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Gay & Bisex

Maledette Partitelle (Cap 4)


di LuigiGb
18.07.2023    |    11.414    |    16 9.9
"Qualche giorno dopo il figlio di Claudio mi disse che lui e sua madre dovevano andare via per un paio di giorni, era la mia occasione di vedere Claudio, mi..."
Eravamo tornati a giocare a calcetto dopo la pausa natalizia, con l'anno nuovo avevamo cambiato palazzetto.
Ogni doccia era separata dalle altre da un muro divisorio.
Nell’ultima di queste aspettavo che Claudio finisse di lavarsi.
Claudio era il padre di un mio amico, un uomo di sessant’anni circa, muscoloso e con un pò di peluria scura che gli ricopriva il torace.
"Ho finito", mi avverti lui.
Lo spazio era stretto, mi voltai per prendere il bagno schiuma e nel momento in cui lui usciva, sentii il suo cazzo scivolarmi tra le natiche e le cosce.
Trasalii, ebbi l’impressione che il suo pene si gonfiasse a contatto con il mio corpo, e che Claudio avesse indugiato in quella posizione una frazione di secondo di troppo.
Ci fissammo per alcuni istanti senza dirci nulla, mentre lui s’infilava l’accappatoio.
La partita successiva giocavo contro Claudio, cominciò a marcarmi stretto, si appoggia addosso a me con tutto il suo corpo.
In quel momento pensai che quello che era successo nella doccia la partita prima forse non era stato un caso.
Dopo la partita tornai nella solita doccia, questa volta entrai per primo, notai Claudio che mi stava fissando, mi girai di spalle e cominciai a insaponare le mie chiappe depilate e le divaricai per mettere in bella mostra il mio buchetto.
Quando mi girai di nuovo Claudio era dietro di me con il cazzone in tiro.
Gli lasciai la doccia senza dire nulla.
Qualche giorno dopo il figlio di Claudio mi disse che lui e sua madre dovevano andare via per un paio di giorni, era la mia occasione di vedere Claudio, mi eccitava l'idea di farmi scopare dal padre di un mio amico.
Corsi a casa a prepararmi e mi recai a casa di Claudio.
Suonai il campanello.
"Chi è?" Chiese Claudio tramite il citofono.
"Luigi" Risposi.
Claudio aprì immediatamente il portone.
Mi stava aspettando in mutande sulla soglia della porta, afferrò con decisione la mia mano e mi guidò lungo il corridoio.
Quando raggiungemmo la camera da letto, Claudio la aprì con foga, quasi volesse buttarla giù.
Dopo aver richiuso la porta, mi afferrò con violenza, facendo scivolare le mani sui miei glutei.
"Che bel culetto che hai, Luigi! Non vedo l’ora di assaporarlo!" Disse sotto voce.
Mi spinse sul letto, adagiandosi sopra di me, e subito dopo allungò un braccio, l'avvolgibile della finestra si aprì, e illuminò la stanza.
"Voglio vederti mentre ti inculo!" Le sue parole dirette mi eccitavano da morire.
Ero eccitatissimo, il padre di uno dei miei migliori amici mi stava per scopare.
"Succhiamelo!" Ordinò lui, portandosi vicino alla mia bocca.
Mentre lo fissavo glielo strinsi forte, facendo scivolare la mano sulle sue palle piene.
Il suo uccello tra le mie mani si contrasse, gonfiandosi lo infilai in bocca.
Lo sentii irrigidirsi e gemere in maniera veemente.
La sua grossa cappella rosata pulsava nella mia bocca.
Gliela leccai, dapprima con lentezza.
Poi iniziai a muovere la testa più in fretta, lo infradiciai di saliva, spingendolo sempre più giù, rischiando di soffocare.
Poi, allentai la presa sul suo uccello, lui ne approfittò per voltarmi di schiena, cosparse tutto il mio sedere con del lubrificante, massaggiando le mie natiche e poi si avvinghiò a me.
Il suo respiro era sempre più forte, il suo corpo e il mio erano sempre più attaccati fino quasi a fondersi.
Sentivo il suo cazzo umido, caldo e pulsante che si muoveva alla ricerca di una strada, sentivo che voleva metterlo dentro di me e io non vedevo l’ora che lo facesse.
Sentii la cappellona che stava per entrare dentro di me, Claudio sfruttando la forza delle sue gambe strinse le mie, e poi lasciò che il suo peso facesse il resto, trattenni il grido di dolore affondando la faccia sul cuscino.
Con le braccia mi portò verso di sé, sentivo il suo petto peloso attaccato alla mia schiena e il suo cazzo durissimo dentro di me.
Con le cosce e i polpacci si spingeva per farlo entrare ancora di più e con le braccia mi stringeva il busto per obbligarmi a prenderlo.
Ero avvolto da lui, ero posseduto da lui.
Il dolore iniziale svanì quasi immediatamente, lasciando il posto alla goduria.
Sentivo i suoi colpi, sentivo la sua forza, sentivo il suo pelo e il suo sudore.
Ansimavo, mugolavo dal piacere, lui sentendomi godere continuava a scoparmi senza sosta, affondai di nuovo la faccia nel cuscino non volevo farmi sentire dai vicini, forse era inutile sicuramente potevano sentire i colpi ben assestati che mi dava Claudio.
Mi prese per i fianchi mettendomi a pecora, lasciando la mia testa nel cuscino, afferrò i miei polsi portandoli dietro alla schiena.
Prese la cintura dei miei pantaloni che erano lì sul letto e li legò.
Non dissi nulla, lo lasciai fare, riempì il mio retto con del lubrificante, con la presa ben salda su i miei fianchi riprese a fottermi, sfruttando ancora una volta la sua forza per portare il mio corpo a cozzare contro il suo.
Sentivo le mie chiappe andare a fuoco come se qualcuno mi stesse schiaffeggiando con tutta la propria forza, ma allo stesso tempo l'arnese di Claudio mi stava facendo godere tantissimo, mi stava girando la testa dalla goduria.
"Cazzo se mi stai sfondano" Urlai.
Lui prese la mia testa affondandola nel cuscino.
"Zitta cagna!" Esclamò sotto voce.
Strinsi il cuscino tra i denti per non urlare, ma non riuscivo a trattenere i mugolii di piacere.
All'improvviso i miei muscoli cominciarono ad avere spasmi incontrollati, la testa mi girava ancora più forte, non riuscivo più a trattenermi.
"Fermo, fermo"implorai.
Ma Claudio non lo fece, non avevo mai raggiunto quel livello di goduria, mi sembrava che il cuore volesse esplodere, volevo segarmi ma non potevo a causa della cintura che teneva bloccati i miei polsi, lo supplicavo di fermarsi e di liberarmi.
"Zitto e godi!" Esclamò Claudio.
Aumentò ancora la forza dei suoi colpi, le mie gambe a causa degli spasmi cedettero, Claudio senza darmi respiro mi penetrò di nuovo con un colpo secco, il mio cazzo esplose, dei lunghi fiotti del mio sperma finirono sul letto.
Un urlo di liberazione svanì nel cuscino, mentre Claudio con tutto il suo peso teneva la mia testa nel cuscino.
Senza pietà continuava a scoparmi, i miei spasmi erano terminati ma non la goduria che attraversava il mio corpo.
Un’esplosione di calore prese possesso e mi sentì completamente riempito dal suo sperma.
Era ancora sopra e dentro di me e spingeva violentemente il suo cazzo dentro il mio culo per svuotarlo completamente, ansimando e contraendo tutti i suoi muscoli.
Rimanemmo immobili così per qualche minuto, poi lui si mise a sedere sul bordo del letto, ancora legato mi accomodai accanto a lui e appoggiai la mia faccia esattamente sul suo cazzo, ancora barzotto e ancora umido.
Io spalancai la bocca e lui infilò la sua cappella completamente dentro alla mia bocca e poi spinse per far entrare tutto il suo cazzo.
Sentivo la pelle che si ritirava per fare spazio a una cappella enorme e le vene che gli si gonfiavano dentro la mia bocca. Ancora una volta era dentro di me e io con le mani legate non potevo fare nulla.
Sentivo i colpi dentro la mia bocca e la mia saliva fuoriusciva copiosa dalle mie labbra. Ero completamente guidato da lui, sentivo il suo respiro crescere e mi sentivo schiacciare la testa vicino al suo ventre affinché tutto il suo cazzo entrasse nella mia gola.
Sentivo le vene del suo arnese pulsare dentro la mia bocca, e alla fine la riempì di sperma.
Mi liberò presi il suo cazzo tra le mani, era bagnato di saliva e sperma e lo leccai, per pulirlo.
Non ne volevo perdere una goccia.
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