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Gay & Bisex

( Gay ) slave, lustrascarpe e poggiapiedi Parte 10


di Bootsubmaster
10.03.2021    |    6.641    |    10 8.8
"Così ancora travolto dalle emozioni di quanto successo mi sono buttato sul mio letto e solo dopo alcuni minuti ho percepito di essere osservato e con mio..."
La vita di Michele è in continua evoluzione: non solo è diventato lo slave di Mirco e Giuseppe, a questo punto della storia il suo aguzzino Nicola si è rivelato essere un ex slave dell' alfa Mirco che per punizione l' ha reso nuovamente suo slave, declassandolo a numero due che dovrà obbedire ciecamente agli ordini del numero due ovvero Michele.
Con questa nuova dinamica continua il viaggio.


Dopo averci allontanato dalla sua camera io e Nicola ci spostiamo un attimo nella mia stanza , in realtà Nicola dopo essere usciti dalla camere di Mirco si è limitato a seguirmi.
Così ancora travolto dalle emozioni di quanto successo mi sono buttato sul mio letto e solo dopo alcuni minuti ho percepito di essere osservato e con mio stupore ecco li Nicola. Vestito di tutto punto nel suo abito nero, cravatta nera, camicia, orologio d'oro , cintura di marca e splendidi stivaletti neri senza legacci, tiene in mano la giacca pesante e il suo zaino di pelle, mi osserva immobile in piedi.
Ora lui è il numero Due , io l'Uno . Lui deve obbedirmi, questo è stato l'ordine di Mirco ed entrambi lo eseguiremo perché nulla è più importante di Mirco e di servirlo.
Io: -E' tardi vuoi dormire qui?-
Nicola lentamente , con eleganza e fissandomi negli occhi si inginocchia fino a prostrarsi a terra, la sua voce non vacilla più ed è priva di cattiveria:
- Farò ciò che il numero Uno ordina, sono il tuo umile servitore, Maestro.-
Mi scappa da ridere, è bastata una parola di Mirco e Nicola ha modificato totalmente il suo atteggiamento nei miei confronti.
Io: - Questo è il potere di Mirco! Incredibile. -
Nicola:- "Il Signore e Padrone" Mirco... Numero Uno ..Non è rispettoso per noi nominarlo senza riconoscere il suo ruolo di superiorità.-
Sono a bocca aperta. Nicola è oltre la pura devozione nei confronti di Mirco. Nicola è totalmente schiavo nei confronti di Mirco anche in sua assenza. Ora comprendo meglio cosa Mirco è stato in grado di fare a questo ragazzo.
Io: - Hai ragione .. numero Due. Scusami.-
Nicola: - La prego, numero Uno mi perdoni Lei, per avere osato rettificarla, è stato più forte di me. Invoco il perdono. -
Senza nessun ordine Nicola striscia letteralmente ai miei piedi e inizia a baciare le mie Dr Martens nere , le stesse che poco tempo fa aveva leccato con passione in segno di scuse davanti un Mirco compiaciuto.
Per un attimo mi godo questo momento per me assurdo e irreale.
Io: -Numero Due. Stop. Che tra noi due sia tu ad avere più esperienza come schiavo del Padrone questo non è in discussione. Ora dimmi per quanto sei stato suo schiavo? -
Nicola solleva lo sguardo e riesce a mettermi in soggezione.
Nicola: -Per quattro anni Padrone, da 5 mesi però non lo servo più ed ora è arrivato Lei numero Uno che ha preso il mio posto. Giustamente. perché mi è superiore.-
Io non riesco a capacitarmi di questo suo mutamento nei miei confronti, ha detto tutto ciò baciandomi le scarpe e accarezzandole e guardandomi.
A questo punto un ultima cosa mi preme sapere:
Io : Numero due sei stato anche schiavo di Giuseppe?-
Questa domanda l'ho praticamente sussurrata accucciandomi davanti a lui.
Nicola sembra tremare.
Nicola: -Si numero uno, servivo entrambi, Il signore e Padrone Mirco mi diede in dono a sua Perfezione Lord Giuseppe.-
Nicola nota che quegli appellativi mi fanno sorridere.
Nicola: - Sua Perfezione, Lord Giuseppe decise che mi sarei dovuto rivolgere a lui sempre con questi appellativi perché io sono solo merda sotto le sue suola.-
Si decisamente era plasmato anche a perfezione da Giuseppe il suo marchio era evidente.
Qualcosa di nuovo e morboso si muoveva in me, per quanto assurda e totalmente nuova questa situazione mi stava piacendo. Nicola da mostro violento e torturatore ora condivideva la mia venerazione per Mirco e non solo. Lui per anni era stato di entrambi gli alfa di quella casa. Io dovevo sapere, io volevo sapere tutto quello che aveva subito. Io ero già invidioso da morire di Nicola.
Quattro anni ...
Quattro anni usato da Mirco e Giuseppe.
Mi girava la testa, allontano giacca e borsa da Nicola e di corsa spengo la luce per rimanere al buio con lui. Mi avvicino a lui e sussurro:
Io :- Numero Due, stanotte dormirai qui con me, e mi racconterai della tua vita da schiavo.-
Nicola:- Come desidera Maestro numero Uno. La mia misera esistenza è nelle sue mani.-
Sono letteralmente euforico, non voglio farlo capire a Nicola, e non voglio che Mirco o Giuseppe sentano. Ma io ho un desiderio morboso di sapere tutto.
Io: -Ora io mi metto a letto, tu resterai qui in ginocchio vicino a me , in terra , mi racconterai tutto all' orecchio. Non voglio che disturbiamo il sonno di entrambi. Capito?.-
Nicola: - Sarà per me un onore numero Uno.-
Io: Grazie, se poi stare in ginocchio ti fa male puoi salire nel letto anche tu, tranquillo ci stringiamo.
Nicola: - Numero Uno, non deve ringraziarmi. Sono io a ringraziarla. Farò come lei Maestro mi ordina, ma la imploro numero Due: Quando si riterrà soddisfatto mi permetta di massaggiare i suoi piedi.-
Nel buio sorrido. E' troppo bella questa situazione.
Io:- Solo se mi piacerà ciò che mi dirai!.-
Nicola: - Farò del mio meglio numero Due.-
Detto questo Nicola si accuccia vicino al letto con le braccia e la testa sul letto vicino alla mia, credo che sia in ginocchio e ancora vestito di tutto punto.
Nicola:
- Quando sono arrivato a Roma non sapevo cosa sarebbe accaduto, ho conosciuto il Signore e Padrone in facoltà e poco tempo dopo avevamo fatto amicizia, uscire con lui era pazzesco, tutte le ragazze ci venivano dietro come api, e ogni volta che lui decideva che una ragazza poteva andare bene con me, lui in un niente la convinceva, venivano per lui ma se lui preferiva rigirarle a me loro lo assecondavano. In breve tempo mi resi conto di provare per lui una venerazione. Poi un giorno mentre parlavamo del più e del meno mi venne un erezione solo ad averlo vicino, feci di tutto per rimanere indifferente e nascondere la cosa ma lui lo notò ma senza dirmi nulla. Poco dopo iniziò ad incoraggiarmi a fare attività sportiva , a modificare il mio modo di vestire e il taglio di capelli, ogni volta che eravamo da soli mi consigliava mentre davanti gli altri mi lodava, poi i consigli divennero ordini e nel giro di breve tempo notai di essere in tutto e per tutto succube di lui e desideroso comunque della sua approvazione.
Accadde poi un giorno che prese proprio discorso lui:
Mirco:- Senti Nico guarda che non devi fare tutto quello che ti dico, se non ti va di farlo puoi rifiutarti . Mica mi offendo.-
Nicola: - Ma scherzi ? Con i tuoi consigli mi hai reso una persona migliore , in poco tempo mi hai cambiato in meglio. Non ti stancare mai di darmi consigli ti prego. Sarò per sempre tuo umile servitore.-
Una semplice battuta. Ma notai che Mirco aveva amato quella frase e da li in poi iniziò a trasformarmi nel suo schiavo. Giorno per giorno le richieste aumentavano, sempre più esigente, i grazie o prego sparirono dal suo vocabolario e questo lo faceva solo quando eravamo soli.
Questo rapporto di sudditanza mi eccitava al punto che sempre più spesso avevo erezioni in sua compagnia.
Infine un giorno mentre eravamo nel parco in una pausa pranzo accadde il fatto che mi rese SUO.
Stavamo pranzando con un menù del mc Donald, si chiacchierava e si rideva, io ero parecchio esuberante e facevo il coglione davanti alle ragazze che passavano per caso vicino a noi, facendo apprezzamenti ad alta voce, lo strattonavo , lo indicavo alle ragazze invitandole a conoscere quel bel ragazzo, poi lo abbracciavo , gli davo pacche sulla spalla . Mirco non gradiva e me lo disse, io continuai e nella concitazione di altre frasi e gesti feci cadere il suo panino in terra.
Mirco: -Ora mi dai il tuo! Ti avevo avvisato di non esagerare.-
Senza esitare gli diedi il mio panino e senza pensare dissi:
Nicola: -E io che mi mangio?-
Mirco: - Hai le tue patatine no?.-
Nicola: - Si ma ho fame. Non ho voglia di ritornare là per prendermene un altro.-
Mirco:- Beh allora mettiti a quattro zampe e mangia il mio che hai buttato in terra!-
Non era detto come una battuta, non era una proposta, me lo stava ordinando. E di sicuro il mio viso aveva svelato un misto di eccitazione e disgusto.
Nicola: -Dai, qui nel vialetto mi vergogno!. Ci passa troppa gente.-
Mirco : -Va bene!-
Senza troppe cerimonie Mirco prese con la carta il panino che era caduto in terra e mi disse di seguirlo mentre recuperava lo zaino.
Io lo seguì dentro il parco in silenzio, infine raggiunse una zona più tranquilla, in un punto tra alberi e siepi. Posò da parte il suo zaino, poi stando piedi davanti a me fece cadere il panino sulle sue scarpe.
Mirco: -Qui non ti vede nessuno. Ora inginocchiati e mangialo.-
Non scherzava, era serissimo e non sembrava dubitare che l'avrei fatto.
Nicola: - Dai ...Veramente?....Stavo solo ..Scherzando...Dai.-
Mirco:- Io no. Se vuoi uscire ancora con me, cazzate come quelle di prima non ne voglio più vedere, ti ho detto di smetterla, tu hai continuato e mi hai fatto cadere il panino pur di farti notare da quelle ragazzine. Ora, ti inginocchi e mangi come la bestia che sei. Vedrai che dopo non farai mai più il grezzo per strada. Ora non farmi ripetere: inginocchiati e mangia.-
Fu questa la prima e vera umiliazione inferta da Mirco.
Nascosto in un angolo di un parco mi inginocchiai ai suoi piedi ed iniziai a mangiare un panino caduto in terra.
Mirco mi osservava mangiare, sembrava incuriosito e compiaciuto.
Infine si mise lui stesso su un ginocchio e dopo l'ultimo boccone mi accarezzò la testa.
Mirco: -Sei un bravo cane! Dillo che sei il mio cane!-
Nicola: -Sono il tuo cane.-
Mirco: - Si sei il mio cane ubbidiente. Ora mi ripaghi di tutte le erezioni che ti ho regalato Cane, si le notavo, ma tranquillo è normale per un cane. Io sono il tuo Padrone e tu il mio cane, ti ho preso con me e reso accettabile. E' normale che mi ami, vero cane?-
Nicola: - Si.-
Mirco:- Devi dire Si mio Signore e Padrone.-
Nicola.- Daiii ... Smettila mi vergogno..-
Mirco mi afferrò alla faccia schiacciando con forza.
Mirco :- Devi dire : Si mio Padrone e Signore.-
Nicola: -Si mio Padrone e Signore.-
Mirco mi lasciò la faccia e mi accarezzò di nuovo la testa.
Mirco : - Vedi Cane? E' facile, ormai obbedisci da mesi , lo stiamo solo ufficializzando, guarda il tuo cazzo come parla per te. Che fai ? Piangi? No no ... E' normale per un cane, devi essere contento. Ora tu sei ufficialmente mio.-
Nicola: - Mirco io non so ... E' tutto troppo veloce ... -
Mirco mi riafferrò la faccia era serissimo, quasi arrabbiato e io capì:
Nicola: - Mi scusi mio Signore e Padrone.-
Mirco : -Avanti, devi solo essere un cane onesto. Ammetti che desideravi arrivare a questo. Sarà il nostro segreto. E tu potrai finalmente avere ciò che desideri. Dimmi cane cosa desideri più di ogni cosa?-
Nicola: -Io ... Io ... Mi scusi mio Signore e Padrone io ho sempre pensato che fosse una fortuna immensa poter stare con te.. Con voi Signore . Uno come me, so che può al massimo toglierti la polvere dalle scarpe. So che mi sei superiore in tutto. Si hai ragione. So che mi ecciti, scusami mi faccio schifo da solo, ma ci sono delle volte che... Che pur di renderti felice sarei disposto a succhiartelo non so perché ho questi pensieri , non mi era mai successo... Lo penso spesso e poi mi sego eccitato al pensiero di farti un pompino, ma dopo che vengo mi passa tutto e mi faccio schifo. Scusami.-
Mirco sembra tranquillo. La confessione/sfogo di Nicola non sembra averlo turbato.
- Inginocchiati.-
Nicola esegue.
-Inginocchiati bene, cane. Si così. E visto che sei li che ne dici di renderti utile?.-
Mi ricordo che mi andarono le guance in fiamme.
Mirco : Toglimi le polvere dalle scarpe da bravo.-
Nicola tremante di eccitazione iniziò a pulirle con le mani.
Mirco: -No , no ... Non così, i cani come te devono usare la lingua. Da bravo, Lecca. Ecco così , bravo cane. Lecca. Lecca via la polvere dalle scarpe del tuo Signore e Padrone. Si, sei un bravo cane. Così, Lecca bene tutto.-
Nicola venne umiliato così per la prima volta in un parco di sera: In ginocchio dopo aver mangiato un panino sporco di terra aveva iniziato a leccare le Merrel nere di Mirco sporche di polvere.
E lo fece senza essere schizzinoso.
Mirco:- Guarda che bravo cane, non mi ero mai fatto leccare le scarpe, ma devo ammettere che mi è piaciuto. Hai fatto un bel lavoro, guarda come brillano. Mi piace averle così pulite , d'ora in avanti sarà un tuo compito tenerle pulite Sei un bravo cane. Ora ti meriti il premio. Chiudi gli occhi e apri la bocca, si così, non essere timido. Guarda che è grosso, apri bene.-
Nicola aveva la voce emozionata mentre raccontava l'episodio a Michele.
Nicola:- La prima volta che Mirco mi usò mi fece mangiare da terra, si fece pulire le scarpe con la lingua e si fece fare un pompino completo. Mi venne in bocca e mi disse di non sputarlo o vomitare se volevo essere il suo cane. E io non lo delusi.-
Fu dopo quel pompino che feci il mio giuramento. Dopo aver succhiato con avidità e dopo aver inghiottito tutto mi stavo rialzando ma Mirco mi fece rimanere in ginocchio, mi spinse con la mano con la faccia fino in terra e poi con forza mi mise una scarpa sulla schiena.
Mirco : -Ora cane rendiamolo ufficiale. Giura in questo parco, mentre sei in ginocchio sotto la mia scarpa con ancora il mio sperma in gola. Che d'ora in avanti sarai il mio cane. Sarà il nostro segreto. Non diremo niente a nessuno e tu potrai finalmente sperimentare quella parte di te che proprio poco fa hai finalmente liberato. Ripeti cane: Io sono il cane del mio Signore e Padrone e da oggi esisto per servirlo e obbedire. Ripetilo.-
E io lo ripetei. Diventando da quel giorno il suo schiavo. Una settimana dopo Mirco mi fece firmare un contratto dove da "Cane" mi promuoveva a "Schiavo". deve averlo tutt'ora il contratto. Dopo un mese per servirlo al meglio quotidianamente mi sono trasferito da lui. E li ha iniziato ad educarmi. Dopo diversi mesi, credo 4 o 5 mi ha regalato a Giuseppe.
Letteralmente.
Mi ha messo dentro una scatola con un fiocco, bendato con le manette, in bocca dovevo tenere una lettera. Nella lettera spiegava che ero il suo regalo di compleanno , avevo perso una scommessa e da oggi avrei servito anche Giuseppe senza obbiettare.
Giuseppe era totalmente diverso da Mirco, non mi usava sessualmente ma continuava a umiliarmi e maltrattarmi. Le cose andarono avanti per anni così. Fino a quando una sera che aveva litigato con la ragazza entrò in camera mia. era mezzo ubriaco e incazzato nero, Mirco non era a casa e senza troppe parole con sciarpa e cintura mi immobilizzò braccia e gambe.
Giuseppe: -Quella troia non mi vuole dare ragione, e non si è fatta scopare nemmeno oggi, a me fanno male le palle. Ma mi rifiuto di farmi una sega ,non sono mica un ragazzetto di merda. Quindi ... Ora ... Uno schiavo di merda come te deve darsi da fare, mi fanno male le palle e sono certo che tu questi servizietti li fai per Mirco. A me solo l'idea mi fa schifo ma è qua è il punto. Mi fai schifo. Quindi sei perfetto per svuotarmi le palle, e poi essendo maschio non sei nemmeno un tradimento. Questa è la bocca di un inferiore di merda, sei un cazzo di schiavo, non sei nemmeno un uomo quindi ora succhi!!.-
Michele:- Hai fatto un pompino a Giuseppe??.- Chiesi sottovoce, sinceramente stupito.
Nicola: - Uno? Per circa tre anni non facevo altro! se non scopava con una tipa io succhiavo e non solo. Ha iniziato a farmi il culo lui. non Mirco, a Mirco facevo pompini, lo servivo , massaggiavo e imparavo a bere il suo piscio. E' stato Giuseppe a farmi il culo per prima. Proprio quella notte dopo essersi svuotato nella mia bocca se ne andato in camera , l'ho sentito litigare ancora al cellulare con la ragazza e dopo ore è tornato da me, io ero ancora legato e lui ha deciso che ero pronto per un secondo Round. Non finiva di dirmi che gli facevo schifo così dopo avermi tirato giù pantaloni e mutande mi ha infilato tra rete e materasso. Ancora legato con le mani dietro la schiena avevo il culo fuori tra materasso e rete e le ginocchia in terra. E lui così mi ha sfondato letteralmente il culo. A secco, con una violenza inaudita, ricordo però che si era messo il preservativo perché diceva che gli facevo schifo.
Ne ha usati tre, perché li rompeva.
E' andato avanti per un tempo lunghissimo e quando è venuto non soddisfatto ha recuperato una zucchina e me la infilata nel sedere ritirandomi su le mutande per bloccarla , soddisfatto poi se ne è andato a dormire lasciandomi così.
La mattina mi ha trovato Mirco così e mi ha liberato.
Giuseppe mi ha evitato per un sacco di tempo. Ma ogni volta che beveva ed era solo a casa, stessa procedura alla fine credo che mandasse messaggi a Mirco per andare a liberarmi.
Solo dopo Anche Mirco ha iniziato ad usare il mio buchetto.
Ero sconvolto, il percorso di Nicola era totalmente diverso dal mio. Per certi versi era l'opposto.
Quindi Mirco e Giuseppe sapevano dell'utilizzo ti tipo sessuale del loro schiavo Nicola . Quindi Giuseppe aveva usato uno schiavo gay sessualmente.

Ancora l'invidia mi invase. Ero realmente geloso di Nicola.
Michele: - Basta così ora ho sonno. numero due fai il tuo dovere , vai al piedi del letto e massaggiami i piedi, ma primi puliscili con la tua lingua che sei bravo.-
Nicola: -Posso spogliarmi?-
Michele:- Il Padrone non ti ha fatto spogliare, non lo farò io. Resta vestito così. Tutto elegante in ginocchio. Ora sei lo schiavo di uno schiavo. Son certo che ti ecciterà parecchio questo nuovo livello di umiliazione.-
Mentre lo dicevo mi accorgo di avere il pisello in tiro. Al di fuori delle scarpe e delle calze che Nicola mi ha tolto anche io in effetti sono ancora vestito.
Al buio, con lui ai miei piedi eccitato dai suoi racconti.
Nicola: -Grazie Maestro, grazie numero Uno per avermi permesso di ricordare le mio origini da schiavo e servo di veri uomini.-
Non ho nemmeno il tempo di rispondere che sento il mio piede destro avvolto da qualcosa di umido e caldissimo. La sensazione è travolgente: la bocca di Nicola avvolge parte del mio piede e percepire il calore della sua bocca sulla pelle morbida e liscia del piede è incredibilmente appagante, Nicola dimostra inoltre la sua maestria, e la lingua esperta esplora il mio piede portandomi a gemere di piacere. Con le mani massaggia un piede con la bocca l'altro.
Non ho dato nessuno ordine, l'ha fatto di sua iniziativa e io mi scopro grato di questa sua intraprendenza è terribilmente piacevole. E la mia erezione lo dimostra.
Nicola si concentra a lungo sui miei piedi e solo allora mi accorgo che con baci e carezze tende a salire lungo le mie gambe per arrivare infine al mio pacco. Di certo il mio pene non è ai livelli di Mirco o Giuseppe, è più come quello di Nicola.
Cosa devo fare? Gli do un ordine? lo lascio agire?
Mentre rifletto sento i suoi baci attraverso il jeans scuotere il mio pene, le sue mani contemporaneamente tolgono la cintura e sbottonano la patta.
Io non riesco a parlare. sento solo lui ripetere:
:-Grazie numero uno, grazie.-
Prende il mio pene in bocca nonostante la mutanda, lo bacia, lo mordicchia, lo lecca con una passione che mi confonde.
:- Ti prego numero Uno ... -
Io so cosa vuole, ma il piacere e lo stupore di quanto sta accadendo ha legato la mia lingua così mi limito a posare entrambe le mie mani sulla sua testa. Anche se al buio lo intravedo a quattro zampe su di me, ancora vestito, con la cravatta che pendola ed ora ha anche il mio cazzo in bocca e lo succhia con avidità.
Io respiro profondo dal piacere che mi genera il risucchio , la sua bocca è incandescente. E il mio modesto pene diventa immediatamente durissimo.
Senza mani lui continua a succhiare con una costanza metodica è inarrestabile.
E senza nemmeno riuscire a controllarmi vengo copiosamente nella sua bocca.
D'istinto inizio ad accarezzare la testa o meglio grattarla con i polpastrelli è stato bravissimo, sono sconvolto, questa p la maestria di uno slave fatto e formato da ben 4 anni di dominazione.
Anche se sono venuto Nicola si dedica a ripulire tutto, non una goccia, nemmeno troppa saliva. è stato pulito ed efficiente.
e nel buio della stanza lo vedo guardarmi negli occhi.
Nicola: -Tu mi hai permesso di tornare ai piedi del mio unico signore e Padrone. Numero Uno questo è niente in confronto al senso di gratitudine che ho per te.-
Io vorrei dire mille cose ma mi arriva un messaggio e preoccupato che sia Giuseppe controllo:
E' Mirco, ci dice di dormire.
Quindi ha sentito e sa cosa accade ai suoi schiavi.
Io immediatamente sussurro a Nicola di stendersi vicino a me e cercando di essere autoritario dico :
- Dormiamo ora!.-

Fine capitolo 10 Sempre e comunque grazie a tutti coloro che mi leggono e grazie alle mail private che mi mandate sia master che slave, siete adorabili. Nona avrei mai pensato di arrivare così in fretta a ben dieci capitoli .Il merito è tutto vostro grazie grazie grazie.





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