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Un dolce risveglio


di LuigiGb
08.08.2022    |    15.473    |    17 9.5
""Senti che figa aperta che hai, girati che ti voglio verdere in faccia mentre godi" disse..."
Ero in autostrada poco sopra Arezzo in direzione sud.
Cominciavo ad avere sonno così mi fermai in un area di parcheggio poco prima dell'uscita di Arezzo, era semi deserta, parcheggiai concedendomi un pò di riposo.
All'improvviso mi svegliai con la sensazione che qualcuno mi stava guardando.
Non mi ero sbagliato, un uomo sulla sessantina mi fissava sorridendo.
"Posso essere di aiuto" chiesi aprendo lo sportello.
"Forse" rispose l'uomo.
"Mi dica pure" dissi cordialmente.
"Cosa cerchi??" chiese.
"Nulla, mi stavo solo riposando" Risposi.
"Sei sicuro?? di solito chi si ferma qui è perché cerca compagnia" disse.
"Non ho capito" risposi, un camion che era passato in quel momento non mi aveva fatto sentire bene.
"Di solito chi si ferma qui è perché cerca compagnia" Replicò.
Si avvicinò a meno di 10 centimetri da me, si abbassò i pantaloni e liberò il suo arnese contornato da un peluria grigiastra.
"Ora hai capito??"chiese.
Non dissi niente, non sapevo cosa fare, ma in un attimo il mio membro prese vita e la voglia di assaggiarlo mi assalì, quindi feci cenno di "Si" con la testa e tirai fuori la lingua, la usai per portarmi la cappella in bocca.
"Allora vedi che eri qui per fare la troia" disse soddisfatto l'uomo.
Non mi interessava contraddirlo, il mio unico interesse era verso quel cazzo, il quale aveva un profumo e un sapore stupendo, ancora moscio ma già con una modesta dimensione, era da un pò che non mi passava tra le mani un bel calibro.
Lavoravo la cappella con la lingua, leccandola piano piano, le mani dell'uomo cominciavo a farsi strada sulla mia schiena verso il mio culo, io slacciai i pantaloni per permettergli l'ingresso, il suo arnese cominciò a prendere vita, sentirlo crescere dentro di me mi faceva salire ancora di più la voglia. Così cercavo di ingoiarlo tutto, i primi tentativi non erano andati a buon fine, forse anche perché lui mi spingeva forte sulla nuca, ma quando allentò la presa trovai il modo di farlo entrare tutto.
Scesi dalla macchina inginochiandomi davanti a lui, percorrevo tutta l'asta con la lingua su e giù, quando arrivavo sotto la cappella emetteva una spasmo così mi fermai in quel punto giocandoci con la lingua.
Mugulava dal piacere, stringeva forte le mie spalle dalla goduria.
"Lo ciucci proprio come le troie" disse.
Mi prese per mano, facendomi alzare, mi liberò dei pantaloni mettendomi a pecora con le gambe divaricate e prese a leccarmi il mio buchetto e con una mano a segarmi.
"Ho del lubrificante in macchina" dissi.
Mi allungai dentro la macchina per raggiungere il porta oggetti, presi il lubrificante che gli passai immediatamente lui non perse tempo utilizzandolo subito.
Stavo tornando nella posizione precedente ma la sua capellona era puntata sul mio buchetto, le sue mani mi afferarono i fianchi e cominciò a farsi largo dentro di me, lo fermai, cominciai un movimento lento in avanti, quando sentivo la sua asta che stava per uscire tornavo indietro di un pò, ognivolta permettevo a quella cappellona di entrare sempre di più nel mio corpo e una scarica di goduria attraversava il mio corpo, lo sentivo ansimare, a stento trattenevo la voglia di segarmi.
Quando cominciò lui a dare il ritmo la musica cambiò, strinsi il sedile tra i denti non volevo far uscire dalla mia bocca i versi di goduria per non farmi sentire dai camionisti parcheggiati ma alla fine uscirono.
"Oddio continua" dissi.
"Ti piace??" chiese
"Si mi piace!!" risposi.
"Hai un buco da favola" disse godendo.
Si fermò, con le mani mi teneva le chiappe divaricate, guardò dentro il mio culo aperto, io sentivo l'arietta fresca entrare dentro di me poi ci ficcò di nuovo il suo cazzo, continuano a farlo entrare e uscire ripentendo l'operazione più volte.
"Ti sto aprendo proprio bene" disse ansimando.
Prese a cavalcarmi con un bel ritmo, sentivo la mio rosetta seguire il movimento di quell' arnese, poco dopo non lo seguiva più, sentivo solamente il vuoto che creava dentro di me quando andava all'indietro, vuoto che scompariva ad ogni nuovo affondo.
"Senti che figa aperta che hai, girati che ti voglio verdere in faccia mentre godi" disse.
Così mi girai in pancia in su, avevo fatto uscire una gamba dal finestrino posteriore l'altra l'avevo appoggiata sulla porta anteriore, era una posizione molto comoda che mi permise il massimo rilassamento, lui afferò le mie gambe e con un colpo scivolò dentro di me con estrema facilità.
Mi stavo gustando al massimo quella penetrazione, sentivo il suono che emetteva la mia fighetta che accopagnava i nostri gemiti, poi ricominciò a far entrare e uscire completamente il suo arnese, ad ogni nuovo ingresso emetteva un verso di soddisfazione.
L'arrivo di una macchina ci interruppe mi spostai sul sedile del passeggero, lui si accomodò su quello della guida ancora tirato giù, presi di nuovo quella cappellona in bocca cercando di farla entrare più possibile in gola, il tipo con la macchina si fermò accanto a noi.
"Che rottura sta venendo qui". disse scocciato il mio passeggero mentre gli faceva cenno di andare via.
"È salito" disse l'uomo.
Montai sopra di lui a smorza candela, salivo e scendevo lungo quel palo marmoreo che sentivo arrivare allo stomaco, entrambi eravamo in silenzio, si sentiva solamente lo schiocco dei nostri corpi.
Notai che la macchina che si era fermata accanto a noi era ancora parcheggiata e il tizio guardava verso di noi, ma poco dopo non c'era più, ero così impegnato che non mi resi conto che la macchina era partita.
Quando la stanchezza raggiunse le mie gambe scesi dalla macchina, non avevo fatto in tempo a mettermi in piedi che lui riprese possesso di nuovo del mio culo, scopandomi con un buon ritmo, mi teneva una gamba sollevata sentivo i suoi movimenti decisi ad ogni colpo mi faceva quasi saltare poi si avvicinò al mio orecchio.
"Ti voglio venire in bocca" disse sottovoce.
Mi inginocchiai davanti a lui a bocca aperta e con la lingua di fuori, tenendoci appoggiata la sua cappella, con una mano segavo il suo arnese e con l'altra il mio.
Tre o quattro potenti getti del suo sperma riempirono la mia bocca io dopo averla tenuta per qualche secondo la ingoiai, stringevo forte la cappellona per fare uscire fino all'ultima goccia di sperma che leccavo con la punta della lingua, continuando a segarmi fino a quando non riversai tutto il mio sperma sull'asfalto.













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