Dovrei prenderti a calci in culo.-
Io ero in terra a quattro zampe che raccoglievo le varie scatole e senza pensare dissi:
Sandro: -Si hai ragione me lo meriterei.-
Nemmeno il tempo di finire la frase che un forte dolore mi spinse in avanti faccia in terra, Claudio non se l'era fatto dire due volte e mi aveva sferrato un calcio nel sedere.
Io decisi di non reagire e mi limitai a dire: Scusami hai ragione. Scusami.
Un altro calcio deciso e un' altro.
Claudio : -Sei proprio uno stupido, Guarda cosa hai fatto, non sai nemmeno fare le cose più semplici. te lo meriti.-
Finito di raccogliere tutte le scatoline le posizionai su una scrivania, tenevo la testa bassa e non parlavo.
Claudio: -Ora per farti scusare coglione che non sei altro torni alla macchina e me la lavi.-
D'istinto guardai l'orologio.
Sandro: - Ma io tra mezz'ora esco.-
Claudio:-Stupido anche io non sai che facciamo lo stesso turno? Allora? Che aspetti? ti conviene muoverti, perché quando esco voglio trovarla pulita alla perfezione scattare o ti do il resto di calci in culo che ti meriti.!-
Senza parlare andai via con le sue chiavi della macchina, recuperai il necessario per pulire e andai nei parcheggi che erano vicino e subito mi misi al lavoro.
Per fortuna era una giornata tranquilla e quando capitava che alcuni di noi non avessero da fare molto si poteva assistere a scene simili da noi, solo che di certo nessuno aveva usato il suo tempo libero per pulire la macchina di qualcun altro e io lavai la macchina di Claudio col terrore che gli altri potessero capire , ma allo stesso tempo molto eccitato.
Lavai con molta cura e con estrema velocità per arrivare al magazzino c'era un pezzo di strada sterrata e così spesso i fianchi delle macchine si infangavano o impolveravano moltissimo. In poco tempo l'avevo praticamente ripulita e non appena finii lo vidi arrivare.
Senza dire nulla girò attorno alla macchina e infine davanti alla macchina mi chiamò e mi fece notare che un punto non era molto pulito.
Claudio: - Muoviti che voglio andarmene a casa, inginocchiati e pulisci bene.-
Sandro : - Si faccio subito, scusami non me ne ero accorto.
Claudio: - Questo è perché sei stupido quindi ti meriti un altro premio.-
E mentre ero in ginocchio ai suoi piedi che pulivo vicino alla targa una macchia di fango mi arrivò un calciò che mi spalmò contro la macchina , io mi voltai a guardarlo dolorante.
Claudio.- C'è è qualche problema?-
Sandro: -No , scusami va bene così!.-
Come mi rialzai mi strofinai la fronte dove avevo sbattuto contro la machina con il rinculo del calcio, Claudio mi passò vicino e mi disse a fin di voce:
Claudio: -Seguimi con la tua macchina ti devo parlare, ma non qui.-
Sandro: - Si va bene.-
Seguirlo per tutto il tragitto non fu per niente facile, non si preoccupava minimamente di me e correva nel traffico senza porsi il problema di farsi seguire, a quanto pare per lui doveva essere una mia preoccupazione non di certo sua , nonostante tutto riuscì a seguirlo fino a quando non arrivammo in una strada di campagna dove lui si fermò davanti un grande cancello che separava la strada da un terreno. Arrivato mi fece cenno di avvicinarmi, scesi dall' auto e lo raggiunsi.
Claudio: -Queste sono le chiavi, apri il cancello, dopo che sarò entrato io con l'auto farai lo stesso tu e infine richiuderai tutto a chiave, muoviti.-
Eseguito il tutto mi ritrovai a piedi con lui su una stradina che conduceva ad una piccola casa circondata da alberi da frutto.
Claudio: -Questo posto è della mia famiglia e io ci vengo per rilassarmi. Ora andiamo.-
Inizia a camminar e e percorriamo quasi tutta la stradina , ma a 5 metri dalla casetta mi afferra al braccio e mi ferma.
Claudio: - No l'ultimo tratto non devi farlo così-
Io stavolta non capisco.
Claudio: - E' tempo di scusarti per bene ... li dentro riceverai la tua assoluzione ma devi entrarci nel modo giusto per uno come te. Mettiti a quattro zampe e cammina al mio fianco così.-
Sandro:- Come scusa?-
Claudio:- Hai capito bene! come io ho capito bene te! Ora tu ti metti a quattro zampe per entrare in quella casa . Ora!-
Io esitai bofonchiando qualcosa, in realtà volevo farlo ma non riuscivo a muovermi.
Claudio: -Muoviti! Ora!.-
Meccanicamente mi misi a quattro zampe
Claudio: - Sai anche tu che questa è l'unica posizione che puoi tenere vicino a me! Avanti lo sappiamo bene entrambi ora da bravo dirigiti verso la casa così come il cane che sei a quattro zampe.
L'umiliazione era totale, mi sentivo andare il viso in fiamme ma non riuscivo a oppormi a quei suoi modi così decisi.
Inoltre la stradina era in ghiaia e il dolore alla ginocchia era considerevole.
Claudio: -Ti fa male?.-
Sergio:- Si...-
Claudio: -Bene, deve farti male e inoltre a me non me ne fotte un cazzo , fa male a te mica a me!.-
Detto questo iniziò a sferrarmi dei calci in culo per farmi accelerare.
Arrivai alla porta così con un ultimo calcio che mi fece finire steso a terra con le mani poggiate alla porta e fu allora che Claudio dimostrò la sua insensibilità. Nonostante io fossi a pancia in terra davanti la porta lui mmi salì con la schiena con entrambi i piedi per aprire l porta con le chiavi e solo dopo scese dalla mia schiena per entrare.
Io rimasi immobile sulla porta ma subito Claudio mi incitò:
: -Entra che è tempo di chiarire una volta per tutte la nostra situazione ,e che cazzo ti alzi, entra a quattro zampe. ricordati che mi sei inferiore. Sempre.-
entrai nella stanza e lui richiuse la porta infine andò a sedersi vicino a un camino su una comoda poltrona.
Claudio : - Ora possiamo parlare, No non ti alzare resta così, direi che è la posizione che è perfetta.-
Rimasi a quattro zampe davanti a lui.
Claudio:- Ora voglio sentirtelo dire.-
Sandro: -Cosa dovrei dire?.-
Claudio: -Voglio sentirti dire in modo chiaro la verità!.-
Ci fu un momento di interminabile silenzio e di mio imbarazzo, volevo dirli che desideravo essere umiliato sempre da lui, ma non solo, desideravo essere usato sessualmente e che tutti i calci ricevuti nel sedere per me erano stati magnifici.
Ma l'emozione e il disagio erano troppi o forse era solo terrore e paura che tutto si stesse finalmente realizzando?
Claudio si alzo di scatto dalla poltrona per afferrarmi alla camicia in jeans.
Claudio: -Sei così codardo che non riesci nemmeno ad ammettere che sei nato per servire gli uomini come me ! Va bene verme insignificante, ti insegno io ad usare la bocca!.-
Detto questo con una mano si frugò la patta dei pantaloni e in men che non si dica mi ritrovai il suo cazzo moscio davanti alla faccia , anche se moscio era già di una dimensione di tutto rispetto, l'odore che ne emanava era fortissimo e a me già girava la testa causa un misto di paura e piacere.
Claudio :Ora lo succhi tanto è questo che volevi vero? Vero? fai tutto quello che ti dico perché speri che ti dia questo premio ogni volta vero? Stai li a farti umiliar ed usare perché è questo che vuoi vero? E allora che aspetti ? Succhia coglione. Succhia.
Detto questo mi infilò a forza il cazzo in bocca e iniziò a muoversi come per scoparmi la bocca. Io non avevo mai avuto un rapporto con un uomo ma dopo un attimo di terrore iniziai ad imitare quanto avevano fatto a me le donne in passato e iniziai a succhiare come se avessi una caramella in bocca.
Claudio: Bravo così !! Vedi sei nato per succhiare il cazzo a me ogni volta che mi va di svuotarmi le palle. Dillo. Dillo mentre hai il mio cazzo in bocca. Di che sei il mio svuota palle il mio sborratoio personale.-
Intanto il suo membro diventava sempre più grande nella mia bocca e dire quelle parole con una simile salsiccia in gola produsse solo dei suoni molto buffi.
Claudio rise di gusto.
Claudio: Si vedi ...fai tutto quello che ti dico di fare ... A lavoro mi porti il caffè fai il mio lavoro , ti punisco a calci in culo , ti faccio lavare la mia auto, ti faccio camminare a quattro zampe come un cane ed ora eccoti qui con il mio cazzo in gola in ginocchio...Dillo cosa sei Dillo voglio sentirtelo dire. Cosa sei tu?-
In relatà Claudio nona spettava una risposta mi afferrò la testa con entrambe le mani ed iniziò a scoparmi più forte era un toro furioso, non potevo contenerlo, non ne avevo la forza facevo del mio meglio ma lui continuava a darmi sempre direttive più esigenti:
Apri bene la bocca, attento ai denti coglione, succhia, succhia come una troia ,tienilo in gola, usa la lingua, non ti fermare .... -
Era un continuo di ordini e richieste, di schiaffi e insulti.
Infine mi sfilò il cazzo dalla bocca sbilanciandomi e facendomi cadere a terra.
Io confuso e dolorante , lo guardai e non so per quale assurdità gli sorrisi.
Claudio: -Che cazzo sorridi? Mica è finita rimettiti a quattro zampe. Obbedisci.-
Sandro: -Si .-
Un attimo e poi mi sentii tirare via i pantaloni e poco dopo le mutande , ora ero con il mio sedere in balia del suo cazzo furioso.
Sentii dell'umido e un rumore inequivocabile.
Claudio mi stava sputando nel buco del sedere.
Claudio : Guarda qua che culetto liscio liscio e stretto sembri proprio una verginella caro il mio sborratoio , ora sto per farti finalmente il grande regalo che sogni , cosa pensi che non ti ho visto tutte le volte che mi fissavi il pacco sognante? Ma sia chiaro se vuoi il cazzo devi dirlo chiaro e tondo cosa sei...Dillo avanti.-
Sandro: -Io sono un inferiore in confronto a te, io sono un verme senza palle davanti a te, sono il tuo galoppino da sfruttare sul lavoro perché me lo merito . Si io sono il tuo sborratoio personale e si io sono il tuo schiavo ubbidiente da usare e umiliare ti prego Claudio, usami .-
Improvvisamente un dolore lancinante mi trafisse. Era la prima volta che accadeva , fu doloroso e tremendamente umiliante ma in un colpo solo furioso e pieno di rabbia Claudio mi aveva aperto il culo facendomi urlare di dolore.
Claudio: dove cazzo scappi ? vieni qui che ho appena iniziato!.
Un altro colpo dolorosissimo accompagnato da altri sputi sul mio sedere in fiamme.
Claudio : Tu devi chiamarmi signore da oggi capito?-
Sandro - Si signore!.-
Un altro affondo , piano piano il mio buchetto si stava allargando il ragazzo sapeva il fatto suo.
Claudio: Ecco qua era questo che volevi vero? essere usato in tutto e per tutto ed eccoti qui ... Più grande d'età , più esperto sul lavoro , eppure sono bastati pochi giorni e ti ho reso un docile schiavo. Ma da ora lo ufficializziamo .Da adesso sei mio ini tutto e per tutto. Ora in tutto e per tutto sei il mio sborratoio personale e la mia troia.-
Sandro: -Si signore!.-
Claudio:- Si cosa?-
Sandro :- Si Signore .-
Infine non riuscì a contenermi e dissi tutto d'un fiato : -Sono il suo sborratoio e la sua troia da usare quando desidera.-
Claudio :- Ah mbhè, Era ora, volevo ben dire ora zitto e fatti inculare come meriti.-
Claudio con una mano mi afferrò i capelli mentre ancora mi penetrava e continuò ad affondare senza pieta colpo dopo colpo il mio sedere si stava allargando, il dolore c'era ma era ridotto e in un certo senso stava diventando un piacere , per la prima volta stavo sperimentando un orgasmo anale ed era terribilmente intenso.
Mai avrei pensato di provare piacere e dolore misti a umiliazione e sottomissione ad un altro uomo per giunta molto più giovane di me.
Improvvisamente mi spinse la schiena verso il basso in poche parole ero inginocchiato prono con il culo ben in alto.
Claudio: -Così ti scopo molto meglio ... E' questa la tua posizione. Questo è quello che meriti , ti piace vero?-
Sandro: -Siii.-
Con forza Claudio mi sculacciò il sedere e infilo a fondo il suo arnese di carne in me lasciandocelo e premendo c on tutta la sua forza.
Claudio: -Si ...Si cosa?.-
Sandro:- Si Signore!-
Improvvisamente mi voltò tenendomi in ginocchio e senza troppi giri di parole mi infilò nuovamente il cazzo in bocca, con le sue mani ben piantate sulle mie spalle iniziò a scoparmi di nuovo la bocca , con quella sua foga e potenza tutta giovanile.
Sandro: - Così troia così tutto in bocca devi tenerlo, avevo capito subito che eri perfetto per mettere il mio cazzo al caldo. Non avevo mai usato un uomo per svuotarmi e volevo vedere con te se mi sarebbe piaciuto.-
Sandro non riusciva a parlare impegnato come era a non scontentare il suo Signore.
Infine di nuovo dalla bocca al culo ma questa volta mi spinse schiena in terra e mi afferrò le gambe mentre affondava di nuovo.
Claudio:- Ti piace troia? Ti piace essere usato così vero? D'ora in avanti ti aspetta tutto questo ogni volta che mi va ...farai il mio lavoro, svuoterai il mio cazzo e quando mi va ti userò come una troia. Sei mio coglione.-
Improvvisamente mi fu sopra il petto seduto con il suo cazzo svettante e brillante davanti alla mia faccia.
Claudio : -Apri bene la bocca troia che non ho mica finito.-
Io ero in estasi era selvaggio e autoritario e io mi ero completamente innamorato di quel suo modo di essere così distante dal mio.
Con determinazione mi ritrovai nuovamente il suo cazzo in bocca e le sue mani mi afferravano testa e nuca e via nuova corsa, avrebbe potuto svitarmi la testa per usarla se avesse voluto, infilava e sfilava con velocità mostruosa il suo cazzo dalla mia bocca e ti tanto in tanto mi affondava in gola con forza , sentivo tremargli le mani dall'energia che ci metteva. Io iniziai a tossire e sbavare copiosamente e lui percepì che iniziavo a essere stanco.
Claudio: -Che sei già stanco? Ma io non sono venuto. Quindi ...-
Nuovo cambio di posizione Claudio mi fa sollevare e mi spinge contro il tavolo resto con le gambe a terra e il tronco sdraiato sul tavolo, lui i osserva e mi dice di usare le mani per allargarmi le natiche.
Claudio: -Guardati, ci sono giorni che nemmeno mi salutavi quando mi incontravi a lavoro e ora invece sei li come una troia sottomessa che mi offri il tuo culo.-
Ennesimo sputo ed ecco che che riparte una cavalcata io non riesco a contenere il mio piacere ed inizio a gemere, ma lui subito mi tappa la bocca con una mano mentre mi tiene l'altra sulla mia schiena ormai sudata.
Claudio: -Zitta troia non gemere , non mi interessa se godi stai in silenzio.-
Io cercai di trattenermi a fatica ma lui con forza mi infilò due dita in gola per schiacciarmi bene la lingua in questo modo il fastidio riusciva a distogliermi dal piacere.
Io ero veramente stanco ma lui no sembrava impazzito , si stava sfogando con una forza selvaggia e io ne ero comunque affascinato.
Infine mi spinse nuovamente in ginocchio e mi ordinò di succhiare di nuovo mentre lui si accendeva una sigaretta, lo vedevo scrutarmi oltre il fumo con gli occhi socchiusi e il suo solito sorriso beffardo.
Claudio: -Sei proprio una troia, ora devo solo decidere dove venirti se in faccia, in bocca o nel culo.-
Detto questo mi afferrò la testa con una mano e iniziò a scoparmi la bocca con molta più decisione e con affondi continui io tossivo e lacrimavo ma lui mi guardava come se la cosa non lo riguardasse come se stesse guardando un documentario.
Claudio :- Ho deciso. ti verrò in culo. Così tornerai a casa tua con la mia sborra dentro di te ,e mi sentirai tutto il tempo la mia sborra che gocciola dal tuo culo. Tu non potrai ripulirti fino a casa. -
Ride, ride divertito dell' idea che ha appena avuto e di nuovo mi sfila il suo cazzo pulsante dalla bocca. Si siede in poltrona e ancora con la sigaretta in bocca indicandomi il suo cazzo mi dice:
- Da brava troia, vieni qui e impalati sul mio cazzo, devi farti inondare di sborra da solo, perché devi capire che tutto questo accade perché tu sei un inferiore e hai fatto di tutto per arrivare a questo punto.
Forte del mio fisico atletico mi siedo sopra di lui e con le mani indirizzo la sua asta dentro di me , scopro in questo preciso momento che la penetrazione in questo modo è diversa e molto più intensa sono sconvolto dalla nuova ondata di dolore seguita da piacere.
Andiamo avanti così ancora un po' poi lui letteralmente mi spinge sul pavimento con lui ancora di me, immediatamente inizia a pomparmi il culo con una furia pazzesca , sento i suoi versi e sento la sua energia scuotermi.
Ed infine sento una sensazione inequivocabile sento dentro di me qualcosa di caldo depositarsi in quantità abbondante. Lui urla di piacere e ha un respiro profondo si lascia andare sopra di me immobile mentre ride.
Poi lentamente si rialza, prende dei fazzoletti ed inizia a ripulirsi il cazzo.
Claudio:- Non ti muovere resta così.-
Mentre si pulisce il cazzo mi lancia contro i fazzolettini umidi di umori addosso come se fossi una spazzatura.
Io resto immobile mentre lui non proferisce parole infine qualcosa di inaspettato accade.
Un fiotto caldo di urina mi investe, mi sta pisciando addosso nel salotto della sua casa, i fazzoletti usati aderiscono al mio corpo, la pipì gocciola sul mio viso colando dai miei capelli, sento l'urina raccogliersi sulla mia schiena, l'odore è intenso io sono sconvolto ma non ho il coraggio di muovermi.
Claudio: -Ecco qui. servizio completo ora grondi sborra dal culo e piscio da ogni altra parte.
Ora io me ne vado. tu resta così fino a quando non senti il rumore della mia macchina andare via, poi pulisci tutto e rivestiti SI hai capito bene te ne tornerai a casa che puzzi del mio piscio e con la mia sborra che ti gronda solo a casa potrai lavarti e ovviamente se incrocerai qualcuno tu saprai che è la giusta umiliazione che ti meriti per essere quello che sei. Tieni ti lascio le chiavi per richiudere bene tutto casa e il cancello vedi di non fare casini.-
Io sono sconvolto e ammutolito con ancora il sedere in fiamme dal piacere provato.
Infine sento Claudio sputare un ultima volta ed ecco che mi colpisce esattamente in viso e la sua saliva cola densa sulla mia guancia. Lui ride divertito.
Claudio: Noi due ci divertiremo insieme, ci divertiremo molto. Ci vediamo domani a lavoro troia.-
Sandro:- Si Signore. Grazie.-
Claudio ride ma non prima di avermi gettato addosso la sigaretta spenta addosso.
Claudio:- Bene per premio quella la mangi.-
Io umiliato allungo il collo e prendo la cicca di sigaretta umida di piscio e me la metto in bocca umiliato inizio a masticare.
Claudio ride ancora più forte.
Claudio: -E con questo abbiamo chiarito chi dei due che comanda e chi è nato per servire . ciao coglione sei stato utile. A domani.-
Lentamente dopo aver sentito la sua auto ripartire mi rialzo sporco e umiliato ma con ancora il cazzo dritto per l'eccitazione.
Ormai solo decido di concedermi una sega mentre ancora il suo sperma mi cola dal sedere e il suo piscio si asciuga sulla mia pelle.


FINE



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