Maledette Partitelle (Cap 1)

Un mio amico mi aveva invitato a giocare a calcetto, suo padre aveva bisogno di 2 giocatori per la solita partitella settimanale fra colleghi.
Finita la partita andammo tutti sotto la doccia, ma io ero in difficoltà, volevo scappare, perché qualche anno prima avevo vissuto una brutta situazione con 3 uomini e la paura di quella sera mi assalì. Mi feci forza pensando che le mie erano solo paranoie ed ero li solo per giocare a calcio e non per scopare.
Continuarono ad invitarmi, ma una sera a causa di alcune docce rotte facemmo la doccia a turno, io e Luca un collega del padre del mio amico eravamo gli ultimi.
Ero sotto la doccia quando mi raggiunse. "Hai un bel culetto sai??" disse sottovoce Luca.
Io non risposi, poco dopo mi palpeggiò il sedere sfiorando il mio buchetto.
"mmmh da montare per ore" disse.
"Fermo!! Non ci sperare!!!" esclamai.
"Hai due belle chiappette divaricate, secondo me già ci è passato qualcuno". Disse sorridendo.
"Ti sbagli!! Lasciami perdere" esclamai di nuovo.
Luca non mi disturbò più e non ci furono più eventi simili.
Una sera mentre ero chinato ad allacciarmi le scarpe, il padre del mio amico si fermò nudo di fianco a me e gli occhi mi caddero sulla sua cappellona, da quanto era vicino potevo sentiere perfino il suo odore.
Dentro di me esplose la voglia di assaggiarlo, tornarono in me certe voglie con da circa un anno erano sparite.
Avevo il cuore a mille, ma per fortuna l'uomo si diresse sotto la doccia.
Tornai a casa e tutta la sera pensai a quella cappellona, addirittura presi a segarmi a quel pensiero.
I giorni successivi avevo sempre più voglia, pensai a Luca, pensai che alla prima occasione gli sarei saltato addosso, però a causa del Natale furono sospese le partite e non potevo farlo.
Per mia fortuna organizzarono una cena con tutti i partecipanti alle partitelle, io accettai senza troppi pensieri, ero deciso a parlare con Luca e capire se riuscivo a concludere con lui.
Eravamo tutti a cena, Luca si alzò per andare in bagno lo raggiunsi.
Entrai nel bagno, Luca si stava svuotando all'orinatoio al muro, mi avvicinai a lui.
Cominciai a fissare il suo arnese, lui notò che lo stavo fissando, poi ci fù un cenno di intesa, mi inginocchiai, lui prese in suo cazzo in mano e lo diresse verso la mia bocca.
"Allora avevo ragione" sussurrò.
Sentii il sapore di pipì, di cazzo, di uomo.
Lo segavo piano piano scendendo a ciucciare le palle, stava diventando duro, pian piano risalii l’asta con la punta della lingua, riscendendo, risalendo stavolta usando le labbra. Baciai la cappella ormai dura, lui sospirava, mi accarezzava la testa.
Percorrevo con lingua e labbra tutto quel cazzone, pompadolo avidamente, cercavo di farlo entrare tutto in bocca e gola.
Mi prese per mano, ci chiudemmo dentro al bagno accanto.
"Siediti a terra e schiena al muro" Ordinò.
Mi prese per i polsi, alzò le braccia e le blocco al muro con il suo peso.
Cominciò a scoparmi la bocca, con affondi che mi toglievano il fiato.
Mi stava piacendo, sentivo che gli avrei fatto fare qualsiasi cosa, avrei esaudito ogni suo desiderio.
Mi liberò e prese a segarsi con foga appoggiando la cappella sulla mia lingua, un lungo getto di sperma mi finì dove volevamo entrambi, nella mia bocca.
"Scusa la fretta troietta, ma avevo paura che veniva qualcuno" disse, mentre io baciavo e raccoglievo ogni goccia del suo sperma.
"L'importante che non sei così veloce quando mi scopi il culo" dissi con tono scherzoso.
Mi alzai e ci ricomponemmo e tornammo al tavolo.
Dopo cena ci scambiammo i numeri di telefono per organizzare il prossimo incontro.